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Manuel Coden

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messaggi di Manuel Coden


  1. Ciao Paolo, premetto che questo forum, come da regolamento, riguarda le lame giapponesi tradizionali, non ci occupiamo di repliche quindi ho spostato la conversazione in off-topic. 

    Per quanto riguarda la tua idea di utilizzare questa lama per pratica, vista la qualità pessima dei componenti te lo sconsiglio caldamente. C'è un rischio molto elevato possa ferire te o chi ti sta attorno, ho sentito fin troppe storie finite male con repliche di questo livello. Se vuoi una lama da pratica ci sono iaito, anche usati, a prezzi ragionevoli. 


  2. Benvenuto, 

    La buona notizia è che sembra una lama originale giapponese, da quello che intravedo della firma potrebbe essere firmata "Bizen Osafune Sukesada" che la collocherebbe alla fine del 1500, la cattiva notizia è che la corrosione appare molto estesa, soprattutto in punta, il che potrebbe non renderla più restaurabile 

    Anche i due fornimenti (tsuba e fuchi) appaiono danneggiati dalla corrosione


  3. La cosa che salta immediatamente all'occhio è il nakago, quello della tua lama è raffazzonato alla bene e meglio, in tutte le lame giapponesi, pure quelle fatte in maniera non tradizionale durante la 2a Guerra Mondiale, è fatto con cura e precisione. I fornimenti della montatura sono di scarsa qualità e totalmente privi di dettagli, puoi vedere questa per un esempio di come dovrebbero essere https://www.dawsonsauctions.co.uk/auction/lot/94-a-wwii-japanese-army-officers-type-98-katana/?lot=42310&sd=1
     


  4. Partiamo dal dire che quella nella foto non è un type 95 ma una Shin-gunto type 98.
    Le type 95 non hanno nulla a che vedere con le nihonto, hanno lame fatte a macchina, senza alcun hamon.
    Discorso diverso per le type 98 che possono conservare al loro interno di tutto, da lame di famiglia antiche a lame coeve fatte tradizionalmente a lame coeve fatte in maniera non tradizionale.

    Per quanto riguarda la reperibilità, tutte le lame militari sono relativamente facili da trovare negli USA in quanto un gran numero è stato preso come souvenir dai soldati americani nel secondo conflitto mondiale.


  5. 7 ore fa, Massimiliano Sper ha scritto:

    WOW che Roba!! Veramente superlativa! 

    Alla fine hai trovato qualcuno che riuscisse ad autenticare l'oggetto ? Io sono da sempre un'appassionato di lame orientali, sebbene non sono ancora riuscito ad acquistare un prodotto bello come questo! Il ema dell'autenticazione però mi interessa, come faccio ad essere sicuro che l'articolo che voglio acquistare sia effettivamente originale ? Nello specifico io sono un'appassionato di lame Cold Steel, e sto valutando l'acquisto del Cold Steel Magnum che ho visto qui https://www.knifepark.com/it/cold-steel ma come faccio a sapere se il prodotto è veramente originale ? Cioè dato che non parliamo di un prodotto economico mi chiedo come ci si muove in questi casi ? 

     

    Grazie!

    Quello che si trova nel link da te postato non ha nulla a che vedere con le nihonto, in questo forum non ci occupiamo di repliche ma solo di lame fatte in maniera tradizionale in Giappone. Il consiglio che ti posso dare è quello che viene dato a chiunque si approcci a questo mondo, spendi in libri e vieni agli incontri, così sarai in grado di apprezzare a pieno una nihonto e non avrai bisogno di nessuno che ti dica cosa comprare perché lo capirai da solo 


  6. 1 ora fa, ZioIstvan81 ha scritto:

    Scusate se non ho risposto prima!

    Beh, che dire…vi ringrazio per gli innumerevoli spunti! Innanzi tutto non avevo notato la limatura sul Kakago, o meglio, avevo pensato che fosse un segno preesistente. Inoltre non mi ero mai interessato agli stampi, nel senso che credevo stupidamente che la loro presenza, significasse lame non ottenute da acciaio tradizionale e non forgiate in modo classico (in altre parole credevo stampo = giunto). Il sito italiano parla come data del 1938, e non del 1941…parlando con un antiquario, mi ha confermato che le lame di questo periodo, sono oggetto di pregiudizi, in quanto la penuria di materiali, potrebbe aver influenzato la scelta dell’acciaio.

     

    In questo caso, non è dunque possibile capire la qualità dell’acciaio utilizzato? Infine una   domanda: ho letto che per la forgiatura della lama giapponese vengono impiegati due diversi tipi di acciaio, una parte più morbida e l’altra più dura per formare lo Yakiba…mentre da altre fonti si parla di un solo tipo,  e avevo capito che la differenza di resa fosse unicamente determinata dalla tempra…mi sapreste fare chiarezza? 

