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ma guarda che l'ordine della giarrettiera è un ordine dinastico a numero estremamente chiuso e ridotto(come l'Annunziata per esempio) e farne parte è un grande onore anche per l'imperatore del giappone che, senza offesa, non è certo superiore al re(o regina attualmente) d'Inghilterra...
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Non devi dispiacerti di aver postato il link della britannica(che ho letto), ma non fa che(a mio parere) avvalorare la mia tesi..cioè che siano assimilabili a banner e non a stemmi propriamente detti(dopo metto foto), e quindi fuori dall'araldica che invece si occupa solo di stemmi...ma questo non è uno "sminuire" tutto ciò che non è europeo, è solo una classificazione di fenomeni che anche se "paralleli"(tutti e due tendono al risultato di distinguere l'amico dal nemico) non sono assimilabili...(potremmo parlare di para-araldica, perchè ne ha lo stesso uso pur non rispettandone i canoni...) quanto al discorso sui samurai, non credo di aver mai asserito che fossero dei contadinotti in cerca di rivincita...l'uso o il non uso di stemma non è una discriminante per decidere se una famiglia è nobile...possiamo a buon titolo affermare che i samurai fossero nobili anche se non utilizzavano uno stemma e questo perchè anche in europa c'erano famiglie non nobili che facevano uso di stemma e famiglie nobili che non risulta mai abbiano fatto uso di un vero e proprio stemma...tenendo anche conto che prima di una certa epoca(1200c.ca) il concetto di stemma era quasi sconosciuto per la maggior parte delle famiglie nobili europee, a favore di altri simboli come animali o le iniziali, pensate ad esempio al sigillo di Carlo Magno(non fu forse imperatore nonostante non abbia mai fatto uso di stemmi...?), lo stemma è solo un "accessorio", non la causa della nobiltà, spero di essermi spiegato... quanto ai valori morali della casta dei samurai questi non sono minimamente messi in dubbio da parte mia credimi... un esempio che io reputo significativo è il seguente: come sai l'imperatore del giappone è anche(dal1998 se non erro) cavaliere dell'ordine della giarrettiera(inglese) e a lui è riservato un seggio a Londra, ebbene sul seggio(su ogni seggio è rappresentato lo stemma del "proprietario")non è rappresentato il crisantemo imperiale ma uno stemma(quindi all'europea) che così può essere descritto(=blasonato): "di rosso al crisantemo imperiale giapponese d'oro", cimiero:"un crisantemo imperiale giapponese d'oro" noti la differenza? In amicizia Gian
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scusa ma dobbiamo puntualizzare alcune cose...senza offesa ma la definizione data dalla DeMauro è sbagliata, io ho portato la definizione ufficiale che viene data dagli studiosi di araldica e non da un dizionario che comunque spiega un po' di tutto per tutti(senza offesa)...il legame è inscindibile infatti i tartan scozzesi non sono stemmi, ma l'uso dei colori del clan(ripresi dai colori degli scudi), (tanto per farti un'esempio se cerchi lo stemma del duca di Argyle capo del famoso clan Campbell lo trovi, come trovi il tartan corrispondente) per rendere l'appartenenza ad un dato clan visibile anche solo visivamente...ne romani ne greci conoscevano l'uso di stemmi come li conosciamo noi, ma piuttosto possiamo parlare(come nel caso dei giapponesi probabilmente) di insegne , cose che comunque(come ho gia detto assieme a imprese, cimieri ecc) erano diffuse anche da noi...scusa ma non capito cosa vuoi dire quando ti riferisci alle famiglie papali...in genere non hanno privilegi araldici, in alcuni casi è stato concesso ai discendenti ex fratre del papa di portare il titolo principesco... i "bandieroni" sono vagamente assimilabili ai nostri banner, che però non sono stemmi ne di competenza dell'araldica, tutt'al più della faleristica.. tanto per tagliare la testa al toro(povero toro ) ti faccio un esempio, se lo stemma della mia famiglia è un leone rampante se lo tolgo dall scudo non è più uno stemma, e questo secondo i maggiori ricercatori italiani... per deformazione professionale tendo a non prendere per buone le definizioni delle enciclopedie... argomento davvero interessante comunque... Gian
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quindi questi sistemi sono ancora molto vivi in giappone, sicuramente di più che la nostra araldica.. comunque anche quì(in Europa) gli stemmi non erano prerogativa degli aristocratici(lo erano ovviamente e giustamente corone elmi o figure come capi o acquile dell'Impero ecc...) ma anche di borghesi, mentre i "contadini" sopratutto in epoca medioevale avevano l'uso di marchiare i loro oggetti(zappe ma anche vasi, brocche ecc...) con dei simboli personali(probabilmente più simili a quelli giapponesi come tipologia che non alla vera araldica...)per non perderli e poter riconoscere sempre i propri... un altra cosa che evidenzio è la scarsa possibilità di "brisare" i MON, come un collega ha scritto si potevano circondare con una linea o chessoio..ma pensate alla vastissima possibilità che avevamo noi, dalle bordure, all'inversione dei colori, all'inserimento di figure nuove ecc... inoltre non sottovaluterei la mancanza di possibilità di indicare graficamente la propria dignità con corone ecc(già detto comunque) una domanda che vorrei porre è la seguente: la "nobiltà" in giappone è viva o non più riconosciuta come da noi? e poi quali sono i titoli disponibili...?
