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Naturalmente Simone scherzavo, io penso di aver compreso la differenza tra etica e estetica, purtroppo sul forum diventa difficile far comprendere che quello che per la maggior parte dei buschi era un modo di vivere, per la maggior parte dei commercianti era ed è un pensare che deve essere tenuto lontano dal commercio con cui solo in rari casi va d'accordo. Ed in questo rientrano le fusioni, i multipli e magari delle patine molte volte spacciate per zogan. Oltre magari a gi mei o addirittura nakago saldati di sana pianta. E questo solo per quello che riguarda gli oggetti, figuriamoci per cosa si possono spacciare gli uomini.
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Se non puoi vedere le immagini guarda questa:http://www.rma-tools.com/index.php?main_page=product_info&products_id=498&zenid=d133994d03008a658826b929fd8003bb E' per il legno, ma come puoi notare il procedimento è lo stesso, è un modo tradizionale che viene usato nel fai da te. Soppiantato ampiamente dalle fresatrici. Per cui: yoshikazu = Vastringhe :http://www.rma-tools.com/index.php?main_page=index&cPath=67_89_83 Meravigliosa deriva sta prendendo questo post sulla tradizione, da tradizione nel rispetto delle regole tramandate a tradizione del fai da te italico, sembra un passaggio di un film neorealista, veramente interessante.
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Ciao Marco, benvenuto. mauri
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Ti ringrazio, comunque visto che di Onore Cavalleresco si tratta, dopo aver qui citato in altro Post un altro grande: Teseo Tesei, che sicuramente in qualche modo era legato al Buddismo Zen, Mi sembrerebbe scortese non citare un altro di questa meravigliosa Famiglia il Comandante Salvatore Todaro, non è certamente da meno degli altri due: http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Todaro Per questo post guarda anche: http://diversejapan.com/2013/08/13/shinsengumi-in-kyoto-part-one-the-lair-of-the-mibu-wolves/ Come vedi non bisogna andare in altri lidi a cercare certi valori, basta solo cercare, anche la nostra Storia ne è piena.
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E' un problema che non si pone, tutti coloro che conoscono il procedimento sanno per certo che non si fanno interventi invasivi sulla lama prima che questa sia stata temprata, perché andrebbero a discapito della sua tenuta strutturale, senza contare che fare anche eventuali aggiustamenti dopo la tempra, con questi, come a già fatto notare Simone, sono horimono, ( perché tali sono considerati, e con questi a volte si integrano) sarebbe come truccarsi prima di lavarsi il viso. Magari però non e forse il caso di aspettare un centinaio d'anni per farne uno, questo si.
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Ma non pensare che lo hi venga realizzato con l'attrezzo che si vede in foto, questo serve per quel particolare hi per sagomare almeno una delle estremità. Guarda: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=5961
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Servono a differenziare il raffreddamento della lama durante la fase di tempra.
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Bellissimo articolo sta prendendo forma, era un po' che non ci si appassionava così, mi viene in mente che anche da noi alcuni, che sicuramente non avevano una visione del Onore diversa da questi Samurai, si sono comportati allo stesso modo per mantenerlo integro, almeno ai loro occhi. Uno di questi è stato certamente Carlo Feccia di Cossato: http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Fecia_di_Cossato Grazie AkaiHana grazie Sandro.
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Non ti preoccupare, se hai compreso tutto il resto, questo è marginale.
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Mi vuoi dire che volevano apparire ciò che non erano? E io che pensavo che in Giappone certe cose non succedessero.
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Grazie per averlo postato. questo ciò che succede in acqua:
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Non ti stupire, in bronzo è facile anche riprodurre le ali di una mosca, ne serve solo una vera come matrice, in alcuni casi in Giappone sono state messe sotto strati di lacca materie organiche, vedi le punte degli aghi di pino ma anche la stessa pelle di razza, allo stesso modo in teoria si potrebbero includere all'interno piccoli insetti o farfalle, se ciò non è stato fatto penso sia stato più per un senso di rispetto per gli animali in natura che per limiti di realizzazione. Comunque anche dal poco che si vede quel fodero ha certamente cose di per se naturali (tipo pezzi di foglie secche) incollati sulla sua superfice.
