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rafman

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  1. Casino coi tasti del pc e l'interfaccia del forum ..sorry Per rispondere a benkei, nell'ultimo fine settimana le cose si sono mosse ed ho preso accordi con Ponchiroli Editori (quello che ha edito il libro Nipponto), che sta partendo con una serie di pubblicazioni sulle arti marziali (ce n'è una sul kendo in arrivo mi hanno detto). Ho scelto loro perchè sono piccoli, simpatici ,appassionati, ma sopratutto perchè mi pare che vogliano puntare sulla qualità di quello che pubblicano. Poi si appoggiano su uno stampatore molto bravo e che non costa nemmeno troppo. Quanto agli altri editori, La Luni è fallita e comunque non avrei voluto vedere il suo boss nemmeno in fotografia; io e Malavasi (quello che ha fatto il 95% del lavoro) non abbiamo preso un cent per la traduzione (ed il rifacimento di tutte le foto con Alpi sensei) del libro di Egami , che so essere stato venduto in parecchie copie. Per Mediterranee invece la scelta è stata dettata da criteri geografici. Io sono della Bassa Modenese e loro di Roma e gestire il lavoro non sarebbe stato facile. Inoltre mediamente le loro pubblicazioni , parlo di qualità della carta, del progetto grafico ecc e non dei contenuti che sono buoni), sono un po' bruttine e a me invece piacerebbe che il libro fosse bello anche da toccare e da vedere. I libri in programma sono "In the dojo" "The way of karate" (Lowry è valente karateka), Autumn lightning (letto in inglese, molto carino) e Tradition. Opzionati gli altri, prima voglio vedere come vanno le cose. Visto che ci sono la butto lì. Corrispondendo con l'autore, questo mi ha detto: " sareste interessati ad un "clinic" sul bokken? " Se ci fosse qualcuno interessato organizziamo l'evento. Si fa alla romana dividiamo le spese ed ognuno se lo porta in giro per la propria città. Pensateci un po'..Saludos
  2. Consulto il mio libraio perchè la casa editrice non è troppo distribuita.
  3. Direi che tra un paio di settimane dovrebbe esser pronto qualchecosa
  4. La traduzione è in corso. Devo dire che la prosa del nostro è piuttosto articolata,piena di avverbi e apposizioni. Cercherò di rimanere il più possibile aderente al testo, ma voglio rendere la versione italiana scorrevole e chiara. Qualche anteprima la metterò in rete, se vi va di dargli un'occhiata quanto sarà il momento mi farà piacere avere la vostra opinione.
  5. Per masatsune: benvenuto anche a te Per Lorenzo: ti assicuro che la traduzione verrà fatta con la maggior cura possibile, un mio carissimo amico ed insegnante ha tradotto "The way of karate" di Shigeru Egami, io ho rivisto la traduzione. In questo frangente ci lavoreremo entrambi nella speranza di correggere i reciproci errori. L'idea delle traduzioni mi è venuta appunto dopo aver letto il libro in questione, poichè a mio avviso mancava un testo che facesse un minimo di chiarezza su molte zone grige delle nostre pratiche senza per questo pretendere di avere la Verità ed usando un pizzico di umorismo , il che non fa male nel nostro ambiente. Ho avuto modo di dialogare via mail con l'autore, persona squisita oltre che competente, il quale si è dato parecchio da fare per farmi incontrare i suoi referenti italiani.Poi il "mondo marziale" è strano, ci sono oltre 100.000 praticanti di arti marziali in Italia e di libri sull'argomento, per quanto seri , non ne vengono venduti più di 2000 per edizione. Arti d'Oriente , i cui primi numeri vengono da me conservati in biblioteca, ha dovuto chiudere perchè (questo l'ho sentito io) "volava troppo alto". Mi fa comunque piacere sapere di altri che come me apprezzano il libro.
  6. Cari membri del forum, scrivo questo messaggio perchè ,assieme ad un amico, mi sto apprestando a tradurre alcuni libri di un autore americano, Dave Lowry, che scrive di budo in generale e di spada e karate in particolare, ,libri di cui ho acquisito i diritti. Lowry era stato già pubblicato in Italia da Mondadori con la traduzione di "The sword and the brush" , un libro piuttosto interessante, che forse qualcuno di voi ha letto. La prima "fatica" che avrei intenzione di mettere in opera, sarà la traduzione di "In the dojo" un libro che descrive in modo accurato l'etichetta da seguire nel dojo, la sua origine, i "perchè" dell'abbigliamento , il comportamento che bisogna tenere quando ci si reca nel dojo altrui e così via.Qualcuno converrà, girando un po' i vari luoghi di pratica, che un testo di questo genere un pochettino potrebbe essere utile...... Se l'edizione potrà essere messa in commercio e non sarà un bagno di sangue,seguirà la traduzione di "The way of karatedo". Visto che sto cercando un editore, mi interessava sapere se pensate che libri di questo genere possano riscuotere interesse presso il "pubblico specializzato" che naviga su questo forum e tra i marzialisti in genere.Io, ovviamente penso di sì, ma attendo anche vostri feedback (facciamo suggerimenti va là che è meglio). Vi ringrazio attuttiquanti. Rafman
  7. rafman