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Il discorso è molto complesso(e lungo) ma siccome vedo che c'è l'interesse potremo svilupparlo insieme... i concetti di araldica e stemma sono prettamente europei e quindi si possono utilizzare solo per ciò che segue certi canoni(è una sottigliezza ma credo mi seguiate), in europa esistevano anche altri elementi figurati come per esempio le imprese, ma se vogliamo parlare di stemmi(e quindi di araldica, visto che i concetti sono collegati) non possiamo prescindere dallo scudo come luogo fisico entro cui le figure sono "raccolte" questo proprio per la nostra definizione di stemma, per noi ciò che non ha scudo intorno non è stemma(potrà essere un impresa, un cimiero o anche un semplice fregio decorativo, ma non uno stemma), per altro l'araldica ha molte possibilità, ad esempio rappresentare graficamente la dignità del possessore dello stemma, con l'uso delle corone(per i civili) o dei "cappelli prelatizi"(per i religiosi), mentre nei simboli giapponesi non esistono le corone(di barone, conte,marchese, duca, principe ecc...), come sono molto ridotte le possibilità per quanto riguarda le figure che necessariamente devono essere uniche e non distanziate mentre nella nostra araldica si può mettere quello che si vuole basta che sia dentro allo scudo... inoltre non credo si possano "unire" creando dei quarti...quindi rappresentando graficamente la discendenza da più famiglie... questo per cominciare... per quanto riguarda le definizioni che darei io(che non sono certo un esperto di simbologie giapponesi) propenderei per la non traduzione dei termini usati dai giapponesi stessi... quanto ai badieroni a cui si accennava quelli potrebbero ricordare i "banner" cioè le bandiere dei clan scozzesi per esempio che racchiudono figure dello stemma, imprese, elementi simbolici per il clan e anche corone, e non sono comunque definibili stemmi(sempre per il peccato originale, la mancanza dello scudo come elemento atto a fornire un "confine") anche se sono elementi comunque vicini all'araldica(ma non ne fanno parte) un elemento che mi piacerebbe appronfondire è il seguente: in giappone questi elementi(è giusto il termine "MON"?) sono una prerogativa delle famiglie "aristocratiche"o no? sperando di non avervi annoiato troppo... Gian
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il fatto che potessero passarseli di padre i figlio(non so come funzioni, per questo volevo parlarne) non significa che siano qualcosa di più di simboli. non sono elementi araldici e non si possono definire stemmi. non è stemma nulla che non sia europeo, perchè tale concetto si può applicare solo agli stemmmi(appunto) delle famiglie europee...non sono stemmi per un primo, semplicissimo, definitivo e insormontabile problema: non sono racchiusi dentro uno scudo e questo taglia la testa al toro. un'altra cosa facilmente rilevabile è che quei disegni non seguono una linea univoca simbolo--->famiglia, se notate quella specie di gru(non so come si chiama) con le ali aperte è comune ad almeno 3 famiglie...
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molto gentile Paolo, grazie!
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ho visto...ma non mi riferivo a quello...dicevo che quando si parla di Giappone non si può parlare ne d araldica ne di stemmi perchè non lo sono...sono dei semplici simboli personali... però mi piacerebbe approfondire l'argomento... Gian
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grazie, molto gentile!bellissime le foto che hai postato... Gian
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mi permetto solo una piccola correzione...quì non si può parlare di araldica ne di stemmi però mi piacerebbe approfondire questo discorso... Gian
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vorrei chiedere agli esperti se possono postare alcune foto e descrizioni di questi due tipi di hamon... Kiku-sui-ha, a fiori di crisantemo che galleggiano sull'acqua Sambon-sugi-ha, raffigurante gruppi di tre abeti, ove il centrale è più alto degli altri due grazie! Gian
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non sono un grande esperto, ma questo wakizashi mi pare davvero splendido... Gian
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Il Cane Dei Samurai L'akita Inu
GianC.B. ha risposto a KATSUMOTO alla discussione in Fiori di ciliegio
anche il mio... comunque io ho un maschio di terranova e vi assicuro che facendo le proporzioni l'akita non è così grosso...e manco così pericoloso... Gian -
certo, sono oggetti interessanti. possiamo parlarne...
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ah excusez moi!
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ah no..non sono io...mi chiamo Giovanni e non Gianfranco...
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grazie a tutti per il benvenuto! posso chiedere a Shirojiro cosa intende con una parte del nome non mi è nuova? magari ci siamo incontrati in altri forum... oltre alle armi bianche europee mi interesso anche di armi da fuoco particolari(produzioni manuali rare) ma forse questo per voi è come il fumo negli occhi... Gian
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Ciao a tutti, mi sono finalmente iscritto... mi chiamo Gian e mi sto appassionando alle lame giapponesi, anche se è molto tempo che son appassionato di armi, sopratutto europee però... sono già sicuro che mi troverò bene in questo forum! a presto Gian
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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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