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  1. Salve a tutti, non so se ci sia già qualcosa a riguardo e temo che questa non sia neppure la sezione giusta, in tal caso redarguitemi pure. Ma veniamo al dunque di questo mio intrigato dilemma, spero di riuscire a spiegarmi... MI permetto di fuori un argomento delicato ossia la marzialità dentro e fuori dal dojo, sta cosa qui, mi crea molta confusione, sopratutto quando si presentano ai vari stage o lezioni personaggi provenienti da altre arti marziali (o stessa arte marziale, ma altro "stile"), certe volte pure di gradi alti. Forse è meglio se prima spiego cosa mi è stato insegnato per marzialità (eviterei i vari significati letterali, per ovvi motivi). Provo a riassumere a mo' di elenco e in modo spiccio "le regole principali" (niente viene imposto) per essere marziali nel dojo: - sul tatami si saluta sempre in seiza il maestro - dopo consigli o qualsiasi cosa dica il maestro si ringrazia salutandolo in seiza - quando il maestro parla lo si ascolta in seiza - nel dojo non si parla (il meno possibile almeno) - a fine lezione si chiede e si piega l'hakama -l'hakama si chiede con una formula precisa ovviamente in giapponese - durante il saluto all'inizio e alla fine gli allievi si dispongono sempre in ordine di grado - se si è in piedi e non si pratica le restano mani rilassate lungo il corpo e una postura dritta Queste sono le cose principali che mi vengono in mente, non sono tutte, ma rendono l'idea spero (potrei stilare una lista di regole simili anche fuori dal dojo). Ecco adesso torniamo alla storia di questi "tipi foresti" provenienti da altre scuole ecc... che mentre noi, avezzi al seiza, siamo tutti belli in fila inginocchiati e ogni 2 e 2 quattro ci fiondiamo col capo al suolo, loro stanno li stravaccati nelle posizioni più varie oppure che fanno comarò sul tatami e si rivolgono al maestro con formule poco consone tipo "o' ma io sono stufo", insomma atteggiamenti poco deferenti. Io mi chiedo, nelle altre arti marziali o scuole della mia stessa, qual'è il concetto di marzialità? Non credo sia soggettivo. Mi appello alle vostre esperienze, dato che molti di voi sono praticanti di arti marziali da molto più di me, o che molti altri magari praticano da meno ma più seriamente di quanto faccia io. Spero di non esser stato troppo noioso o confusionario. Ringrazio in anticipo chiunque abbia tempo e voglia di rispondere

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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