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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

betadine

Dimenticanze .. (o meglio, per non dimenticare)

Messaggi consigliati

..." in realtà, tutto ciò che ha a che fare con il disegno di manga è divertente. Non ho mai pensato che disegnare manga fosse difficile o doloroso. A volte ho pensato che fosse un po' doloroso, ma anche quello può essere divertente. Se non lo fosse stato, non l'avrei fatto per così tanto tempo. " (Kentaro Miura)

:arigatou: da Berserk e Duranki e molti altri mitologici personaggi.

Gli appassionati del genere sanno bene quanto fosse prolifico.. a soli 10anni -nel 76- creò la sua prima striscia, un anno dopo creò Ken no michi "La via della spada".. non si fermò mai, condendo le sue storie di tradizione e mitologia, spaziando a tutto tondo, Dall'Asia minore alla Grecia (Gigantomachia) per tornare sempre nel Paese del sol levante.
Il cuore l'ha fermato.. quel battito che continua in molte sue storie.

In quella "via" ora si destreggia anche Tōken ranbu.. che tante ragazze avvicina "alla spada".
(ma di questo ne parleremo in un'altra occasione).


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Il 23/5/2021 alle 14:26 , getsunomichi ha scritto:

.. A gusto mio, un meraviglioso Klimt e il Pensatore di Rodin i pezzi più belli. ...

[L'ho messo qua per non sporcare la discussione sul Museo di Venezia.]

Una bella unione "il pensatore" e Giuditta.

La Giuditta di Klimt ci mostra un lato spesso non considerato nelle altre rappresentazioni (note a tutti quella del Caravaggio o quella di ArtemisiaGentileschi) dove la sensualità la fa da padrona.

Una sensualità spesso ingannatrice... lo sappiamo tutti.. talvolta ci siam passati.,  dove il generale -o meglio la sua testa- passano in un piano riflessivo.
Bisogna staccare gli occhi dal volto e seguire il corpo, per arrivare alle sensuali mani (che giustappunto trattengono Oloferne, già perdutamente innamorato di lei).

E' una visione sull'amore.

Quante volte abbiamo perso la testa per una donna.
Una donna che ci ha portato dove voleva.. (non che non lo facciamo anche dopo.. mai nei primi momenti, nella nascita di una passione, saremo pronti a tutto.. anche a perdere la testa.)
E' in questa visione che Gustav ci apre una rappresentazione di "un passo storico", dove l'eroina diviene eroina dei nostri giorni e quel gesto, talvolta così violento, diventa leggero come un battito d'ali.

Nella prima Giuditta, lei si ruba quasi tutta la scena.. Lui è al suo fianco.
Nella seconda Giuditta, la figura intera del suo corpo, appagato o angosciato nell'espressione del volto, scivola lungo le sue braccia, con le mani accapigliate su di un uomo...
La testa.  Fulcro dei pensieri espressi dal corpo.
i pensieri, appunto.

Quel pensiero che "in amore" spesso svanisce, inebriati dall'apparizione.. tra la bellezza della "figura" e dei suoi "dorati" ornamenti.
Talvolta, ma non così di rado, si torna sui propri perduti passi.

Veramente un bell'accopiamento il tuo.
Grazie per il tuo spunto sull'amor pensante.

 

La visione ovviamente è la mia, non potrei altrimenti., anche se (come sempre dico) nulla ci appartiene veramente.
Tutto è il risultato di quelli che son passati prima di noi, dove noi -talvolta- prendiamo ciò che più ci appartiene e lo mescoliamo con quanto già abbiamo da altre parti preso (o appreso.)


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Oggi sicuramente passerà per la Renania ad incontrare la sua amica Giselle. 

.. la tecnica c'è ma non va esibita. La danza non é piedi e gambe. E' testa. 

Amava affermare .. "sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici." 

 

Un amor pensante.. come nel precedente post. 


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 poi dicono .. il caso.

A questo doppio spettacolo astronomico vengono spesso associati signidficati spirituali e mistici.
Blood Moon o Luna di Sangue viene talvolta vista come segno minaccioso di malvagità... in altre latitudini, invece, è un momento pieno di energia.. e streghe e stregoni ne traggono vantaggio per benefici sortilegi.

