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Kentozazen

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  1. Sì...il fatto è che sono molto preso...comunque troviamo un occasione! :)
  2. Il legno è un ottimo isolante termico, tenere la lama chiusa garantisce escursioni termiche molto lente e prive di condensa, aggiugerei inoltre che se lo shira è fatto con perizia la quantità di aria presente all'interno è veramente minima ed il rischio di condenza in condizioni di conservazione normali (in appartamento per esempio) è assolutamente inconsistente. L'unica prassi da seguire è manutenzione o semplice verifica a cadenza costante di 30 60 giorni e oliatura, leggera ed uniforme.
  3. Mi interessano molto le ultime foto raffiguranti -mi pare- delle miniature di formazioni rocciose, quasi diorami. Mauri sai dirmi di più?
  4. Kentozazen

    La mia prima Nihonto!

    Una shinto di tutto rispetto direi, se hai timori sulla manutenzione puoi venirmi a trovare, la osserviamo con cura ...e ti offro qualche utile consiglio.
  5. Kentozazen

    Enbu al Saikōji

    Sandro sei l'unico scalzo sui quei sassolini aguzzi o c'era anche qualche altro stoico eroe?
  6. Grazie a te per le riflessioni che hai proposto.
  7. Kentozazen

    ...

    ...amico di Defeo. L'amico ha fatto queste esternazioni...così dice Ombra.
  8. Kentozazen

    ...

    Nessuna offesa nei tuoi confronti Ombra. Però hai fatto affermazioni assurde...non è colpa tua. Piuttosto la figuraccia la fanno le persone che hai definito "di un certo calibro" che ti hanno raccontato tali sciocchezze. Calibro grosso sì, ma in ignoranza.
  9. In fondo ciò che dici non è così lontano dal mio pensiero. Chi è l'attore dei pensieri oscuri? Tu o la spada? Pensieri oscuri si possono fare anche con un badile...però la spada è archetipo, essa simboleggia e rappresenta la potenzialità di agire procurando sofferenza. La mente identifica, elabora sulla base delle interpretazioni che essa attribuisce ai propri sensi. Per questo si parla di relatività (non esattamente in senso Eisteiniano ...anche se guardacaso esiste un filone comune) , tutto assume un significato ed un valore in relazione al soggetto , alla mente che lo identifica. Infine le cose percepite sono, esistono, sussistono unicamente sulla base dell'interpretazione soggettiva (e dunque relativa) della mente. Non dunque il solo significato delle cose ma anche la loro essenza, la loro esistenza, la loro realtà dipendono da decisioni della mente; sino al punto in cui gli stessi oggetti gli stessi "archetipi" non sarebbero dotati di alcuna consistenza se la nostra mente non li riconoscesse, non li identificasse. Se gli oggetti, il percepito non hanno alcuna essenza privi della indentificazione della mente allora essi stessi "sono" la mente. Sono creazioni della mente. In questo senso la spada diventa strumento di morte per alcuni, diventa opportunità di scelta per altri, diventa essa stessa parte dell'individuo, non solo proiezione di un pensiero ma pensiero stesso. Certo questo vale anche per un badile! Ma personalmente aimè sono troppo stolto (ed arrogante) per riuscire a fare di un badile il mio archetipo di virtù. Ho trovato invece molto educativo il processo di ricreare la bellezza con il togi, amando una lama su cui si lavora, rispettandola per il suo potere, per la carica simbolica, per la condivisione con tante anime con tante menti di milioni di sentimenti umanissimi: l'arte , l'espressione spirituale, l'amore, il rispetto, l'odio, il sangue, l'ira, la bramosia, la bellezza, l'eleganza e ancora il ferro, il fuoco, l'acqua...la vita. Il momento più importante del togi è la consegna della spada, è un momento cruciale, spirituale, pregno di insegnamenti come la gestualità del Chanoyu. Dopo aver lavorato tanto, amato e sofferto con le mani, gli occhi ed il cuore...serenamente abbandono la spada , vi rinuncio, la lascio andare; lontano da me, dai miei attaccamenti dalle mie pulsioni e dai miei egoismi... come un mandala tibetano spazzato via da tre colpi di pennello nonappena terminata la laboriosa creazione. Molti conoscono la storia di Daruma, interrogato da un nobile sulla natura Dharma egli rispose: "Come posso insegnare ad un ignorante come te una cosa simile?" A queste parole il signore adirato e offeso sguainò la spada. Daruma disse: "Qui si aprono le porte dell'inferno" Il signore esitò , si calmò e reinforderò la spada. Daruma disse: "...e qui si aprono quelle del paradiso" Concordo infine sul concetto di "amore universale" anche se preferisco definirlo "compassione" (Bodhicitta in sanscrito), la naturale propensione della mente a riconoscere in tutti gli esseri la stessa natura e le stesse sofferenze, cosicchè anche la separazione tra i soggetti si spegne nell'identificazione tra i soggetti stessi esattamente come quando l'uomo, la spada e l'azione diventano un'unica cosa.
  10. Kentozazen

    ...