    Ah, l'età che brutta cosa.....

    sarai mica QUEL Musashi del forum N3?
  8. rafman

    Ah, l'età che brutta cosa.....

    Ciao a tutti, scrivo ogni tanto su questo forum da circa 8-9 mesi.Oggi mi è venuto un dubbio : ma io mi sono mai presentato? ho controllato e la risposta è stata ....NO. L'età è veramente impietosa. Pertanto di nuovo ciao a tutti da un vecchio-nuovo utente. RafMan
  9. rafman

    Katori Shinto Di Otake

    Diciamo che non è codificato; vi sono scuole in cui il sensei e/o gli anziani si trovano un quarto d'ora prima rispetto all'orario fissato di inizio pratica per fare qualche esercizio, di scioglimento o anche di tecnica. Poi la pratica inizia a ritmo sostenuto e chi non ha partecipato alla simpatica "riunione" preliminare si trova in difficoltà....
  10. Qualcuno è andato allo stage? Interessante? Dite qualcosa suvvia!
  11. L'avanzare dell'età è terribile........
  12. E aspetta di vedere l'ultimo di Clint.."Grantorino". Amici che lavorano nel mondo del cinema, insomma quelli che lo stanno doppiando, mi parlano di vero capolavoro. Quanto ai films jap-occidentali, consiglio vivamente di rivedere L'Impero del sole con D.Bowie e Ruiky Sakamoto. Bello a mio parere.
  13. rafman

    Katori Shinto Di Otake

    Anche io ho avuto modo di osservare Otake Sensei su youtube e devo dire che il suo modo di praticare mi ha veramente impressionato; veloce, pulito, essenziale, senza fronzoli, potente ed allo stesso tempo molto sciolto. E poi lo trovo molto comunicativo. Da quello che ho potuto vedere nel documentario prodotto da BBC, che è possibile peraltro trovare in rete su youtube suddiviso in quattro parti (credo si chiami The way of warrior o The way of samurai), il suo metodo di insegnamento comprende, oltre i kata a solo, anche il combattimento tra le armi della scuola ed in particolare tra yari, bo, naginata e ken. Sinceramente se anche questi combattimenti fossero delle forme, sarebbero in ogni modo forme di grande pregio; osservando i praticanti (credo oltre ad Otake vi siano il figlio ed un terzo personaggio che non conosco) è possibile osservare che tutti i colpi sono portati a segno e che vi è una notevole padronanza del tempo e della distanza. Inoltre la loro durata richiede un perfetto controllo del respiro, che ha combattuto un po' sa quanto sia importante evitare l'affanno in certi frangenti. Personalmente pratico un altro stile koryu, ma non posso che provare ammirazione per quanto Otake è in grado di fare. Io non ne sono capace. Respect insomma
  14. rafman