Fatto sta che stavolta, ben dopo un centinaio di anni, di cui la metà passato a rivendicare quel flagello di sangue, una moderma e dinamica nazione riconosce "il genocidio" perpetuato sui pastori delle pianure meridionali dell'Okavango.. Herero e Namaque.

 

Chissà se sia solo un'inizio.. una scia di sangue che prende "Paternità".
Certo, nessuno si aspetta che rifiorisca il Deserto, ma almeno si potrà inserire qualche pagina nei Libri di Storia delle nuove generazioni.
¡¡.. che non è poco..!!

BloodMoon.jpg
ps.. non c'è copyright, essendo presa da un filmato pubblicato a Taipei - Taiwan.

 

 


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w.w.  (non mi son perso la "rete", ne ho dato importanza al "mondo allargato") mah  pare che questo fine settimana Wimbledon e Wembley saranno i luoghi maggiormente visti o visitati.

Due "entità" italiane si contendono un primato.
Uno pratica uno sport di gruppo correndo appresso ad una palla e cercando di metterla in web..  L'altro, seppur giovane, dopo sessantunanni se le darà di santa ragione contro un'icona della racchetta.

Nel frattempo la Signora che faceva all'amore solo da Trieste in giù ha cambiato palcoscenico, dopo mezzo secolo di intrattenimento in varie latitudini.
Poco tempo fa anche un'altra Signora della Danza l'ha anticipata.. nella Fiesta sufi organizzata da FrancoB presso il ritrovato Centro di gravità permanente.

Nel frattempo un quartiere di Tokyo viene spazzato via come una qualsiasi frazione di Maierato (VV) forse accomunati da qualche "guerra sacra" del passato.
Nel frattempo alcune lame hanno ritrovato la loro posizione nel Aoi-Aso Jinja ed anche i cd vengono consegnati.. anche loro dopo il versamento dei dovuti oboli.
Al pari di grandinate di noci e squillanti trombe (d'aria), mentre ci avviamo ad un periodo quantomeno caldo e di (forse) meritato riposo agostino.. e ripercorriamo e ripassiamo -come nella guerra sacra- un pò di questa antica cultura, che del "viaggio" spesso narrò..   anche se, come al solito, spesso ci limitiamo a rammentare solo le lettere dell'alfabeto (ora traballanti tra δ e λ), dimenticando che.. c'è sempre un "prezzo da pagare".
Così è la vita.. bella e complessa nel raggiungimento dell'obiettivo.   (che credo sia quello di arrivare ad avere -domani- qualcosa da condividere con qualcun altro.)

Comunque sia.. buon we.


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… e mentre l’ETH (event horizon telescope) cerca di dirimere una relativa “Teoria” a 12milioni di anni.luce di distanza da noi,  a soli 1200 kilometri dalla Caput Mundi, le sorti di centinaia di persone venivano affidate ad un’app  ..   come ha affermato la prof.ssa Hannah Cloke -(che ha contribuito alla creazione del sistema di allarme European Flood Awareness System, o "Efas")- abbandonando le classiche vecchie e funzionali trasmissioni radio e le sirene.

Con buona pace di centinaia di dispersi sopra e sotto la terra, buona parte del nordEuropa veniva inondato, mentre un’altra parte del mondo sperimentava viaggi nella mesosfera o addirittura su Marte e pensa vacuamente alle connessioni terrestri ..  quelle tera-tera.

 

Eviterei le immagini del diluvio, consolandoci con quelle del pasto di un buco nero.
Chissà se andando ad indagare lontano riusciremo a comprendere meglio quello che ci circonda.

 

Per chi volesse approfondire.. https://www.sciencealert.com/we-just-got-images-of-a-second-black-hole-spitting-out-plasma-jets  (courtesy photo)

Centaurus meal.jpg

Centaurus A.jpg

 


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Sarà molto difficile dimenticare..

Veloci dal primo di agosto, velocissimi oggi sei agosto..  anno nero per gli inglesi nelle finali.

Ma oggi dovremmo aver ricordato che dagli scheletri, come quello del Genraku Dome, si può rinascere.
E il Giappone insegna che lo si può fare molto bene.

Facendo un altro salto,  anzi ben tre..  per chi ha visto la gazzella venezuelana Yulimar, dovremo sempre ricordare il detto giapponese
Cadere sette volte, rialzarsi  otto.    (che può riassumersi in nanakorobiyaoki  七転び八起き )

Rialzati dopo caduta, o meglio direi.. cadi per rialzarti.

Spesso però quegli  errori, o quelle sviste di caduta, non sono recuperabili.
Certo è che si va avanti.. si può andare avanti.

 

Tornando invece indietro di qualche giorno, erano gli ultimi giorni di luglio, un tedesco ci racconta che

"quell’elefante proprio non riusciva ad immaginarselo."

Un aereo da guerra come tanti cadde sotto i colpi del nemico a un anno dalla fine del terribile conflitto che scosse l'Europa.
A bordo c’era un pilota.. un uomo come tanti.
Aveva solo un “particolarità” quell’uomo..  


Per chi avrà del tempo da perdere e leggerne, in una giornata di memoria (sopra diversi aspetti) traxduco alla beta-maniera un bell’artico di tal Davide Bartoccini.

"Pilot did not return and is presumed lost".

Una penna scorre, una penna come tante penne, restia e scivolosa tra le dita e nello scivolamento sulla bianca carta.  Trattenuta da un ufficiale come tanti ufficiali.
E’ la triste consuetudine della guerra che si compie.

Ultimo giorni di luglio del 1944.
In una base alleata della Corsica, nei pressi di Borgo, un attendente come tanti compila un registro di squadriglia in un giorno di guerra, uguale a troppi giorni.

Sono le 14:00 passate, e anche il tempo concesso alle speranze è scaduto.
Il Lockheed F-5 partito di buon mattino per una ricognizione fotografica sulle coste della Provenza non è rientrato… è un altro pilota che non fa ritorno.. presunto morto o disperso.

C’era una leggenda romantica e popolare sulla scomparsa dell’autore di Vol de nuit, Pilote de guerre e altri scirtti.
Si credeva fosse volato via.
Scomparso silenziosamente come in un libro con una pagina strappata.. quella che avrebbe narrato di un moderno Icaro in eterno volo verso il Sole, che tramonta solo per lui più di 43 volte al giorno quando si sente triste.

Purtroppo la storia ci ha svelato una di quelle verità che troppo disincantano.
E' un dato certo.. avvenuto difronte alla costa di Marsiglia.

Ad ammetterlo, dopo 64 lunghi anni di segreto, è stato Hors Rippert, a quel tempo pilota di caccia arruolato nella Luftwaffe, l'aeronautica tedesca.
Lo disse con grande dispiacere a un gruppo di ricercatori che lo intervistarono con la scusa di essere autori di un libro sui Messerschimitt Bf-109, il caccia che lui pilotava.
Quando lo capì, disse semplicemente: “Smettete di cercare la verità su quell’uomo. Sono io che l’ho abbattuto”.
"Quando ho saputo di chi si trattava – disse il vecchio tedesco – ho a lungo sperato che non fosse lui".


Horst a quel tempo aveva 24 anni, Lui 44.

Il mondo li affidò a nazioni avverse che li avevano allevati nel clima di profondi revanscismi.
Il destino, spesso beffardo, li fece incontrare..  "Ragazzo mio, sei un po' imprudente e se non te la squagli in fretta ti impallino", aveva pensato Rippert manovrando senza fretta per metterglisi in coda con altitudine e luce del Sole a suo favore.  Ma quell'aereo da ricognizione continuava a bordeggiare senza dare minimamente segno di essersi accorto che un caccia avversario stava per piombargli addosso.

