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Etheramos

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  1. Disinvolto? Ma se si vede lontano un km che te la stavi facendo sotto. E aggiungo, inoltre, che sembri uno studentello al primo esame. E dire che Sensei Yoshihara non è la prima volta che osserva una tuo togi. Sei unico
  2. Andre, tu sei troppo modesto.... ed è un bene. Hai ragione che l'arte è del forgiatore, ma il saperla comprendere, interpretare, vivere, esporla è altrettanto arte. Tu hai il dono di sviscerarlo da ogni lama che ti passa per le mani. I capolavori dei grandi musicisti sarebbero tali anche senza nessuno che li suona, ma è evidente che perderebbero di significato. Vale lo stesso per il togi. Io non so, ma ogni volta che vedo un tuo togi mi sembra che la lama sia viva, pulsante. Magnetismo nel guardare. Si smette di pensare che alcune di quelle erano oggetti di morte. E ci trovo vita. Guardo la chisa ogni giorno e rimango stupito ogni volta. Se è vero che un forgiatore è come un padre/madre per la lame, allore il togi ne è il dottore. Uno da la vita, l'altro la mantiene e sostiene. Complimenti amico mio.
  3. Etheramos

    Tipologie Shirasaya

    Domanda così di getto non avendo visto la lama. Non è che per caso quello tsuka segua semplicemente la forma del nakago? Spero di essermi spiegato.
  4. Etheramos

    Oharu

    Belin, ma è bellissima!!!!!!!!!! Consorte e furetti saranno felicissimi immagino.
  5. Etheramos

    Arrivederci Ragazzi!

    Sono un ritardatario cronico... Che dire, invidia in primis E ammirazione per il coraggio. Che tutto possa andare come desideri e, se qualcosa non va, che tu abbia la forza di accettarlo e ripartire. Se il prossimo anno finalmente riesco a partire per il Giappone sarai assoldato come cicerone per Tokyo. Buon tutto.
  6. Nel mio dojo l'hakama è solo per le "cinture nere". Per la divisa va benissimo quella da judo. Armi varie dipende dalle scuole se le praticano o meno e a che livelli. In generale le hanno loro da prestare per la pratica. Chiedi e se necessario si trovano facilmente a prezzi più che onesti. Se poi vuoi fare lo sborone..... Tozando è il posto per te
  7. Se sono poche, non di primaria importanza e non sanno cosa farsene io mi offrirei volontario per prenderle. Meglio in casa mia che a prendere muffa. Ma dico, perchè esporre quel pezzo arrugginito (definito arcaico dalla descrizione) e lasciare le altre "buone" a marcire? Ci sono decine di statue di buddha vari e alcune ceramiche di dubbio gusto (per quanto mi riguarda ovviamente). Togli un paio di buddha e lo spazio per quelle poche lame lo trovi. Mi spiace dirlo, ma resto della fervida convizione che, per quanto poco possano valere quelle lame, il non esporle è da "incompetenti".
  8. Idem..... dei mastini :( Approfittando del bagno sono riuscito a buttare un occhio alle altre sale chiuse del museo.... non ho visto niente tranne decine di scatole. Mi domando quanta roba ci sia che non viene esposta per incompetenza.
  9. La cosa davvero triste del Chiossone sapete quale è? Le lame! Neanche una a parte quella poveretta completamente arrugginita della foto. Che io sappia le lame ci sono, difficile credere che un appassionato come Chiossone non abbia negli anni dei suoi viaggi preso qualche lama. Probabilmente sono in qualche cazzo di magazzino ad arrugginire. Noi genovesi abbiamo un potenziale, ma non sappiamo sfruttarlo a dovere.
  10. Ed ecco l'altro. Per oggi ho dato :-) Buona lettura.
  11. Chogi (Bizen Nagayoshi) Mei 長義 Chogi è considerato il più rappresentativo degli spadai del gruppo Soden-Bizen. Fu uno dei primi forgiatori a rompere con le tradizionali caratteristiche Bizen e fu fortemente influenzato dallo stile Soshu per la produzione di spade. Egli è generalmente considerato come uno dei 10 grandi studenti di Masamune. Lavorò nel cuore del 14° secolo e il suo primissimo esempio di lavoro datato porta la data di Shohei 15 ovvero 1360. Il suo ultimo lavoro datato fu fatto nel Koryaku 2 ovvero 1380. Chogi fu il figlio di Mitsunaga ed è considerato il più giovane dei fratelli di Bizen Nagashige. Alcuni dei suoi migliori studenti furono Kaneshige, Nagatsuna e Nagamori. Tradizionalmente si dice che l'acciaio morbido usato dai forgiatori Bizen sia molto difficile da lavorare in Nie, ma comunque Chogi ebbe successo in questo il che ci dice quanto straordinarie fu la sua abilità come forgiatore. SUGATA: I suoi tachi sono ampi e hanno il kissaki in O-kissaki. Ci sono sori molto piccoli come anche gli Hira-niku. Lo shinogi è alto e il kasane è di solito spesso. Fece dei tanto di 28 cm circa con mihaba abbastanza largo e un sori poco profondo. Lame fatte a misura di Ko-wakizashi (31 cm o più) non sono mai stati visti. Fece nagamaki, ma sono stati tutti convertiti in una forma nagamaki naoshi. JITETSU: L'acciaio tende a essere morbino e lavorato in itame-hada misto con un po' di Mokume-hada. La grana è stretta e densa con nie a formare chikei. Occasionalmente ci sono degli utsuri ma sono scarsi. HAMON: L'hamon è ampio e magnifico. Lavorò prevalentemente in nioi deki (stile Bizen), ma vi è anche l'aggiunta di profusi nie. L'hamon tende a essere O-midare misto con choji-midare. Tra l'O-midare ci sono dei gunome a forma di spiga oppure mimigata-midare. Questa è una delle importanti caratteristiche quando si giudicano un suoi lavori. Dentro lo ha esistono molti ashi e yo. Su certi lavori che hanno molti nie,quelli all'interno dell'hamon formano sunagashi e questo si trasformerà in inazuma e kinsuji. La sua lavorazione è vicina a quella di Hiromitsu e Akihito, entrambi grandi forgiatori della tradizione Soshu. La grana dell'acciaio nell'hamon nei lavori di Chogi si distingue chiaramente. BOSHI: Il boshi della sua katana è lungo e potente, tipico delle spade dell'era Nanbokucho. Il suo boshi è in midare-komi con un affilato ritorno il quale torna giù lungo il mune (kaeri). NAKAGO: La larghezza del Nakago non si affusula nel nakago-jiri il quale è fatto in kurijiri. Le limature sono generalmente in sujikai. MEI: Quando la Mei rimane, quali occasionalmente sulle katane, spesso sui tanto e mai sulle naginata, essa è generalmente lunga e recita BISHU OSAFUNE JU CHOGI. I suoi tagli di scalpello per l'inscrizione della mei consiste di un tratto rilassato ed esteso. Molti dei suoi lavori sono datati. HORIMONO: Si trovano Bo Hi (singole ampie scanalature) e Soe Hi (un secondo piccolo Hi lungo la parte del Bo-hi). Non sono mai stati trovati Tanto "Bishu Osafune Chogi" (Tokubetsu Juyo) nagasa: 22.9 cm Tachi "Bishu Osafune Ju Chogi" nagasa: 71.6 cm
  12. Etheramos

