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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

andreac

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messaggi di andreac


  1. sì turbolenta ... all'inizio, poi pian piano grazie ai contributi arrivati da più parti, e ancora ringrazio quanti si sono operati, è stata ricostruita la sua origine. per la curiosità e semplificare le ricerche a quanti hanno dato il loro contributo a questa discussione la riassumo: è una Takayama to. Takayama Masayoshi era un insegnante di kenjutsu della marina imperiale giapponese, mandato poi in esilio per 25 anni in quanto criminale di guerra per aver testato la sua spada (su priogionieri) in Cina Manciuria. Takayama sosteneva che apprendere il kendo non fosse sufficiente per uccidere i nemici in battaglia, e quindi sviluppò una propria tecnica di combattimento prendendo spunto da ciò che succedeva sui campi di battaglia in Cina. Oltre alla tecnica - che veniva insegnata ai militari in addestramento all'accademia navale imperiale giapponese - sviluppò una sua idea di spada perfetta (questa è una di quelle, realizzate e distribuite agli ufficiali), da forgiare secondo le sue specifiche tecniche precise. Spade che faceva realizzare dai suoi forgiatori di fiducia. La firma sul nagako riporta: "Kinsaku Takayamatō/ Tōshō Ishihara Masanao/ Togishi Suzuki Seiichi", traducibile come:"Umile realizzazione, Spada Takayama/ Forgiatore Ishihara Masanao/ Politore Suzuki Seiichi". Masanao era uno dei forgiatori di fiducia di Takayama...

     

    per chi volesse ci è tutto e di più qui : http://www.intk-toke...topic=6141&st=0


  2. già non me lo sarei aspettato neppure io ... ma purtroppo è così ... ma era molto spesso e consistente ... e posso assicurarvi che sono veramente affranto mi sento come se, senza patente e mai aver guidato un'auto, mi fossi messo alla guida di una ferrari e l'avessi schiantata ... cmq ecco le foto ... a occhio si stenta a vederlo ... controluce no, la parte brilla diversamente (nella crop 2 forse si vede meglio di tutte ) è come un'unghiata sul filo passando un foglio di carta sul filo quando si arriva a quel punto lo si sente "vibrare" ...non era stata polita di recente, almeno non da me da quando la posseggo

    crop.jpg

    crop2.jpg

    crop3.jpg


  3. dite cose di cui sono ben coscente ma stavolta ha preso mano l'incoscenza et voilà ho fatto la kaga-ta (lo dico in giapponese va) ... era un grosso tubo di cartone; l'aver eseguito il taglio non correttamente - alla fine non sono riuscito a tagliarlo - ha causato il danno al filo perchè l'errore è stato lì se avessi portato correttamente il colpo la lama avrebbe lavorato bene e fatto il suo. ripeto è un danno percettibile appena appena sul filo, ma c'è .... assolutamente riparabile, anzi, ma livellare lo ji comporta un lavoro su tutta la lama è vero e di certo non mi metto a farlo io

    per tenmasan: no foto non ne ho fatte e nemmeno filmati mica l'ho fatto con lo spirito di mettere tutto in rete per bearmi ci mancherebbe ... ho semplicemente fatto la stronza.ta del mese - e meno male che siamo alla fine - se ci tieni proverò a fare una macro della parte rovinata (se si riesce a vederla perchè è al limite del percettibile; si vede inclinando in controluce la lama e notando una luccichio diverso sul punto o facendo scorrere un foglio di carta sul filo) e la posto qui, così l'esito del mio errore potrà essere ad esempio per evitarne altri


  4. dopo prove di taglio,

     

    "filo" danneggiato",

     

    serve un leggero passaggio al "filo",

     

    e poi "pace eterna".

     

    mmmmhhhhhh :rouletterussa:

     

     

    no dai, non fare così ... la questione è questa, prima quando passavo un foglio di carta sul filo della lama il passaggio era lineare, liscio ... ora in alcune parti la lama "gratta" ma è appena appena percettibile la vibrazione sulla carta ... non è un danno inteso come lama spaccata, semplicemente il filo da ripassare e poi basta se hai consigli in merito sono ben accettati


  5. considerazioni

     

    sicuramente un legame esoterico tra nihonto e suo creatore c'è, perchè la lama viene creata, e non fatta, seguendo particolari regole conosciute da pochi (ristrette non esterne), ovviamente intendendo esoterismo non alla mago otelma o alla "magia" dei cartomanti ma guardando l'etimologia della parola. Non solo la semplice numerologia penso sia coinvolta; ma è impensabile che il rito della forgiatura non abbia in esso anche aspetti esoterici di tipo divinatorio, simbolico, atti che nulla hanno a che vedere con la metallugia "scientifica" della forgiatura stessa. Nella forgiatura - atto fisico - di una spada qualche preghiera, evocazione o rito propiziatorio - astratto, divinatorio - c'è, e diventa tangibile appunto anche da segni particolari come alcune incisioni "estetiche" sulle lame. C'è una precisa ritualità - conosciuta e condivisa con gli adepti, ma chiamiamoli anche asistenti etc - e dove c'è rito c'è il simbolo. se poi consideriamo etimologicamente la parola esoterismo nella sua accezione di dottrina di carattere segreto a cui hanno accesso solo in pochi direi assolutamente sì; ogni scuola aveva le sue tecniche e conoscenze che venivano diffuse solo agli allievi prescelti non al primo che passava di là.


