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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

betadine

Dimenticanze .. (o meglio, per non dimenticare)

Messaggi consigliati

Quando torneranno a dirci che la priorità è smantellare lo Stato Sociale perché bisogna lasciarci più soldi nelle tasche, ricordiamoci di cosa la Sanità Pubblica ha fatto per tutti noi in questi giorni.

Quando ci saremo lasciati tutto questo alle spalle, e torneranno a difendere gli evasori fiscali trattandoli - tutti - come povere vittime, ricordiamoci dei cittadini onesti che le tasse le hanno sempre pagate. Perché è grazie a loro che abbiamo ricevuto le migliori cure senza sganciare un centesimo.  Evasori inclusi.

Quando torneranno a dirci che la priorità del Paese è fermare qualche barca di disperati, ricordiamoci di questi giorni in cui a essere trattati da appestati siamo stati noi.

E ricordiamoci dell'opera straordinaria di migliaia di medici, infermieri, tutti, che in Italia sono pagati meno che altrove, sono precari più che altrove, ma che hanno dato tutto, tutto, nonostante tutto.

Quando torneranno a dirci che le ONG sono bande di criminali senza scrupoli e dedite ai loro interessi, ricordiamoci di quando quello stesso partito ha chiesto in Lombardia aiuto alle ONG per affrontare l’emergenza.

Quando torneranno a dirci che gli africani ci portano le malattie e che per questo bisogna ributtarli in mare, ricordiamoci di quando siamo stati respinti noi. E ricordiamoci di quell’italiano che ha portato il coronavirus in Africa.. ed in Africa è stato ricoverato e curato.

Quando torneranno a dirci che “loro” difendono la Patria e la dignità dell’Italia, ricordiamoci di quello che hanno detto in mezza Europa contro il governo italiano, per far credere che non stesse fronteggiando al meglio l’emergenza pur di guadagnare consensi.

E ricordiamoci di chi fuggiva in montagna o tornava bellamente a casetta e chi nelle Istituzioni e negli ospedali a lavorare giorno e notte per la salvezza del Paese, facendo anche sbagli, come esseri umani erranti.

Quando torneranno a dirci che finanziare la Ricerca e l'Istruzione non è importante e che quei soldi è meglio usarli altrove, ricordiamoci di questi giorni.  E dei risultati ottenuti in silenzio dai nostri ricercatori precari.

Quando l’emergenza sarà finita e torneremo a quel clima misero e puerile della politica italiana di ogni giorno, proviamo a ricordare i giorni in cui abbiamo capito cosa sia davvero importante.
Di quanto sia fragile la vita, anche sociale, e quanto per essa siano importanti cose che diamo per scontate e trattiamo quasi con fastidio.

Per una volta, una volta almeno, proviamo a non dimenticare.


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Come non quotare in toto.

E non dimentichiamoci nemmeno delle partite iva, il brutto anatroccolo dell'Italia che ci rende uno dei paesi più poveri del mondo moderno. Quando tutto sarà finito per loro sarà solo iniziata.

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Grazie Betadine per questa  tua riflessione. 

Vivo  in provincia di Lodi  e ho colleghi e amici  che vivono proprio  nei luoghi  della prima quarantena. 

Inutile  dirvi quanto  sia critica la situazione.  Se volete bene a voi stessi  e  ai vostri  cari  restate a casa!

A presto 

Marco 


Marco C.

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Per tanti anni ho avuto un maestro giapponese.

Quando mi vedeva muove in maniera poco aggraziata, individuava immediatamente il problema è, in un italiano stentoreo quanto approssimativo ed esilarante, diceva ad esempio “male gamba?” .

La risposta era invariabilmente di sì.

” Bene,” in tono perentorio, “Dio oggi pensare bene allenare braccia”.

A quei tempi, giudicavo queste risposte un po’ da giapponese fanatico, pensando che fosse possibile che Dio in quel giorno forse pensava che sarebbe stato opportuno riposare.

Tuttavia, persino dopo vent'anni, non perdo una sessione di allenamento solo perché qualcosa non va. Anche perché dopo aver visto molte lune, se ci si allena solo quando tutto è perfetto, si corre il rischio di non allenarsi mai.

Oramai è qualche settimana che la mia libertà fisica è stata drasticamente ridotta. Ligio alla consegna resto ai domiciliari. Ovviamente ho iniziato ad allenarmi in casa, ma non è certo la stessa cosa.

Ma non posso non apprezzare, in questo limite drammatico, la maggior libertà di pensiero che in questo momento è stata donata a tutti noi. Parafrasando quel maestro, “Dio vuole oggi che alleniamo il cuore e il cervello”.

Mi piace il frutto di questo allenamento che ci regala oggi Betadine.

