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Rinnovo/Iscrizioni  N.B.T.H.K. Italian Branch 2025

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sandro

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Contenuti inseriti da sandro

  1. Gianc, grazie mille per la tua delucidazione in merito a questo membro della famiglia Hon'ami. Ci hai fornito delle informazioni che non ho trovato nemmeno sui siti giapponesi.
  2. Come avrai notato, Manuel, ho modificato il mio messaggio oggi. Ieri, infatti, mi ero astenuto dal riportare la lunghezza così come riportata sul kiwamefuda, poiché essa non collima con le misure che ci hai gentilmente fornito nell’altra discussione da te aperta. Spero mi perdonerai se parlo in sinceritá, ma non credo che la spada sia veramente opera di Hizen Tadahiro. Se così fosse, per quale motivo la lunghezza reale non corrisponde a quella del certificato (ci sono ben tre centimetri di scarto)? Inoltre, nel primo ventennio dell’epoca Shōwa il rappresentante della famiglia Hon’ami era Kōson, mentre questo certificato é redatto da Kōryō, sicuramente appartenente agli Hon’ami, ma sul quale non si trova nulla. Personalmente, credo che il presente kiwamefuda fosse in origine appartenuto ad un’altra spada, per poi finire insieme alla tua. Ovviamente con l’intenzione di alzarne il prezzo. Ieri non ero totalmente sicuro delle mie supposizioni, ma avendo fatto visionare il tutto ad un grande esperto e collezionista giapponese mi é sembrato giusto metterti al corrente dei miei dubbi.
  3. Ciao Manuel, e scusami per il ritardo nella mia risposta. Quello che ci mostri oggi è un kiwamefuda realizzato dalla famiglia Hon’ami. In questo certificato, in genere, si trova: il nome dell'artista, le caratteristiche fisiche dell'opera, la valutazione economica della stessa, la data di emissione del certificato e la firma di chi l’ha emesso. Nel tuo caso, la sola cosa che manca è il valore economico della spada. I caratteri di kiwamefuda 極札 sono quelli che è possibile leggere sul secondo foglio. Primo foglio (fronte) Emesso alla fine di Giugno del 13° anno (anno di Tsuchinoetora) dell’epoca Shōwa (1938) Hon’ami Kōryō (ed il suo kaō) Primo foglio (retro) Senza firma Periodo: Kyōwa (1801-1804) Avendo visionato la spada in questione la certifico come Hizen no Kuni Tadahiro Lunghezza: 2 Shaku, 3 Sun e 4 bu (71,6 centimetri) Spero di esserti stato utile. Buona giornata.
  4. Molto interessante. Gli schemi mostrano le punte di frecce in voga durante l'epoca Kamakura.
  5. Considerando la lingua in cui è scritto si, ma potrebbe anche trattarsi della prima epoca Shōwa.
  6. Quanto finora esposto é da considerarsi come il concetto più importante della storia moderna. A ben pensare, con storia moderna indentifichiamo quel periodo di tempo durato per circa seicentottanta anni e caratterizzato da un governo in cui il potere era completamente nelle mani delle famiglie guerriere, iniziato con il bakufu di Minamoto no Yoritomo a Kamakura e terminato con la restituzione del potere all’imperatore da parte del bakufu Tokugawa. Ragion per cui, in alcuni testi il periodo della storia moderna é suddiviso in quattro fasi. Di queste, la prima é senza dubbio il periodo Kamakura.
  7. Non mi ero accorto della tua richiesta, scusami Manuel. Come ha suggerito Mauri, il foglio andrebbe slegato e steso.
  8. In effetti, quel ニ而 nite può essere inteso anche come "anche se sessantunenne", proprio riferito al fatto che venti battiture richiedono un grande impegno fisico. Un bel traguardo, considerata l'età.
  9. sandro

    furto al dojo

    Mi associo al commento di Leonardo. Spero che riuscirete a ritrovare almeno lo horagai. E' davvero un dispiacere leggere certe notizie.
  10. sandro

    Presentazione

    Benvenuto sul forum. Ti aiuteremo volentieri nella tua ricerca.
  11. Paolo ha detto praticamente tutto riguardo al certificato. Chi lo ha realizzato è stato talmente presuntuoso da classificare la spada addirittura come Tokubetsu Hozon Tōken. La fantasiosa società con valenza giuridica sembra che risponda al nome di Nihon Kichigen (o Yoshigen) Bijutsu Tōken Hozon Kyōkai. Se forgiare spade con delle forme che richiamano quelle di una nihontō non è reato (ci mancherebbe), credo che falsificare un ente giuridico lo sia.
  12. sandro

    Presentazione nibbio

    Benvenuto sul forum
  13. sandro

    presentazione

    Benvenuto anche da parte mia.
  14. Ogni tanto capita di trovare sui testi antichi (komonjo) delle date in cui manca l'ideogramma di anno (toshi, nen 年). Non si tratta di una dimenticanza di chi ha redatto la firma, ma di un elemento che si da per sottinteso.
  15. sandro