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Lasciala nel suo fodero ben oliata, se originale, magari a partecipato a eventi che nulla hanno a che fare col tagliare delle stuoie, usa per queste ultime una lama da pratica una è costruita con questo scopo e l'altra ne sarà contenta.
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Veramente particolare, molto decorativo, ma se vogliamo poco funzionale, sai mica a che periodo si riferisce questa montatura? Deve essere molto tarda, un periodo in cui le spade venivano portate per essere ammirate nei loro foderi.
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Si più che possibile è certo. Ingrandisci l'immagine e vedi anche il dente.
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Quello dell'occhio non è un intarsio. Ma a questo punto non è un mio problema se non riusciamo a coglierne la differenza.
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Cosa ne pensate di questa nihonto ?
mauri ha risposto a Toshicb alla discussione in Consigli e discussioni varie
Penso che puoi utilizzare la schedatura che hai a disposizione su questa discussione , nel caso poi si può sempre spostare. -
Forse, sarebbe bene leggersi tutti i passaggi di una discussione. Uno dei più completi articoli sull'argomento è qui sul forum realizzato da uno dei pochi che abbia affrontato l'argomento, questo indirizzo è già stato postato in questa: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=2804
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Riflessioni e proponimenti per questo 2014
mauri ha risposto a mauri alla discussione in Consigli e discussioni varie
Grazie Andrea e anche a te Manuel per questo tuo intervento. -
Riflessioni e proponimenti per questo 2014
mauri ha risposto a mauri alla discussione in Consigli e discussioni varie
Grazie anche a te per aver partecipato a questa discussione. -
Riflessioni e proponimenti per questo 2014
mauri ha risposto a mauri alla discussione in Consigli e discussioni varie
Grazie Simone anche per questa tua risposta. -
Mishina Kenji: il percorso di un politore di lame Giapponesi
mauri ha risposto a mauri alla discussione in Nihon Tōken
A integrazione dell'articolo, da un libero adattamento, preso da: http://www.tiu.ac.jp/~bduell/ASJ/2002/Sept.30.summary.html Asiatic Society of Japan 30 settembre 2002 (Lunedi, 6:30 pm) Relatore: dott Kenji Mishina Oggetto: La riscoperta della spada giapponese Il primo incontro della nuova stagione apre in una sera piovigginosa, il preludio di un tifone. Tuttavia, la scena in ambienti chiusi ha presentato un contrasto di festa. Vino e tartine (per i quali siamo, come sempre, in debito con la signora Schreck) sono stati serviti prima della riunione presso l'auditorium di Seisen University. Abbiamo avuto come nostro oratore il maestro lucidatore di spada, il signor Kenji Mishina, che aveva preso come soggetto "La riscoperta della spada giapponese". Il signor Mishina ha illustrato la sua presentazione con immagini proiettate da un computer portatile, e anche messo in mostra esemplari di spade e koshirae (foderi e corredi) insieme con gli strumenti e le pietre utilizzate nella lucidatura della spada. Era accompagnato da altri due distinti signori, il signor Tsuchiko e Mr. Takayama. Mr. Tamio Tsuchiko è uno scrittore e curatore di numerose pubblicazioni sulle spade giapponesi e artigianato giapponese in genere, tra artigianato tradizionale e l'ingegneria contemporanea. Mr. Tsuchiko è stato coinvolto nel mondo di spada per più di trent'anni, ed è uno dei dirigenti di Nihon Bunka Niju-isseiki Iinkai, o la cultura giapponese Comitato Twenty-first Century. Ha svolto ricerche approfondite sulla storia delle spade giapponesi in tempi moderni. Il suo ultimo libro, Kurihara Hikosaburo Zen Kiroku ("The Complete Record della vita ei tempi di Hikosaburo Kurihara"), pubblicato in giapponese, è stato ben accolto dagli appassionati di spada. Il suo lavoro Nihonto Niju-isseiki e no Chosen ("Una sfida per la spada giapponese nel XXI secolo"), di cui "La nuova generazione di spadai giapponesi" è una traduzione del signor Mishina, ha vinto il riconoscimento