  6. ho praticato judo kick boxing e pugilato, un po di karate. l'efficacia materiale di una qualsiasi arte marziale sta semplicemente nella velocità e precisione nel colpire punti vitali o comunque utili per provocare il momentaneo stordimento dell'avversario. ci si arriva con il tempo, e passando attraverso la consapevolezza che al di fuori del ring o del dojo o del tatami meglio lasciar perdere, a meno che non ci si debba difendere come estrema ratio. tra le arti indispensabili ritengo ci sia lo judo perchè sviluppa la supremazia nel combattimento corpo a corpo, soprattutto a terra; leve, prese e strangolamenti sono molto efficaci appena si entra nella corta distanza o a pieno contatto e colpi di mano o pugno, ancora meno di calcio, ginocchio o gomito - per semplificare - non sarebbero altrettanto efficaci. la differenza tra le varie arti è comunque quella che gli diamo noi scegliendo la pratica dell'una o dell'altra. sfato un altro mito, anche nel fare pugilato c'è filosofia, perchè ogni arte che ti fa apprendere il do per dominare la tua aggressività e farla diventare efficacia nel combattimento, che ti fa capire che i tuoi errori li paghi sulla tua persona e che l'avversario per primo va rispettato è maestra di vita e nella boxe c'è tutto questo. di più, un esempio: nella boxe ci sono le mezz'ore a fare specchio per arrivare all'esecuzione del colpo e poi della serie di colpi nella forma perfetta ... se fossimo in oriente li chiameremo kata ...


  7. uhm approfitto del ritorno in vita di questa vecchia discussione per dargli la mazzata finale. vorrei spezzare una lama sul discorso del fischio. io ne ho una senza scanalature, non ho mai praticato arti marziali legate all'uso di nessunchè eppure quando ogni tanto la sfodero per "provare" qualche fendente su bersagli immaginari fischia quasi sempre. è più un maneggiarla per acquisire un minimo di controllo dell'oggetto, una sorta di rito nel cercare di farle più o meno fare ciò per cui è stata realizzata. tutto qui; per cui tra fischio ed esecuzione corretta non penso ci sia una diretta corrispondenza ... oppure eseguo un kata perfettamente senza mai averlo nemmeno visto di persona ...


  8. Non mi convince: per me è una replica: firma così sulla lama, le finiture molto fashion fantasy più che nihonto e l'insieme. Per me è un esercizio, quindi lascio il giudizio finale a chi ha più conoscenze delle mie, fermo restando il fatto che già ricevere delle foto tutte così sfocate mi fa pensare che non si voglia far vedere bene le cose.


  9. Dovendo dare una stima io direi sui 50 euro al massimo ma fatta tanto tanto alla grande e se comprata qui in Italia; non in Birmania o dove viene fatta come oggetto souvenir. In asta una spada Dha seria che non ha nulla a che vedere con quella in questione "con fornimento in argento con impugnatura poligonale poi tonda con anelli e treccia metallica; fodero con ghiere smerlate e nervate" del XIX secolo è stata battuta a 250 euri. A chi interessa metto il link per confrontare i due oggetti http://www.sangiorgioaste.com/ita-site/auctions/scheda.asp?codice=42&asta=015&parte=&lotto=0530&categoria=INDIA+CINA+TIBET+NEPAL+INDONESIA&titolo=DHA&ris


  10. ecco la prova che si cercava ... finalmente l'illuminazione. Quello con lo "shaker" in mano è un njnia, sicuro, e lo shaker in realtà è una micidiale arma, una rarissima spada cilindrica ... scherzi a parte, forse queste foto messe qui racchiudono l'essenza della tecnica njnia, distrarre l'attenzione per raggiungere l'obiettivo ... con qualsiasi mezzo. in questo caso non serve una spada dritta ma bastano due foto


  11. Certo, come l'onda e il monte Fuji che si vede dalla costa(!). Hokusai ha però disegnato anche alcuni kata e relative posizioni con molta accuratezza, puoi mettere il link o le foto di cui disponi per vedere samurai e fuochi d'artificio? Potrebbe essere interessante vederle


  12. Ciao Gisberto, mi sento chiamato in causa e cerco di spiegarmi meglio. Tu scrivi:

     

    Ad esempio portare come prova storica dei ninja i manga di Hokusai è come se tra 500 anni si dovesse credere all'esistenza di spie alla James Bond (quelle che si tuffano in mare con la muta e sulla spiaggia se la sfilano rimanendo in un impeccabile e asciutto smoking bianco).

