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francescoG1

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  1. Oh me ne sono completamente dimenticato. Ti sei reso conto che in quei video sono citate tutte le fonti ovvero libri o articoli vari su cui si basa? Stiamo parlando di una quantità notevole di materiale in alcuni casi non proprio semplice da reperire purtroppo. Quei video sono degli ottimi riassunti e fatti bene quindi pensatela come vi pare le solite chicchere non mi interessano. Per me l'argomento è chiuso non risponderò di nuovo o altro a cui pensare al momento. Arrivederci a chissà quando
  2. Nordmanni o Nordmaenner, ossia "Uomini del Nord". Gli storici usano questo nome anche per identificare la popolazione dello jutland e parte della scandinavia del 9-12th secolo. Secondo alcune interpretazione del termine vichingo può venire da wicing termine dell'inglese antico usato più come verbo e che indica "attività di pirateria" (come sostantivo è pirata) e c'è ne sono altre di interpretazioni.... E comunque chiudiamo qui che non è in tema...
  3. Non esiste certezza sull'origine del termine, ci sono diverse interpretazioni la tua è una. Con quel termine più o meno si indica nella pratica quella parte della popolazione normanna dedita alla pirateria nel nord.
  4. Su questo canale trovate praticamente il riassunto su vari questioni :https://www.youtube.com/watch?v=COY0xz028n0 Altra questione non è detto che quelle spade venissero prodotte solo in aera "vichinga" (questo nome è da considerarsi equivalente a pirata cioè non identifica un popolo specifico) semplicemente l'uso di seppellire le armi assieme ai loro padroni è sopravvissuto per più tempo. L'eredità celtica non è una robetta da poco ed è poco credibile che i germanici fossero "indietro".... Mi spiace è impossibile ci sono alcuni secoli di differenza. Semplicemente i giapponesi non sono stati i primi a sviluppare quelle tecniche (in verità sicuro che sono state "importate" dalla cina). L'acciaio europeo di "punta" del 16th secolo era sicuramente migliore (meno scorie e metodologie che consentono una maggiore capacità produttiva) di quello giapponese ancora legato alla stessa metodologia di secoli prima.
  5. Non sarà un segreto ma molti non la conoscono e se ne escono con questa idiozia "giapponesi davanti a tutti" quando non è vero anzi sarebbe forse più corretto dire "giapponesi dopo di tutti" ovviamente come tempi (è la storia che lo dice non io) ....
  6. Scusate se recupero questo topic così vecchio. Ma ve lo dico chiaro e tondo avete rotto con questi luoghi comuni dettati solo da una cosa L'IGNORANZA in materia... È tutto riassunto qui con tanto di fonti e numeri :https://www.youtube.com/watch?v=COY0xz028n0 Il verdetto? che noi europei NON ERAVAMO SECONDI A NESSUNO. I risultati raggiunti nel 16th secolo nella produzione dell'acciaio sono interessanti, nell'area Alpi gli acciai usati per l'armature (quelli per le armi non potevano essere peggiori almeno quelle di qualità) avevano un contenuto di scorie INFERIORE ad una masamune. Senza dimenticare che acciaio a pacchetto e tempra differenziati erano conosciuti secoli prima sia in europa che in cina. Il fatto è che i giapponesi arrivavano sempre tardi (sono su un'isola). In europa già nel 13th vi erano in uso i primi altoforni per la produzione di ghisa e con la ghisa è più facile raggiungere la temperatura di fusione via più semplice per eliminare le scorie insolubili invece della martellatura perché si i ripiegamenti servono solo a quello. Per non parlare poi dell'acciaio al crogiolo inventato in india qualche secolo prima di cristo ed forse arrivato in germania (le famose spade Ulberht). Qui trovate una riproduzione anche se hanno usato ferro di scarto e non quello proveniente da un bloomery (c'è un documentario di HC in merito presente anche su youtube dove il procedimento è completo): https://www.youtube.com/watch?v=4EG34YoRHs8&feature=youtu.be. Aggiungo che il cuore molto morbido della katana la rende si resiliente ma anche meno elastica infatti basta poco per deformare la spada in maniera permanente. L'elevato spessore compensa solo in parte ma se di taglio è molto rigida non si può dire lo stesso di "lato". Le spade usate in europa essendo più sottili e dovendo avere a che fare con scudi e roba diciamo "dura" l'elasticità ha una maggiore importanza.... Già parlare di fioretto (arma in origine usato solo per l'allenamento) la dice lungo che non sapete di che si parla. Sarebbe più corretto parlare di striscia o spada da lato a striscia e non esiste una misura standard. Esempi: Ma non bisogna dimenticare che non si punta all'arma dell'avversario quindi non ci sarà mai un impatto "pieno". Insomma è assurdo pensare che si spezzi.... Per quanto riguarda la forma non esiste una forma "suprema" tutto dipende dallo scopo....
  7. francescoG1

    Hamon e yaki-ire

    salve; una piccola correzione di solito è la bainite inferiore quella "pregiata"; questa anteprima di questo libro spiega bene il tutto:http://books.google....epage&q&f=false (da pagina 79 ) un pò di bainite superiore si forma (invece della troostite o al più sorbite dipende dalla velocità di raffreddamento ) perché siamo vicino alla zona di transizione è il processo dello spegnimento non può essere considerato come una trasformazione isotermica, molto probabile che verso la linea di tempra la percentuale di bainite superiore aumenti ma anche verso il mune (maggiore velocità di raffreddamento come si vede dalle immagine della simulazione del prof inoue).......non ci dimentichiamo che vi è un po acciaio dolce dove la durezza sarà sicuramente vicino al limite inferiore della scala HRC....probabilmente le spade tradizionali in quanto a resilienza è superiore a qualsiasi replica esistente però il prezzo da pagare è la maggior flessibilità della lama.... mi correggo a quanto pare la sorbite viene solo dal rinvenimento ad alte temperature della martensite (bonifica) , quindi al più ferrite+ perlite più o meno fine

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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