 "L'ho saputo qualche giorno dopo chi era... Ho sperato.. e spero ancora che non fosse lui".
Il tempo avrebbe rivelato che la sua era una speranza vana.
Ecco dunque il paradosso della guerra.. "Lo adoravo e gli ho sparato".
Talvolta si sapeva a cosa si sarebbe andato incontro.. ma spesso si preferisce continuare.


A dividere i due uomini, un conflitto mondiale.
Ad accomunarli l'amore per il cielo, la passione per il volo, i pensieri intensi che spesso si fanno di fronte ai tramonti silenziosi - quelli che si possono ammirare solo a più di cinquemila metri - o il rullaggio delle eliche al decollo che leva i capelli al vento.


"Ho sperato e continuato a sperare, assurdamente, che non fosse lui.  A scuola avevamo adorato tutti i suoi libri, sognato con le sue avventure nell’emisfero Sud.  Come sapeva descrivere il cielo, le paure e le emozioni dei piloti!  Era leggendolo che molti di noi avevano scoperto la passione di volare.  Se avessi saputo che in quella carlinga era lui, giuro, non avrei sparato.  Su tutti, ma non su di lui!".

Dapprima subentrò la vergogna. Poi le riflessioni sul senso assurdo della guerra, la debolezza che affligge un colpevole ignaro e impossibilitato a rimediare.
Questo avrebbe raccontato il giovane tedesco.
Quel giorno del '44 il gruppo di giovani piloti decise insieme di mantenere il segreto.
Nessuno doveva sapere che uno di loro aveva ucciso il poeta del cielo dal naso che pizzicava la Luna.
Insieme a lui avevano assassinato una parte di loro stessi e di tutti quei piloti avventurosi che si erano ispirati alle sue eteree parole.

Le circostanze della morte rimasero un mistero che alimentò a lungo le leggende sulla sua scomparsa.
La realtà sembrava aver seguito impronte indelebili del suo piccolo grande capolavoro letterario, pubblicato appena un anno prima.
Era caduto sulle Alpi per un guasto al motore? Era morto suicida?
O scomparso semplicemente tra dolci sogni e miraggi dovuti all’assenza d'ossigeno che può segnare il destino di chi vola ad alta quota, come aveva narrato lui stesso in Pilota di Guerra (pubblicato nel 1940).

Hugo Pratt, il celebre fumettista, disse di lui: "In fondo cosa voleva? Voleva sparire? Il fatto è che è sparito veramente in una forma per così dire letteraria, romantica. Meglio così, che un uomo che decide di sparire o è sparito, non sia più ritrovato; diventa un fatto leggendario e diventa un mito per le generazioni future".

E così è stato.
Una morte coerente per un poeta aviatore le cui spoglie mortali non vennero mai ritrovate..  proprio come accade ai personaggi di certe favole: che volano via.

 "Questa notte.. sai non venire. Sembrerà che io mi senta male… Sembrerà un po’ che io muoia. È così. Non venire a vedere. Non ne vale la pena..", disse il piccolo. Non è stato un serpente a portarlo via, ma è delicato pensarlo.   "Non mi sembri così potente, non hai nemmeno le zampe", disse …
"Posso portarti più lontano di un bastimento" rispose il serpente.  Così è stato.

Aveva solo un “particolarità” quell’uomo..   si chiamava Antoine de Saint-Exupéry, Le Petit Prince.

 

A volte basta un attimo per cambiare la Storia.
Che si tratti di un repentino gesto su una leva (che apre un portello) o un repentino tsuki..  a volte sembrano uguali.
La differenza abissale di quei gesti apparentemente uguali non è nella frazione del tempo necessario a compierli..  ma è dato dalla mancanza di un arbitro terrestre e nella distanza siderale tra i contendenti.
Li accomuna, nel bene o nel male, La Storia.

Comunque sia.. da non dimenticare.


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è finita!  Tokyo 20+20 è stato prolifico per il nostro Paese.

320atleti son saliti sul gradino più alto e han vinto la loro sfida, in una cornice atipica ed anche calda e afosa... anche se ogni giorno il cielo è stato un pò più azzurro.
Confido nella ripartenza..  au revoir en Paris.