    Salve a tutti

    Benvenuto tra noi
  16. sandro

    Buona Pasqua! ^_^

    Buona Pasqua a tutti anche da parte mia.
  17. A primo impatto, la traduzione dei komonjo (testi antichi) può sembrare qualcosa di molto arduo. Tuttavia, una volta che si è riusciti a comprendere le parole chiave del testo e il modo di scrivere dell'autore, il tutto diventa più semplice.
  18. Ciao Francesco, complimenti per l’acquisto. Il libro si intitola Shintō Meizukushi Kōshū – Shokoku Shintō Mekiki no Sho Ni (Tarda raccolta esaustiva di firme shintō – secondo volume sui giudizi delle shintō di varie province). Se c’è qualche altra cosa che ti interessa avere tradotta chiedi pure.
  19. sandro

    Mi presento

    Benvenuto tra noi
  20. sandro

    mi presento

    Benvenuto sul forum
  21. sandro

    salve!!!

    Benvenuto sul forum
  22. sandro

    Che dire di questi nuovi artigiani

    Non essendo un esperto di manga mi ero astenuto dal pronunciarmi a riguardo, ma Evangelion fa’ oramai parte a tutti gli effetti della cultura giapponese. Ecco perché, come ci faceva giustamente notare Andrea, nessun giapponese si scandalizzerebbe per le lame in questione. Noi occidentali abbiamo la brutta abitudine di ritenerci sempre migliori degli altri; siamo diventati i detentori, nonché protettori, della cultura samuraica in virtù del fatto che abbiamo letto qualche testo a riguardo. Sinceramente, non so in base a quale esperienza diretta uno straniero possa affermare che l’antico spirito giapponese va oramai scemando. Forse dovremmo tutti ricordare che se il Giappone non fosse divenuto la nazione moderna che é oggi, a nessuno di noi sarebbe mai venuto in mente di studiarlo. Anche perché ciò sarebbe stato materialmente impossibile data la chiusura verso l’esterno che lo ha contraddistinto. Sia chiaro che il mio intervento non é affatto rivolto agli utenti del forum, ma bensí vuole mettere in luce una certa tendenza tutta europea di giudicare in base a quello che noi riteniamo giusto o sbagliato.
  23. sandro

    Che dire di questi nuovi artigiani

    Hai perfettamente ragione Simone, non avrei saputo esprimere meglio il concetto
  24. sandro

    Che dire di questi nuovi artigiani

    Capisco bene le tue perplessità Mauri, poiché alcune di esse sono le stesse che ho avuto io e che potrebbe avere chiunque guardi dal di fuori queste cose. La sola cosa che posso dirti é che i giapponesi, prima di lanciarsi in un qualsiasi proggetto che comporti una spesa non indifferente, fanno indagini statistiche a tutto campo in modo da minimizzare eventauli perdite. La scelta del cartone animato in questione é stata senz’altro ben ponderata, poiché esso dovrebbe catturare l’attenzione degli uomini nella fascia d’età compresa tra i venticinque ed i quaranta anni. Dunque persone molto attive nel mondo del lavoro, che hanno anche le possibilità economiche per procedere ad un acquisto. Sono oltremodo d’accordo con te quando affermi che l’eccellenza non ha bisogno di pubblicità. Ma per quanto possano considerarsi entrambe delle eccellenze, una Ferrari ed una nihontō non sono la stessa cosa. In Giappone l’apparenza é tutto, e ciò é comprovato dal fatto che questo paese é probabilmente il primo importatore al mondo di beni di lusso (la maggior parte dei quali provengono dall’Italia). Tutti i giapponesi vorrebbero farsi notare mentre guidano una Ferrari, ma a ben pochi di loro interesserebbe possedere una spada importante. Entrambe possono essere esibite, ma la differenza con cui vengono recepite da chi le osserva é totalmente diversa. La prima viene vista come l’apoteosi del concetto di automobile, mentre la maggior parte degli stessi nipponici non saprebbe distinguere una lama autentica da una replica o da una iaitō. E questo perché la cultura richiesta per comprendere una spada deve, per forza di cose, essere di gran lunga superiore al gusto che si può avere per le macchine d’alta fascia. Il mondo delle tōken é un qualcosa che diventa sempre più sterile in patria, una sorta di club elitario a cui é difficile accedere sia per difficoltà dell’argomento che per mancanza di tempo ed interesse. Ad ogni modo, é fuori discussione che i grandi artisti odierni di tōken e kodōgu avrebbero rifiutato simili lavori data la loro nomea ed il tipo di clientela che devono soddisfare. I pezzi esposti in questa mostra sono opere di artisti relativamente giovani che cercano di affermarsi in questo mondo, quindi ben venga se una volta deviano dal tracciato per cercare di abbassare l’età dei frequentatori delle esposizioni di lame. Ma questa, in fin dei conti, é solo la mia opinione.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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