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Grazie del benvenuto,
finalmente traspare la Superiorità del Sapere che solo si accompagna alla Modestia e all'Indulgenza.
E' vero,sono un collezionista di coltelli,perchè attraverso l'oggetto si percepiscono le varie sfacettature dell'attivita umana.Avete presente il coltello del contadino giapponese?Semplicissimo,povero,essenziale:una lama a gondola imperniata nel manico di povero ottone.Ma in un coltello così modesto è presente un acciaio San Mai che lo rende affilato come un rasoio,traspaiono i secoli in cui è stato usato al lavoro nei campi e nell'amministrare il pranzo,sempre frugale,del contadino.Le ore,i giorni,i secoli in cui ha sempre aiutato il suo creatore nelle piccole grandi immutabili attività di un Esistenza povera benchè nobile.
Questo è un esempio di come l'oggetto storico sia testimonianza e cronaca del soggetto ultimo: l'Uomo.
Noi,per esempio,abbiamo in Sardegna la "Pattadese (o resolza o leppa) "che ci accompagnava già da bambini in qualsiasi nostra attività,dal produrre il nostro cibo consueto,nell'intagliare il legno,financo alle più tragiche risoluzioni dei conflitti,in cui quasi mai aveva competenza l'Autorità Statale.
Ora purtroppo è un cimelio per "collezionisti" che non la portano più in tasca,ma l'espongono in bacheca,che mangiano cibo preconfezionato,e che con le mani,e col pensiero,sanno solo ruotare un volante.