Vai al contenuto

G.Luca Venier

Socio INTK
  • Numero di messaggi

    3116
  • Registrato dal

  • Ultima visita

messaggi di G.Luca Venier


  1. Nel mese di marzo decade l'annualità associativa presso la NBTHK.

    Chiunque abbia interesse ad associarsi per la prima volta o debba rinnovare la propria adesione può valutare di farlo attraverso la NBTHK Italian Branch, usufruendo di una riduzione della quota annuale.

    Desidero rammentare che la Branch è, ad oggi, un prezioso collegamento ufficiale tra la INTK e il Museo della Spada di Tokyo e ci consente, tra le altre cose, un accesso privilegiato all’importantissima collezione di lame che custodisce.

    Nel corso degli ultimi anni, ad esempio, è stato possibile organizzare due special meetings presso la nuova sede della NBTHK, durante i quali abbiamo potuto esaminare con mano lame di qualità eccezionale sotto la guida di Hinohara Dai, curatore del Museo. Si è trattato di esperienze esclusive e speciali, riservate ai membri delle Branch internazionali e non accessibili ai membri ordinari. Il nostro obbiettivo è quello di poter continuare con questo percorso.

    Approfitto per comunicarvi che, quest'anno, si terrà a Tokyo un evento estremamente interessante e che riguarda nello specifico tutti i membri delle Branch NBTHK. 
    Ad oggi non è stata data menzione ufficiale da parte della Sede ma, ufficiosamente, ho ricevuto notizia che, a fine novembre 2023, si terrà un "All Japan Appreciation Meeting" ossia un kansho di circa 130/150 lame, selezionate tra le più significative tra le oltre 6000 della collezione NBTHK, che potranno essere esaminate "in mano". Si tratta di un evento a cadenza quinquennale (l'ultimo è stato nel 2018, cui hanno partecipato tre membri della Branch italiana tra cui il sottoscritto) che consente di esaminare da vicino oggetti di grandissima importanza, tra cui la quasi totalità delle lame che vengono proposte nei kantei mensili su carta che siamo soliti affrontare. Inutile dire che si tratta di una grandissima occasione per tutti gli appassionati e studiosi della materia, quindi il consiglio è di mettere in conto una decina di giorni di ferie per la seconda metà di Novembre ! 

    Sto anche cercando di organizzare un incontro speciale tra i membri della Branch italiana e il curatore del museo della NBTHK, da tenersi più o meno nello stesso periodo in cui ci sarà il Meeting. Di questo, come dei dettagli ufficiali dell'evento di cui sopra, vi terrò aggiornati appena uscirà la comunicazione ufficiale.

    Ad ogni modo, chi fosse interessato (e ritenga di avere una concreta possibilità di recarsi in Giappone a novembre) me lo accenni quanto prima.

    La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esorto a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi.

    Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattarmi entro il 20 marzo direttamente via email:

    nbthk.italianbranch@gmail.com

    Un cordiale saluto a tutti


  2. Il 28/1/2023 alle 11:44 , Doronrob95 ha scritto:

    試し斬り

    l kanji significa letteralmente 'taglio di prova' (kun'yomi: tameshi giri).Questa pratica fu resa popolare nel periodo Edo (XVII secolo) per testare la qualità delle spade giapponesi. Continua fino ai giorni nostri, ma si è evoluta in un'arte marziale che si concentra sulla dimostrazione dell'abilità del praticante con una spada.

    In passato, la prestazione della spada giapponese come arma, in altre parole, 'l'affilatura', era considerata importante.

    Dal periodo Sengoku 1477-1576 al primo periodo Edo 1603-1868.

    Il taglio di prova è stato effettuato in vari luoghi, e sembra che ci fossero aspetti dell'allenamento delle arti marziali e del controllo delle prestazioni della spada, e persino i daimyo hanno persino provato a tagliarsi.

    Veniva chiamato 'suemonogiri' e, oltre a cannucce, tatami, bambù verde, ecc., nel periodo Edo veniva utilizzati i 'cadaveri' dei criminali. In quel caso, , se riuscivano a tagliare tre corpi acatastati, dicevano 'Mitsudo'.

    Sembra che il clan Aizu avesse un luogo per il taglio di prova chiamato 'Tameshishaba', e chiunque in famiglia poteva farlo purché seguisse le regole di utilizzo.

    All'inizio del periodo Edo, quando si effettuavano frequentemente uccisioni di prova, la fornitura di cadaveri non poteva essere mantenuta in tempo.