    [maestri] Bizen Kanemitsu

    Mi scuso per il ritardo, ma il lavoro mi ha massacrato nell'ultima settimana. Cercherò di inserire un'altra traduzione quanto prima.
  13. Etheramos

    [maestri] Bizen Kanemitsu

    Bizen Kanemitsu Mei Bizen Kanemitsu fu il figlio di Bizen Kagemitsu che fu figlio di Bizen Nagamitsu ed egli fu il nipote del fondatore della Scuola Bizen Osafune, Mitsutada. Il pensiero comune è che ci fossero due generazioni di forgiatori che usarono il nome Kanemitsu. La prima generazione è conosciuta come O-Kanemitsu. Una lama datata 1331 è il più vecchio esempio di lavoro datato di O-Kanemitsu. Il suo lavoro somiglia a quello di suo padre, Kagemitsu, il cui sugata mostra caratteristiche tipiche del tardo periodo Kamakura con hamon che sono uniformi kataochi gunome costituiti da nioi. All'inizio dell'era Bunna (1352-1356), la lavorazione di Kanemitsu cambiò notevolmente. In questo periodo, il forgiatore conosciuto come Kanemitsu era chiamato Enbun Kanemitsu, e per il cambiamento dello stile di lavorazione, è detto essere di seconda generazione Kanemitsu. Mentre questo è il pensiero attuale, come più studi vengono fatti e risultati scoperti, il pensiero può tornare ad una singola generazione di Kanemitsu in futuro. Dopo tutto, siccome entrambe le generazioni lavorarono in un tempo molto vicino tra loro, non è oltre il regno della possibilità che vi fosse soltanto una generazione e che egli (Kanemitsu ndr) cambiò le sue caratteristiche di fare spade per conformarsi ai cambiamenti che l'era Nanbokucho produsse. Tomomitsu, Yoshimitsu, Yoshikage, Hidemitsu, Motomitsu, Masamitsu, Toshimitsu e Shigemitsu appartennero alla scuola guidata dalla seconda generazione Kanemitsu. Il lavoro di ogni membro di questa scuola ha alcune caratteristiche distintive, ma le caratteristiche di base dei lavori di seconda generazione Kanemitsu sono tracciate qui sotto. SUGATA: Le spade ubu di questo periodo hanno il nagasa più lungo nella storia della spada giapponese. Molti degli esempi rimanenti sono o-suriage e mu-mei. Il mihaba è ampio, con quasi nessuna differenza in larghezza tra la parte inferiore e quella superiore. Il kissaki è largo con un fukura che non è arrotondato. L'hira-niku è scarso. Lo shinogi è alto e lo shinogi-ji è stretto. Nei tanto il nagasa varia da 30 cm a 35 cm, lo mihaba è relativamente ampio, lo hira-niku è scarso e il kasane è sottile. JITETSU: Il jigane è ben forgiato e morbido. L'hada è itame hada combinato con mokume hada. Appaiono degli utsuri nel motivo di namazu-hada con spessi chikei. HAMON: L'hamon è ristretto, ma quando è presente kataochi-gunome il motivo è più largo dei Kagemitsu. O-midare con nie e mischiato con kataochi-gunome, e notare midare con piccolo hataraki sono visibili. In lavori da forgiatori più recenti di questa scuola ci sono hamon ko-midare e ko-gunome midare. BOSHI: Il suo distintivo boshi, chiamato "boshi Kanemitsu", è in midare-komi ed è temprato con nioi sulla punta, ricorda fiamme di candela. HORIMONO: In più sullo hi, abbiamo horimono abilmente incisi con ken-maki-ryu (dragone avvolto attorno ad una spada), bonji, tsume-tsuki-ken (un'elsa di spada con artigli), dokko-tsuki-ken (spada con impugnatura) e nomi di dei e deità. Tomomitsu (Rin Tomomitsu) incideva un ken-maki-ryu semplificato che appare come kara kusa. Preso da: http://www.nihonto.ca/kanemitsu/ integrato in data: 29/06/2010 mauri
  14. Etheramos

    [maestri] Koyama Munetsugu

    Traduzione dell'articolo finita, ho provveduto a spostare il tutto sul primo post. C'è sempre da aggiungere le immagini e se qualcuno ne ha voglia di aggiungere il PS delle firme che ho saltato per casini lavorativi improvvisi........... Domani dovrebbe arrivare la traduzione di un altro maestro.
  15. Etheramos

    [maestri] Koyama Munetsugu

    Domandare è lecito, rispondere è cortesia no? ;) Ecco qui, ma non è ancora completo. Mancano le immagini che non posso allegare per i soliti copyright e la dewcrizione di altre lame che aggiungerò in serata. Per cominciare però c'è tutto. C'è anche da darci un'occhiata perchè alcune cose probabilmente le ho tradotte maluccio.
  16. Etheramos

    E-oshigata

    Se non sbaglio alcune lame vendute da AOI sono digitalizzate in scala 1/1. Tra i 200 mega che ho attualmente scaricato qualcuna pare esserci. Poi conta che molto dipende dalla risoluzione dello schermo dell'utilizzatore.
  17. Etheramos

