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getsunomichi

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  1. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Grazie Beta, è sempre un piacere leggerti.
  2. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Vedete, il Giapponese raramente fa le cose a caso. Esiste un personaggio moderno che si richiama a questo mito. Si chiama proprio Tsukino Usagi. Certo, è scritto con ideogrammi diversi, ma ai Giapponesi piace maledettamente giocare coi suoni della loro lingua, che permette di convogliare molteplici informazioni, come se fosse un'onda di probabilità. Il personaggio si definisce così La luce che racchiude tutte le altre… La sovrana dell'universo che ha il potere invincibile… L'astro immortale… Il Messia che porta la rinascita dalla distruzione, colei che detiene il potere della vita eterna. Si tratta ovviamente di una donna, poiché alle sole donne è dato il privilegio e l'onere di dare la vita. ...i nostri bimbi la conoscono col nome di Sailor Moon. [emoji23][emoji23][emoji23] Inviato dal mio SM-A520F utilizzando Tapatalk
  3. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    la luna rappresenta sempre il lato ura. Quello meno visibile. Ora, grazie alle precisazioni di Beta, abbiamo finalmente gli elementi per coglierlo. Lo zodiaco cinese è composto di 12 segni, in un ciclo di 12 anni. Il nostro è pure di 12 segni, ma uno per mese. O, come direbbero i nipponici, uno per luna. È dunque chiaro che la luna scandisce la nostra vita come una clessidra e che noi, anche se meno delle donne, siamo tutti soggetti in modo occulto all'influenza della luna. Come ogni elemento della Natura. Un'influenza occulta, per questo meno controllabile di quanto invece avviene alla luce del sole. Nella storia, lo avrete notato, ci sono quattro animali, ma il coniglio scuote la sua pelliccia tre volte, prima di isolarsi. È un caso che tre per quattro faccia dodici? Beh se ci facciamo caso, ogni tre lune, abbiamo una delle quattro stagioni. Del resto anche la vita dell'uomo è divisa in quattro stagioni. La Primavera della fanciullezza, l'estate della giovinezza, l'autunno della maturità ed infine l'inverno della vecchiaia. In continuità, la luna scandisce il nostro ritmico graduale passo dall'una all'altra. Una lenta è ciclica trasformazione che è la nostra storia. Come i quattro elementi aristotelici necessari a creare una Nihonto, fluiamo con continuità dall'aria, al fuoco, all'acqua, alla terra. Nasciamo teneri e flessibili e ci trasformiamo in elementi più formati e rigidi, fino a trasformarci in terra. Certamente la scimmia è birichina e si muove nell'aria da un albero all'altro, come un bimbo, lo sciacallo è un animale forte e focoso come un giovane, ma non scaltro e navigato come una lontra. Ed il coniglio? Il coniglio si porta con se la saggezza è la tranquillità della vecchiaia. È disposto a donarci la sua compassione e a sacrificarsi per gli altri, andando serenamente incontro alla sua fine. Ma il coniglio non è anche morbido e tenero come un neonato? Il leprotto non è l'amico dei bimbi. Quello che a primavera porta le uova pasquali? Beh, è qui il segreto della storia. Il coniglio non muore. Il coniglio risorge dalle ceneri come l'araba fenice. Il coniglio finisce sulla luna a preparare l'elisir di lunga vita. La vita non finisce, essa è in stretta relazione con la morte ed in quel ciclo scandito dalla luna, che avviene per l'eternità. Il coniglio è la Trasformazione. Giada è Oro, in Oriente come in Occidente, i suoi attributi. Il metronomo della Luna segna un tempo davvero terribile e inesorabile per chi non guarda In faccia per davvero quel coniglio. Laudato sii, o mio Signore. Per Sora luna Per frate vento e per l'aria Per frate focu Per sora acqua Per matre terra Per nostra sora morte corporale.
  4. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Questa stampa mi ricorda una vecchia fiaba indiana... che come tutte le fiabe indiane è poi migrata in Cina e da lì in Giappone. La storia del coniglio della luna. In Oriente il coniglio è considerato un animale, saggio, tranquillo, paziente e socievole. In Cina è addirittura una segno zodiacale che identifica persone con queste qualità. Proprio per queste qualità, il coniglio è anche considerato un animale che tiene in gran conto il bene degli altri, l'incarnazione dell'altruismo e della generosità, capace di spirito di sacrificio per il prossimo. Qualcuno potrebbe vederci uno spirito di carità Cristiana, ma vi assicuro che questa doveva essere la prima qualità di un Samurai. Beh, la storia è presto raccontata. C'erano una lontra, uno sciacallo, una scimmia e un coniglio. Vivevano in buona armonia e un giorno si misero a discutere su cosa avrebbero offerto se l'indomani, giorno di luna piena, si fosse presentato un monaco Pellegrino. Così al mattino di buona lena, ognuno si mise in cerca del suo cibo preferito. La lontra trovo un pescatore cui astutamente sottrasse qualche pesce mentre non controllava. La scimmia si impossessò di qualche mango di un albero di un contadino. Lo sciacallo rubò qualche altra cosa di cui si cibava (non mi ricordo). Ma il coniglio si cibava solo di erba. Ognuno era fiero di quanto aveva recuperato per il pellegrino, tranne il coniglio. Alla sera, insieme alla luna piena, il caso volle che il pellegrino si presentasse davvero al consesso dei quattro. Egli disse che era in un lungo pellegrinaggio per raggiungere un tempio in cui doveva pregare per tutti gli esseri senzienti. Dunque chiedeva ospitalità. La lontra per prima offri il suo pesce, ma gentilmente il pellegrino rifiutò, come fece ad uno ad uno con tutti gli altri. Infine giunse al coniglio. Il coniglio disse che purtroppo non si nutriva che d’erba, ma che il pellegrino avrebbe comunque avuto di che nutrirsi. Dopo essersi scosso tre volte, per eliminare dalla sua pelliccia qualche insetto che era pur sempre un essere vivente, egli salto nel fuoco senza pensarci due volte, per cibare il pellegrino con la sua carne. In quel momento il pellegrino rivelò la sua vera identità divina. Fece risorgere il coniglio e per il merito del suo altruismo e del suo spirito di sacrificio, egli sarebbe per sempre stato visibile sulla luna stessa. I Giapponesi, nei giorni di luna piena, mostrano tutt'oggi ai loro figli il coraggioso coniglio che seppe sacrificarsi per il bene comune. Il coniglio è là, seduto sulla luna, dove tutti possono vederlo. Il suo compito è quello di preparare dei dolcetti di riso. Talora, però, questi dolcetti portano con se una magia: donano l’immortalità. La stampa mostra probabilmente il Monaco pellegrino che ha rivelato la sua natura e sta portando il coniglio sulla luna. Ma quando guardò quella luna, io penso che questo mite coniglio non è l'incarnazione dell'ennesimo Buddha. Invece è l'incarnazione di San Francesco. Un uomo che ha appoggiato a terra le armi del guerriero, decidendo di sacrificare con coraggio e mitezza la sua vita al bene di ogni essere vivente, uomo o animale, perché è in essi che si rispecchia l'immagine di Dio.
  5. getsunomichi