    Ombra se la fonte è veramente un curatore di vari musei beh allora nulla oggi si è appreso sulle tsuba. ...ma qualcosa in più sui curatori sì ....ahahah Chiedo scusa ai curatori seri e preparati...ironizzavo. E poi fidati, non hai visto sbavature di fusione. Forse qualcosa ti è sembrato tale...ma non è così. Quali foto? Che musei? Nomi, cognomi e fonti grazie. Fose non ti è chiaro durante i periodi bellici giapponesi di quante persone a vario titolo lavorassero su spade e finimenti. Hai un'dea di quanto tempo occorra per fare una lama (anche di bassa fattura...una kazuuchi)? O un koshirae? Una fusione in ferro non è poi una passeggiata, ammettendo per assurdo una possibilità del genere gli stampi di fusione sarebbero permanenti o a perdere? A perdere? E il tempo risparmiato dove sarebbe? Permanenti? E non ne abbiamo ritrovato nemmeno uno in mille anni di storia? Pensaci bene. Sarà anche amico di D. ma essere amico di Zichici non fa di me un genio. ;)
  11. I monaci zen che bruciano le immagini di Buddha eh? ;) Certo bello: Il Buddha, o meglio la sua natura, non risiede nelle icone. E cos' anche la virtù dell'uomo di spada non risiede nella spada. Eccellente. In effetti molte scuole Zen si disinteressano dell'archetipo iconografico...però poi se vi capita di entrare in un monastero zen spesso vi troverete all'ingresso un'immagine di Maitreya. ..E' forse un contraddizione... oppure un koan? Un saggio bagnino scrisse: Mare gelato che cinge i miei piedi non impedisce un tuffo al bagnante. "Acqua calda stamani" mi dice. La mente com'è creativa! Sono molti i modi di vedere la cosa, ognuno per per ognuno di noi. C'è chi necessita di una lama per sentirsi migliore, chi la getta perchè si sente migliorato, ...e chi non riconosce nè in una cosa nè nell'altra alcun significato ultimo. Archetipi, archetipi, archetipi! Tutto nella realtà relativa delle nostre soggetive individualità è archetipo. La domanda è: può un archetipo condurci sulla strada della virtù? Può un archetipo condurci sul sentiero di sentire, percepire, vivere con maggiore consapevolezza? Può una catena legata al collo condurci alla liberazione da essa? Sì? No? Ancora dal mio amico bagnino: La Dottrina del Beato dalla ignobile penna di un bagnino... Che vergogna! Ma in fondo teniamo in casa il pappagallo proprio perchè parli. :)
  12. Posso garantire che il cambiamento di colore non ha alcuna connessione con una intenzione del togishi. Può anche darsi che il leggero cambiamento di angolazione del piano dovuto ad un piega procuri un riflesso diverso della luce e da qui il contrasto...magari esaltato in postproduzione da un bilanciamento automatico dei toni con Photoshop. E'una crepa concordo. E' anche possibile che nella zona chiara non si sia riusciti ad agire omogeneamente in shiagetogi, le piccole jizuya potrebbero saltellare sulla crepa, questo può aver portato ad un lavoro meno incisivo lasciando un colore più chiaro.
  13. Mai vista una cosa simile. Escludo che sia la risultante di una operazione di togi. Sembra essere una vera e propria apertura. L'unica ipotesi secondo me possibile è che la lama si sia piegata proprio in quel punto per poi essere rimessa a posto dal togishi, questo avrebbe potuto lasciare visibile questa setolatura. Per me è kizu.
  14. Concordo...è spesso così. Non sempre però.
  15. Non è trattata ad acido. Credo che thomas abbia avuto quaesta impressione data la forte visibilità dell tessuto nagare del jihada.
  16. esatto. maggiore è la differenze e maggiore è il numero di togi già effettuati.
  17. Ci guarderei, potrebbe essere una di quelle sfide che mi piacciono, come è messo a kasane, quant'e' la differnza tra nakago e spessore lama? Non so se ne valga la pena, va vista. Ma potrebbe essere meglio di quel che appare, il nakago è ben rifinito, ci sono alcni segnali di una certa cura.
  18. non fa una piega effettivamente. Al di là del rammarico per la tal cosa rimane forse aperta la domanda: Esistono molti casi in cui opere interessanti rimangano nei magazzini per manifesta incoerenza con la destinazione del museo?
  19. Kentozazen

    Seppuku

    Interessante approfondimento. ;)
  20. Kentozazen

    Seppuku

    Concordo su molte cose, però io mi domandavo proprio questo: è vero che l'ultimo seppuku fu quello di Mishima? Inoltre non mi pare che in quel caso si sia seguito alla lettera il rituale codificato... Concordo sul fatto che Mishima abbia rappresentato un episodio significativo, ma la cosa si lega anche al particolare carattere del personaggio ed alla sua popolarità. Anche sulla Yakuza non mi soffermerei molto all'aspetto criminale, penso che ci sarebbe da dire molto e non credo che il fenomeno yakuza si possa liquidare con una divisione tra buoni e cattivi. Certo questa organizzazione è assimilata a buona ragione alla nostra mafia, tuttavia iò suo ruolo nella società nipponica non è esattamente lo stesso. Esistono infatti ambiti in cui la Yakuza è considerata quasi un potere ufficiale in Giappone...penso che anche questo aspetto dovrebbe essere visto sotto un'ottica differente. Con ciò non intendo certamente giustificare atteggiamenti criminali, ma bisogna ricordare anche che tanti atteggiamenti giudicati dalla nostra contemporanea società come criminali per i samurai del periodo Edo erano comportameti comuni e privi di alcun biasimo morale. Eviterei di entrare nel tema etico, almeno io in questo caso mi sarei concentrato sulle eredità del passato. Un'ultima cosa tra le parole di Yama (che in generale approvo) , non direi proprio che in Giappone ci sia assenza di religione, al contrario io l'ho sempre vista ben presente e sentita ( ben più che qui in Italia) pur in un contesto eterogeneo e con forti spinte reazionarie rispetto alla rigidità del passato.
  21. Kentozazen

    Seppuku

    Unryu ciao ;) , grazie per avermi ricordato questo episodio. L'avevo rimosso. Giustamente interessante.
  22. Kentozazen

    Seppuku

    Grazie, interessantissimo. Due domande Sandro. Collegandosi alla eredità sociologica del consenso diffuso alla pena di morte nella società contemporanea, esitono dati sui suicidi contemporanei eseguiti con seppuku? Negli ultimi decenni ci sono stati molti casi casi di suicidio per motivi di onore, vergogna o a simboleggiare il proprio rincrescimento per quanto fatto o detto. Credo quatto anni fa mi trovavo in Giappone quando i telegiornali parlavano di un ministro suicidatosi a causa di una serie di critiche al suo agire sulla gestione dell'acqua domestica. Non so però come avvenne tale suicidio. Voglio dire, ammesso che il suicidio per motivi di "giri" sia ancora in qualche modo radicato nella cultura giapponese contemporanea, esso si manifesta ancora tramite il seppuku oppure tale pratica ha completamente e definitivamente lasciato spazio a sistemi più "pratici"? Altro quesito: alcuni "ambienti devianti" come la Yakuza mi pare preservino ancora una serie di tradizioni legate agli antichi codici del bushi. Mi piacerebbe sapere se e quali pratiche vengano in qualche modo ancora rispettate. Penso per esempio alla cinematograficamente popolare pratica del taglio di un dito a dimostrazione di fedeltà o come espiazione, è veramente ancora in uso? ...e se lo è essa è riconducibile a pratiche del codice samuraico?
  23. Kentozazen

    Katana

    I finimenti di ottone della shingunto erano patinati in origine alla produzione, è un po' come andare a lucidare una statua di bronzo. lasciare la patina antica assolutamente. La pulizia eventualmente si può fare con acqua e sapone e magari un vecchio spazzolino da denti avendo cura di non imprgnare di acqua lo ito o le parti in legno.
  24. Kentozazen

    Katana

    ...e intanto prendiamo atto che si sono lucidati i finimenti col Sidol... ma perchè si fanno queste cose? Scusa se proprio volevi lucidare dell'ottone non potevi dedicarti ai campanelli di casa?

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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