     

    Invece di esasperare il ragionamento e confondere la realtà con i film (è impossibile togliersi la muta et voilà essere in impeccabile smoking, non ci crederebbe nessuno nemmeno tra 500 anni, anche se le spie esistono) prova a pensare che i manga di Hokusai sono stati ispirati da qualcosa che ha riferimenti certi a tal punto da poter diventare un discegno che tutti o la maggior parte delle persone possono capire di coasa si tratta. Su detrerminati argomenti pensare di trovare abbondanti e dettagliate documentazioni specifiche risulta difficile. Come sui segreti per forgiare una nihonto, ognuno li ha e se li custodisce e li tramanda ad una elite.


  13. Un contributo.

    Setta segreta - per come intendo io il concetto in questo caso specifico - non vuol dire sconosciuta a tutti, ma semplicemente una elite, un ristretto gruppo che accede a determinati insegnamenti per particolari scopi, le cui tecniche devono restare più sconosciute possibile nei dettagli per mantenere la loro efficacia. Da qui anche l'obbligo del segreto d'appartenenza a questa elite, cosa peraltro che esiste anche ai giorni nostri per i militari appartenenti alle forze speciali. In generale l'insegnamento delle arti marziali ai corpi militari - tecniche base e non formazione da maestro - è un'incursione culturale avvenuta massicciamente dopo la II guerra mondiale ad opera degli americani dopo l'invasione in giappone, anche se le incursioni culturali tra le tecniche di combattimento occidentali e quelle orientali vanno molto più indietro (primi '800) vedi la savate. Ovviamente a seconda del corpo in cui si è inquadrati ci sono formazioni diverse. Al soldato di fanteria due calci e due pugni da tirare e schivare possono bastare, deve usare principalmente il fucile e baionetta, non le mani. Per gli incursori consubim, ad esempio, il discorso è diverso. Si può dire che i ninja siano stati un corpo speciale - paragonati ai giorni nostri - di cui è arrivata traccia fino ad oggi. Che poi film e telefilm ne abbiano fatto una sceggiatura per fare cassetta è un'altra cosa


  14. Di getto alcune considerazioni.

    Interessante discussione, e direi che lo spirito ninja virene fuori tutto: l'arte del mimetismo è rimasta talmente efficace che ancora oggi c'è chi ne mette in dubbio l'esistenza. In sintesi Nin-Jutsu è l'arte del mimetizzarsi per agire e portare a termine un compito con più facilità e poi sparire. E' l'arte dello spionaggio e dei sicari, esistita da sempre, un insieme di varie tecniche e discipline. Da qui armi e tecniche, soprattutto tecniche, non ortodosse o estreme (uso di svariate armi, mani nude e capacità di saltare/aggirare nemici o barriere, eclissarsi o attendere l'obiettivo in un posto a lungo tempo senza farsi vedere) contrarie all'etica guerriera e perchè no, eretiche. Il vestito nero col cappuccio, utile di notte per entrare in un castello o per un'imboscata (ad esempio), è un abbigliamento dal colore poco mimetico in altre occasioni, e quindi non utilizzabile sempre. Diciamo che è la divisa, cosa che le spie di certo non usano ne usavano durante le operazioni, se non in particolari occasioni che si traducono nell'efficacia in caso operativo e nella condivisione dell'appartenenza in caso rituale. La figura nera sta ad indicare - in questo caso - l'invisibilità della persona, è un colore simbolo, così come ad esempio si usa far agire persone che non si devono vedere, vestite di nero, durante la rappresentazione dei drammi "No" e via dicendo. Sulle documentazioni storiche beh, direi che ovunque nel mondo è più facile trovare trattati normali che documenti e carteggi segreti, da qui le poche notizie che comunque ci sono. Per lo stesso motivo è più facile trovare armi tradizionali piuttosto che armi da spia (la cui differenza sta nella dimensione e nel tipo di utilizzo: contro decine di nemici e camuffate o da usare contro un singolo obiettivo. Sulla spada corta "da" ninja è perchè si usava in luoghi chiusi; quindi più maneggevole di una nihonto e più efficace di un coltello. Di Katsushika Hokusai - disegnatore giapponese di fine '700 - si conosce La grande onda, ma già allora disegnò figure di njnia nei suoi manga.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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