    Coppia Kogai kozuka

    Sembrano buoni anche a me. A me sembra buona anche la lama, ma per nessuno dei motivi addotti. Mi sembra buona perché ho un coltellino di alpini. Sapete i classici tipo svizzero. La lama è stata affilata talmente tante volte che ha assunto una forma analoga a quella di questo kozuka. Ma chi diavolo si sarebbe messo a fare un lavoro così certosino su un pezzo di ferro?!? 😂😂😂
  6. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Stavo notando che i due germani, sicuramente un maschio e una femmina, stanno davanti ad una luna piena, come a reclamare la mia attenzione. Stavo anche considerando che due sono anche un maestro ed un allievo, intenti allo studio delle Nihonto. E mi è venuta una domanda da porre a Massimo. Forse che dopo tanti anni dedicati alla bellezza delle lame giapponesi, per l'eccellenza occorra completare la propria formazione tecnica con l'insondabile sensibilità, la bellezza e l'intuito femminile? E se è così, da dove diavolo si va a pescare?!?
  7. ...e va bene. Tratterò le tue risposte come eventi sincronici. Poi non lamentarti se ci sbattono fuori per abuso di pubblica pazienza. 😂😂😂
  8. Come sempre mi stai rispondendo nel thread sbagliato. Questo argomento l'ho appena discusso di là. Ahahahahahahahahah....
  9. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Purtroppo, e giustamente, Massimo si preoccupa. Non è l'unico. Sono molte le scuole di fisica, di informatica, di biologia, di psicologia, di arti marziali, in cui si sta prospettando il nulla. Il rischio è di perdere intere branche di conoscenza che non possono essere tramandate. Ci sembra di ottenere tutto, subito e senza impegno. E i nostri dispositivi Smart, sempre più protesi, ci fanno vivere nella illusoria finzione che tutto ciò non stia invece terribilmente perdendosi come lacrime di un replicante nella pioggia. .
  10. Cerco di trovarlo, perché credo sia interessante. Non sarà facile, per cui se lo hai potresti metterlo da qualche parte (Google driver, dropbox) per qualche giorno e postarci il link. 😉
  11. Ribadisco il concetto, sè questa èla tendenza non possiamo andare controcorrente e, tutto sommato, se resta discreto non fa male. Il lavoro della persona c’è ed è tanta roba. ...tanto lì viene poi comunque invariabilmente ricoperto dal sangue coagulato. (Reminiscenze del passato per Betadine).
  12. L'oggetto ha un suo perché è complessivamente mi piace. Sul suolo italiano, anche se concordo con l'analisi puntuale di Francesco, il prezzo sarebbe comunque interessante. I graffi sul codolo mi lasciano davvero incuriosito. Cosa può essere accaduto a quel nakago? Tra l'altro, Francesco, è una mia impressione oppure il lato della firma appare leggermente spatinato rispetto al lato ura? Magari è solo la luce della foto..
  13. I Giapponesi hanno un bellissimo modo di dire Shoshin Mente, spirito, cuore di principiante. Qualcuno pensa che sia un invito all'umiltà. Lo è in realtà, perché nell'umiltà dell'ignorante è insita la capacità di apprendere. Solo in questo modo, in quell'umile terra (humus) è possibile piantare un seme che trovi un ambiente fecondo per svilupparsi. I Giapponesi amano però parlare a molti livelli e questa è solo una prima lettura. Se uno riflette con attenzione alla differenza tra un principiante ed un esperto si accorge di una differenza essenziale. L'esperto sa. In questo modo è in grado di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Il principiante è privo di una struttura mentale già stabilità. Non sa. Le potenzialità di questa mente è pressoché infinita. Non ci sono limiti al suo apprendimento, ne influenze, ne soluzioni precostituite. Ci si tiene aperti a ogni possibile via, scegliendo la migliore in funzione del proprio scopo. L'esperto ha già chiara la via intrapresa, non ne prenderà un'altra. Specialmente sè inconsueta, trasgressiva e perciò geniale. C’è un'altra caratteristica del principiante. Viaggia sempre leggero, con il minimo indispensabile, perché non ha ancora costruito niente. Una importante lezione che viene dalla pratica delle forme (kata) che definiscono una scuola di arti marziali è proprio questa. Praticare senza nulla aggiungere, ma anzi togliendo, ritenendo solo l'indispensabile. L'esperto si porta dietro