come il più ampio studio esemplificativo di Gendai-Tosho nella letteratura della spada. Vive a Tokyo, dove è attivo nella promozione dell'artigianato giapponese e del la spada giapponese. Accompagnava il signor Mishina anche il signor Kazuyuki Takayama, forse miglior artigiano di koshirae del Giappone e ampiamente accreditato ad essere designato come il prossimo Nazionale Living Treasure in questo campo . Ha mostrato gentilmente due capolavori koshirae (tachi-goshirae e uchigatana-koshirae) realizzati da lui a beneficio dei soci e ospiti ASJ al Mishina Event. Mr. Mishina iniziato con l'introduzione di se stesso. E 'nato in una piccola città di Fukushima. I suoi antenati (come ha scoperto in un libro il nonno stava leggendo alla ricerca nel lignaggio di famiglia) erano stati fabbri del feudatario Uesugi Kagekatsu, ma l'azienda di famiglia ha dovuto essere chiusa, comegli Uesugis erano dalla parte dei perdenti nella battaglia di Sekigahara nel 1603 e sono stati trasferiti a Yamagata. Il suo antenato non poteva andare con il suo signore, e ha iniziato l'agricoltura a Fukushima. A seguito di suo nonno, il signor Mishina è stato apprendista come un lucidatore di spade sotto Kokan Nagayama, ora, un tesoro nazionale vivente. Dopo cinque anni di formazione è diventato un istruttore capo ed è stato autorizzato dalla Bunka-cho per lucidare spade e designato come tesoro nazionale. All'età di 35 si trasferisce in Inghilterra, dove ha iniziato un laboratorio per la lucidatura spade appartenenti a collezionisti britannici ed europei, col tempo, gli èstata data la possibilitàdi aprireun proprio laboratorio al interno del British Museum, dove ha lucidato una parte delle lame della loro collezione. Da quando è tornato in Giappone nel 1992, si è concentrato sul rendere le informazioni sulle spade giapponesi disponibili a livello internazionale in inglese. Due dei libri che ha tradotto, Libro per la Conoscenza delle Spade giapponesi e delle nuove generazione di spadai giapponesi, sono stati pubblicati da Kodansha International. Circa 2.300.000 spade giapponesi sono state registrate con il Bunka-cho, ed altrettante potrebbero essere state distrutte o andate all'estero. (Questa cifra non comprende le spade prodotte in serie realizzati per uso militare durante la guerra.) La prima forma di spada era la Chokuto (spada diritta) del 8 ° secolo, i cui esempi sono conservati nella Shosoin a Nara; sembra che sono state importatei dal continente, e nessuna tecnica per la lavorazione della spada era ancora sviluppata in Giappone. Entro la fine del 10 ° secolo, tuttavia, spadai cinesi e coreani erano al lavoro in Giappone. Questo è stato il periodo in cui il potere passava dalle aristocratici al Bushi, i precursori dei quali erano aristocratici scontenti che hanno lasciato Kyoto e preso il potere nelle campagne, e la spada divenne non solo l'arma principale, ma anche il simbolo dello stato del Bushi . E 'stato a questo punto che la spada giapponese ha assunto la sua forma caratteristica e ha assunto notorietà per l'alta qualità dei materiali e la sua forgiatura, e tali spade pregiate erano così ben realizzate che molte sono ancora esistenti e in buone condizioni ad oggi. L'oro età della spada era il periodo Kamakura dal 12 ° al 13 ° secolo, quando i primi Bushi governavano il paese. A questo punto ogni aspetto della spada giapponese è stato completamente sviluppato, e i fabbri da allora hanno seguito la stessa tecnica. E 'un dato di fatto che il 70% delle spade che ora sono tesori nazionali sono state fatte in questo periodo, che ha anche prodotto grandi maestri fabbri e scuole. Lo shogunato Kamakura è crollato nel corso del 14 ° secolo, quando l'imperatore Godaigo ha cercato di ristabilire il dominio imperiale, ma è stato spodestato a Kyoto da Ashikaga Takauji, che ha creato una dinastia rivale e si è fatto Shogun. Durante questo periodo Nanbokucho, enormi spade, oltre 90 cm. di lunghezza, sono state prodotte esse venivano probabilmente portate da guerrieri sulle loro spalle e maneggiate con maestria sul campo di battaglia; alla fine sono stati sostituite dalla katana descritta di