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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Davide dotta

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messaggi di Davide dotta


  1. Buongiorno a tutti, oggi vi presento il museo di storia di Ishikawa.

    Esso è situato proprio nei pressi del giardino kenrokuen di Kanazawa. Il museo è stato ricavato da 3 grossi magazzini usati durante l'ultima guerra mondiale.

    All'interno del museo potrete trovare una parte dedicata alla storia della prefettura con manufatti che vanno dalla preistoria fino alla seconda guerra mondiale. Un'altra sezione molto interessante invece è riservata alle festività e al folklore della prefettura.

    Proseguendo possiamo trovare invece la sezione di Kaga e Honda. In questa parte invece si trovano reperti inerenti ai bushi, in particolare alla famiglia Honda vissuta nella regione e parte integrante di essa. 

    Queste foto sono prese dalla parte relativa alla famiglia Honda appunto e ad un altra mostra, entrambe sono temporanee. 

    Vi auguro buona visione e sono a vostra disposizione nel caso abbiate domande.

    http://honda-museum.jp/english/

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  2. Il 7/3/2021 alle 05:59 , Enrico Ferrarese ha scritto:

    beh, un articolo lo avevo già iniziato a scrivere almeno un paio d'anni fa, ma per vedere la luce (leggasi condivisione) necessita di altro tempo, ed almeno un viaggio dedicato in giappone. Ogni cosa a suo tempo, io purtroppo non sono nè Gianluca, nè Francesco... tanto più che su queste scuole non si trova moltissimo materiale. Nè in inglese, nè in giapponese pertanto l'approfondimento deve per forza passare attraverso un maggior numero di lame viste dal vivo.

    Ti potrei dire che la lama che gira sopra il nostro forum è di scuola Kanewaka (il boshi è il mio avatar) ma in realtà è stata forgiata ad edo e subisce un'influenza esterna, quindi è un caso un pò particolare

    qui la avevo descritta più o meno nei dettagli salienti: 

    anche il wakizashi di davide e la naginata di Max sono kashuto (più tipiche anche) di scuola darani.

    se fai qualche ricerca delle ultime discussioni vedi che le trovi facile.

    non voglio toglierti il divertimento, in rete troverai molti spunti.

    Enrico, penso che, come in tutte le mostre in Giappone, faranno il libretto annesso.

    Sicuramente ne prenderò una copia, se vuoi me prendo una anche per te.


  3. Allora, partiamo da una cosa fondamentale, il tantou è un coltello e non un pugnale.

    Detto questo la parola in questione si scrive 

    短刀 ovvero たんとう tantou in alfabeto.

    Ci sono diverse traslitterazioni. La più comune è con l'accento lungo sulla o, ma si può omettere aggiungendo una u dopo la o.

    La pronuncia corretta è comunque con una "o" allungata, non accentata come in italiano.


  4. 15 ore fa, G.Luca Venier ha scritto:

    Nel mese di marzo decade l'annualità associativa presso la NBTHK.

    Chiunque abbia interesse ad associarsi per la prima volta o debba rinnovare la propria adesione può valutare di farlo attraverso la NBTHK Italian Branch, usufruendo di una riduzione della quota annuale.

    Desidero rammentare che la Branch è, ad oggi, un prezioso collegamento ufficiale tra la INTK e il Museo della Spada di Tokyo e ci consente, tra le altre cose, un accesso privilegiato all’importantissima collezione di lame che custodisce.

    Rappresenta anche la possibilità di un filo diretto con la Direzione giapponese e con il curatore del Museo, Hinohara Dai, grazie al quale è stato possibile fin’ora coltivare un proficuo dialogo di studio.

    Nel corso degli ultimi tre anni, ad esempio, è stato possibile organizzare due special meetings presso la nuova sede della NBTHK, durante i quali abbiamo potuto esaminare con mano lame di qualità eccezionale sotto la guida di Hinohara Dai. Si è trattato di esperienze esclusive e speciali, riservate ai membri delle Branch internazionali e non accessibili ai membri ordinari. Il nostro obbiettivo è quello di poter continuare con questo percorso.

    La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esorto a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi.

    Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattarmi entro il 20 marzo direttamente via email:

    nbthk.italianbranch@gmail.com

    Un cordiale saluto a tutti

    Fatta!


  5. 13 ore fa, betadine ha scritto:

    Scartabellando in archivio ho torvato questo articoletto (dal noto sito culinario tsuji.ac.jp) che ci rinfresca la memoria sul Clan Maeda.
     

    La famiglia Maeda è parte integrante della storia di Kanazawa.

    La città culturale, conosciuta come "Million Koku of Kaga", è stata costruita dalle generazioni successive dei signori Maeda.
    Si potrebbe quasi dire che la storia della famiglia Maeda sia la storia di Kaga o di Kanazawa.

    Il "Koku-daka" indicava la ricchezza della regione su cui regnava un daimyo.
    Un "koku" corrispondeva a circa 180 litri (pensiamo al "boe", barrel of equivalent oil, al barile di petrolio) ed è stato utilizzato principalmente come misura della produzione del riso.
    In questi giorni la valuta è sostenuta dall'oro, ma nell'era Edo era sostenuta dal riso.
    Il riso poteva essere scambiato con denaro, quindi il potere finanziario di una regione era determinato dalla quantità di riso che raccoglieva.

    Di tutti i domini, il dominio Kaga era di gran lunga il più ricco.
    Per inciso, le terre dello Shogunato di Edo hanno prodotto otto milioni di koku, il che indica il suo potere finanziario.

    Una persona veniva chiamata daimyo se produceva più di diecimila koku all'anno, quindi c'erano molti vassalli nel dominio Kaga che raggiungevano la classe Daimyo.
    Si può quindi immaginare quanto fosse grande il dominio Kaga.

    Kanazawa è nota per le ceramiche Kutani e Ohi, Kaga Yuzen (seta stampata), Kaga Mizuhiki (nastri rigidi realizzati in varie forme per la decorazione), Kaga Makie (una tecnica di lacca in cui viene spruzzata polvere di metallo su vernice bagnata) e Kaga Zogan (intarsi di vari materiali). 
    Questi famosi prodotti artigianali tradizionali di Kanazawa hanno preso forma sotto le generazioni successive dei signori Maeda.

    Non si sono concretizzati dall'oggi al domani e in effetti, la storia ci mostra che molto tempo e molto impegno sono stati dedicati allo sviluppo di questi mestieri.

    La famiglia Maeda ha governato l'intero distretto di Hokuriku per circa trecento anni.
    Il loro governo coprì quattordici generazioni, a partire dal 1583, quando Maeda Toshiie si trasferì nel castello di Kanazawa da Nanao, nella provincia di Noto, e terminò con il governo di Yoshiyasu.
    Toshiie servì come uno dei Cinque Grandi Anziani sotto il regno di Toyotomi e si guadagnò abbastanza fiducia da diventare il guardiano di Hideyori (il figlio di Hideyoshi) dopo la morte di Toyotomi Hideyoshi.

    Toshiie morì nel 1599, all'età di sessantadue anni, al Castello di Osaka.

    Nel 1600, il secondo signore di Maeda, Toshinaga, combatté nella battaglia di Sekigahara nell'esercito orientale, a fianco di Tokugawa, e mandò sua madre a Edo, come spesso capitava in quel tempo, quale trattenuta a garanzia della sua lealtà.


    Nel periodo successivo alla morte di Toshiie, la famiglia Maeda ha lavorato duramente per garantire il benessere della loro famiglia, senza risparmiare sforzi per ottenere il favore dello Shogun, Tokugawa Ieyasu, sebbene "loro" venissero considerati "tozama", una sorta di daimyo di minor rango, considerati come una linea estranea alla discendenza diretta.  Molti di questi signori (Tozama), in un certo senso, furono inviati nell'alta società - e nelle grazie dei Tokugawa - solo dopo la battaglia di Sekigahara.. seppur erano di sovente screditati dagli stessi Tokugawa.
    Ma le radici dei Maeda, abituati -al pari del riso- ai terreni instabili, s
    i dedicarono alla politica conservatrice dell'annullamento di sé, nel tentativo di mantenere Kaga, forti proprio di quel famoso Million-Koku.

    In seguito si organizzò anche un matrimonio, sempre con l'intento di metter radici, tra il figlio adottivo e l'erede, Toshitsune, e Tamahime, la figlia del secondo Shogun Tokugawa, Hidetada.

    Inizia così la strategia politica del matrimonio con la famiglia Tokugawa.
    Toshitsune, il terzo signore Maeda, a sua volta organizzò un matrimonio tra suo figlio ed erede, Mitsutaka, e la figlia adottiva di Tokugawa Iemitsu (il terzo Shogun).
    Man mano che i legami con la famiglia Tokugawa si saldavano, i Maeda visitarono sempre più spesso Kyoto e svilupparono inevitabilmente un interesse per l'artigianato di Kyoto.

    Successivamente inviarono molti maestri artigiani di Kyoto e incoraggiorano lo sviluppo di arti e mestieri in tutto il dominio.
    Questa era puramente una strategia per dissipare la diffidenza dello Shogunato nei confronti della famiglia Maeda.
    Questa politica culturale ebbe maggior successo durante il periodo di Tsunanori, il quinto signore di Maeda.

    Per i Maeda, interessarsi alle arti e ai mestieri e spingere per il potere finanziario in quella direzione era probabilmente umiliante in un certo senso, tuttavia, in questo modo han costruito le basi su cui si sarebbero sviluppate anche ancestarli passioni legate alla cucina e la cultura legata al cibo.  
    ... in fondo in fondo, la loro fortuna si deve proprio a quel rigogllioso e tenace chicco di riso e a quel "Million Koku of Kaga".

    Se si considera anche solo questo aspetto, il contributo della famiglia Maeda alla cucina giapponese è incommensurabile.

     

    Ora come allora le grandi questioni si risolvono meglio davanti a un delizioso piatto e a seguito di un buon pasto.

    Grazie per la lezione, alcune cose non le sapevo.


  6. In questo momento, betadine ha scritto:

    Grazie.

     

    Hai scelto come dimora una regione rigogliosa e rigenerante.
    Da quelle parti, anche se una parte del mio cuore resta a Matsue, rammento un meraviglioso giardino, il Kenrokuen, e un altrettanto meraviglioso "onsen" sulle rive di un fiume.
    ... per non lasciare solo parole al vento..  https://www.ishikawatravel.jp/en/stories/samurai-art-and-culture-the-power-and-wealth-of-the-maeda-family/

    Anticamente era una delle province più ricche, la famiglia Maeda era seconda solo a quella dei Tokugawa. Almeno così avevo letto.


  7. Se può tornare utile, io uso quello in vendita su namikawa heibei, non mi trovo affatto male.

    Per quanto riguarda gli iaito invece, confermo che o sono nihonto oppure devono essere per forza in lega di alluminio, alcune volte come nel caso degli iaito di tozando possono contenere tracce di ferro, ma niente di speciale. 

    Tutto il resto, quindi di provenienza cinese o altro non è concessa in Giappone.


  8. 2 ore fa, GiulioC ha scritto:

    Ciao @Davide dotta, aggiornamento per quanto riguarda la spedizione. Il pacco è stato spedito questo martedi' (ci sono volute settimane per ottenere il permesso di esportazione dal ministero competente) ed è in consegna domani mattina. Sembrerebbe quindi che, almeno per quanto concerne le spedizioni via corriere dala Giappone alla Svizzera, non ci siano problemi di sorta. Spero che lo stesso valga per eventuali vostri ordini!

    Grazie, sono contento per te, beh io dal Giappone al Giappone non ho problemi.

    Allora adesso aspettiamo le foto di quello che hai ordinato!


  9. 6 ore fa, Mibu wolf ha scritto:

    Benissimo , 

    Ci sarò! Una piccola curiosità Francesco a che anno risale la prima costruzione del santuario? , l'ōyamazumi jinja è intesa come sala giusto, Pur se ci spiegherai tutto sabato...

    Cosa intendi tu con sala? Quella dedicata all'esposizione? Se è così, no, oyamazumi è il tempio, jinja vuol dire semplicemente tempio Shinto. È stato fondato nel 594 DC.


  10. Benvenuto anche da parte mia, aspettiamo le foto dei tuoi acquisti allora. Hai scelto però il momento sbagliato per comprare, causa Corona adesso le poste giapponesi viaggiano decisamente a rilento. 

    Se posso chiedere, dove hai comprato la tua lama?


  11. Si la situazione è diversa rispetto all'Italia, ma anche qui le cose non sono rose e fiori. Ci sono diversi problemi che però sono difficili da affrontare specie in città enormi come Tokyo. 

    Qui dalle mie parti invece c'è la passiamo ancora bene.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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