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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

getsunomichi

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  1. getsunomichi

    Lo Scimmiotto

    Non mi ricordavo che Manara avesse illustrato questo racconto. La quarta di copertina è interessante. Ti è piaciuto?
  2. Riporto il mio post anche qui. Basterebbe dare una distratta occhiata ai dna odierni e dei resti, per capire quanto abbia funzionato davvero il 'vento degli dei'. Come molto probabile, ciò che verrà fuori è che esso ha funzionato a tratti e che ognuno ha i propri nativi (il buon selvaggio sarà per l'ennesima volta santificato).
  3. getsunomichi

    47 Ronin

    Certo. Ormai credo si siano abituati ai miei off topic, non facciamo certamente un salto più alto del solito. E in fondo, non credo si possa davvero comprendere a fondo la spada giapponese se non ci si avvicina al Giappone e ai giapponesi. La partecipazione che qui vediamo e la ricchezza di contenuti che ognuno di noi cerca a suo modo di portare, ne sono forse la dimostrazione più concreta. ;-)
  4. getsunomichi

    47 Ronin

    Francesco, forse volevi dire su Facebook? Comunque, con piacere se pensi possa interessare. (Non usare il mio nome Facebook, perché è più falso di una Hattori No Hanzo)
  5. getsunomichi

    47 Ronin

    Francesco, a proposito di culto degli antenati che legano l'Anima del clan alla sua terra, conservando ai giapponesi continuità e purezza di stirpe, ti viene in mente qualcosa?!?
  6. getsunomichi