    [maestri] Rin Tomomitsu

    Rin Tomomitsu (Bizen Osafune Tomomitsu) Rin Tomomitsu fu un forgiatore della provincia di Bizen che lavorò durante l'era Nambokucho. Era il figlio e lo studente del famoso Bizen Kanemitsu. Tomomitsu lavorò nell'era Enbun o intorno al 1356-1361. E' anche conosciuto come Osafune Tomomitsu. Il lignaggio di Tomomitsu può essere tracciato passando da Kanemitsu a Masamune cosicchè le sue opere mostrano quelle che sono chiamate caratteristiche Soden Bizen. Questo significa che la tradizione Soshu è visibile anche nelle sue opere. Esempi di questa influenza sono gli itame hada che contengono sottili chikei e utsuri diritti. Tomomitsu fece molte lame famose incluso un O-Tachi che è Tesoro Nazionale. Inoltre fece un tachi e un tanto che sono Juyo Bunkazai e due Katane che sono Juyo Bijitsuhin. SUGATA: Tipico dell'era Nambokucho (1333-1391) che rappresenta il culmine della tendenza verso una maggiore lunghezza ad un'altra. Alcune di queste spade erano oltre i 4 shaku così molte al giorno d'oggi sono o-suriage. Generalmente esse hanno un mihaba largo, sori corto, hira-niku piccolo, shinogi alto e lo shinogi-ji ristretto. Anche un kissaki largo è tipico. JITETSU: il suo jitetsu è lo stesso del suo insegnante, Kanemitsu. L'hada è un sottile Itame misto con mokume. Ci sono chikei costituiti da densi ji-nie e bo-utsuri vicino all'Ha. HAMON: I suoi hamon sono in Nioi e lo yakiba tende ad essere largo. Lo Nioi-guchi è lineare con ko-nie ed è alquanto stretto. BOSHI: Tendono ad essere come quelli di Kanemitsu, midare-komi con un lieve kaeri. Ci sono Jizo-boshi in alcuni casi. NAKAGO: il nakago è fatto corto con la punta resa ampia. I contrassegni di lima sono in Kiri oppure Katte Sagari. Come precedentemente detto la maggior parte delle sue spade sono state accorciate e pertanto il nakago jiri originale è andato perduto. MEI: Si firmava BISHU OSAFUNE TOMOMITSU. Molti dei suoi lavori erano anche datati. HORIMONO: Hi e horimono erano abbastanza comuni. Questo forgiatore preferiva un unico ken-maki-ryu (dragone intorno a una spada) che è definito Karakusa-bori perchè assomiglia ad un arabesco. La punta del suo Hi (scanalature) verrà considerevolmente abbassata, all'incirca sulla linea dello yokote o al di sotto dello stesso. Una Odachi forgiata da Tomomitsu di Osafune Tanto "Bishu Osafune Tomomitsu Ouan 5Nen 1Gatsu Hi" (1372) nagasa: 26.4 cm, muzori motohaba: 27.3 cm, motokasane: 5.3 mm Tachi "Bizen Osafune Tomomitsu" (1364) nagasa: 73.40 cm Katana O-suriage (attribuita a Tomomitsu) nagasa: 66.0 cm, sori: 1.8 cm
  18. Bhè, è un peccato tu abbia chiuso, ciò però non toglie che mi piacerebbe conoscere le tue considerazioni a riguardo. Da buon shiatsuka ogni condivisione è un bene prezioso per comprendere e comprendersi al meglio. Sia chiaro che non lo considero un male, la situazione cambia da ricevente a ricevente ed è un dato di fatto. Ho avuto riceventi iper attivi che sono "collassati" non appena toccati. Altri che non c'era verso di calmarli neanche a bastonate. Poi ti sei soffermato solo sulla prima parte della mia frase, prova a leggerla nell'intero contesto :) Se un ricevente sistematicamente dorme ogni volta che gli si fa un trattamento ha significati importanti. Il dormire è uno staccare completamente la spina e nonostante il trattamento sia cmq funzionale si vanno a perdere quei tipici benefici che un buon trattamento lascia. Il discorso in ogni caso esula dal topic al momento, se ti va, magari, proseguiamo in pm.
  19. In generale il massimo del beneficio lo dovrebbe provare in uno stato semi vigile, molto simile sotto certi aspetti ad uno stato di vaquità. Uno stato di sospensione. Il dormire è uno stato tendezialmente sbagliato, sopratutto se lo stesso ricevente dorme sempre durante i trattamenti.
  20. Etheramos