Mi piace pensare che usciremo da tutto ciò cambiati in meglio, cogliendo l'occasione per capire ciò che conta per davvero.


 

月の道

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Ciao Getsu, grazie ho apprezzato molto questo tuo intervento.

Nella fortuna di sperimentare il lavoro totale da casa, mi sto rendendo conto che ritrovo più tempo per me stesso, potendo lavorare ad orari improbabili.

Da adulto non soffro molto per ora la restrizione del movimento impostomi, il piccolino però non capisce certe cose e anche se glielo stiamo cercando di far passare come un gioco, è sveglio, e capisce che c'è qualcosa che non va.

... ed il mio pensiero torna a tutti quegli amici che sono, a diversi livelli, oggi in difficoltà.

quindi bisogna cogliere la parte positiva, grazie.

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Cogliendo spunto da recenti eventi, pubblicati o meno, condivido una frase giapponese di un italiano che, a modo suo, volgeva lo sguardo a tutto il genere umano.. (più o meno recita..)

fai delle tua vita un'opera d'arte

 

IMG_2020.jpg


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... e mentre in comunità si suona da un balcone o si applaude da una finestra, mi resta facile condividere con voi alcuni pensieri ..

“Rispondigli di sì, anche se stai morendo di paura, anche se poi te ne pentirai..  perché comunque te ne pentirai per tutta la vita se gli rispondi di no.”

perchè  gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce..  la vita li obbliga ancora molte altre volte a partorirsi da loro stessi.

al pari de  gli amputati che sentono dolori, crampi, solletico, alla gamba che non hanno più.

e forse capiremo che “Nulla a questo mondo è più difficile dell’amore” 

e che “L’umanità, come gli eserciti in campagna, procede alla velocità del più lento.”

e mai dovremo restare con le mani in mano perché  “La saggezza ci viene quando non serve più a nulla..        E' la vita e non la morte  a non avere confini.

 

Quando ebbi finito di sfogarmi, qualcuno aveva spento la Luna.

Ma una cosa ora l'avevo capita... alla fin fine ..

il mondo è diviso tra quelli che cagano bene e quelli che cagano male.
da .. «L'amore ai tempi del coronavir» di Gabriel Garcia ßeta Marquez


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Tra quelli che cagano bene ci sono sicuramente i nostri samurai.. il personale medico di prima e seconda linea.

Tra questi, tra i tanti, un pensionato che torna a combattere.
Il dott. (sarebbe giusto chiamarlo Prof.  ma ora le distanze - e solo in questo caso, son ridotte) Franco Faella classe 1946.. il medico che nel 73, quando ancora molti di voi non erano nati, si trovò a lottare contro il colera che colpì Napoli.

E' entusiasmante e di conforto leggere qualche sua ultima intervista... e alla domada "se era ottimista" risponde..
«Bisogna esserlo, affronteremo questa situazione con tutto il rigore possibile come si è fatto finora(sempre.)

A noi, piccoli aspiranti samurai in erba, il dovere di fare la nostra parte, rispettando e aumentando «la giusta distanza» e aiutando i nostri piccoli ad evacuare bene.

"merde" .. nel teatro francese e no, è un augurio, un inboccaallupo, in questo caso rivolto all'umanità, in questa tagliente situazione, con la speranza che questo forzato "mizukage" migliori la qualità della hada, tralasciando ora la parte tagliente e ponendo l'attenzione sull'aspetto "estetico" che ha portato la nihonto nel mondo dell'arte..
in questo frangente, nell'arte di esseri migliori.

Un abbraccio per non dimenticare.. (di fare la nostra parte.)

“Il mondo dimentica, te l'ho già detto, il mondo dimentica tutto. Credi che ti abbiano dimenticato??   Il mondo dimentica a tal punto da non accorgersi neanche della mancanza di ciò che ha dimenticato.„
e dovremo “..cominciare a guardare negli occhi della gente, è l'unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un'anima.„

Per fortuna, come scrive lui, abbiamo la nostra ancora di salvezza..
«Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza.. ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo.»
JoseßetaSaramago.testivari (anzi, da.. L'anno della morte di Ricc.Reis et Cecità -> che consiglio... per ricordarci che non servono super-eroi o super.poteri.. basterbbe dare il giusto peso "alla normalità".)

 

p.s.  se vi capita o se ve lo fate capitare dite ai vostri amici "reclusi in casa" di evitare acquisti tanto per .. passare il tempo.
I pochi Corrieri che in trincea viaggiano sulle strade hanno cose più importanti da consegnare delle nostre ciabatte di pelo!!
:arigatou:

ora torno in trincea..