    Si dice che in un'epoca in cui le spade giapponesi più forti e affilate erano apprezzate come armi, si eseguiva il taglio di prova e c'erano persino momenti in cui gli spettatori si mettevano in fila attorno alla persona che eseguiva il taglio di prova come se fosse un evento.

    Il motivo per cui gradualmente è diventato odiato è che il numero di persone che avevano mai usato una spada come arma è diminuito a causa dell'arrivo del governo Tokugawa.

    ......................................................................

    x Admin:

    Se e off topic spostatelo pure oppure se e sbagliato il modo di fare del Thread lo rifaccio secondo indicazioni.

     

     

    Ciao Doron, grazie per l'impegno.

    Come sempre diciamo in questi casi, non è molto utile inserire le traduzioni di google traduttore così come vengono; intanto perchè l'italiano che ne viene fuori è abbastanza comico e di ardua comprensione (talvolta surreale: degno di nota un "si prega di chiamare il cormorano" che ottenni come traduzione dalle istruzioni di un brodo istantaneo...) ma, soprattutto, perchè le traduzioni automatiche dal Giapponese contengono spesso errori abbastanza madornali. 

    Un caro saluto e buon lavoro :arigatou:


  3. A prima vista sembra un sayagaki abbastanza recente; il legno della saya è ancora ben chiaro.

    Improbabile quindi un’attribuzione moderna a quel Masamune. Gli studi sono andati avanti e tutta una serie di lame mumei, che magari negli anni ‘50 e ‘60 potevano ottenere una simile attribuzione, oggi vengono in genere attribuite a ko Uda o Naoe Shizu. Raramente a Norishige.  Sempre che mostrino inequivocabili indizi di antichità; altrimenti sono identificate come sue Soshu (con somma gioia dei proprietari). 
     

    Comunque appena Janssen mi dice l’autore del sayagaki, ve lo notifico.


  4. Il 20/2/2023 alle 16:42 , Enrico Ferrarese ha scritto:

    A parte che per dirla con una battuta, ogni lama mumei può essere una masamune... io (vedendo solo questa foto) non riconosco il kao del sayagaki... almeno non a prima vista.

    Senza che mi metta a scartabellare, qualcuno lo riconosce al volo?

    Nel senso:

    Non è sato, non è Honma, non è Tanobe, non è Hon'ami Koson (ci somiglia) non è Yoshikawa Kentaro.

    Forse qualcun altro degli Hon'ami?

    La lama è attribuita a un Masamune, non “a quel” Masamune.

    Probabilmente è una lama Odawara Soshu, certamente tardo Muromachi. Potrebbe anche essere un Masamune Shitahara.

    Di chi è il sayagaki ? Non lo sa neanche Peter Janssen 🙂

    Scherzo. Mi farà sapere. 

    Se questa lama ci interessa, è disponibile a metterla al kansho per esaminarla in mano. 


  5. 8 ore fa, raffa ha scritto:

    Scusate ma alla fine questa lama ha fatto il shinsa o è stata in qualche modo certificata?

    A proposito di shinsa, vi anticipo che al kansho vi proporrò uno studio che concerne proprio la storia della certificazione della NBTHK, allo scopo di correggere alcuni aspetti dell'argomento che, a tutt'oggi, sono affrontati generalmente in modo abbastanza "fantasioso", privo di fonti, e rettificare alcune inesattezze che sono state perpetrate nel tempo anche dalla INTK (pure dal sottoscritto, naturalmente). 

    Quindi, allacciate le cinture.

    :arigatou:


  6. 5 ore fa, ステファノ ha scritto:

    Scusate, è possibile scrivere su un post di un anno fa? Se non lo fosse chiedo scusa e apro una nuova discussione.

    Volevo chiedere e sentire la vostra opinione sull'olio di Camelia che ho letto essere migliore del choji e adatto a shinken, iaito (lega alluminio zinco) e anche bokutō.

    Cosa ne pensate?

    Che esperienza avete?

    Nessun problema a intervenire su vecchi post 🙂

    Non ho esperienza con l’olio di Camelia ma, se hai letto bene i post precedenti, saprai che una composizione organica dell’olio è sconsigliabile perché può ossidarsi o irrancidirsi col tempo.

     


  7. 7 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

    Beh i casi sono tre:

    - non è stata ritemprata;

    - certitificato TH falso;

    - hanno sbagliato in shinsa o in fase di emissione. (Se prende th deve essere specificato)

     

    Dovrebbe essere specificato anche se prende Hozon.

    Che in shinsa non l’abbiano visto pare strano, che non l’abbiano visto per due volte ancora più strano. 

    Ad ogni modo non è il primo caso del genere che abbiamo trovato, quindi la perplessità galoppa. 


