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cristoforo

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  1. Si, ti ringrazio per la precisazione GianC.B., scusami ma la mia ignoranza è totale in materia, chiamarlo colasangue è stato solo il primo termine che mi è venuto in mente per definire il bo-hi. Il riferimento però non l’ho fatto per entrare nel merito della funzionalità (che servisse davvero a colare il sangue ho sempre avuto forti dubbi, che una lama così entri 8 o 10 centimetri credo cambi poco) ma della sua necessità visto il bisogno che avevano di risparmiare metallo. Comunque, ti ringrazio e cercherò di usare i termini più appropriati in futuro.
  2. Visto! purtroppo conferma i miei dubbi sull'autenticità della mia. Vediamo se ho imparato qualcosa, intanto grazie ai vostri vari post ricchi d'informazioni e consigli ho potuto esaminare con maggiore attenzione particolari che prima non sapevo nemmeno esistessero. Le Shin Gunto type 95 da sottufficiale sono state prodotte dal 1935 al 1945, i modelli più interessanti, esteticamente parlando, sono sicuramente i primi tre: Primo tipo: impugnatura in rame, non verniciato, un unico foro verso l'estremità permetteva di bloccare il nakago, tsuba in ottone e fodero (saya) senza cresta finale; Secondo tipo: Impugnatura in alluminio, colorato in marrone con i decori dorati (fiori di ciliegio, emblema dell'esercito), oltre al foro sull'estremità il nakago è bloccato anche da una vite passante vicino alla tsuba (quindi il nakago presenta due fori), tsuba in ottone e fodero con cresta; Terzo tipo: Impugnatura in alluminio, colorato di marrone, ancora due fori per bloccare il nakago, fregi dorati ma fuchi e tsuba in ferro colorato di nero. Le versioni successive avevano addirittura l'impugnatura in legno zigrinato e lo scatto laterale. Le lame erano pressoché identiche, prodotte in serie e prive di qualsiasi simbolo sul nakago, colasangue su ambo i lati della lama, più per una questione di risparmio di metallo che per vera funzionalità di colare il sangue. Ogni lama al momento della produzione veniva contrassegnata con un numero e a fianco a questi il simbolo dell'ispezione dell'Arsenale militare. Proprio questi ultimi dati sono di non poco conto in quanto ogni lama era fornita del suo numero e del contrassegno d'ispezione dell'Arsenale che per forza di cose era apposto proprio contestualmente alla produzione (numero di serie) e al momento dell'ispezione dell'Arsenale (il simbolo), quindi questi dati, reale o fake che sia la lama, hanno seguito fin dall'inizio la spada. Non il numero di serie che era solo un numero progressivo di produzione ma il simbolo dell'arsenale sulla lama, nella mia Shin Gunto, è identico solo ad altre 4 spade che ho trovato in rete, due dei link li ho postati più sopra, e sono tutte in ottimo stato di conservazione, un caso? nessuno di questi mostra il nakago e le impugnature presentano il difetto che poi spiegherò. Il marchio dell'Arsenale sulla mia spada non corrisponde a nessuno di quelli ufficiali, è identico a quello in centro sul fuchi, questo conferma solo che è stata la stessa mano a farlo. Osservando il fuchi dovrebbe essere il numero 3 di questa pagina: http://www.h4.dion.ne.jp/~t-ohmura/gunto_077.htm a sinistra, il produttore è stato Iijima Token Seisakusho, sicuramente un fornitore privato autorizzato dallo stato, al centro il simbolo (che nel mio caso è diverso anche se leggermente ma sembra volerlo imitare) dell'ispezione dell'Arsenale di Tokio e a destra il deposito dell'Arsenale dell'Esercito di Kokura. Nell'ultimo link che mi proponi, mauri, nella settima foto il simbolo d'ispezione è perfetto e ben riconoscibile ed è quello dell'Arsenale di Tokio. Nella quinta foto si vede bene dal fuchi che il produttore è stato Suya Shoten e depositato all'arsenale di Kokura (le 4 palle di cannone). Per il resto, la lama, devo dire di essere andato da due amici, uno ha una coltelleria da diversi anni ed un altro è un fabbro più che navigato ed entrambi mi hanno saputo solo dire la medesima cosa, si tratta sicuramente di un ottimo acciaio ma non sono stati in grado di datarlo, peccato. Continuiamo. Sia la mia che quella indicata da te, mauri, la lama presenta la numerazione ed il simbolo dell'Arsenale rivolti verso il filo: http://www.h4.dion.ne.jp/~t-ohmura/gunto_074.htm Conferma che si tratta dell'arsenale di Kokura, se fosse stato rovescio sarebbe stato di Nagoya. Anche la posizione della vite sul fodero conferma che è l'Arsenale di Kokura. Le differenze Nel mio saya la cresta terminale ha un'onda appena marcata e una curva del fodero che corrisponde all'arsenale di Nagoya, contradditorio ai dati detti prima mentre su quella del tuo post corrisponde a dovere, senza contare il fatto che il colore di quella saya è consumato e non graffiato come sulla mia. L'impugnatura (scusate se non uso i termini tradizionali) L'impugnatura è per me decisiva in quanto ho notato queste differenze: quello che dovrebbe simulare la pelle di razza, nel mio caso è stata fatta punteggiando una superficie piana manualmente mentre in tutte quelle definite originali i pallini sono in rilievo, uscite dallo stampo formate in questo modo. Altra differenza nel disegno finale dell'impugnatura, nel mio caso, è seguito da un solco fatto sicuramente incidendo e non in rilievo come le originali, vicino alla vite finale, sempre dell'impugnatura, una parte ha il disegno più vicino risultando asimmetrica ed è lo stesso su entrambi i lati, chi ha fatto lo stampo dell'impugnatura lo ha fatto solo da una parte e replicandolo anche dall'altra mentre in quelle originali il disegno è perfetto e si vede che è maggiormente curato. Il solco della lama, la parte verso l'impugnatura, in quelle originali ho visto iniziare un pochino più deciso e non in dolce come sulla mia. Sicuramente quella indicata da te, mauri, è autentica se non altro per la corrispondenza dei dettagli e la mia niet (sigh, sigh) Posto alcune foto per il confronto nella prima non è la mia ma è talmente uguale che sembra fatta dallo stesso stampo.
