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ben arrivato.
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Uchiko: sashikomi, kessho e politure vecchie
Sashimi ha risposto a Simone Di Franco alla discussione in Nihon Tōken
intendevo il togiru, soluzione acquosa di polvere di uchigumori che si produce e contribuisce durante la politura, sia nella fase di uchigumori sia durante hazuya. perdona la mancanza Paolo. -
Uchiko: sashikomi, kessho e politure vecchie
Sashimi ha risposto a Simone Di Franco alla discussione in Nihon Tōken
Se posso permettermi d'aggiungere qualcosa (che forse è idiota e forse no): la stessa azione dell'hazuya (uchigumori) sull'acciaio non è solo meccanica ma anche chimica, visto che la soluzione di uchiko è tuttaltro che netura ma ha un PH piuttosto alto, fortemente basico. -
in questo pare che tutto il mondo sia paese Sono poche le eccezioni e quando capitano bisogna rendervi onore.
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il dato mancante era infatti che stai parlado di una replica... per il resto tutto ok. quidi buona pratica, e buona continuazione di studio.
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si , lo sapevo. Li stavo solo aggiungendo alla lunga lista dei già citati. Il mistero dell'ossido perduto però mi sta intrigando molto. Non vedo l'ora di approfondire.
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Ematite. PS: non circolava voce che venisse usato l'ossido di ferro prodotto(di scarto) dalla forgiatura, oltretutto?
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e le usiamo per il salame stagionato.. ( che c'è? mi piace il salame!) Benvenuto Bryan, buono studio.
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Ne sono felice anche io Paolo, grazie: cercando di barcamenarmi tra un pò di problemi e lo studio/lavoro... Oltre ad avere poco tempo ho inziato anche a.... parlare meno (e ascoltare di più).
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che peccato, che spreco, non deve essere stata una brutta lama in origine, proprio un peccato.
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mi trovo perfettamente daccordo con emtolor... con leonardo poi, non ne parliamo XD
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ciao Keiji, sei fortunato, non riguardo più i mei vecchi post da un bel pezzo. Il faggio, viene dato come legno duro e pesante, ed ha una bella venatura compatta e regolare, a differenza del frassino che è grossolana ed ampia. A mio parere è però ancora troppo delicato per la pratica e la fibra si apre facilmente, il che vuol dire schegge a gogò. Per quanto riguarda i miei bokken in questi anni hanno subito qualche evoluzione (anche personale ) che ne ha migliorato peso, bilanciatura e maneggevolezza. L'olio di lino cotto si è rivelato alfine la scelta migliore per la finitura: indurisce il legno negli strati superficiali mantentendone la naturale umidità (relativa al grado di stagionatura) ed elasticità nell'anima, nonchè preservandolo dagli agenti esterni. anche il profumo è buono e non guasta . Il frassino nella pratica di questi anni (sei oramai) è stato fantastico, dopo tanto sbattere, anche contro il più duro legno di quercia bianca, i segni sono proprio minimi e superficiali, nessun solco profondo, ed assolutamente nessuna scheggia od innalzamento della fibra, a dire che è veramente compatta e forte nei legami nonostante la vena grossolana. Anche le naginata sono migliorate, più sottili grazie all'alto peso specifico e con lame più eleganti, meglio bilanciate e flessibili. Ho fatto anche un bo da cui non mi sono più separato: più sottile e maneggevole del solito, grazie all'alto peso e robustissimo; ma non lo rifarò mai più, troppo lavoro per fare il tondo, ed io non ho il tornio
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un pò in ritardo; benvenuto Marco
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Rod su ste cose è un vulcano di info. Inoltre (da suo compagno di pratica e quando possibile volontario scarrozzatore ) posso affermare che è da considerare come esemplare esempio (piaciuto il gioco diparole?) di dedizione, visto che non gira in macchina e si allena 5 gg alla settimana... ovunque!