    Da quello che vedo dalle immagini su Aoi la trama del metallo è estremamente compatta ed uniforme, il che fa pensare sia fatta con materiale "moderno", la certezza assoluta si potrebbe avere solo con analisi metallurgiche.
    Per quanto la struttura della lama la risposta è: dipende.
    Ci sono diversi tipi di costruzione della lama, il più comune è il kobuse che prevede un anima di acciaio dolce (shingane) avvolta da una di acciaio più duro (kawagane), tuttavia non è l'unica.
    Scuole di lame più antiche prevedevano un solo panetto (fatto mischiando acciai di durezze diverse), altre un panetto centrale più duro con due facce più morbide, ecc.
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  7. 2 ore fa, ZioIstvan81 ha scritto:

    Ciao, e grazie per la risposta!...anni fa avevo letto che, per quanto concerne le repliche di produzione isdustriale di Citadel e ColdSteel, la prima si distingueva per il fatto che la battitura fosse "manuale" e dunque più precisa, da qui il mio dubbio. Poi ho iniziato ad interessarmi alle Nihonto, e non ho più indagato oltre: ovviamente qui si parla di oggetti di tutt'altra fattura e quindi immaginavo che il contesto fosse differente, mi era tuttavia rimasto questo retaggio. Ti ringrazio per il chiarimento!

     

    Per la lama in questione, potrei inserire link? 

     

    Non l'ho fatto perché non vorrei violare qualche regolamento del forum, preciso comunque che non si tratterebbe di un consiglio per l'acquisto - come detto, non ho intenzione di acquitare una lama nel breve periodo -  ma solo un parere per capire meglio cosa ci si possa trovare di fronte.

    Comunque, la scheda sul sito italiano, oltre al certificato ed a diverse foto. riporta solo:

    Provenienza: Yamagata

    Epoca: periodo Taisho (1912)

    Registrata a: Tokyo nel 1952

    Certificazione rilasciata dalla Società per la Conservazione della Spada Giapponese (NBTHK) nel 1952

    Lunghezza del taglio:  65,5 cm

    Sori (curvatura lama): 1,6 cm

    Mentre ben più ricca è la descrizione su Aoi, in cui tra le altre cose, viene riportata la firma: Kanemichi Saku

     

    Grazie ancora!

    Ho trovato la lama in questione su Aoi, la lama è una showato a cui è stato limato via lo stampo del arsenale. Le showato non sono considerate Nihonto in quanto venivano realizzate in maniera non tradizionale, spesso utilizzando acciaio moderno e/o tempra in olio. Il fatto che questa lama abbia un certificato NBTHK è da considerarsi un eccezione o meglio una svista di NBTHK.

    Da qui il commento di Tsuruta sulle lame fatte meccanicamente

    Tra l'altro il sito italiano sbaglia (più o meno fraudolentemente) la datazione in Taisho (sempre se la lama è la stessa)


  8. Credo che quanto intendesse il maestro è che nei periodi precedenti al periodo Edo la focalizzazione principale della lama fosse l'utilizzo in battaglia e che quindi una caratteristica come l'utsuri ci fosse non per un fattore estetico, ma per un fattore di aggiunta tenacità della lama. 
    Nel periodo Edo, essendo un periodo di pace, la vocazione "guerriera" delle lame è, a volte, sacrificata per dare maggiore spazio alla creatività del forgiatore, risultando in lame che possono essere più fragili. 
    Non va dimenticato però che l'utsuri non è scomparso nel periodo Edo, alcune scuole come la Ishido, hanno continuato a realizzare lame con questa caratteristica.
    Ancora oggi ci sono forgiatori in grado di produrre lame con utsuri.


  9. 1 ora fa, Davide dotta ha scritto:

    Perdonami Manuel, ovviamente tutto corretto, ma per essere pignolo, la polizia rilascia un foglio, con questo si può andare alla prefettura e fare il touroku che viene rilasciato dagli impiegati della prefettura di competenza e dai membri della nbthk.

    La polizia in sé registra solo il luogo in cui la lama è stata ritrovata.

    Interessante, non sapevo fossero coinvolti anche membri NBTHK


  10. Facciamo un po' di chiarezza, il torokusho è un documento rilasciato dalla polizia giapponese necessario per la detenzione delle nihonto, che in caso di esportazione della lama deve essere restituito alle autorità preposte seguendo una procedura specifica.
    Ho scritto nihonto non per caso, perchè le uniche lame detenibili dai privati cittadini in Giappone sono le lame prodotte in maniera tradizionale utilizzando tamahagane od oroshigane (tamahagane realizzato dal forgiatore stesso) oppure le lame antecedenti il 1868 (vedi nanbantetsu).
    Il fatto che ci siano lame cosiddette "showato" realizzate utilizzando acciai moderni che hanno ricevuto torokusho è frutto di una svista del ufficiale di turno o del fatto che è stato chiuso un occhio.
    Tutte le lame cosiddette "da pratica" utilizzate in Giappone per iai o tameshigiri devono comunque sottostare alla legge, quindi sono realizzate con tamahagane e tempra in acqua.
    Questo non vuol dire che siano lame "d'arte", molto spesso non hanno nulla di particolarmente attraente dal punto di vista di hada, hamon o hataraki, però sono importanti per permettere ai forgiatori di sopravvivere e continuare la tradizione.


  11. Certo avendo i mezzi economici si può realizzare una teca blindata e climatizzata, ma i giapponesi sono stati in grado di conservare le loro Nihonto per centinaia di anni semplicemente conservandole nelle shirasaya e con la giusta manutenzione.

    Poi vuoi mettere il piacere di togliere dal fukuru, sfoderare una lama, togliere l'olio e finalmente poter godere della lama? A volte per apprezzare giustamente le cose bisogna guadagnarsele 

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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