  3. Purtroppo credo proprio di aver preso una gran bella REPLICA, ben fatta, riproduzione di marchi originali, materiali (alluminio, ottone, acciaio, ecc) e lama in acciaio ad alto contenuto di carbonio ma sempre una replica e quindi senza alcun valore storico. Il sospetto era dovuto proprio ai marchi del fuchi, quello del fabbricante (a sinistra), l'assemblatore (al centro), che è presente anche subito dopo la stampigliatura del numero di serie sulla lama e l'arsenale di deposito (a destra). Il marchio centrale del fuchi e presente sulla lama che dovrebbe essere quello dell'assemblatore pur assomigliando moltissimo ad altri marchi non era identico a nessuno e cercando, cercando ho trovato altre due shin gunto simili, anzi direi proprio identiche per non dire fotocopie ad eccezione del numero di serie ma definite "REPLICHE". In conclusione, salvo non si siano sbagliati anche loro, sono possessore di un gran bel coltellaccio. I link dove ho trovato lo stesso tipo di shin gunto: http://www.wehrmacht-awards.com/forums/showthread.php?p=3629244 http://www.militaryheritage.com/swords3.htm
  4. Grazie anche a te Paolo, qualsiasi informazione è d'oro per me. Ste foto proprio non riesco a farle come si deve, ho un brutto rapporto con sta macchinetta (mano che trema, focus che fa quello che gli pare e luce che riflette ovunque) e quelle sotto è quanto sono riuscito di meglio a fare. Aggiungo alcune informazioni e considerazioni: non ho mai pensato si trattasse di forgiatura tradizionale (non sono proprio così pollo), ho sempre pensato si trattasse di un cimelio storico che rappresenta un particolare momento della storia giapponese e che non lo sia mi vedrebbe deluso sotto quest’aspetto e non certo per il valore della lama in se stessa. L’attenzione che avevo chiesto di focalizzare sul nakago era dovuto proprio al fatto che questo si presenta con una pattina arrugginita e questa pattina è uniforme anche nella P stampata, il che fa pensare che la stampigliatura sia stata fatta nello stesso momento o poco dopo la produzione della spada, che da quel che ho letto, questo tipo di Shin Gunto Type 95 attrezzate con tsuba in ottone sono state prodotte fino al 1938. La molatura non presenta alcun segno di ruggine che fa pensare si tratti di una cosa recente, relativamente recente, in quanto ne sono in possesso da 18 anni. Il nakago è simile in tutto e per tutto a tutte le altre Shin Gunto di questo tipo ad eccezione del fatto che la molatura lo ha sensibilmente ristretto nella parte finale, quasi l’intento fosse adattarlo all’impugnatura in alluminio (dovrebbe vedersi nelle foto). La lama presentava vari punti di ruggine, non proprio diffuse ma inserite in piccole scanalature (difetti?) della lama, lateralmente e nel dorso, che nella mia ignoranza, quando ne entrai in possesso, ho rimosso con dentifricio e spazzolino, come non bastasse ho fatto una bella carteggiatura con carta abrasiva da orefice e lucidata con pasta abrasiva polish e la lama si è rivelata nello splendore (almeno per me) che è ora. La spada era avvolta in una carta cerata-oleata che buttai subito non comprendendo che probabilmente faceva parte del cimelio. Ora con le nuove foto spero di dare un quadro più dettagliato della situazione e mi possiate dare la vostra opinione. Ciao e grazie per quanto sprete dirmi e per la pazienza e ancor più per lo spazio di cui mi scuso averne abusato