seguito. Il tempo dello shogunato Ashikaga, conosciuto come il periodo Muromachi, è durato per due secoli, ed è stato caratterizzato da combattimenti tra signori della guerra rivali. La spada giapponese ora è cambiata drasticamente, a causa della introduzione di sistemi di fusione e della grande distribuzione, che ha portato alla perdita di caratteristiche individuali e locali. I tipi di spada caratteristica del samurai, come si vede nei film di samurai, ora sviluppato. Prima c'è stata la katana, di oltre 60 cm. di lunghezza, che si portava in cintura con il tagliente verso l'alto (in contrasto con il tachi appesa alla cintura con il tagliente rivolto verso il basso). Indossato con questo, e nello stesso stile, è stato introdotto il wakizashi, 30-60 cm. di lunghezza. L'emergere della katana, e il modo in cui è avvenuto, era ampiamente dovuto alla variazione nei combattimenti seguiti all'introduzione del fucile. Questa coppia di spade, tradizionalmente indossato dai samurai, o Bushi come venivano chiamato nel periodo Edo, è stata sentita come "l'anima del samurai". Con l'avvento della lunga pace del periodo Edo, i samurai erano non più veramente guerrieri e hanno cominciato a funzionare più come burocrati. La spada, non è più un'arma, ha acquisito un valore politico, gli shogun utilizzavano le spade per premiare i signori feudali, piuttosto che le terre non più disponibili per l'offerta ai vari clan. Alla fine di questo periodo le copie di tachi e wakizashi del periodo Nanbokucho con ampio kissaki e la forma grandiosa stavano tornando di moda. Ma con la fine dello shogunato Tokugawa e il divieto di trasporto di spade, molte belle spade trovato la loro strada all'estero. La maggior parte degli artigiani spada persero il lavoro, ma uno dei lucidatori della scuola Hon'ami ha messo a punto una tecnica di finitura denominato Kanahada o politira "cosmetica" che viene utilizzato da molti lucidatori di oggi. La fine della seconda guerra mondiale ha visto l'ulteriore perdita di oltre un milione di spade, molti dei quali portati in paesi esteri in cui, ironia della sorte, hanno stimolato un interesse per la spada giapponese. Oggi ci sono circa 250 fabbri impegnati in swordmaking in Giappone, e producono circa 2.000 spade ogni anno. . Sono stati persi i vecchi metodi di swordmaking, tuttavia, come la trasmissione orale delle tecniche cessò con la fine del periodo Edo Ci sono quattro categorie fondamentali di spada giapponese: tachi, katana, wakizashi e tanto. I primi tre sono già stati descritti, e il tanto è una spada corta inferiore a 30 cm. lungo. La superiorità della spada giapponese, che dovrebbe "tagliare bene" "non piegarsi" e "non rompersi", deriva dal tradizionale metodo di forgiatura che non si vedono altrove. Un blocco formato da molti strati di acciaio chiamato tamahagane è riscaldato, martellato e piegato più volte incrociato per eliminare le impurità e produrre un jihada o grana che si rivela nella lucidatura. In questa struttura multipla ciascuna parte, il tagliente, l'acciaio cute e il nucleo di acciaio, ha un grado di durezza. È interessante notare che questo eccellente arma era quasi mai usata come una grande arma in battaglia, le principali armi offensive di queste sono: l'arco, lancia, alabarda e moschetto. La spada è, infatti, l'arma finale utilizzata per proteggere il possessore all'ultimo momento. Ha acquistato il suo significato culturale mano nella mano con lo sviluppo del codice del Bushido. Un giuramento su una spada doveva essere mantenuto qualunque ne fosse il rischio, perchè "un samurai non rinnega la sua parola." Molte spade sottili sono state donate ai santuari e templi dai samurai che pregano per la vittoria e la prosperità. Mr. Mishina appartiene alla scuola Hon'ami, che ha praticato per 500 anni. A parte l'innovazione "lucidatura cosmetica", le loro tecniche non sono cambiate sostanzialmente per 300 anni. Il processo di lucidatura passa attraverso 13 tappe, e sono utilizzati otto diverse pietre per lucidatura. L'intero processo dura circa due settimane, ed è necessaria molta pazienza. Una lucidatrice non deve sbagliare per differenza