    [maestri] Koyama Munetsugu

    Koyama Munetsugu Mei 備前介宗次 Munetsugu era il nome dato a Katayama Sobei che nacque nel 1802 nella provincia di Shirakawa nella prefettura di Oshu. Egli era il fratello più giovane di Koyama Munehira e Koyama Munetoshi. Era membro del Kato Tsunahide Mon. Gli vennero dati altri nomi quali Issendai oppure Seiryosai. Successivamente Munetsugu andò a Edo e lavorò come forgiatore conservatore per la famiglia Kuwana. Nel 1845 ricevette il titolo di Bizen no Suke. Produsse molte lame raffinate a partire dal 1830 fino all'inizio dell'era Meiji. I suoi lavori fatti nell'era Tenpo (1830-1845) sono considerati tra i suoi migliori. Come forgiatore del clan Kuwana, il samurai Han sottoponeva spesso le sue lame a prove di taglio. Per questa ragione ci sono molte delle sue lame sopravvissute con i test di taglio. Munetsugu era considerato essere il maestro dello stile Bizen Den Ichimonji di choji midare durante la prima parte del periodo Shinshinto. Entrambi lo Ji e l'Ha sono chiari e distinti nei suoi lavori, e probabilmente fu il migliore forgiatore che tempro nello stile Bizen Den. SUGATA: Katana e wakizashi in shinogi zukuri sono i lavori più comuni. Il sori è spesso robusto con kasane spesso. Il kissaki è di solito chu-kissaki e quello con un boshi esteso sono rare. Generalmente le sue lame sono iori-mune. JITETSU: Il jitetsu è eccellente con itame molto stretti in stile muji. Ci sono anche casi in cui fece hada in o-itame con mokume. In tutti i casi i suoi jitetsu sono brillanti e chiari. HAMON: E' più famoso per il suo hamon Bizen choji-midare, che fece per tutta la sua carriera dall'inizio alla fine. L'hamon è basato su nioi. Di tanto in tanto vi è uno stile diverso nell'hamon come ad esempio a livello di suguba, ma questa è un'eccezione come durante la sua vita lavorò per far rivivere lo stile Ichimonji sugli hamon in Bizen choji-midare. BOSHI: Generalmente il boshi continua nella forma dell'hamon con un kaeri corto. Generalmente si fa riferimento ai suoi boshi come midare-komi con un breve tornare indietro. NAKAGO: la forma del suo nakago e yasuremei sono interessanti per la loro varietà. Generalmente il suo nakago era lungo e ben formato in bilanciamento con la lama. Il suo jiri era generalmente kuri-jiri ed iriyama-gata, ma c'erano anche alcune forme kengo. Il suo kesho cambio con l'invecchiare. Fece sujikai e kesho, kiri e o-sujikai kesho. MEI: Egli firmò in una grande varietà di modi. Alcune delle sue più comuni sono: KOYAMA MUNETSUGU MIYAKE SHIGETAKA OKYU KOYAMA MUNETSUGU TSUKURU KORE BIYO JU KOYAMA MUNETSUGU SAKU KORE KOYAMA BIZEN NO SUKE MUNETSUGU BIZEN NO SUKE FUJIWARA MUNETSUGU KUWANA KERAI KATAYAMA KENRYUSHI MUNETSUGU SAKU HORIMONO: L'hi si sono visti ma raramente, ed altri stili di incisione sono eccessivamente rari. Wakizashi Bizen no Suke Munetsugu nagasa: 48.26 cm Katana nagasa: 68 cm, sori: 1.0 cm Katana, nagasa: 60.0 cm O-Naginata esposta al Museo del Bargello (Firenze) Da un articolo di Clive Sinclaire, Martedì 7 Marzo 2000 su KOYAMA MUNETSUGU Si è solito dire da un numero di vecchi "romantici" collezionisti di spade giapponesi, che per qualche misteriosa e cosmica ragione, le spade arrivano insieme e si cercano a vicenda. Mentre, per quanto ne so, non ci sono X Files dell'FBI a supporto di questa tesi, negli ultimi quattro mesi circa, ho dovuto redigere 3 oshigata di lame di Hizen Tadakune più ulteriori 3 da Koyoma Munetsugu. In quest'ultimo caso, è veramente strano come non ho mai veramente studiato il lavoro di quest' uomo in ogni dettaglio ma solo una superficiale conoscenza di lui. Ora apprezzo molto i suoi lavori. Quelle che seguiranno sono tre lame che ho redatto e le note che ho usato per accompagnarle. Spero che queste lame portate stasera, tutte piuttosto differenti tra loro, illustrino il grande talento di Munetsugu su un periodo abbastanza esteso e siano un una via interessante per studiare l'uomo. Koyama Munetsugu può essere considerato il miglior forgiatore shinshinto che lavorò in Bizen-den. Nato nel 1802 o nel 1803 in Oshu Shirakawa, il suo nome personale fu Koyoma Sobei e fu anche conosciuto come Issensei oppure Seiryosai. Egli imparò la lavorazione della spada nella scuola di Kato Tsunahide, ma pare avere più influenze dal fratello più giovane di Tsunahide, Chounsai Tsunatoshi, a giudicare dal suo stile di lavorazione Bizen. Munetsugu fu dipendente di Lord Matsudaira di Kuwana Han della provincia di Ise e ricevette il titolo di Bizen (no) Suke nel secondo anno Koka (1843). Fu suggerito e concesso questo titolo per la sua esperienza nella produzione di spade in stile Bizen. Fedele alla tradizione Bizen, la maggior parte dei suoi lavori mostra uno hamon choji-gunome midare in nioi, anche se ci sono alcune poche spade di Munetsugu che sono attenuate nel suguha e si dice fossero per emulare la lavorazione Ko-AOE. Quando firmava una sua lama. Munetsugu qualche volta introduceva il suo nome personale, ad esempio firmava Koyoma Sobei Munetsugu Saku Kore oppure, come nella spada 3) sotto, Koyama Munetsugu Saku Kore. Dopo che ebbe ricevuto il suo titolo, questo venne incluso come, Koyama Bizen (no) Suke Munetsugu (come nel naginata sotto). Insolitamente nelle firme shinshinto, i semplici 2 caratteri della firma, Munetsugu solo occasionalmente viene visto, anche se questa tendenza viene confermata attorno al decimo anno del periodo Tenpo. Avendo lavorato in entrambe le province di Owari e Kuwana e frequentemente viaggiato avanti ed indietra da Edo, Munetsugu prima andò da Azabu Nagasaka ed, infine, si stabilì nell'area Yotsuya Samon-cho di Edo. Fujishiro riporta una interessante storia si Munetsugu quando si stabilì in questo distretto. Allo stesso tempo, vicino a Yotsuya Iga-cho, Kiyomaro cominciò i suoi affari con la spada ma ignorò l'esistenza di Munetsugu. Questo fatto fece adirare Munetsugu il quale inviò una lettera a Kiyomaro con una sorta di sfida. Fujishirò commenta che "questo interessante evento ci ricorda le tendenze degli spadai". Sembra che Munetsugu collaborò con la famiglia Yamada come collaudatore professionista di spada, particolarmente con Yamada Yoshitoshi e il capo famiglia, Yamada Asauemon Yoshimasa, nello studio dell'efficenza di taglio e numerose sue opere furono realizzate con i risultati di quei test. Molti di questi test sembra abbiano avuto luogo a Senju dove c'era un famoso cortile di esecuzione o prigione Denma-Cho. La maggior parte di questi test sembra vennero eseguiti nel periodo Tenpo (1830-1844) quando Munetsugu era sui trent'anni e nel di energie e vigore. Dettagli di molti questi test sono stati incisi sulle sue spade in lunghe e complicate iscrzioni. Anche Nagayama sensei affermò che egli fece spade per un certo numero di personalità del tempo incluso Lord Furukawa, un popolare lottatore chiamato Inazuma Raigoro, un mastro operaio Goto Ichijo come il sopramenzionato tester Yamada. Ciò dimostra che, come