    47 Ronin

    Forse vi sembrerà strano, ma, secondo me, la storia di cronaca degli astuti e audaci 47 uomini di onore e giustizia ha sempre rappresentato il simbolo più classico, forse addirittura mitologico (nel senso di passato nel mito) della vita che continua. Ma come, direte voi, è una ecatombe dalla prima all'ultima scena?!? Dovrete darmi, se lo desiderate, un po' del vostro tempo. Non ho letto questo libro in specifico, mi riprometto di farlo presto, ma la storia è credo nota abbastanza a tutti. La banalizzo, per quei pochi che non la dovessero conoscere. Il nobile Asano, samurai dallo spirito puro, viene provocato ad arte dal cortigiano Akira. Perde le staffe proprio nel palazzo dello shogun e cerca di ucciderlo, fallendo e cadendo nella trappola tesa dal suo astuto avversario. Verrà condannato al seppuku, condannando il suo casato alla cancellazione. I suoi uomini, condannati ad una vita da barboni raminghi (tali erano considerati i Ronin) iniziano una sorta di Odissea da cui alla fine usciranno vincitori. Capeggiati dal prode Oishi, con un colpo di mano fulmineo, uccidono Akira vendicando il loro Signore. Vengono quindi tutti condannati a uccidersi. Cosa che fanno, senza batter ciglio. Detta cosi fa ridere. In realtà è un capolavoro del Kabuki, della letteratura, del cinema e tocca le corde più profonde del cuore del giapponese e di ogni uomo. Fatto di molti episodi toccanti. Ogni anno c'è un pellegrinaggio infinito sulle tombe di questi uomini, per rendere onore a questi coraggiosi. Ancora si discute se abbiano operato o meno in accordo col Bushido, ma qui non ci interessa. In realtà, come si diceva anche altrove, il Signore non è solo l'essere umano. Si è votati alla sua difesa fisica e spirituale in quanto egli incarna il clan. Il Signore, in questo senso, qui fa la figura del coglione. Perde le staffe (e già questo, basterebbe), in casa dello Shogun (mancando di rei e gì, banalizzando morale e onore), in più riesce appena a scalfire il suo nemico, fallendo nella missione. Il reato più grave non è il terzo, ma è il secondo. Significa la cancellazione del casato e la condanna dell'intera provincia. Egli fallisce, cioè, proprio in quella che è la sua ultima missione: la protezione del clan, condannandolo a morte. Dunque si chiarisce quello che è il difficilissimo compito dei Ronin. Certo, c'è il bastardone da uccidere, ma l'opera è assai più ardua. Occorre riabilitarlo. E con questo, riabilitare il clan. Il piano di Oishi è assai più sottile di quel che sembra. Egli deve riuscire in qualcosa di clamoroso, dimostrando che il clan Che è stato condannato per poco onore, spirito e coraggio, è in realtà composto da uomini che rappresentano l'incarnazione stessa del Bushido. Un atto che possa purificare la colpa commessa, facendolo rinascere. Questa, dunque, la lunga e dolorosa via di espiazione cui egli sottopone se stesso e l'intero clan. Come una sorta di Cristo redivivo, egli deve raccogliere sulle sue spalle i peccati del mondo. Alla fine solo la morte, potrà dare vita eterna al clan. Una morte altrettanto eclatante. Il piano riesce. Muoiono tutti, ma in tal modo che il clan resuscita. In talune versioni, questa rinascita è addirittura personificata. In certi racconti, il figlio di Oishi, di soli sedici anni, viene graziato dallo Shogun. La giovane età. E poi, siamo Shintoisti per Dio, qualcuno (...e la sua discendenza) dovrà pur pensare alle tombe dei valorosi antenati! Non sfugga che il culto degli antenati è propedeutico sì alla protezione, ma anche all'identificazione e alla conservazione della continuità e della purezza della stirpe discendente. Dunque Oishi riesce nella mission impossible. Genera la vita dalla morte. Non è una storia di cappa e spada disseminata di cadaveri e di senso dell'onore. Essa parla di trasformazione dell'Anima. Perché l'Anima di Oishi continua a vivere in noi, che oggi lo abbiamo evocato in questo forum.
  7. Un altro importante sodalizio che conferma l'importanza che l'associazione ha assunto. Complimenti per l'ottimo lavoro che state svolgendo.
  8. Ragazzi, sto parlando dell'acciaio di Toledo!!! ...Però il kaji che prega, si veste in bianco e poi mi fa pipì nella vasca di tempra... Rileggete bene, ho parlato di ricerca di acqua magica... Non mi è mai venuto in mente, ma neanche negli incubi, una relazione tra urina e nihon-to. Era un esempio per dire che dietro a tradizioni velocemente giudicate per superstizione, possono nascondersi verità scientifiche.
  9. Beh, un po' di sedere non lo puoi negare...
  10. (Il processo di nitrurazione utilizza l'ammoniaca: idrogeno, non ossigeno legati a quell'azoto... Si tratta di un processo applicato tutt'oggi industrialmente all'acciaio per gli stessi motivi di allora). ;-)
  11. (Coi cataloghi d'asta, faccio così anch'io, il problema è che non devi mai andare in libreria con l'idea di prendere qualcosa di specifico😂😂😂)
  12. Sapete che non sono così d'accordo?!? Sarebbe così se i pezzi fossero davvero a disposizione del pubblico e degli studiosi. Ma i nostri musei sono spesso pieni di materiale non esposto per motivi di spazio fisico. I più attenti talvolta aggiornano le esposizioni, ma la maggior parte se ne frega bellamente, per la gioia dei topi (che talvolta fanno danni immensi). Roba che non verrà mai vista da nessuno e col potenziale economico di ricostruire da Amatrice fino al Belice. Non trovate sia uno spreco immorale?🤔
  13. Si raccontano storie terribili di kaji che hanno tagliato braccia di allievi che hanno tentato di rubare il segreto della temperatura dell'acqua. Da un punto di vista prettamente fisico una variazione importante della temperatura dell'acqua (diciamo un raffreddamento di una decina di gradi, per chi non ha a disposizione impianti di refrigerazione) si attesta in proporzione a poco più dell'1% della temperatura della lama. A occhio e croce termodinamico, abbastanza poco per creare differenze abissali nella forma della creanda struttura cristallina. ...Si sa per altro che, in queste cose, la teoria conta molto meno che la pratica e l'esperienza. Più delicato invece il discorso del preciso contenuto chimico dell'acqua. Dell'azoto disciolto in particolare. Certe scuole nascono presso certe acque e si sa che i kaji talvolta si spostavano per la tempra di lame particolari in luoghi specifici e magici... Ad esempio, fu bollato come oscuro e futile misticismo pagano il metodo alto-medievale di temprare le lame nel piscio di donna gravida... ...Salvo poi ricredersi quando in Spagna hanno casualmente scoperto la nitrurazione proprio grazie all'urina di cavallo. Il "patto col diavolo" fu allora velocemente e saldamente ristabilito per la redditizia creazione del miglior acciaio occidentale da lama di tutto il Rinascimento europeo: quello di Toledo. Pecunia stercus diaboli, mai fu più appropriato.
  14. getsunomichi