______________________________________
p.s.2  penso e spero che ora l'allusione (o l'illusione) di GGMarquez sia più chiara, spiegandoci che nella normalità c'è chi -sollevatoelibero- si batte per un bene comune o un ideale (amore) e chi -stiticoesofferente- si sollazza sulla pelle degli altri.

Tanto per.. mi scuso se le mie dure e crude parole han scosso la vs. sensibilità.. ma qua in trincea, porto sulle mia pelle altre pelli che non mi sento di abbandonare e, come un capitano di un mercantile, costi quel che costi, sarò l'ultimo a uscire dal mio cantiere (non avendo ilpotere di suonare la campana che comunica «l'abbandono della nave».)  Tuttlapiùmuoio  (meloripetodaquandosonnato.)|

 

Modificato: da betadine

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gran belle parole non banali 

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... perdonate se condivido "una questione personale", ma almeno una è fatta.. e senza aspettare mercoledì. 
.. e perdonate se ho usato questo Forum per inserire degli "omikuji"  (che alla fin fine, in un modo o nell'altro, si son avverati prima del tempo).

. Ora sta a noi fare il resto per far in modo che questi numeri relativi che ci sbattono nella testa diventino discordi.  (e che ZioIstvan mi perdoni .. se continuo a tirar in ballo la mathematica.))

 

230320.jpg
(più che un cantiere .. un lazzaretto)

Closed.jpg

Q.jpg


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Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce sempre poco compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo virus
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come non sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per mantenere la giusta distanza,
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se questo virus poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io .. e che ci sia anche tu.

LucioßetaDalla, da L'anno che ci aspetta..



 

 


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... adesso il mare è il mio amore, sa quando impennarsi e inarcare la schiena,

quando essere calmo o aspettare. Può essere ambiguo, ma non è mai falso.

Laggiù nelle sue profondità c’è più di un’anima che soffre. Io lo scruto e mi fondo con lui.

Dove io sto, si conosce tutto e non si capisce niente.

C’è quel qualcosa che va giù  e non centra col sangue fattosi audace per via di momenti e sospiri,

dipende solo dalla strada che hai percorso  e a volte il taglio è così profondo che non serve a niente piangersi addosso.

Avevo cercato di entrare nella tua anima  e lei a volte non riusciva a controllarsi

e lo sbirciare di continuo mi portò a penetrarla nel suo più profondo immaginario.

Non mi dimenticare..

in te qualcosa mi ricorderà sempre di un momento che ho amato perdutamente e, per questo, sempre amerò.

Sei comunque qui.  Nell’aria di chi sa cosa cercare, resta un odore, un profumo o “nulla”.

Solo chi è passato, poteva sentire.. capita cosi, a volte. 

E questo doveva bastare.

… ma la carne stava accumulando ricordi  come fossero tatuaggi.

Passeranno genti ed il mare resterà sempre li, e se sto immobile e ascolto attentamente riesco a sentirne la voce: “hai dei capelli bellissimi”,  mormorò… “selvaggi” aggiunsi.

Ti vidi di spalle ma ti guardai dentro.

La grande porta a due battenti è ora chiusa con un lucchetto..

ho provato a rompere i vetri, sono riuscito solo a sbirciare..

...  hanno modificato il riflesso della luce che entra.

Mai dimenticherò quel respiro, qualunque sorriso e volto si proporrà;

l’età ed il tempo sono oramai annullati..  ero ...

cambiato.

Grazie.. comunque.

(ßriesumato da ToniMorrison, scrittrice:Amore,2003)


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(  Pensavo di tagliarvi ... invece vi ho ammutolito  )

Un particolare abbraccio a chi, oltre al tempo, ci sta lasciando anche qualcos'altro.

 

ßeta ..?   presente.
Si dice sia la VIta . . . .
sarà che quando non è la mia, è difficile accertarlo.


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Ehi mister .. suona una canzone per me
non ho sonno e non ho un posto dove andare
ehi mister .. suona una canzone per me
nel tintinnare del mattino camminerò con te

sebbene sappia che l'impero della sera è ritornato nella sabbia
svanito dalla mia mano lasciandomi in piedi accecato
ma ancora senza sonno la mia stanchezza mi sorprende
i miei piedi sono segnati non ho nessuno da incontrare
e le antiche strade vuote troppo morte per sognare

portami in viaggio sulla tua nave magica ondeggiante
i miei sensi sono denudati le mie mani non sentono la presa
i piedi insensibili per camminare aspettano soltanto che le scarpe incomincino a vagare
sono pronto ad andare ovunque sono pronto a svanire nella parata di me stesso
getta verso di me il tuo incantesimo di danza
io ci sarò