con Kiyomaro allo stesso tempo, il talento e la reputazione di Munetsugu erano rispettati e ben conosciuti mentre era in vita. Anzi, spade firmate dal famoso falsario Kajihei includono contraffazioni di Munetsugu mentre questi era ancora in vita e deve essere una delle più sincere forme di lusinga! Nel 1860, Munetsugu cambio il suo yasuri dal sujikai, mostrato nel naginata e nella katana discusse sotto, al kiri. Si è pensato che ciò potrebbe indicare lavori di seconda generazione, ma l'esistenza di una lama mostrante queste caratteristiche con una inscrizione attestante l'età di 66 anni di Munetsuga, sembra una prova inconfutabile che questo venne fatto in anni successivi da Munetsugu. Sembra che venne classificato maggiormente rispetto agli altri "grandi nomi" dello shinshinto quali Masahide, Naotane, Unju Korekazu ed Chounsai Tsunatoshi, soprattutto quando si considerano quelli che lavoravano in Bizen-den. Koyama Munetsugu morì nel 1872 all'età di 70 anni. Le spade che ho potuto studiare hanno tutte una grande rappresentazione artistica e, per quanto mi riguarda, posso dire che siano molto efficenti e pratiche per capacità di taglio. Sembra che un certo numero di spadai che produssero lavori in Bizen-den, anche spadai gendai, fecero riproduzioni della famosa spada Kokuho di Kagemitsu noto come "Koryu". Questa spada del periodo Kamakura, conservata nella collezione del Museo Nazionale di Tokio, è un capolavoro indiscusso. Il suo nome tradotto come "Dragone Nascente" è dovuto all'horimono di un drago su un su-ken che, poichè il machi è stato spostato, ora comincia sotto l'area dello habaki della spada e sembra uscire fuori dallo stesso. Sull'altro lato, analogamente so incisi i caratteri per Fudo. Nel riprodurre questa spada successivi spadai incisero anche la mei originale di Kagemitsu (Bizen Osafune Kagemitsu), datarono il nakago e vi fecero lo stile del suriage con 3 mekugi-ana come nell'originale. La riproduzione di questa spada fatta da Koyama Munetsugu, in conformità con la tradizione prevalente di quando si copia Kagemitsu, porta la sua firma e la data sul mune o sul bordo posteriore del nakago! Si pensa che l'horimono, comunque, fosse stato inciso da Munehiro (o Sokan) uno degli studenti di Munetsugu che era particolarmente talentuoso nell'incisione degli horimono. Fujishiro classifica Munetsugu come Jo Jo Saku. I suoi studenti e collaboratori (di Fujishiro) inclusero i suoi fratelli Munehiro e Munetoshi come anche suo figlio Kenruysai Munetsugu. Sono inclusi anche Kubota Muneaki e Seishosai Muneari poichè entrambi sembrano essersi interessati in pratica agli aspetti della spada giapponese nella stassa maniera di Munetsugu. Mi auguro che le seguenti tre lame contribuiscano alla conoscenza dell'abilità nella lavorazione di Munetsugu e dimostrare l'ampiezza del suo talento. 1) Type: Shinshinto Naginata Nagasa: 59,9 cm Saki-haba: 4,1 cm Moto-haba: 3,0 cm Sugata: Naginata-zukuri, saki-zori, mitsu-mune, naginata-hi. Jihada: Ko-mokume hada con Ji-nie, un po' di chikei. Hamon: Nioi-deki con un po' di nie, choji-gunome midare, kinsuji nel midare-komi boshi con kaeri, molti ashi, alcuni yo Nakago: Ubu con un mekugi-ana, sujikai yasuri con termine in kesho, la parte finale in sensui. Firmata sull'omote KOYAMA BIZEN (no) SUKE FUJIWARA MUNETSUGU e datata sul lato ura, ANSEI GONEN HACHI GATSU NICHI (1858). Il nakago è lungo 56.0 cm. Questo magnifico naginata da immediatamente l'impressione di grande forza e potenza, malgrado il lungo fukura (la parte tagliente nel kissaki) sembra estremamente affilato. il suo magnifico e robusto sugata può essere stato fatto solo da un maestro forgiatore, come del resto è stato. Una più vicina ispezione dello jihada rivela un ko-mokume meraviglioso e omogeneo, il quale è liberamente coperto con ji-nie. Questo ricorda uno stagno molto tranquillo che improvvisamente viene scosso da una sottile pioggia estiva; essa è ben lungi dal normale muji-hada di molte lame shinshinto. L'hamon, che è principalmente costituito da nioi, ha alcuni nie nel tani (???) o valli nel choji-gunome midare dove appaiono molti corti ashi. L'hamon assomiglia ai primi lavori Bizen-ichimonji ed è molto attivo ma ne fiammeggiante ne troppo sopravvalutato ed è perfettamente in proporzione al resto della lama. Prodotta quando il forgiatore aveva 54 o 55 anni è ovvio, in considerazione della difficile forma di questa lama, che nonostante la maturità il forgiatore fosse al picco delle sue capacità. La politura al top della classe splendidamente migliora la lama e ne permette il pieno apprezzamento. Fatta solo pochi anni dopo l'arrivo di Perry (Commodoro Matthew Perry ndr) nella baia di Edo, il potente sugata chiaramente dimostra la fiducia di Munetsugu, che le sue lame avrebbero potuto cacciare i barbari! (questa naginata fu esibita a Londra al To-ken Taikai '99 nel novembre del 1999. E' una di solo due naginata di Koyama Munetsugu ad essere premiata allo stato di Juyo To-ken dalla Nihon Bijutsu To- en Hozon Kyokai). 2) Type: Shinshinto katana Nagasa: 70 .6 cm Moto-haba: 3.1 cm Saki-haba: 2.3 cm Sugata: Mihaba largo, robusto koshi-zori, iori-mune minimo, o-kissaki Horimono Omote: la metà inferiore con il personaggio HACHIMAN DAIBOSATSU e fiori di loro, centrato sullo shinogi, con futatsu-hi terminanti in maru-dome nella metà alta della lama. Horimono Ura: Futatsu-hi anchesso terminante in maru-dome e vraja nello habaki moto. Jihada: stretto ko-mokume hada sembra come Muji-hada complessivamente. Hamon: Nioi-deki choji-gunome midare, il choji tende ad essere juka-choji, molti ashi. Il nioi-guchi è ristretto e luminoso. Il modello prosegue nell'appuntito midare komi boshi con kaeri. Nakago: Ubu-nakago, mekugi-ana leggermente distorto probabilmente significa che uno è stato fatto sull'altro. O-sujikai yasurime terminante in kesho. Firmata sull'omote KOYAMA MUNETSUGU KORE (o) SAKU e in aggiunta SOERU YAMADA ASAUEMON YOSHIMASA SHI KORE KINOMI. Il lato ura è datato TENPO (HACHI) HINOTE TORI DOSHI NIGATSU JITSU (1837, l'anno del gallo). - c'è un piccola quantità di corrosione attorno al mekugi-ana sul lato ura che in qualche modo offusca un po' il secondo carattere di Tempo e Hachi interamente. L'horinomo dell' "Hachiman Dai Bosatsu" (Grande Buddha Hachiman) è abilmente raffigurato e domina la metà inferiore del lato omote della lama, mentre il futatsu-hi (dobbia scanalatura) su entrambi i lati contribuisca alla leggerezza e alla sensazione di buon bilanciamento della spada. Il forte aspetto e le larghe proporzioni (buona lunghezza, sensazione di pesantezza, ampio mihaba e lungo kissaki ecc.) come pure il muji-hada, non fanno niente per nascondere il fatto che questa spada era fatta nel periodo shinshinto, ma difetta nelle sensazioni di impaccio e sbilanciamento dei pezzi fatti meno abilmente del periodo. Le capacità di Koyama Munetsugu nella tradizione Bizen erano ampiamente dimostrate dagli hamon basati sugli nioi e dal forte koshi-zori. Le variazioni nello hamon che mostrano choji e gunome combinati sono naturali e rilassati nell'apparenza, anche se più simili "coppie" sono state viste su tutta la lunghezza della spada. Tipicamente, lo nioi-guchi è stratto e luminoso. Le iscrizioni sul nakago forniscono interessanti aree di speculazione, in particolare sul lato omote della spada. Qui la firma convenzionale dello spadaio è visibile sul lato inferiore sinistro del nakago mentre il nome di Yamada Asauemon Yoshimasa occupa lato inferiore destro. Ci sono dei caratteri i quali si possono leggere Soeru Yamada Asauemon Yoshimasa Shi Kore Kinomi" e che possono essere tradotti come "questa iscrizione è stata aggiunta su richiesta di Yamada Asauemon Yoshimasa". Iscrivere in questo modo sembra essere una cosa piuttosto strana, che significato possibile potrebbe avere e perchè Yamada Asauemon Yoshimasa richiese di effettuare una iscrizione inutile? Probabilmente l'idea era quella di essere scoperti in qualche altra lama di Monetsugu ai giorni nostri. Un buon numero di lame di Munetsugu hanno il risultato delle prove di taglio inscritte nel lato ura del nakago. Essi vengono effettuati da varie persone, ma probabilmente sotto la supervizione di Yamada Asauemon Yoshimasa o Yoshitoshi, collaudatore per lo shogunato. Infatti alcune spade sembrano essere state testate più di una volta e può essere che lo stesso Munetsugu conducesse i test personalmente. E' certamente noto che Yamada e Munetsugu avessero avuto rapporti stretti e studiato insieme le questioni concernenti l'affilatura delle spade. Fu durante il periodo Tempo che questa collaborazione sembra aver avuto in gran parte luogo. Credo, quindi, che sia molto probabile che fosse previsto che una volta terminata questa spada venisse mandata a fare prove sotto la supervisione di Yamada Asauemon Yoshimasa. In previsione di questo, Munetsugu incise la linea in questione lasciando molto spazio sul lato ura per l'iscrizione dei risultati dei test successivamente. A titolo di prova vi è almeno un'altra spada che porta l'iscrizione "inscritto su richiesta di Yamada Asauemon Yoshimasa" sul lato omote del nakago e che comporta un dettagliato risultato dei test di taglio sul lato ura. Su questa spada, datata un anno prima rispetto a quella in discussione, se si esclude la mancanza di dettagli dei test, le altre "geografie" e collocamento delle iscrizioni è esattamente lo stesso. Sembrerebbe possibile se non probabile, quindi, che per qualche ragione si abbia voluto anticipare il fatto che la spada sarebbe stata sottoposta a prove di taglio e che i risultato si sarebbe iscritto di conseguenza, ma il test non è stato effettuato ne quindi i risultati siano stati registrati sul nakago. Credo che l'ultima sia inconcepibile e la precedente una chiara possibilità. Ciò pone l'inevitabile domanda ovvero perchè la spada è rimasta non testata? Probabilmente la risposta è nell'horimono che appare sulla lama. Pochissime sembrano essere le spade che possano sopportare sia un horimono chee il risultato di un test. Questo non deve sorprendere perchè qualsiasi horimono indebolirà in una certa misura una lama e in determinate circostante le sollecitazioni causate dai violenti tagli potrebbero avere gravi ripercussioni negative sulla spada ed, eventualmente spezzarla. Inoltre, suppongo, un test di taglio potrebbe essere causa di danno al delicato horimono. Su questa spada potrebbe esserci ancora un'altra spiegazione per via del soggetto dell'horimono. Anche se si proclama Hachiman (divinità della guerra) come un grande Bhudda esso rimane pur sempre una figura religiosa. E' possibile che il cliente che ha acquistato la spada e ha commissionato l'horimono, fosse un devoto rispettoso del principio buddhista della sacralità della vita e si sentiva a disagio per la barbara pratica del tameshigiri. Dubito se saprò mai per certo se queste mie teorie sono solo speculazioni, ma mi interesserebbe sapere altri pareri su questo argomento. Infine questa spada è datata usando il ciclo zodiacale in combinazione con gli anni del periodo Tenpo. C'è qualche lieve corrosione sul nakago che oscusa il carattere "Tenpo" come anche il carattere "Hachi" per otto. Sembra essere il comune modo di Monetsugu di datare i suoi lavori. 3) Type: Copia di una katana sue-Bizen Nagasa: 68.8 cm Moto-haba: 2.9 cm Saki-haba: 1.9 cm Sugata: Shinogi-zukuri, chu-kissaki, koshi-zori, corto iori-mune Horimono: Un ristretto e regolare Koshi-hi su entrambi i lati dell'estremità della lama in maru-dome nell'habaki-moto. Bonji al di sopra dell'hori su entrambi i lati della lama. Jihada: Muji-hada Hamon: Gunome-notare-midare, il nioi-deki ha inclusioni di choji la maggior parte intorno al centro della lama, yo e tobiyaki insieme con molti ashi profondi. Nakago: 4 mekugi ana (2 sovrapposti) con ha-agari kuri-jiri, sujikai yasurime, machi okuri circa 1½ pollici. Iscrizione sull'omote: BIZEN OSAFUNE HIKOBEINOJO SUKESADA SAKU e sul lato ura: MEIO SANNEN HACHI GATSU NICHI (1494) Questa lama è di una buona lunghezza e la tempra verso il kissaki da una gradevole forma,nonostante il relativamente corto koshi-zori impartisca un punto di forza alla presentazione della lama. Koshi-zori insieme al nioi sono predominanti nella costruzione dell'hamon, indicando come tradizione Bizen quella usata per fabbricare la spada. C'è una distinta sfumatura blu al jigane. Il nakago è ben firmato con la zokumei (nome personale) indubbiamente il migliore dei fabbri chiamati Sukesada del periodo tardo koto (sue-koto) e la data è coerente con l'attività di questo spadaio. La firma è incisa su 2 colonne sul lato omote, che è caratteristica di una degli stili di Hirobeinojo per le mei. Come molti sapranno, durante il periodo Muromachi, molte lame furono di bassa qualità e virtualmente prodotte in massa per andare incontro alla grande domanda di spade di quel tempo. Queste lame erano conosciute come Kazu-uichimono e molte portavano il nome di Sukesada. Poche spade degne di nota erano furono fatte a quel tempo e quelle con zokumei erano di una qualità superiore della media, spesso essendo ordini speciali per persone di alto rango e facoltosi avventori. Dei numerosi forgiatori Sukesada registrati, nessuno aveva la reputazione di Hikobeinojo per qualità e una pratica alità nel taglio. Fujishiro, che inoltre attesta come molti dei suoi lavori senza zokumei furono eccellenti, lo classifica sia come Saijo Saku (massima qualità) sia come Owazamono (molto affilata). La calligrafia dell'inscrizione sembra essere troppo fresca per avere 500 anni. Infine anche quei mekugi-ana non suonano veri. Sul lato ura, ognuno dei buchi ha un tegane-makura crescente (cuscini di metallo sollevati), che indicano che i buchi sono stati fatti dal lato omote verso quello ura. Per tutti 3 su 4 hanno questa simile caratteristica, che sembrerebbero indicare che potrebbero essere stati fatti