quasi sempre almeno il lecito compiacimento della propria conoscenza, del proprio saper fare una cosa bene. ...Beh, sono zavorra inutile al pari della contrazione delle spalle che il principiante impara da subito a rilasciare. Il principiante lascia subito i suoi difetti alle spalle. L'esperto se ne libera con grande fatica, invece, perché frutto di una pratica inveterata. Specialmente del compiacimento di sè stesso. Meglio lo Spirito del principiante che deve solo avere il coraggio di mettersi in gioco. Esprimersi. Esplorare il nuovo. Non ha la preoccupazione dell'esperto, che si gioca la sua preziosa reputazione, perché non ne ha una da perdere o da difendere. La Congettura di Fermat è campata quasi mezzo millenio perché, ...e accade spesso, gli esperti hanno tentato di trovare soluzioni nel loro specifico campo, quello in cui la Congettura era stata formulata, l'Algebra. Eppure fu proprio Fermat, insieme con Cartesio, a suggerire che l'Algebra doveva essere affinata nella Geometria Analitica e negli Spazi Cartesiani, in pratica, nel progenitore degli Spazi Topologici. Lo soluzione, banalizzo, è venuta dalle curve in questi spazi laddove solo una mente di principiante, priva di sovrastrutture e attenta ai suggerimenti del Congetturatore, avrebbe potuto e dovuto cercarla. ...Talora la mente di principiante riesce persino a farsi scabra è libera da pregiudizi come la luna stessa. Ed è lì, dove l'immaginazione non ha limiti, che è possibile persino acchiappare una mosca.
  14. Credo che il tema sia vegetale. Probabilmente fiori. Ma anche farfalle o uccellini stilizzati. ...era da vedere nuova...
  15. 😂😂😂 Più che aneddotiche, le tue digressioni sono deliranti. Per questo rivelano profonde verità. Nello specifico, che stiamo parlando di quattro aspetti di un unico archetipo. Inutile aggiungere che il simbolo di questo archetipo è la Nihonto.
  16. ...Quasi tutto torna. (Avresti dovuto dire Guerra e Arte Morte e Amore)
  17. Grazie per le precisazioni.
  18. Ciao Klaus, vedo che ancora non ti è arrivata una risposta dai più esperti. Pertanto ti accenno qualcosa. Come probabilmente sai, gli hitsu ana venivano utilizzati prevalentemente sui wakizashi. Sui katana e sui tachi sono di solito inutili e talora vengono chiusi. Scavarli in una tsuba piena, leva qualche decina di grammi, per cui non fa una grande differenza nell'uso pratico. Tuttavia una tsuba ha un importante effetto al di là di proteggere la mano che impugna la spada. La tsuba arretra il baricentro della spada, rendendola più maneggevole (in Occidente si usano spesso pomoli d'ottone o d'acciaio con lo stesso fine). Tsuba piene, pesanti e poco decorate sono pertanto generalmente associate a lame “significative" in peso e lunghezza, nate per il campo di battaglia. Lame fatte per gente che combatteva in armatura. Sono perciò generalmente più antiche. Successivamente, è diventato più importante il duello individuale senza armatura. Questo ha portato a lame il cui disegno ha maggior enfasi sull'avere il baricentro ancora più spostato verso l'impugnatura, per garantire maggiore agilità e velocità. A questo punto, una tsuba pesante era più di impaccio che di vantaggio e quindi si è cominciato a sviluppare tsuba traforate e artisticamente alleggerite. Parallelamente si è sviluppata una tecnica marziale che permetteva di estrarre e colpire in un unico movimento, oggi confluita nello Iaido. Pertanto, si, tsuba semplici e pesanti vecchie mentre leggere e traforate nuove, grezzamente, sta in piedi. ...se non fosse che le tsuba sono poi diventate degli oggetti artistici in se e per se, quindi la pienezza di una tsuba dava poi agio a fornire una struttura alla base di disegni che erano impossibili su una tsuba "alleggerita", con le patinature atte ai contrasti che ben conosci. Si tratta probabilmente di informazioni che già avevi in qualche modo. L'invito è tuttavia a ricordare che oggi collezioniamo oggetti separati, con un valore artistico intrinseco originale. Possiamo tuttavia ben comprenderli solo se li inquadriamo nel loro contesto storico d'uso, dove (come forse direbbe Beta) il design è tutto.
  19. Betadine non stupisce solo per quello che sa. Stupisce soprattutto per quel che crede di non sapere. 😂😂😂
  20. getsunomichi

