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Cagli0str0

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messaggi di Cagli0str0


  1. Toji non ti crucciar... non volevo prendere di mira il termine "ostacolare" col quale ti sei espresso :pescifaccia:

     

    era solo un pretesto per andare un po in la con la discussione... che è più dibattuta di quel che appare :siamoamici:

     

    ovviamente concordo con il tuo "sacco di patate", sono assolutamente a favore degli uke "sinceri",

     

    non a caso dedico molto tempo al ruolo di uke, e al perfezionamento di prese ed attacchi ! :samurai:


  2. O-Sensei ripeteva sempre che per diventare forti, bisogna farsi prendere con forza...

     

    insisteva sul fatto che si fa budo solo quando si attacca e ci si difende con sincerità...

     

    ripeteva ogni giorno che ci dev'essere armonizzazione tra attacco e difesa al fine di superare queste due accezioni, e questo dev'essere un impegno sia di tori che di uke, affinché la progressione avvenga contemporanea per entrambi...

     

    diceva anche che chi "ostacolava" le tecniche veniva cacciato dal dojo...

     

    personalmente ritengo che, a meno che non si sia maestri e quindi lo si faccia strumentalmente a fini educativi, sia troppo semplice ed un poco vile "Ostacolare" delle tecniche che sappiamo già dove vadano a parare.

     

    L'impegno dovrebbe essere quello di percorrere una via... cioè fare al meglio delle nostre possibilità qualsiasi aspetto noi studiamo sul tatami, quindi se stiamo attaccando o prendendo, dobbiamo esprimere al meglio il senso di questa presa o attacco.

     

    Questo non significa fare il tutto nella stessa maniera con tutti, ritorna il concetto di awase,

    se dovessimo afferrare con forza un bimbo, non gli spacchiamo un braccio... il fine è quello di trasmettergli sicurezza e determinazione senza danneggiarlo o fargli male... di contro se afferriamo un energumeno doppio di noi, non possiamo insistere sulla stretta, ma solo cercare di controllarne il centro e la posizione...

     

    quindi fare il tutto con sincerità significa esprimere il meglio della nostra tecnica in armonia con il partner.

     

    Per questo motivo non credo che il budo stia nella guida di uke o nell'abilità di tori,

    quanto nell'ossessivo impegno di entrambi di diventare una cosa sola a partire da due posizioni estreme (attacco e difesa) al fine di superarle.


  3. hehehe... poi si offende :P

     

    cmq... a proposito dello shinkage ryu, sono notevoli i particolari ad esso riconducibili nell'aiki ken, soprattutto nei movimenti di base...

     

    però voler associare l'aiki ken ad una scuola specifica è impossibile... O-Sensei ha fatto talmente tante esperienze marziali, più o meno profonde,

    ed ha inserito talmente tanti concetti nel suo Aikido che le associazioni perdono qualsiasi valore.


  4. Chi ha redatto quell'articolo ha confuso la Kashima Shin Ryū con la Kashima Shintō Ryū. Il video presenta infatti Inaba Minoru Sensei con un suo allievo esperto (straniero tra l'altro), mentre le immagini sottostanti mostrano alcune tecniche di Omote Tachi della Kashima Shintō Ryū. Quest'ultima è facilmente riconoscibile dal momento che i praticanti portano sempre uno hachimaki sulla fronte. Inoltre, Ōsensei era esperto di Shinkage Ryū Kenjutsu. Infatti, sempre nella Shinkage Ryū, aveva ottenuto il grado di Menkyo nel jūjutsu :arigatou:

     

    p.s. Quello che dice Lorenzo è vero. Io fortunatamente (ed ho vissuto a lungo in Giappone) non ho subito altri episodi "di differenza culturale" oltre a quello citato sopra. Mi sono trovato benissimo, l'importante è stato accettare in toto la loro cultura. Poi è naturale che sulla nostra strada troveremo sempre qualcuno che tenterà di ostacolarci. Il paese perfetto non esiste, e se esiste non si trova di certo su questo pianeta :arigatou:

     

    non confondiamo l'articolo... con la traduzione,

    le immagini ed il video non sono redatti dall'autore :P


  5. Per quanto mi riguarda... nel piccolo e tradizionale dojo di Iwama mi hanno sempre trattato benissimo,

    accolgono bene gli occidentali, se educati e rispettosi,

    ed anzi, si fanno vanto, quando c'e' più di uno straniero, di poter tenere lezioni dal sapore internazionale !


  6. Kashima shin ryu e kashima shinto ryu sono due scuole diverse...

     

    la seconda è stata studiata da O-Sensei, insieme ad altre scuole di kenjutsu, da lui approfondite e poi condensate nell'aiki ken,

     

    testimonianza concreta è l'elevata somiglianza del ichi no tachi di aiki ken con il primo kata di Kashima,

     

    qua puoi trovare un articolo ben fatto :

    http://www.aikidoedintorni.com/prima-pagina/kashima-shinto-ryu-e-aikido/

     

    ciao

    Andrea


  7. we...

     

    "Questa katana ha le caratteristiche che identificano le katane di prestigio

     

    1. e' completamente smontabile

    2. ha il canale di sangue

    3. la tempratura differenziata della punta e' visibile a occhio nudo

    4. ha l'angolo di taglio

     

    (tutte le katane che non rispondono a queste 4 caratteristiche non possono essere catalogate nelle katane ufficiali )"

     

    le descrizioni sono ancora meglio dei copriletto pero' :D


  8. Il ruolo di tori lo si apprende solo facendo da uke... quindi chi snobba/snatura/falsa il ruolo di uke non ha la possibilità di andare oltre...

     

    con O-Sensei prima di vedere una tecnica prendevi mazzate per un anno !

     

    Spesso e volentieri uke troppo assecondanti derivano principalmente da un'eccessiva pigrizia, a vari livelli, su più fronti e spesso dello stesso loro maestro,

     

    per questo motivo se si vuole elevare il livello della pratica (e il maestro non si mette di traverso) un buon escamotage è "galvanizzare" uke:

     

    gestendone le distanze, guidandolo con lo sguardo, gestendo le sonorità dei kiai, mantenendo un ritmo elevato, confrontandosi a più livelli...

    ma prima di tutto, in prima persona, con l'esempio... un buon uke, serio e determinato, disposto a rischiare e "libero di ricevere" è sempre da stimolo per gli altri.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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