nello stesso momento (questi makura o "cuscini" sull'oshigata sembrano come un'ombra bianca sul bordo del mekugi-ana). Infine c'è lo machi-okuri e le sue relazioni con l'horimono. E' evidente dalla posizione in cui l'hi finisce nell'habaki-moto, che furono tagliati dopo che il machi fu "spostato", che altrimenti sarebbe finito nella parte alta del nakago! Un'altra caratteristica di questa spada è il color blu dello jigane, che è sarebbe inaspettato nelle lame sua-Bizen. Incredibilmente questa spada, nonostante la sua innegabile qualità e superficiale età, è in realtà un lavoro fatto nel periodo shinshinto da Koyama Munetsugu, come valutato da Mr. Iida e da Mr Tokuno nello shinsa della To-ken Society di Londra nel 1989. Certamente l'hamon assolimiglia al suo lavoro (di Sukesada ndr), ma l'hamon in nioi-dekicon il jigane di colore blu è considerato un punto decisivo per il kantei e Munetsugu è noto per aver fatto copie di vecchie lame di Sukesada in questa maniera. Consideriamo le implicazioni. La spada ha occultati uno dei kanji, una chiara rappresentazione della firma di Hikobeinojo è stata inscritta e il machi è stato spostato per far sembrare l'intero nakago più vecchio di quanto fosse. Perfino il bonji horimono ha qualcosa di polito all'apparenza che aggiunge una impressione di età, sebbene lo hi ora sembri essere ato-bori (inciso più tardi). Apparentemente, la fine reputazione entrambe la qualità e abilità di taglio delle lame di Hikobeinojo Sukesada, erano ben apprezzate nel periodo shinshinto e una Sukesada con una zokumei era considerata un fine regalo tra le persone di rango. Tuttavia, la domanda per certe lame superò di gran lunga la limitata offerta. Questo non è mai stato di impedimento nella storia giapponese e così sono state distrubuite copie abilmente prodotte. Oggi, tale dubbia pratica, sarebbe nel migliore dei casi considerata di dubbia etica o addirittura disonesta nel peggiore, mentre sembra che non fosse un problema in un differente periodo per una la più flessibie morale di una cultura differente. Infatti, poichè Munetsugu fu dipendente del daimyo Matsudaira, senza dubbio gli fu richiesto di produrre ciò che il suo signore gli chiedeva, indipendentemente dal suo personale sentimento a riguardo. Poichè ho recentemente passato una considerevole quantità di tempo di stretto studio della sopra menzionata naginata di Koyama Munetsugu, mi chiedo perchè il distinto color blu del jigane nella "Sukesada-Munetsugu" non apparisse sul naginata. Ho chiesto in giappone il motivo e la risposta fu molto interessante. Apparentemente, con una nuova politura, le pietre uchigamori e jizuya possono nascondere il colore dello jigane e che solo dopo anni di applicazione di uchiko possa tornare nuovamente evidente. Questo può essere un problema per molti collezionisti in Giappone, sebbene non vi siano problemi con una politura sashikomi. La "Sukesada-Munetsugu" è ina una vecchia politura, probabilmente quella originale del periodo Edo, e il colore dello jigane è stato ancora visibile, mentre la politura del naginata era recente e non è stato in grado di vedere questo colore. Un'altra interessante differenza tra le due lame è nello stesso jihada. Sul naginata era visibile un meraviglioso ko-mokume con ji-nie, mentre quella di "Sukesada-Munetsugu" appariva come muji-hada. Qui il beneficio di una politura moderna sul naginata è facilmente dimostrato dal rivelamento della trama nascosta, mentre la moda del giorno e dello stile del periodo Edo sulla "Sukesada" fu dettata per rilevare meno il poco interessante muji-hada. PS: Attualmente questa spada è stata successivamente attribuita a Koyama Munetoshi da una shinsa della NBTHK.
  21. (nidai) Bizen Yasumitsu La seconda generazione (Nidai) della linea Yasumitsu era conosciuta come Sakyonosuke Yasumitsu. Suo padre, la prima generazione, era conosciuta come Uemonnojo Yasumitsu. I lavori più recenti per la seconda generazione sembrano essere datati Oei 28 (1421) e continuarono attraverso il periodo Eikyo - Bunan (1429-1448). I suoi lavori osservati attentamente assomigliano molto a quelli della prima generazione e si può quindi dire che lavorasse nello stile Oei Bizen. La linea attravero la prima e la seconda generazione è in qualche modo non chiara, ma in accordo con i manoscritti Kumano datati Oei 29 la seconda generazione presentò un tachi al Tempio di Kumano. Questa è stata una dei primi riferimenti relativi alla seconda generazione. Oei-Bizen è un termine generale per i forgiatori Osafune che incisero date dall'era Oei (1394-1428) sui loro nakago. I predecessori della scuola si dice che risalgano al periodo Nambokucho. Lo stile di questi predecessori era cambiato notevolmente entro la fine del periodo e si può dire che sia stato sostituito e cambiato molto dai forgiatori Oei-Bizen. Le seguenti sono le maggiori caratteristiche della scuola Oei-Bizen: SUGATA: Ci sono tachi, katane e wakizashi sia in shinogi-zukuri che hira-zukuri, ma sono rari i tanto minori di 30 cm. Non vi sono esempi esistenti di nagamaki. L'esagerata ostentazione di sugata che era stato di moda nel periodo precedente è scomparso. Questi forgiatori sembrano copiare i tachi in sugata del periodo Kamakura, ma i loro si differenziano da un superficiale saki-zori. In generale il nagasa è di 70 cm per i tachi e 50 cm per i wakizashi. La produzione di katane e wakizashi cominciò in questo periodo. La katana è simile al tachi, ma il loro saki-zori è più profondo e il nagasa è più corto di quello visto nei tachi. I wakizashi generalmente hanno un mihaba ristretto, un piccolo kissaki e saki-zori. Il nagasa hira-zukuri ko-wakizashi diviene più lungo che nel precedente periodo, ma il mihaba è cresciuto più ristretto e il sori è molto superficiale, a volte anche mu-Zori. JIHADA: Il jigane è delicato e il jihada è mokume-hada misto con o-hada. Appaiono dei chiari bo-utsuri. Anche quando l'hamon è midareba, l'utsuri tende a essere bo-utsuri, ma qualche volta si è visto anche midare utsuri. HAMON: l'hamon è basato su nioi. La spessa linea nioi è delicata e a volte si vedono all'interno degli hajimi. La forma tende a essere Koshi.no-hirata midare misto con choji-midare. A volte si sono visti anche con suguha misto ko-midare. HORIMONO: Sono abbastanza comuni Bo-hi con soe-hi oppure tsure-hi. La cima dell'hi è localizzata appena sopra lo yokote. Il fondo dell'hi termina intorno al machi. Gli horimono si vedono sono spesso visibili sui wakizashi con lo stesso disegno figurante su entrambe i lati della lama. Ken-maki-ryu o i nomi di dei e deità sono usualmente incisi al di sopra dell'horimono. NAKAGO: più corti e meno conici nakago con kurijiri. Cho-mei (firme lunghe) che includano la data sono comuni. E' naturale che le katana-mei divengano più comuni rispetto alle tachi-mei per l'aumento della produzione delle katane. Mei: Bishu Osafune Yasumitsu Shocho Gannen Hachi Gatsu Hi (1428)
  22. Etheramos