    Katana mumei

    Parlavo di una lama che tu usi tutti i giorni per uccidere. Una lama che ti ricorda quella testa tagliata, quel braccio amputato, quella voltai che hai dovuto appoggiare il piede per estrarla, perché si era incastrata nella spina dorsale di una persona ancora gemente, quella volta che te la sei fatta addosso perché erano in quattro a volerti fare la pelle, ma ne sei uscito ancora non si sa bene come, grazie a quella spada. Una lama in cui l'uchico serve a levare piccoli resti di sangue, pelle e capelli che sono rimasti attaccati alla lama dopo la prima pulizia sommaria. Sono gli spiriti di quei morti che popolano i tuoi sogni, quando dormi con quella spada di fianco. Insomma, se sei certo di non doverla usare, è quell'oggetto che, anche se sta un po' distante, va bene lo stesso.... E che comunque non ti viene troppa voglia di collezionare. A noi, tutto ciò non succede. Per questo, dicevo, noi tutti siamo figli dello Shinto. ...Per fortuna.
  15. getsunomichi

    Katana mumei

    Mauri riprende un tema a me caro. Questi dovrebbero essere oggetti non d'arte ma di design. L'arte non dovrebbe mai sovrastare, a mio parere, la funzionalità e l'ergonomia. Come in questa lama, certamente pensata fondamentalmente per l'uso. Forse qualcuno aveva già azzardato un primo Shinto ?!? Ma l'avvento della pax Tokugawa poi ha derivato.... Va detto anche che è proprio questa deriva che ha creato il concetto di Nihonto che oggi condividiamo, trasformando l'oggetto bello e pratico in status symbol e oggetto d'arte da collezionare. Forse, in parte, addirittura depotenziando il suo profondo e antico significato religioso e spirituale, legato archetipicamente alla vita e alla morte. Nessuno di noi amerebbe collezionare oggetti con cui uccide esseri umani, anche se per mestiere. Oggetti maledetti da spiriti irrequieti che ancora vagano, in attesa di essere finalmente vendicati... Doniamola pure al tempio, dove forse tali spiriti troveranno pace senza spargere il mio sangue e quello della mia famiglia. ...esagero, come al solito, e vado in off topic.
  16. getsunomichi

    Katana mumei

    Cristiano, Il mio è il parere di un dilettante, ma a me pare che il Togi abbia portato alla luce un meraviglioso esemplare della mino-den. Molto meno stanca di quello che sembrava all'inizio. A me pare nel complesso sana e meravigliosa. In foto tre e cinque mi sembra di vedere due ware assolutamente ininfluenti, cioè ben delimitati tra hamon e ji. Ma mi sembra di capire che sia più un effetto ottico che una apertura vera e propria. Forse sono questi gli sfondamenti cui si fa riferimento? Se si, non mi sembrano così importanti. Del kissaki si è detto. Questa è l'unica parte su cui si è davvero lavorato. Fu davvero ko maru? Probabilmente no. Ho visto fare lavori di quel tipo su lame spuntate in modo veniale, lame che erano state inequivocabilmente utilizzate. E se una lama la usi, beh, non puoi sperare che sia come nuova di pacca e che non si porti dietro qualche piccola cicatrice. Come tutti quelli che hanno combattuto. Per me, magari non aggiungono bellezza ma certamente fascino si. I miei complimenti insieme a tutta la mia invidia. Ben fatto.
  17. getsunomichi