    Tatuaggi Giapponesi

    Prova con www.yakuza.com.....
  15. Ma a volte l'occidente sa fare buoni film sul giappone o meglio sullo spirito di alcuni giapponesi. Tra questi ricorderei il secondo film su Iwo Jima di Clint Eastwood. La figura del generale Kurybayshi è disegnata con grande poesia e al contempo con molto realismo; per una volta il film è stato alla pari del libro.
  16. Teo, il problema non deriva da una normativa cogente, o almeno non ne sono a conoscenza, ma dal guardiacaccia o da qualche cacciatore che possono far succedere qualche "incidente" al cane.
  17. Il pastore tedesco mi è vietato, abitando in riserva di caccia. E' uno dei cacciatori più efficienti in assoluto, se poi va in coppia con un suo simile o un bastardino diventa terribile.
  18. Perfetto inquadramento. Il lupo cecoslovacco è ancora troppo "incazzato" e spesso bisticcia con gli altri cani. Devo dire però (una cara amica ne ha uno) che questo tipo di cane con chi conosce bene è un vero spasso. Per quanto riguarda la "razza canile" non è difficile trovare dei cani di razza, sopratutto di grossa taglia, il mio bovarone l'ho preso al canile di Mantova; i figli di baldracca umani (solitamente Cayenne o ML muniti) li comprano perchè il cucciolino è bello "e piace tanto al bambino" (di nome preceduto dal prefisso Pier..)salvo poi sbarazzarsene quando si rendono conto che il cucciolo diventa 40-60 kg e richiede attenzione, affetto e "manutenzione". Poi puzza, va lavato e fa la cacca. Che voglia di provare il filo della mia Omiya
  19. rafman

    I Mudra

    Alcuni spunti bibliografici sull'argomento o ,meglio, sugli argomenti emersi nel corso della discussione: 1. Sui mudra consiglio la lettura del libro "lo spirito delle arti marziali" ed.Amrita, autore M.Couet; vi è un intero e ben documentato capitolo sui mudra più importanti, sui mantra relativi e sulla loro origine. 2. Sull'origine dei kata del karate-do "storia del karate" ed Luni, aut. K.Tokitsu e, per chi se la cava con l'inglese, "Notes on Training" ed Pinewood, aut. Oshima, che sarebbe uno dei protagonisti delle foto del libro Karatedo Kyo Han edito dal Kodansha. Raffaele
  20. I 47 ronin edito da Luni Editrice, lo trovi su interlibri. Raffaele
  21. Ogni cultura "evoluta"ha sviluppato tecniche di lotta, presa e pugno e quant'altro. Anche in occidente esisteva una cultura della spada e della lotta a mani nude, sopratutto in Emilia ,Toscana e Lombardia, da cui proveniva la gran parte dei mercenari italiani, che è sparita con l'avvento delle armi da fuoco. Anche in questa cultura, ai livelli più alti erano stati sviluppati i concetti di "centro", "equilibrio" "mente" e "coraggio" in modo affatto diverso dai vari ryu giapponesi.Il cavaliere si spoglia dell'armatura ed affronta il drago senza vesti e senza armi e lo sconfigge. Questa similitudine tra i due mondi a mio modo di vedere nasce, da un lato dal fatto, che tutte le tecniche marziali devono soddisfare alla necessità di prevalere sul nemico e, dall'altro, dal fatto che il mestiere delle armi spesso vedeva impegnate persone che tutto erano fuorchè barbari assassini e ad un certo punto della vita realizzavano che nel combattimento esisteva qualche cosa di più che la vittoria. Anche la vale tudo ha i suoi pregi, io non la condivido, ma a suo tempo ho praticato a buoni livelli la muhay thai; noi che pratichiamo i "do", io per primo, siamo abituati a trattare con superiorità chi "fa" brazilian, boxe o thaiboxe, qualificandolo come un minus habens, salvo poi doverci ricredere come mi è accaduto. Vi inviterei a parlare con qualcuno dei ragazzi che pratica queste arti e rimarreste sorpresi dal grado di sincerità con cui lavorano e dalla loro competenza tecnica; conosco personalmente uno dei precursori della vale tudo, che pratica con me xin yi e taiji e vi assicuro che è una delle persone che più ha compreso il concetto di arte marziale come metodo di miglioramento personale.Dove esiste sincerità,dove viene impartito un insegnamento rigoroso esiste "do". Secondo me naturalmente. Raffaele Mantovani
  22. Visto che l'editore, come d'uso, ne regalerà alcune copie all'autore,vorrà l'autore renderle disponibili sul forum? Io me ne accaterei una copia.
  23. Io credo che per trovare un esempio di una casta guerriera con un forte senso di identità, durezza nell'addestramento e senso del dovere, culturalmente autoreferenziale, che vive del mestiere della guerra, dominando e sfruttando le masse contadine, con forti similìtudini con quella dei samurai basti andare con la memoria a Sparta. I modelli sociali sono molto simili a mio modo di vedere

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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