  5. Intanto ti ringrazio, ogni opinione e parere è sempre ben accetta specie se data da persone competenti come voi e te. Ho controllato meglio i punzoni, mauri, se ti riferisci a quelli del fuchi, all'interno presentano le classiche ammaccature del colpo solo che con queste macchinette digitali infernali non riesco a fare foto che si possano chiamare degne di questo nome e se ci riesco a farne di migliori le posto subito ma sarei abbastanza sicuro si tratti di punzoni e non incisioni. Tutto sommato, a mio modesto avviso e da perfetto ignorante in materia, mi sembra che con il sito che citavamo sopra corrisponda tutto ad eccezione del nakago che stranamente è stato molato come se avessero voluto cancellare qualcosa ma cosa? e poi perché avrebbero cancellato qualche punzonatura lasciando il numero di serie della katana? e ancora quella strana P che non capisco cosa sia e non ho trovato corrispondenza in nessuna parte. Probabilmente e più semplicemente la molatura è stata fatta per adattarlo ad un'impugnatura che non era la sua e sicuramente più recentemente di quando è stata prodotta la spada stessa. I punzoni, ammesso siano veri e da quel che capisco, mi dicono che quello a sinistra indica il produttore ovvero (Ward Shimodani Kanasugi città di Tokyo) Iijima Tōken Seisakusho Iijima Token Seisakusho, come riportato in questa pagina: http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ja&tl=it&u=http%3A%2F%2Fwww.h4.dion.ne.jp%2F~t-ohmura%2Fgunto_073.htm al centro il timbro di controllo dell'Arsenale di Tokio (Kokura) e quello a destra dove è stata immagazzinata sempre dell'Arsenale di Tokio (Kokura). In questa pagina invece: http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ja&tl=it&u=http%3A%2F%2Fwww.h4.dion.ne.jp%2F~t-ohmura%2Fgunto_073.htm capisco che la vite che apparentemente non serve a nulla indica se ha passato il test oppure no a seconda di dove questa è messa, se fosse così la mia non avrebbe passato il test. Se è una riproduzione devo fare i miei complimenti a chi l'ha fatta, anche l'armiere che conosco bene me l'ha venduta per buona e sono certo ne fosse convinto anche lui e parlo ancora del 1992. Spero mi scuserete se ho riversato una valanga di dubbi e domande ma sapete com'è mi piacerebbe conoscere un pochino di più sulla mia katana e mi dispiacerebbe che la P stesse per POLLO quale sono io ad averla comperata. Ciao e grazie per quanto saprete dirmi
  6. Si infatti e anche da un cane in quanto mi sembra stesse stemperando il nakago ma l’ho sempre avuta così e mi viene il sospetto che la molatura non sia stata fatta per cancellare qualcosa. Traducendo dal giapponese all’italiano questa pagina http://translate.google.it/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.h4.dion.ne.jp%2F%7Et-ohmura%2Fgunto_077.htm&sl=ja&tl=it&hl=&ie=UTF-8 come detto, al numero 3 c’è lo stesso marchio “Plant Iijima spada”, la P potrebbe essere l’iniziale? Lo noto solo ora
  7. Ti ringrazio mauri, l’avevo visto, i simboli sembrano uguali al n 3 di questa pagina http://www.h4.dion.ne.jp/~t-ohmura/gunto_077.htm e anche le altre informazioni che ho più o meno capito corrispondono Provo a postare altre immagini
  8. Ciao a tutti, sono a chiedervi un parere su una NCO Shin-Gunto type 95. L’acquistai ancora nel 92 e l’ho smontata in più occasioni ma leggendovi ho notato particolari che prima proprio non vedevo, mi riferisco al nakago che presenta una molatura che mi spiego solo con l’adattamento nel suo alloggiamento di alluminio ma quel che ancora di più mi incuriosisce è una P stampata, vi posto un’immagine se qualcuno cortesemente è in grado di darmi qualche spiegazione e nell’attesa che capisca meglio come postare qualche immagine in più per farvi vedere anche il resto Vi ringrazio per qualsiasi informazione possiate darmi
  9. cristoforo

    Ciao a tutti

    Ciao a tutti, sono Cristoforo e scrivo dalla provincia di Padova. Mi hanno sempre affascinato le katane, la loro storia, la loro forma e quel che rappresentano. Oltre ad avere avuto per le mani delle “originali” ciofeke ho una Shin Gunto da sottufficiale giapponese della II GM, mi sono divertito a smontarla e farne una Shirasaya in legno, senza troppe pretese, dove mettere a riposo la stanca lama che a onor del vero è ancora in ottime condizioni, ora leggendovi e chiedendovi e tempo permettendo sarei desideroso di approfondire tutti gli aspetti per una conservazione ottimale della lama. Ciao

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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