anche se sentirai risate rotolare ondeggiando pazze verso il sole
non sono rivolte a nessuno fuggono semplicemente corrono
ed eccetto per il cielo non hanno barriere davanti
e se senti confuse tracce di brandelli di rime saltellanti
al tempo del tuo tamburello non hanno dietro che un clown lacero
non gli presterei attenzione è solo un'ombra quella che vedi
che lui sta inseguendo

allora portami scomparendo attraverso gli anelli di fumo della mia mente
giù per le rovine nebbiose del tempo lontano oltre le foglie gelate
gli alberi tormentati atterriti fuori sulla spiaggia ventosa
lontano dal confuso accesso del dolore senza senso
sì danzare sotto il cielo diamantino con una mano libera ondeggiante
stagliato contro il mare circondato dall'anfiteatro di sabbia
con tutti i ricordi e il fato spinti in profondità sotto le onde
fammi dimenticare l'oggi fino a domani

ehi mister
suona una canzone per me
non ho sonno e non ho un posto dove andare
ehi mister Tambourine suona una canzone per me
nel tintinnare del mattino
camminerò con te

 

 


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Confido nella vostra pazienza di sopportazione su questo «thread-off» .. su questa spalla artificiale ed artificiosa, sulla quale ultimamente mi appoggio maggiormente.

.. in calce ai miei post viene sempre riportata l'immobilità delle montagne, ma abbiamo ben appreso, già dalle scuole elementari, che le montagne si muovono..
Crescono o si riducuno per svariati motivi, l'erosione prevalentemente, ma anche l'accumulo, talvolta.
Certo stiamo parlando di secoli, millenni o ere, ma talvolta lo spostamento è veloce.
Earthquake lo definiamo.

Beh, in questa settimana, un discreto earthquake sta erodendo la mia montagna, e credo non solo la mia.
Namazu sta mettendo un nome ed un cognome a diversi numeri che ci ronzano attorno.. ed è allora che la semplice aritmetica si fa chirurgo e incide l'animo.

Sedici, a ieri, sedici numeri da cancellare dalla mia rubrica... risparmierò sulle "locali e sulle internazionali" pensavo stamane.. mentre esortavo "Kashima kami" a riprendere il controllo sul pesce gatto.
Ora attendo trepidante il ritorno di Koi e del «Kodomo no hi» per vedere gli sgargianti koinobori essere sballottati dal vento.. in fondo siam tutti bambini  (anche se loro di più.)

Con la consapevolezza che la prossima settimana in talune latitudini viene chiamata "di passione",
vi saluto.. (e ringrazio per la pazienza).

 

aho, cacciatemi senza ritegno se non mi sopportate più.. anche perchè, in caso contrario, continuerò ad affabularvi con le mie visioni.
... e siccome molti di quei numeri lì risiedevano o lavoravano, mi sembra doveroso lasciare una piccola gioiosa traccia anche per le genti di quella frenetica e meravigliosa città.
Per dimenticare l'oggi..  almeno fino a domani.

 

 


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... volevo chiudere il circolo musicale con uno sfacciato, all'epoca, giovane londinese..
che con un groppo finale canta "la nostra vita".   La vita di quelli che resistono.
(una volta scrissi "di quelli che non si son persi d'animo" .. e raccolgono anche le lacrime e le usano per annaffiare un germoglio dello sterminato giardino.

.. che come tutti gli sfacciati  usa la sfrontataggine per velarne l'essenza .. (dal proprio animo)

Questo video è molto particolare .. perchè in quei giorni d'ottobre ero lì e perchè quel teatro (oltre che fantastico) era pieno di gente .. (che oggi continua a combattere.)
Pieno di vita, di incontri... di quella socialità, di quella normalità, che stiamo tutti aspettando..  foss'anche per vedere una lama maledetta di Muramasa fatta da un altro.)
A quelli che resistono è dedicata questa canzone.

io credo negli esseri umani e nello loro capacità di essere umani.
(la frase non è mia, ma l'ho fatta mia .. da sempre.)

 

 


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.. condividono, oltre alla quotidiana essenza della trincea, quella sensazione di essere vita allo stato puro.. formazioni cristalline di un'umanità riportata alla sua primitiva semplicità.
Non l'avrebbero saputa spiegare a nessuno, quella sensazione, ma ciascuno di loro riconosceva nello sguardo dell'altro, come in uno specchio, la loro..
Questo il segreto con cui cementavano la propria fratellanza.
La parte migliore di loro nessuno gliel'avrebbe mai portata via.
Al pari delle immagini oramai stampate nel profondo.

Sembrerebbe lo stralcio di un patto tra samurai.. fino all'ultima ora;  invece generalemente son infermieri.
A loro il mio pensiero.


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