    Buone vacanze

    Non la conoscevo. Bellissima! Buone vacanze.
  18. Enrico, se non ti spiace ti rispondo personalmente.
  19. Si, è vero che i prezzi stanno salendo. Anche chi si interessa di oggetti militari si sta facendo affascinare da questo mondo. Si vede in giro un po' di tutto, soprattutto in armeria dove il livello di conoscenza di questi oggetti non è altissimo. Vendere, tuttavia, è diverso che comprare. È triste da dire, ma l'acquisto di una gunto in armeria, che va sopra il migliaio di euro ha un valore ben diverso se il giorno dopo vuoi rivenderla. Non è infrequente vedersi proporre valori di riacquisto di un quarto o un quinto del prezzo originale. Personalmente, non lo ritengo onesto, ma spesso è così . Questo pezzo, però , a mio parere ha le caratteristiche per fare il salto di qualità (dall'armeria al negozio di antiquariato). Ne ho vista qualcuna così passare a prezzi altissimi, anche per all'ora, nel negozio di via Bigli a Milano. Chissà se qualcuno di voi lo ricorda?!? Ovviamente, si intendeva vendere proprio a chi cercava un prezzo con quella storia e quelle caratteristiche. Quindi disposto a pagare quel prezzo. Ci sarebbe il web, ma non consiglio questa strada a Claudio, anche perché probabilmente la lama non è completamente in regola.
  20. Ciao Claudio, mi sbilancio un po' io, dicendo cose che qui sanno un po' tutti. Ma forse tu no. Le gunto, le spade militari giapponesi, sono generalmente oggetti prodotti in fabbrica. Hanno un valore varabile che è dell'ordine di qualche centinaio di euro e non vengono trattate su questo forum, che si occupa di lame d'arte. Come avrai capito, il tuo caso è un po' diverso. Dentro la montatura standard è stata inserita una lama originale, dopo opportuno riadattamento. Non era infrequente che in famiglie di origini non popolari (esistevano diversi gradi di quelli che generalmente chiamiamo samurai) che si desse al figlio che andava al fronte una lama di famiglia. Il figlio andava a compiere il proprio dovere, rischiando la propria vita. Quella lama lo avrebbe servito è protetto allo stesso tempo. La tua lama è da sistemare e ci vorranno qualcosa in più di un migliaio di euro. Non è probabile che il restauro porti alla luce un capolavoro, però chissà. A mio parere è' comunque un buon investimento, perché potresti rivenderla al doppio, difficilmente al triplo. Devi infatti considerare che l'antiquario che l'acquista deve poi applicare la sua percentuale, restando in un prezzo di mercato. E la tua è una gunto, come montatura. Ha quindi un valore minore. Fossi in te, considerata la storia di questa lama e la storia che ha assunto nella tua famiglia, la rimetterei a posto, mi farei spiegare quelle brevi operazioni di pochi minuti, da eseguire per tenerla in ordine e la regalerei a tuo figlio, come dono di nozze. Se è come te, apprezzerà il dono anche per l'importante valore simbolico che il gesto sottolinea. Un buon augurio per chi si appresta a creare una nuova famiglia. Non sarà la stessa cosa l'equivalente in denaro, neanche se lo triplicassi. Perché la legge del mercato non quota proprio tutto tutto. Un abbraccio
  21. ...non mi avrete mica creduto?!? Ora mi zittisco un po' e ascolto della graziosa e diletta luna, visto che di ciò di cui parlate non conosco nulla, ma sono molto interessato.
  22. ...se ci fossi stato, avrei avuto qualche anno in meno, non credi?!?
  23. ...Betadine, non voglio sottovalutare nuovamente Altura. Ma, a meno che non sia il figlio segreto di Charlie Parker, l'attacco che gli proponi in quell'impianto tonale sa un po' di seppuku. E non perché ai tempi gli dava qualche difficoltà ...
  24. Grazie Massimo per la risposta. Ho sempre da imparare. Ad esempio non sapevo che i colpi sul mune si dovevano mantenere. Gianluca non te cruccia' ... Siamo già bravi ad esser seri là dove l'argomento lo impone. Hai in mente la media dei forum?!?
  25. Scherzo Enrico, stai facendo un lavoro bellissimo!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

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