    Wabi-Sabi

    Vi riporto il mio pensiero, che avevo già espresso in proposito qualche anno fa. Un punto di vista.
  21. Davvero complimenti Massimo. Grande invidia al possessore per il risultato finale. Il sedere sia ora seguito da passione ed attenzione meno fortuite! 😂😂😂
  22. getsunomichi

    un Off nell'Off

    Lo sapete perché non esiste un nobel della matematica? Perché c'era un matematico che andava spesso a trovare sua moglie. Risultato, i matematici devono beccarsi un premio di serie B, di 15mila euro invece che il milione che spetta ai colleghi che si dedicano ad altre scienze. Così va la vita. Onore al nostro ragazzo, che si è comunque perfezionato negli States e oggi insegna a Zurigo. Così va la vita. E grazie Beta, per non lasciare scappare via trafiletti di giornale che nascondo invece il contributo italiano al progresso dellumanità. ...Così va la vita. 😉
  23. getsunomichi

    Wabi-Sabi

    Grazie per l’approfondimento che idealmente va a colmare una lacuna lasciata quando parlammo proprio della morte di Sen No Rikyu. Come dissi allora, non si celebra l'imperfezione di un mondo inevitabilmente imperfetto. ...si celebra la perfezione di tutto. Grazie ancora.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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