    [maestri] Bizen Norimitsu

    Bizen Norimitsu (1400 - 1477) Bizen Norimitsu è stato un spadaio della Scuola Bizen Osafune. Il suo nome completo era Goroemon (no) Jo Norimitsu. E' stato il quarto nella linea generazionale tra i forgiatori Bizen che firmavano Norimitsu. Suo padre fu la terza generazione il cui nome era Sukezaemon. Egli era anche conosciuto come il primo della linea generazionale dei forgiatori Norimitsu che lavorarono attraverso l'era Eikyo. Di questi forgiatori Goroemon (no) Jo è comunemente riferito al più abile tra i forgiatori dell'era Eikyo e ci sono rimasti molti eccezzionali lavori lasciati da lui. E' conosciuto per aver fatto molte lame speciali su ordinazione. Norimitsu ha lasciato una lama firmata Bunmei Kyunen Nanajuissai (fatta in Bunmei 9 all'età di 72 anni). Questa lama è inestimabile poichè ci dice che è nato nel 1400 e lavorò almeno fino al 1477. Ci ha lasciato molti lavori datati che ci dimostrano che egli fu attivo a partire dagli anni precedenti all'Era Oei (1394-1428) fino all'era Bunmei (1469-1486). Quello fu un tempo di grante transizione per lo sviluppo della spada giapponese. L'era Oei vide l'inizio della transizione dalle enormi lame dell'era Nanbokucho a quelle più piccole, ko-dachi ad una mano e sun-nobi tanto (lunghezza estesa) che divennero molto popolari all'inizio dell'era Muromachi. Egli fece molte katane in sunzumari (un po' più corte della media) e dei tanto in mu-zori sun-tobi. SUGATA: le sue spede lunghe sono in koshi-zori, generalmente poco profondo e aggraziato. Queste spade aggraziate tendevano a essere corte e ad avere un fumbari al machi temprato attraverso il kissaki. Inoltre ha prodotto un aspetto leggermente più forte. In ogni caso il kasane è spesso ma con poco hira-niku. La maggior parte dei suoi lavori sono wakisazhi sun-nobi tanto. I tanto sono in mu-zori e hira-zukuri. Assomigliano ai lavori di Yasumitsu. JITETSU: La grana è un hada mokume molto fine e ci sono degli ji-utsuri. Come è tipico delle spade fatte in questo periodo, l'utsuri è occasionalmente in midare-utsuri, ma nella maggior parte dei casi è più tipicamente Bo-utsuri. HAMON: quando lo yakiba è midare è largo e la forma ricorda delle larghe colline. Quando è in suguba è più stretto. In entrambi i casi c'è poca attività all'interno dell'hamon e il nioi-deki sarà stretto (nioi-shimi). BOSHI: Generalmente fatto in midarekomi con piccolo kaeri HORIMONO: Le lame che hanno un aspetto forte hanno incisioni di tipo bo-hi, bo-hi con soe-hi, bo-hi con tsure-hi, futatsuji-hi. Quelle lame il cui aspetto è più aggraziato hanno simili incisioni. Il fondo delle incisioni sono marudome, kakudome alla fine del machi oppure kakinagashi nel nakago. I motivi sono gli stessi nei wakizashi e negli hira-zukuri ko-wakizashi (sun-nobi tanto). NAKAGO: Il nakago è corto e tozzo. La punta è un ampio kurijiri e un piccolo ha-agari. I marchi di levigatura sono Kiri. La mei è generalmente lunga e le lame sono spesso datato. Wakizashi "Bishu Osafune Norimitsu" nagasa: 50.16 cm Katana "Norimitsu" nagasa: 69.6 cm, sori: 1.8 cm Katana "Norimitsu" Nagasa: 62.4 cm, sori 1.6 cm Katana "Bishu Osafune Norimitsu" (1467) nagasa: 71.0 cm; sori: 1.5 cm
  23. Etheramos

    Hokuto No Ken

    Identico non esageriamo, ma sicuramente degna di nota per essere in flash. Ho la versione PS2 in mano proprio adesso. Tra le varie versioni mai uscite è sicuramente la migliore, alcune tecniche sono a dir poco splendide e rendono perfettamente l'atmosfera del manga. In molti si sono lamentati della mancanza di personaggi storici quali Shew e i 5 protettori dell'ultimo guerriero di Nanto (per non parlare di Kaioh e soci), ma c'è un motivo. Intanto la storia si basa solo sulla prima serie. Sono stati rimossi poi quei personaggi per i quali sia nel manga che nel cartone mancano di tecniche degne di questo nome. Lo stesso Shew usa 2 colpi messi in croce che ricordano le tecniche di Rei solo eseguite con le gambe. Niente colpi speciali. Chi è appassionato della serie non potrà certo dimenticare la battaglia tra Rei e Yuda. Men che meno le magistrali ed eleganti tecniche di Toki. Nonostante l'importanza della trama erano personaggi marginali. L'unico degno mancante era Yuza delle Nuvole se proprio si vuole essere pignoli. Lo stesso Fudo non differiva troppo come tecniche da Heart per via della stazza immensa. Scusate, mi sono lasciato prendere. Ogni volta che vedo Hokuto No Ken torno indietro di 17 anni e torno mezzo bambino ;_;
  24. Non intendevo dire che devi fare anche aikido, intendevo dire che, per quanto mi concerne, prediligo l'utilizzo del ki e che in tal senso aikido e lo shiatsu con le varie tecniche di meditazione da una parte ed esercizio del respiro dall'altra, aiutano non poco. Tutto qui.
  25. Ti rispondo quotando 2 frasi: ed Di mio posso dirti che per rinforzare i pugni si può usare un buon sacco da pugile a mani nude o meglio ancora dei sacchi di sabbia che usavo anni fa quando facevo thai boxe. Preferisco il Ki (aikido e shiatsu aiutano) come metodo a me più consono. Respiro, porta l'attenzione al tuo tanden, nutrilo. Poi scarica e il resto viene da se.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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