.. tanto...  tempo due nanosecondi o poco più e l'atletica, al pari di altre menate senza scarpette tacchettate, tornerà nell'oblio.
Konnichiwa     
(o meglio Oyasumi.)

 

Solo per mettere apposto dei numeri., allora..
Le gare sono state 339 (quindi immagino lo stesso numero di podi)
Gli atleti partecipanti 11.363  e ..
suggerirei, per chi ha fatto un pò di sana competizione oltre alle personali sfide e obiettivi, di considerare una vittoria l'essere arrivati fin lì.

Modificato: da betadine

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La nostra compagine olimpica ha portato a casa 2 medaglie in una disciplina giapponese dimostrativa, che non è stata infatti confermata a Parigi tra tre anni, il karate.

Una nelle forme vinta da una donna e una nel combattimento, questa volta maschile.

I complimenti agli atleti, ovviamente, che hanno dato lustro alla scuola italiana, ma in questo forum tutto ciò interessa relativamente. Più interessante è invece il dibattito che vede da sempre le discipline giapponesi divise tra tradizionali e sportive.

Vorrei perciò parlare di Tradizione, come sempre in modo trasgressivo, sovvertendo gli usuali punti di vista.

Vogliamo praticare attività tradizionali o sportive?

Le prime non accettano la deriva sportiva, facendo dei valori culturali ed educativi il proprio baluardo. Le seconde, si fanno forza dell'anacronismo di queste discipline, nate per uccidere, dicendo che i valori dello sport, il cui tempio sono le Olimpiadi appunto, sono da preferire, dando perciò spazio ad una dimensione anche ludica e spettacolare.

In somma, Budo o Sport?

Se la pose anche il judo questa domanda, prima di diventare disciplina olimpica.

Esistono verità in entrambe le posizioni,  ma quello che voglio sostenere è che dietro ad una apparente rigidità,  i Giapponesi hanno invece sempre vinto grazie alla loro capacità di adattarsi, una lezione che arriva loro dal rapporto con la Natura.

Dovrete avere, come sempre con me, un po' di pazienza per comprendere la loro lungimiranza e capacità di valorizzare il proprio patrimonio.

In primo luogo,  vorrei fare presente a tutti che Budo è un concetto assolutamente meno tradizionale e storico di quel che si pensa.

Anzi...

Esso nasce all'inizio del secolo scorso per salvare il patrimonio culturale delle arti marziali nipponiche che, con la modernizzazione e la caduta dell'egomonia della classe guerriera, stavano scomparendo. 

Esistevano molte tecniche marziali il cui fine era chiaramente uccidere.

Kenjutsu, kyujutsu, Jujutsu... oramai anacronistiche. Il nuovo Giappone moderno stava uscendo dal Medioevo e si stava modernizzando anche militarmente con metodologie e strumenti più efficaci. Tali discipline portavano tuttavia in sè un importante bagaglio ancora utile. Esse creavano guerrieri, meglio, uomini capaci di affrontare meglio le tante avversità che la guerra ti obbliga a vedere. Proprio per questo, il precedente governo Tokugawa aveva codificato queste discipline in Ryu, cioè fondamentalmente scuole, Con l'incarico di tramandare l'insegnamento alla classe dirigente.

Il Giappone non aveva più bisogno di Samurai, ma gli uomini cresciuti da quelle scuole, forgiati nel corpo e nel carattere, erano invece indispensabili.

Fu così che la flessibilità nipponica entrò in in gioco prendendo in prestito dal taoismo il concetto di Via, come percorso di perfezionamento da percorrere.

I vari Jutsu si trasformarono in Do ...e il bambino non fu buttato via con l'acqua sporca. Era nato il Budo.

L'insegnamento fu introdotto a livello scolastico (lo è tutt'oggi, specie a livello universitario) sviluppando una didattica nuova, favorendo la parte atletica, etica e, perché no, spirituale. Molti vecchi storsero il naso, anche perché tutte le tecniche "pericolose" furono abolite per evitare incidenti. Gli si rispose che i veri appassionati sarebbero stati capaci di recuperarle. Dietro una didattica "omote" i contenuti "ura" erano ancora tutti lì.