  8. 22 ore fa, Renato Martinetti ha scritto:

    670.000 franchi? E che é? Caravaggio?

    Potrebbe benissimo essere la stima fatta dal proprietario e sarebbe un grande classico del mondo della token. 

    Provate a chiedere oggi a uno di quei collezionisti italiani che hanno acquistato negli anni ‘80/‘90, a suon di centinaia di milioni di lire, o a uno degli ultimi acquirenti di Sotheby’s, che prezzo attribuiscono alle loro lame....


  9. Le parti in corno sono:

    koiguchi

    kurigata

    kojiri

    Lascio a te il compito di scoprire quali parti sono e come si realizzano. Si trovano molti filmati in rete, anche se perlopiù in inglese (o giapponese/cinese).

    Anche per ordinare la magnolia basta fare un po’ di ricerche in rete, spulciando però in lingua inglese. Basta solo pazienza e volontà.

    Tieni presente che in Italia i costruttori di saya o shirasaya sono scarsissimi. Chissà che tu non possa trovare una tua “vocazione” in questo mondo della Token. L’idea di partire copiando il modello più classico è senz’altro la miglior strada. 


  10. Tradizionalmente si usa il legno di magnolia, che ha varie caratteristiche che lo rendono ideale per il compito. Si possono trovare tavolette piallate della giusta misura, solo da sagomare, incollare e verniciare. 

    Magari anche il pero può essere adatto, come facilità di lavorazione, bisogna tuttavia vedere che non abbia qualche elemento che “attiri” la ruggine...

    Per quanto riguarda i fornimenti si usa il corno nero (anche questo reperibile in blocchetti della misura adatta, più spessi dei blocchetti standard per manici di coltello).

     

     


  11. Gli iaito propriamente detti sono in lega di alluminio, non hanno filo (ne ha senso farglielo dato che il materiale è morbido) e si piegano con facilità. Sono, a tutti gli effetti, attrezzi sportivi.

    Quindi questa certamente non è uno iaito.

    Non so se abbia senso spendere per farci una saya ma, se hai buona manualità e qualche buon attrezzo, potresti applicarti e farne una tu. 
    Per il resto non ci farei altro. Magari dacci un po’ d’olio per non farla arrugginire; va bene anche quello per macchine da cucire. 


  12. Buonasera Matteo, si tratta di una replica in simil damasco. 
    Si può dire che “ti è andata bene” perché, se fosse stata una vera Token, con la carta vetrata avresti causato un serio danno; per correggere il quale sarebbe stato necessario un politore professionista, con un costo che si calcola tra i 20 e i 40€ al cm. 
    Un caro saluto. 


  13. Perdona la franchezza ma Getsu ha ragione: sei colmo di preconcetti e congetture, devi “vuotare la tua tazza”. 
     

    Atleticamente vecchio a 30 anni si può magari dire di un ginnasta, che comincia le competizioni da piccolo, a 16 anni è già senior e può fare le Olimpiadi, a 26 mediamente smette e a 30 ha già articolazioni e tendini alla frutta. Tu sei, casomai, atleticamente vergine e, comunque, nel pieno delle possibilità fisiologiche. 
     

    Quindi comincia e...buona pratica ! 🙂 
     

     


  14. Ciao e benvenuto tra noi.

    Come giustamente ha detto Francesco, la differenza la fa l’ambiente (maestro, allievi, etc). Per il resto puoi benissimo iniziare il Kendo a trent’anni e arrivare a 80 da Maestro (sarebbero pur sempre 50 anni di pratica !).

    Se trovi il dojo “giusto”, anche senza pensare alle gare (che non sono obbligatorie), potresti trovare un buon equilibrio con la tua competitività “sommersa” 🙂 


  15. 16 minuti fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

    Forse adesso è più chiaro perchè è meglio comprare libri, prima che lame.

    Non c’è dubbio.

    Ad ogni modo la cosa interessante, qui, dal punto di vista scientifico, è capire come mai questa lama è considerata un utsushi Shinshinto (indipendentemente dal fatto che abbia un certificato che dice un’altra cosa). 
    Naturalmente può esprimersi solo chi l’ha studiata dal vivo 🙂


  16. 2 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

    Esatto ma non elimini una mei senza un buon motivo

    Generalmente l’unico motivo per cui si toglie una mei (escludendo Muramasa) si basa sul concetto che “mumei non può essere gimei”.

    Con buona pace di tutti.
    Anche di quelli che hanno eliminato una mei “dubbia” per poi vedersi attribuire la lama al medesimo forgiatore di cui hanno tolto la firma. 

    Comunque questa è “Accademia”. 

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy