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getsunomichi

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  1. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Dissento quando lui vede nell'onda l'uomo e la sua vita. L'onda è la Natura, che quella vita la spegne in un secondo. Ma subito dopo, spiegò che il dissenso è legato più a come è espresso il concetto, non alla sostanza. Il perché è presto detto. Solo quando l'uomo si reintegra nella natura, i due concetti tornano a coincidere. Un concetto che non può però restare nella penna, pena il fraintendimento. In quel mentre, gli stessi antenati non restano più uno sfondo ma diventano parte attiva dell'opera (e vi risparmio il maiuscolo e il Fujisan). Il mediatore dell'informazione è l'archetipo della femminilità. Lei la protagonista che crea o distrugge, come nella figura. Ed è proprio in quanto generatrice che l'uomo come suo prolungamento diventa quell'onda. Beta, lo avevi capito, ma non ne vedo traccia e a me non sembra proprio un pensiero banale e immediato. Ma forse sbaglio e lo è.
  2. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Quando si interroga un grande artista su una sua opera, spesso pare un semideficiente. Lui ha la capacità di fermare un contenuto in un oggetto. Quale? Beh, dipende da chi lo osserva. Lui spesso non lo sa. L'interpretazione non mi vede daccordo. L'onda non è la vita dell'uomo. O meglio, potrebbe anche esserlo, ma solo se siamo capaci di vedere chi è che di quella vita ci ha fatto dono. Occorre che abbiate un momento di pazienza... L'onda la vita la dà oppure la prende, in un gioco di probabilità che non è dato conoscere. Non si tratta di una interpretazione Shintoista. Tanto meno quantistica. Qui sta la grandezza di Hokusai, aver colto qualcosa di eterno, forse di assoluto. L'essere umano è assoluto comprimario nell'immagine. A prima vista, non compare neppure. Nessuno si accorge delle barche con gli omini. Chino sul suo quotidiano lavoro, come una Cenerentola qualsiasi, l'uomo attende di capire se si trova dinnanzi ad una Madre Natura che può essere perfida è mortale matrigna o una fata buona. I più colti parleranno di Amore e Psiche, invece che di Cenerentola, ma il risultato non cambia, l'onda e Venere. Bellissima è spaventosa, accogliente e mortale, con quale lato di sè vorrà rivelarsi all'uomo, non è dato sapere. In fondo, questo è il momento congelato in cui di un uomo si rivela il destino. Ma l'artista sa cogliere qualcosa di universale per l'uomo. Perché a qualcuno potrebbe sorgere la domanda: ma perché l'uomo vede Madre Natura come una madre amorosa e magica, cioè la fata, o come una perfida matrigna, ovvero la strega? Beh, la risposta oggi è banale perché qualche migliaio di anni di filosofia e un secolo di psicanalisi hanno trovato la risposta per noi. Che in fondo è, come spesso accade, contenuta nella domanda stessa. La Madre. È con lei che realizziamo il primo e più importante rapporto della nostra vita. È lei che ci frena e ci accelera. È lei, che ci tiene prigionieri e che ci invita a liberarci. È lei che ci punisce e ci premia, dandoci o negandoci affetto. ...ed è sul modello di questo primo rapporto, nel bene come nel male, che strutturiamo i nostri rapporti successivi. Quando Hokusai ha realizzato la sua onda, come si diceva, probabilmente non ha pensato niente di tutto ciò. Ma ciò che ha saputo cogliere di Madre Natura è dentro ogni uomo dal primo sorso di latte bevuto da quel seno. Non cè lo ricordiamo. Ma non potremo mai dimenticarlo. È l'universo che ci ha formato è cresciuto. A proposito, l'universo che ci siamo costruiti attorno si chiama La Via Lattea. Si tratta della Galassia in cui ruota il nostro sistema solare. ...Scommetto che qualcuno di voi sa anche cosa vuol dire in greco Galassia. 😂😂😂
  3. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Ogni società ha il diritto di difendersi da extracomunitari come Goedel e Turing. Generalmente lo fa in modo primitivo e rozzo, perché il "diverso" fa sempre paura. Ma ciò che appare inizialmente come terrorizzante, menomato e deforme, come in questa bella stampa, non si rivela poi sempre come tale. L'evoluzione ci fa scoprire, col solito storico ritardo, che la biodiversità è una delle più ricche fonti informative alla base del supporto e dello sviluppo di quel processo che chiamiamo Vita. È lì, in genere, che smetti di uccidere Gaijin.
  4. getsunomichi

    Meiji

    John Allen Chau, missionario di 27 anni, voleva raggiungere l'isola di North Sentinel, nelle Andamane nel golfo del Bengala, dove vive uno degli ultimi gruppi umani sulla Terra rimasti non toccati dalla modernità. L'uomo, come racconta la Bbc, voleva «far conoscere la cristianità» agli indigeni. Nonostante l'isola sia un luogo interdetto ai turisti (è illegale andarci) alla fine Chau è riuscito nel suo sogno e ci è arrivato. Poco dopo, però, è stato ucciso a colpi di freccia dagli indigeni. Adesso i familiari dell'uomo hanno fatto sapere, con una dichiarazione su Instagram, che John Allen Chau «amava Dio, la vita, aiutando chi era nel bisogno e non aveva nient'altro che amore per il popolo Sentinelese». E che quindi perdonavano chi l'ha ucciso. Le autorità indiane, riferisce la Bbc, intanto affermano che potrebbero volerci «alcuni giorni» per recuperare il corpo di Chau dall'inavvicinabile isola. Il governo indiano limita fortemente l'accesso alla zona e il contatto con la tribù non è permesso. I sentinelesi, che contano in tutto meno di 50 persone, hanno infatti sempre attaccato e diverse volte ucciso chi si avvicinava. Chau, che sperava di riuscire a convertirli al cristianesimo, si era fatto traghettare sull'isola illegalmente da dei pescatori, che sono stati arrestati. La notizia è di oggi. Difficile condannare chi, privo di un sistema immunitario sufficientemente sviluppato, si difende dall'extracomunitario di turno.
  5. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Aspirina e Betadine, non cè che dire, fate una bella coppia! Non è un caso che il salice incarni un'anima femminile. Il salice, come la donna giapponese, recede ma non cede mai. Si carica di neve e quando essa diventa troppa, con rapido scarto, il salice se ne libera e ritorna al suo posto. Come se nulla fosse accaduto. Questa forza nella cedevolezza è descritto dall'ideogramma Ju, che significa appunto morbidezza, cedevolezza. È proprio osservando il salice, unico albero sopravvissuto intatto all'abbondante nevicata, che mezzo millennio fa fu posta una pietra miliare nella storia delle arti marziali. Nel suo mistico ritiro in un monosastero, un medico giapponese di cui non ricordo il nome (gli studiosi di arti marziali erano spesso medici perché fare del bene e fare del male sono parenti molto stretti) inventò in questo modo il ju jitsu. Per quei pochi chi non dovesserlo conoscere, si tratta del papà del moderno judo, praticato dalla casta dei Bushi per la difesa senz'armi. Ma il principio è in realtà noto in tutto il mondo ad un altra casta guerriera che governa il mondo. Questa casta trasversale, come suggerisce la leggenda, è appunto quella del gentil sesso. 😂😂😂 Incidentalmente, il principio del salice che cede e non recede, gioca un ruolo fondamentale in un altra arte marziale: quella del tiro con l'arco. Essa descrive il principio basilare di un momento impercettibile ma saliente (appunto), la scoccata. ...ma di ciò vi parlerò un altra volta.
  6. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Goedel, come ebbi modo d i dire tempo fa, dimostro in poche righe la fondamentale incoerenza di qualsiasi sistema logico-matematico. Va povero untorello, non sarai tu che metti Dio in scatola. 😂😂😂
  7. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Vedi, lo Shintoista esige sia il rispetto della Natura, sia la piena soddisfazione del cliente.
  8. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    I Giapponesi sono grandi osservatori della Natura. Certamente conoscete tutti l'hammon san bon tsugi tipico della scuola Mino, che raffigura dei salici. Il salice è spesso anche modello architettonico. Base radicata ma estrema flessibilità. Nessuna nevicata spezzerà mai i rami di un salice. Nessun terremoto farà crollare una pagoda. Tutto sospeso, ma ben radicato.
  9. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Sei uno spettacolo. Ma con queste che butti un po’ lì come farneticazioni, oggi le scuole più avanzate di psicanalisi curano le persone da una serie di malattie psicosomatiche (che per il vero ormai tanto "psico" non sono più), viste le aberrazioni cui questa società tende a sottoporre nel lungo periodo ogni individuo.
  10. getsunomichi

    Meiji

    grazie Beta per la segnalazione.
  11. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Stavo cercando di mettere assieme la materia oscura da cui i corvi forgiano le spade e i guerrieri che le utilizzano, la musica è il potere di arrestare la loro violenza e le splendide stampe colorate che in fondo usano la luce per fornirci una visione decostruttivista del mondo. ..Beta mette insieme tanto materiale, lasciando poi a noi il compito di capire cosa ci ha detto. 😂😂😂 La risposta me l'ha data involontariamente Wolfgang Pauli, la cui ricca corrispondenza è stata lasciata al CERN di Ginevra e che piano piano sta venendo pubblicata, regalandoci una visione del mondo inconsueta e originale. In uno scritto di recente pubblicazione leggevo della trasformazione che ha subito negli anni il concetto di frequenza. Tutti generalmente intendiamo per frequenza quante volte si ripete qualcosa al passare del tempo. Frequentemente, ogni sette giorni, è domenica. Ciò su cui raramente riflettiamo è che la frequenza è un'energia. Più frequente è un certo episodio e più energia esso incamera. I Giapponesi lo sanno bene, perché così costruiscono la loro didattica. Ma lo abbiamo imparato anche noi, studiano le onde. Più frequente è un onda e maggiore è l'energia che essa trasporta. Può essere un onda del mare. Può essere un'onda luminosa, la cui frequenza varia per mostrarci i diversi colori di un'immagine proveniente dal Mondo Fluttuante. Può essere un'onda sonora, la cui frequenza varia per modularci la melodia di un flauto di bambù. Persino la materia, a ben vedere, è costituita da un insieme di solide e concrete frequenze, anche sè quella oscura ci nasconde il suo spettro elettromagnetico. La frequenza è un sinonimo di essere, di esistere. L'interazione tra enti avviene attraverso frequenze, siano essi particelle subatomiche o galassie. E, certamente, anche tra esseri umani che di frequenze informative stanno saturando l'etere. È dunque così strano che la magia della musica possa decostruire l'intenzione di un ladro? O sono state le vibrazioni dei raggi di quella splendida luna, cui poche nuvole nere che la filtrano talvolta ricordano dei corvi, ad illuminarlo?!?
  12. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Eh, Ci siamo... Funziona così anche per crescere guerrieri. Prima vanno smontati, pezzo a pezzo, perché non è proprio nella natura dell'uomo di stare di fronte ad uno che ti vuole tagliare in due, paziente e sereno. Poi vanno ricostruiti secondo un altro criterio, altre reazioni spontanee, altro modo di agire e pensare. Un ciclo che, non solo in Giappone, viene spesso descritto come un processo di morte e rinascita. O meglio di trasformazione. Il corvo è il simbolo di questa morte, così presente nell'educazione della nobiltà giapponese. Una morte che non è da temere, ma da trattare come una amica, una compagna al cui fianco si vive e si cresce. La Rinascita serve alla purificazione della Luna, come dicevano gli alchimisti. Quella materia nera, che poi da l'etimo ad Alchimia, è l'istinto animale che secoli di civiltà hanno sopito. Solo dopo averla risvegliata sarà possibile imparare a controllarla tramite la disciplina marziale. Ma prima ci si deve impadronire di quella determinazione che ti fa azzannare per istinto, senza mollare più la presa finché c’è vita nel tuo avversario. Solo una figura mezzo corvo è mezzo uomo può svolgere il controllo di questo processo di istruzione. Questo simboleggia il Tengu. La sua prima, più importante magia, uccidere chi sei oggi. Perché davvero non c'entra niente con chi sei per davvero. Suo il compito di mostrarti la Via. Ora, c’è un piccolo problema. Integrare questi elementi nella società è abbastanza problematico. Una volta ho trovato una bella definizione in un film di Hollywood, magari qualcuno di voi lo ha visto. Parla di un vecchio sergente dei Marines che si chiama Gunny. "Le persone come te sono anacronistiche. Vanno chiuse in una bacheca di vetro con su scritto: rompere in caso di guerra". ...Beh, un po' è vero. Se questa parte istintiva dorme tranquilla in ognuno di noi, ci sono dei buoni motivi per lasciarla riposare...
  13. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Strano animale il corvo. Un po come tutti gli uccelli, vive tra il cielo è la terra, quindi dal suo volo si intende ciò che dice il padre celeste. Ma il corvo è un anima nera. Uccello sacro ad Odino, ad esempio. Chi sa di tedesco sa che la radice del suo nome, Wotan, significa furia, rabbia. Il corvo ha anche la simpatica abitudine di spolpare le carcasse degli animali morti. Molti popoli che non seppelliscono i loro morti danno a loro il compito di ricongiungere i loro cari con Dio. Non è perciò strano che anche il Giappone esso sia un uccello magico, intimamente legato con le magie trasformative. Anche in questa curiosa immagine che allego, nove corvi arcieri stanno per uccidere un uomo, un alchimista. Non fosse che questa immagine è di tradizione cristiana. Essa proviene dall'Aurora Consurgens, un testo medievale attribuito a San Tommaso, anche se oggi questa attribuzione è stata messa in dubbio. Quindi non ci meravigliamo di vedere corvi a presiedere i segreti ultimi dell'esoterico Buddismo Shingon. Ma perché addestratore di guerrieri?!? Perché samurai e ninja devono affidarsi a questi istruttori? La leggenda vuole che sia proprio il corvo ad aver fatto nascere la Nihonto. O, per lo meno, piccolo corvo è il nome della progenitrice dei tachi attribuita al leggendario Amakuni vissuto nell'ottavo secolo... e certo il suo kissaki moroha zukuri non è poi molto lontana dall'affilato becco del nostro nero amico. Ho qualche idea, ma sono curioso di avere qualche opinione che non vorrei influenzare.
  14. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    La convergenza di linee parallele in un unico punto focale non è solo un effetto ottico. È anche il segno del limite dell'uomo e della sua psiche, incapace di comprendere l’infinito. I Giapponesi, un po’ come Il Giacomo di Recanati, amano invece naufragare in questo mare. Perché sanno che lo Spirito è qualcosa di concreto. Un energia che persiste nonostante. Zanshin. Ora voi mi direte, ma che c'entra uno Spirito che si rinnova indefinitamente con un fuoco portato avanti all'infinito? Niente. Se non fosse che da sempre nella Bibbia l'Ente Spirituale che rappresenta l'Incommensurabile si manifesta sempre in questo modo. Un Fuoco che brucia all'Infinito. Certamente un caso.
  15. getsunomichi

    Antiche bandiere giapponesi...

    Il simbolo sulla bandiera di sinistra nei mon indica generalmente una freccia, con riferimento all'impennaggio per il tutto.
  16. Cè un'esempio storico che riporta quasi tutte le regole fonetiche di trascrizione in poco spazio. Significa calcio (keri, che nei composti diventa geri) circolare (mawashi) portato a livello (dan) alto (jo), cioè, al viso. Si scrive. Mawashi Geri Jodan E si legge Mauascigheligiodan ..Dopo di questo, il resto è in discesa. Con questo, continuo a non conoscere affatto il giapponese. Ho visto le foto su Facebook è ho apprezzato spade e buffet. 😂😂😂
  17. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Nero, bianco e rosso. Colori ben noti all'alchimista. Così come al fabbro, che da questi distingue il momento della tempra. Bianco e rosso, sempre in equilibrio è sempre avversari. Tutt'oggi, nelle arti marziali giapponesi, non si combatte con la cintura nera. I due avversari indossano sempre una cintura rossa ed una bianca. Aka e Shiro. A questi nomi si riferiscono gli arbitri per controllare i combattenti. Uno non è migliore dell'altro. Vanno verificati entrambi.
  18. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Un mio insegnante di Karate giapponese sosteneva che gli Italiani spaccano e sfondano mentre invece i Giapponesi tagliano. Sosteneva, in modo semiserio, che questa diversa modalità di colpire era fondamentalmente legata all'alimentazione. La nostra basata sulla carne, la loro sul pesce. ..Tutto ciò per dire che quando si parla di pesce, si parla di qualcosa di fondamentale per il Giapponese. Il loro mangiare pesce è tale che essi finiscono per identificarsi nel pesce. Il pesce è una parte di loro. Quale parte direte voi? Beh, è facile quella che sta sott'acqua, quella nascosta. Ebbene, nelle acque profonde, tra tutti i pesci c’è ne sono due particolarmente simbolici per i Giapponesi. Si badi bene, a simboleggiare che si tratta di qualcosa di intimo ed interno, sono entrambi pesci di acqua dolce. Non appartengono perciò al mare, cioè all'esterno per un popolo abituato a vivere su isole. Sono la carpa e il pesce gatto. Spesso oggetto dei celeberrimi tatuaggi Yakuza, perché simboleggiano qualità fondamentali per il guerriero. Per certi versi fondamentali e pure antitetici. Questi pesci per certi versi si assomigliano, grossi, potenti, dotati di barbigli. Sono elementi assenti nell'uomo, come le corna, che finiscono per rappresentare una connessione con un principio di natura soprannaturale e spirituale. La carpa variopinta, che per una solita curiosa assonanza, suona al giapponese come amore, rappresenta il coraggio, l'amore per l'essere umano, la compassione. Ma anche la costanza, la capacità di perseguire la propria strada, anche controcorrente se fosse necessario. La via del Guerriero, ma anche quella del Sacerdote. Ciò che fa dell'uomo un essere umano. Forse persino la parte che più l'avvicina a Dio stesso. Il pesce gatto, invece, rappresenta la sua parte più ctonia, più oscura e più animale. Lontana da Dio e forse l'incarnazione stessa dell'Inferno. Certo che porta sconvolgimento, certo che è difficile da controllare, certo che è più arcaica e quindi legata alla pietra. E certo che si può tenere a bada solo in un modo. Essa si controlla con la spada giapponese: la Nihonto. Quando il pesce gatto si muove, crea sconvolgimenti naturali di portata cosmica dopo di cui il mondo va a catafascio... ...tutto è da rifare. Ma, come dice bene Beta, questi sconvolgimenti naturali sono fondamentali. Perché in essi è il riequilibrio. In essi il complemento della natura umana. In essi il rinnovamento. In essi, a ben vedere, una parte dell'uomo che esso non deve mai dimenticare. Esiste un momento in cui il combattimento è per la sopravvivenza. Non deve esistere perdono o pietà, se si vuole sopravvivere. È in quel momento che nel profondo del cuore di ogni uomo Koi si appisola perché deve svegliarsi Namazu. Chissà che l'Ukiyo-e non sappia darci una raffigurazione di questi opposti principi...
  19. Non ho capito Slucius e talvolta alcuni dettagli fanno la differenza. Se la lama è uneredità ed è stata venduta, sfruttando l,ingenuità, a tuo padre, credo sia corretto farsi rimborsare. Ma se si tratta di un regalo che ti ha fatto tuo padre poco prima di andarsene, beh, esso racchiude un valore ed un significato che non può esserti sfuggito e che va ben al di là dell'oggetto in sè. Si tratta più di un testimone che di una spada. Stai correndo il rischio di restituire un oggetto il cui valore non è rimpiazzabile dalla lama più bella oggi sul mercato. Per un curioso, o forse no, caso, Betadine ti ha invitato a leggere un topic dove ho appena terminato di parlare di tutto ciò. Come farà a prevedere queste cose resta per me un vero mistero... per di più qui posta un'immagine dove una coppia (si, daccordo è un cane, non un bambino, ma poco ci manca) cammina illuminata dalla Luna, un po il mio marchio, almeno qui sul forum. mah... 😂😂😂
  20. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Nella tua analisi hai detto molto bene. Quest'opera è occidentale. Ma allo stesso tempo è assolutamente orientale. Cerco di spiegarmi. I Giapponesi sono gente molto controllata, non danno mai in escandescenza, manifestare i propri sentimenti in modo diretto e violento è considerato il massimo della scortesia e dell’inciviltà. Un'opera di questo tipo è pertanto al limite della maleducazione. Il suo mostrare "sentimenti" è troppo esplicito, troppo "omote", c’è una violenza che non viene mediata. Evidente. È la Natura che si mostra per ciò che è, o per lo meno per come è vissuta dai Giapponesi, una Forza Enorme è Incontrollabile. Talora benevola ma talora, spesso, divorante. Bellissima è terribile. Sono così tutte le Madri, a ben vedere. In questo senso è un'opera occidentale, ...e infatti tanti occidentali ha ispirato. Ma il sentimento che esprime. Beh, quello è squisitamente Giapponese. Gli uomini non esistono al cospetto della Natura. Se tu chiedi ad occidentali di descriverti il quadro, nessuno di loro ha visto barche con uomini a bordo. Una attenzione per i dettagli che spesso gli occidentali trascurano, catturati dall'onda. Gli uomini, assoluti comprimari, possono solo unirsi condividendo un ideale, la barca, e con essa provare ad affrontare la Natura stessa. MADRE E MATRIGNA. Essa ti sospinge ma ti trattiene, ti valorizza ma ti affoga, ti vuole bene ma ti imprigiona. Insieme, si può affrontare. In clan. L’individualità come l'individualismo non hanno senso, sono destinati al naufragio. La sopravvivenza dell'individuo, e della specie stessa, è legata alla fratellanza. Allo scopo comune, condiviso e collettivo. Il naufragar non è affatto dolce in questo mare, perché quello è l'atteggiamento di chi ha fallito, di chi ha mollato il colpo, di chi ha smesso di remare. Per questo dico che l'opera mostra un sentimento squisitamente Giapponese. Questo concetto è nativo del Giappone, già dallo Shinto... da noi comincerà ad emergere timidamente nell'ottocento col Socialismo, ma con uno spirito rivoluzionario e antisociale assolutamente estraneo alla società giapponese. Ora se l'onda è la Madre che abbraccia ma che talora stritola, quale è il ruolo del Fujisan? La montagna, il vulcano, per quanto strano poiché anche esso ha un potere protettivo e distruttivo, è qui il principio paterno. Rappresenta la stabilità, la direzione, la certezza, in sottofondo e pur presente. Quel vulcano in sfondo lo vedono sempre tutti ...anche gli occidentali. Come un padre in famiglia. Indispensabile all'equilibrio. Tranquillo, e inerte, ma guai a mettere in discussione la sua Legge. Poiché è in essa il suo Principio di Stabilità. Questa immagine coglie la mia storia personale. Ma la sua grandezza è nel cogliere la storia personale di ognuno di noi. Essa incarna qualcosa di archetipico. I tedeschi hanno un termine per immagini di questo tipo. Parlano di Urbild. Qualcosa che si può tradurre come pre-immagine o immagine primordiale, qualcosa che vive nel Iperuranio Platonico e che i monaci francescani del Medioevo amavano chiamare gli Universali. Qualcosa che va al di là di Oriente e Occidente. Qualcosa emotivamente scritto nel dna dell'uomo. Ora, Hokusay non ha certamente pensato a ciò quando ha scelto il suo soggetto. Come ogni grande artista, ha pescato nella propria Anima un sentimento che parlasse al cuore di tutti. È questa la misura di un grande artista. Egli ha lasciato a noi, estimatori dell'arte, il compito di decifrare quanto egli ha voluto dire per davvero. Così, senza pensare, verrebbe da dire Mushin.
  21. Slucius, c’è un passo da fare o no. Pillola rossa o pillola blu. Se il tuo scopo è trovare una spada che taglia, anche meglio delle spade artigianali giapponesi, a poco prezzo è da usare praticamente all'infinito, beh, in Giappone se ne producono in quantità industriale per la Cold Steel. I certificati dei loro test di taglio valgono di più di tutti gli origami della famiglia Honami di questo mondo. E se a qualcuno restasse qualche dubbio, youtube pullula dei filmati a certificazione della qualità del prodotto. Magari il tuo maestro storce il naso, ma con quelle ti taglia un braccio anche un bambino. Figurati uno che la sa adoperare per davvero. ... Se invece quello che cominci a sentire è un emozione che si prova di fronte ad un oggetto d'arte, accompagnato dal desiderio di conoscere di più, allora sei approdato nel posto giusto.
  22. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    Ok, Beta, ma posto che la descrizione formale che ne fai è stilisticamente ineccepibile, in te cosa suscita? Perché il motivo per cui essa è una sorta di icona del Giappone è da ciò che dipende.
  23. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    L'acqua da sempre è simbolo di emozioni. Noi stessi cominciamo a vivere le prime emozioni ancora completamente immersi nell'acqua in cui prendiamo forma. Ma tutti, proprio tutti, uomini e donne veniamo al mondo e alla vita attraverso la stessa porta. A ben vedere, non troppo diversa dalla raffigurazione che hai postato. L'artista gioca con noi mostrandoci un contenuto omote estremamente preciso e dettagliato, lasciandoci concentrare su questo. Ma sta davvero lì il contenuto dell'opera che è al tempo stesso il contenitore della vita stessa? Non stiamo forse contemplando il più antico e arcaico simbolo della Natura?!?
  24. getsunomichi

    il club dell' Ukiyo-e

    😂😂😂 In genere sono io che cerco gli aspetti spirituali, laddove essi sono invece nascosti. Stavolta mi tocca invece farti notare che gli uomini a lato godono dell'immagine di qualcos'altro. Certamente connesso con madre natura, col dare la vita e con Amida dell'Amore. È che invece di schiacciare i più bisogna schiacciare i meno...

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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