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oltre a tipo di legno e stagionatura è molto importante anche la lavorazione. Consderato che le maggiori sollecitazioni avvengono nella zona del "filo" è chiaro che se questo è lavorato con la venatura del legno su di esso (come se fossero proprio le ripiegature del'acciaio) questo risulterà molto più robusto e meno incline alla scheggiatura, soprattutto nella zona del monouchi, viceversa se la venatura risulterà allineata sul lato del bokken questo risulterà molto più fragile indipendentemente dal tipo di legno. Tale aspetto è considerato maggiormente nei bokken di fabbricazione artigianale piuttosto che in quelli cinesi o "industrali" ove si prende il pezzo di legno e lo si taglia senza stare molto a guardare. PS: la stagionatura è importante ed è importante anche che sia al punto giusto. un legno troppo stagionato può risultare troppo secco e non sufficientemente elastico per sopportare le sollecitazioni della pratica. Ciò è legato nat. al tipo di legno.
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amore a prima vista koshirae
Sashimi ha risposto a all ombra delle foglie alla discussione in Koshirae
da completo ignorante vi è qualcosa che non mi convince in questo koshirae, dai motivi alla lavorazione, quel tipo di incisione, i colori del metallo che non si capisce se argento dorato o viceversa... una lavorazione che mi sembra più occidentale che giapponese... boh Ma ripeto è solo un impressione da ignorante. sulla lama niente da dire (tranne forse che richiederebbe una politurina...) -
Ciao Marco, benvenuto
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Un buon viaggio e tantissimi auguri per i tuoi progetti di vita Sandro. Credo che molti di noi (io di certo) ti considereranno un esempio ed una nostra rappresentanza importante, e siamo sicurissimi che ti farai grande onore. a presto qui sul forum Paolo
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KOKAN NAGAYAMA - Il manuale della spada giapponese
Sashimi ha risposto a emtolor alla discussione in Eventi e Manifestazioni
un milione di grazie non sono abbastanza emiliano! -
mi sa che parlava proprio di quella di Tozando yatoshi
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proprio belle cose! Ma vende anche Lorenzo? Non oso immaginare i prezzi.
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restando alla ricerca di lame di buona fattura per la pratica anche Pavel Bolf fa lame non male, ad un prezzo onesto (considerato che "dovrebbero" essere "artigianali"). Se uno ha una certa manualità magari acquistare una lama finita e farsi il koshirae può essere un buon compromesso, altrimenti prenderla finita (ma chiede un bel pò di +)
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[Scuola Mishina] Rai Kinmichi (Nidai e Sandai) Daisho
Sashimi ha risposto a Gisberto alla discussione in Schede tecniche
appunto -
Suvvia, suvvia. Abbiamo ragione un pò tutti. La magnolia è vero che la si trova a prezzi ragionevoli, ma di certo non qui, bisogna importarla, magari già tagliata in liste, e tra il fatto che comunque non puoi prenderne solo due, nel caso malaugurato che capiti qualcosa di storto, la dogana e la spedizione, alla fine non sono proprio due lire. Comunque per le token è quasi d'obbligo. Per le repliche non vi è motivo di darsi cotal pena. E in effetti ha ragione anche Lorenzo: a meno che uno non sia in grado di farselo da solo, costa più o meno uguale (o avolte meno) prendersi uno iaito nuovo, magari in acciaio (che sono meno pericolosi) piuttosto che farsi rifare solo il saya. Certo se poi uno è affezionato e ci tiene, ci sta tutto.
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Quando li trovo si , ma anche il ciliegio ti assicuro che è ottimo: è stabile, neutro, robusto, si lavora bene ed ha anche una bellissima venatura, nel caso si volesse tenerlo al naturale. Comunque non è il solo che lavoro: quello postato nell'altro topic è in tasso rosso, stagionato all'aperto 15 anni (sono stati pure contenti di vendermelo )
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Chi è I.N.T.K.
La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."
(proverbio popolare giapponese)