di un capello nelle linee della lama, e deve essere in grado di correggere le linee con la minima perdita di acciaio. Questo dà la spada giapponese la sua bellezza, nella sua creazione i fattori principali sono la forma, l'acciaio e la linea di tempra (hamon) .E 'anche possibile dire l'età e la provenienza di una lama lucidata in modo tradizionale. Il modello della jihada (grano) dipende dalla piegatura degli strati di acciaio che costituiscono la materia prima, e può essere diritto, ondulato e così via a seconda delle diverse scuole e sfabbri .Lo hamon, linea di tempra, la linea confine tra il bordo e il resto della lama. Prima che la lama si raffreddi dopo il riscaldamento è completamente rivestita con argilla, con un rivestimento molto più sottile applicato alla parte che diventa il tagliente. Variazioni nel modello utilizzato in questo rivestimento di argilla comportano differenze nella hamon. Inutile dire che, se la spada fosse stata solo un'arma poca attenzione a questi particolari li avrebbe resi paganti fino in fondo. Orbene, la qualità del lavoro di finitura può influenzare il valore della spada, a parte indicarne la provenienza. Per esaltare il carattere della jihada, la lucidatura è fatta con sottilissime pietre Narutaki, e questo è il più importante fase del lavoro di rifinitura. Un altro processo è quella di lucidatura con nugui, una combinazione di diverse polveri mescolate con olio di garofano, usato per scurire jihada. "Lucidatura Cosmetica" è ottenuta mediante un processo scrupoloso che consiste nello sbiancare il lato interno del hamon con una linea hadori formata da elaborato spostamento di una piccola scaglia di hazuya rotonda lungo la lama. Ciò si traduce in un bel contrasto di bianco e nero, tra la jihada e lo hamon. I brunitori processi finali vengono usati, per prevenire la ruggine, e la lucidatura del kissaki. In conclusione, signor Mishina ha detto che molti clienti si erano incuriositi dell'efficacia della spada giapponese come arma da taglio. Tuttavia, oggi è piuttosto la bellezza di una spada che ci colpisce, e può anche condurci verso l'illuminazione spirituale. Insieme a questo, si può dire che lo sviluppo moderno del Giappone dopo la Restaurazione Meiji deve molto allo spirito del Bushido. Ma, come un artigiano tradizionale si è avvicinato con la tendenza moderna verso il consumismo, che ha portato con sé l'abbandono della tradizione e della cultura. Egli si è impegnato a diffondere la cultura della spada giapponese, che lo ha avvicinato ad amici in molte parti del mondo, e spera che il popolo giapponese possa rinnovare la sua preparazione nella tradizione e nella cultura giapponese. Altre domande hanno dato al signor Mishina un'opportunità per descrivere le spade che aveva portato con sé. L'incontro è stato portato a termine con un saluto di ringraziamento proposta da Mr. Mark Ford, che ha espresso il suo apprezzamento per il fatto che il signor Mishina aveva seguito le intenzioni originali della Società, che dovevano far incontrare i non giapponesi con gli elementi di base della cultura giapponese. -
Benvenuto Giuseppe anche da parte mia. mauri
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In questa tsuba c'è tutto l'ingegno di un buon artigiano, i pieni ed i vuoti formano dei sottosquadra che accentuano se ce ne fosse bisogno tutto il disegno, la firma pur essendo pulita presenta bordi netti così come tutte le parti trattate a bulino, gli altri metalli usati sono nettamente suddivisi dal resto e non solo per il colore ma sopratutto nella forma, ma un pezzo come questo non è alla portata di tutti gli artigiani e per i costi anche in altre epoche, nemmeno a quella di tutti i samurai. Anche oggi un pezzo così può superare il costo di una lama di media fattura.
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Riflessioni e proponimenti per questo 2014
mauri ha risposto a mauri alla discussione in Consigli e discussioni varie
Grazie anche a te per questo intervento.
Chi è I.N.T.K.
La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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(proverbio popolare giapponese)