Nacquero così le discipline tradizionali giapponesi.

 

Adesso facciamo un salto carpiato e torniamo in Europa. 

Il discorso fin qui fatto ci è davvero nuovo? Non fu proprio la classe nobiliare, specie quella inglese, a trasformare scherma, tiro con l'arco, equitazione, lotta, giavellotto ... insomma tutte le discipline di origine militare che tanta parte dell'educazione dei vari rampolli delle famiglie blasonate aveva preso, in sport?

Non furono queste discipline "salvate" per il loro valore educativo?

Non è per questo che furono trasformate in attività da diporto, appunto, ovvero in Sport?

Non è forse per apprendere questi valori che facciamo praticare sport ai nostri figli? Beh, dovremmo invece.

Non è forse nell'eleganza del gesto atletico che alcune di queste discipline, penso ad esempio alla danza e alla ginnastica artistica, sono divenute forme d'arte, capaci di emozionare e, in ultima analisi, di divenire forme di spettacolo?

Perché dunque scandalizzarsi se le arti marziali giapponesi finiscono alle Olimpiadi?

 

Il Getsu-pensiero non demonizza lo sport, i cui valori educativi non sono affatto separati dal Budo originariamente inteso. Ciò che va evitato come la peste è l'agonismo fine a sé stesso. Il vincere ad ogni costo, il partecipare solo in funzione della gara.

Questa pratica va bene solo per un periodo limitato della nostra vita. Quando le nostre risorse mentali e fisiche sanno sostenere il "Passare il limite" che l'agonismo impone. Una lezione da apprendere cum grano salis.

Passata questa fase giovanile, chiamatela arte marziale o sport, la crescita continua ad esserci, spostandoci su altri piani, favorendo quella pratica che ci permette di essere forti, in salute e, perché no, di divertirci in compagnia di persone che condividono la nostra stessa passione. Scegliamo bene gli insegnanti dei nostri figli, gli allenatori, i coach, sapendo fin d'ora che è a loro che affidiamo la crescita spirituale e morale dei nostri figli.

Il Getsu-pensiero chiama queste persone "sportivi" e non li confonde con i pur simpatici personaggi che si limitano ad acquistare la gazzetta dello sport il lunedì, per litigare meglio la sera nel bar sotto casa.

🤣🤣🤣


 

月の道

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.. oggi sarebbe fin troppo facile ricordare gli ultimi

meno parole più fatti .. ciascuno nel proprio piccolo

tempo  danaro  investimento  pace

La Strada è segnata E aperta per tutti


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.. periodaccio per la nostra generazione.

Non che non sia accaduto anche a quelle prima, che avevano avuto l'onore di condividere personaggi come Mozart e Salieri, Beethoven, Verdi e molti altri, anche più leggeri..
La nostra generazione, parlo per chi ha passato la cinquantina, è cresciuta sull'onda del "neorealismo" e dopo aver ascoltato Gaber e visto Mastroianni e Bond è saltata a piè pari nella beat generation, arrivando al Rock ed altre distonie jazzistiche, godendosi la ribellione poetica degli anni che portarono al nuovo millenio..  ed oggi deve fare i conti con il tempo.
Tra gli ultimi, in ordine di sparizione, Masami Suda.. un grande disegnatore di manga., ma sta nelle cose che quaranta e più anni dei ns. ascolti o visioni ci fanno assistere alle loro naturali dipartite.

Questo avviene anche in altri ambiti...  ma restando sul pezzo ogni tanto mi vien da pensare se tra cinquant'anni mia figlia sarà dispiaciuta per la scomparsa di "un tronista" o di un "trapper" (spesso apparso e scomparso alla velocità della luce).. ma è solo una battuta. Di sicuro avrà anche lei i suoi "idoli".

Lo so.. son vecchio e parole come armonia o distonia hanno ancora un grande e preciso significato.. (e pensare anche che sto sempre attento e alla ricerca di novità.))

Sull'indimenticabile Sonny Chiba mi fa riflettere che sull'official site tra la sua notevole scheda cinematografica (oltre 130film e+di 30 serie televisive) non sia riportato Kill Bill..
¿chissà se la riteneva una piccola parte , anche se girata con un geniale regista?

Di sicuro tra gli addetti ai lavori, anche fuori dal Giappone, questo ex-ginnasta è stato molto ammirato per la sua rappresentazione dell'arte marziale, dove era riuscito a distaccarsi dall'eroe del momento, Bruce Lee.

Dalla sua, un palmeres inviadiabile cominciato dopo un infortunio nella squadra nazionale di ginnastica artistica che lo porta a studiare col grande Mas Oyama..
Ma la sua pratica marziale spaziò ben oltre.. dal Kendo al Ninjutsu passando dal Karate al Shorinji kempo e al Judo.. le sue sei cinture nere con diversi dan.

C'è un simpatico articolo su "esquire" ..   https://www.esquire.com/it/cultura/film/a37357093/sonny-chiba/

 

Ci aspetta ancora un ventennio di saluti.. nel frattempo cerchiamo nuove leve artistiche per riuscire a tracciare un solco nei nostri audiofili o cinefili cuori vibranti.

ed anche oggi... Signore e Signori , Buonasera


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IMG_20210822_211657_edit_11179928107668.jpg

.. chiamata luna blu solo perché ogni tanto ci sono ben quattro Lune piene durante una stagione. Quest'anno quella estiva. 

Questa.. dalla Costa dei Trabocchi.. arditi sistemi a 8bracci, che come un aracnide sospeso sul mare cattura pesci nelle sue ragnatele. 

La natura, come tutto l'Universo, fa il suo corso. 

 

ps.. Se vedrete due puntini ben luminosi a dx della Luna, sappiate che il primo, un pó più in alto é Giove, l'altro, un o più in basso, é Saturno.


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.. in Sardegna c'è un'antica usanza che narra della rottura di piatti, 'sa ratzia si chiama.

E' un gesto di buon augurio.

Anche in Grecia c'è un'usanza simile .. fa parte di un sentimento chiamato kefi.
Un sentimento legato alla gioia incolmabile di qualcosa a cui si è partecipato
(o semplicemente assistito).. e nel caso si grida un bel “Oopah!”.

Oggi molti di voi si saranno ricordati di quando abbiamo sgambettato e stendendo un braccio sul nostro vicino abbiamo lasciato che la gioia invadesse il volto.

Lascio a voi l'onere, se volete, di andare a cercare la famosa scena di Zorba e Basil..   preferisco "questo" di giustigiusti 10anni fa., oltre all'allegria ci si assembrava spassionatamente..  https://www.youtube.com/watch?v=YimngJj_TR8 .))
Costerà 8minuti di tempo perso col sorriso e un briciolo di felicità.. (ricordando che narra di ottimismo e Libertà)


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Milano in questi giorni è attraversata da una fresca aria.. giovanile direi.

Pervasa da quello spirito quasi scanzonato e allegro che ci ricorda anche che la Terra è una e dovremmo cercare di mantenerla al meglio delle nostre possibilità.
Anzi, per dirla tutta, dovremo fare qualche sforzo in più.

Questa generazione non è solo da preservare perchè ci "pagherà" le ns. pensioni.. è da preservare per quello Spirito a volte sopito e talvolta dimenticato che ci ricorda che "un seme" va protetto nella crescita.   Un albero ci darà poi sollievo nella calura.

Noi teoricamente siamo propensi alla preservazione, ad essere custodi di un manufatto da tramandare nel tempo....
Ecco, dovremo cercare di prodigarci, più di quanto già facciamo, per preservare al meglio «l'ambito espositivo globale».
..e poi son così belli ... ci ricordano di noi qualche decina d'anni fa, quando peace and love provava a far riflettere il Mondo.

Mai come in questi ambiti è importante il contagio.. del pensiero e del fare.


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Che forza Melano e i Cambiamenti Climatici ... si è passato in un battibaleno, quasi fosse un colpo di vento, dalla Green Vision al Green Passss  😆😆


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- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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