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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Messaggi consigliati

Buongiorno a tutti, possiedo questo Tanto con mei Muramasa, penso sia del XVI secolo, potete darmi altri ragguagli in merito se possibile grazie.

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Caro Slucius,  lascio ad altri l'analisi sulla simbolica firma, ma vorrei consigliarti, tralasciando la bontà della firma, di non poggiare mai la lama direttamente su superfici più o meno regolari.

Usa sempre un panno da porre tra la lama e qualsiasi superficie.. la facilità di restare segnata è un attimo e sarebbe comunque un peccato.

 

Intanto puoi leggerti questo .. https://markussesko.com/2014/03/14/the-muramasa-ban-and-signature-alterations/

e guardare queste . . .

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Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Ok grazie del consiglio Beta, purtroppo non è ben messa, ma cerco di tenerla meglio possibile, non so se autentica dovrò portarla da qualche persona o ente che possa verificare l’originalità 

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Da tempo sto approfondendo lo studio su Muramasa e mi auguro in un futuro incontro I.N.T.K. che ne possiamo parlare tutti assieme.

Penso che lo studio sia la cosa più bella che possiamo fare sulle nostre care token, per cui prima di esprimere qualsiasi parere, mi piacerebbe leggere le tue considerazioni al riguardo, tipo sulla forma, hada, hamon ecc.. e solo in ultima istanza guardare la firma.


"Indiana Jones e la lama perduta"

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2 ore fa, Francesco Marinelli ha scritto:

Ok sig. Marinelli provo a dare qualche considerazione, ma la prenda con le pinze sono un autodidatta, con la voglia di unirvi ai vostri incontri per capire ancora di più.

Stile lama = Shobu-Zukuri

Nagasa = 27,3 cm

Nakago = 10,8 cm

Sori = 4 mm

Tipo Mune = Mitsu-Mune

Kasane = 4 mm

MIhaba = 2,4 cm

Curvatura = Tori-Zori

Forma nakago = Tanagobara ???

Tipo Hamon = chu-suguha

Non riesco a capire che tipo di Yasurime abbia , hataraki, la lama è uno specchio non vedo particolari movimenti o forme.

Tranne le misure il resto sono mie considerazioni viste solo da libri o foto quindi se dico fesserie mi perdoni.

 

 

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Sicuramente (al di là delle giuste analisi che propone FrancescoM,) la firma ti avrà intrigato dalla sua prima visione..

Qua un link, arcinoto ai più.. http://www.sho-shin.com/tokai2.htm 

Qua una lama attribuita a Muramasa custodita al BM of London..
https://research.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=768523&partId=1&searchText=muramasa     

[(diciamo che, generalmente, i suoi hamon rispecchiano maggiormente il suo carattere (almeno per come ce lo raccontano .. e generalmente sono un pò più tumultuosi, e la hada "a specchio" non depone molto a suo favore... ma nulla è mai certo - o quasi.)]

 

ps.  Cerca di far delle foto migliori (tagli e luce, si possono migliorare.. hada, boshi e simmetrie ..da ambo i lati). :arigatou:


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Prendi la parola specchio che ho scritto con le molle, il mio occhio non avendo visto altre caratteristiche di altre lame forse non distingue eventuali sfumature 

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Le foto non sono un granché .. prova a leggerti questo (e poi fai delle prove, se ti va.) http://www.intk-token.it/forum/index.php?/topic/8851-fotografare-le-lame/&tab=comments#comment-100615

Più che dello specchio, sarei curioso di sapere come ne sei venuto in possesso .. (... se è stato un caso, gestito d'istinto  -  o se eri consapevole di quello che hai preso).
.. perchè nella seconda ipotesi dovresti esser consapevole di ciò che hai, per una svariata serie di motivazioni.

Ovvio .. sempre se ti va di raccontarcelo.


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Oggi mi sono accorto che un bel corso di fotografia ci sta .... ecco altre "foto" se cosi vogliamo definirle, per la sua provenienza è un oggetto comprato in un mercato.

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... tra le varie perplessità (e tralascio ora quelle squisitamente legate all'attribuzione - anche considerata la provenienza) trovo che ..

Lo tsukurikoni a me pare hira zukuri (che poi diviene tipo 1/2moroha zukuri, solo su mezza lama.. - non ho trovato la definizione) ed il mune io lo vedo dritto, ovvero un kaku-mune.

Chiaro è, come sempre, che guardando alcune foto (neanche così particolareggiate) è sempre difficile valutare.
Mentre, pensando alla firma (perchè ritengo che con quel nome non si possa semplicemente sorvolare) trovo che l'invecchiatura del nakago non ha minimamente intaccato la "mei", anzi pare essere ben definita e profonda (fin troppo incisa), anche se diffusamente dissimile da quelle generalmente catalogate.

Che sia una copia, nel senso di utsushi, mi pare impossibile.. avrebbero quantomeno provato a movimentare l'hamon.
Stessa considerazione per una gimei.

Non resta che confidare in una qualche sesta/nona generazione o, averne conferma, da qualche burlone non troppo documentato.

 

Va da se, anche se non mi conosci, che le mie considerazioni lasciano il tempo che trovano..;  mentre da parte mia, ti auguro il massimo della benigna sorte..
(anche se un grillo difronte a me continua a scuotere la testa.)


Sii immobile come una montagna ...
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Lo dibbi .. che le foto quasi mai rendono giustizia a ciò che si ha sottomano.

grazie (per il mune-machi e per la condivisione)


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Mi auguro Slucios di poterla osservare in mano ad uno dei prossimi incontri della ns. associazione :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Così a pelle dalle foto, soprattutto dalla firma, ho un po di dubbi ad un Muramasa autentico.

Vedo che è stato postato materiale sufficiente, per un analisi ben dettagliata, poi c'è Francesco che ormai è diventato un esperto su Muramasa, ha tutto e di più sull'artista Maledetto. :smile:

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Grazie slucius per aver voluto condividere con noi la tua lama.

Negli ultimi quattro anni ho avuto l'opportunità di esaminare almeno 10 lame di Muramasa con classificazione alta o molto alta, di cui 6 in mano e con calma, tutte attribuite al nidai. Inoltre, proprio l'anno scorso, mi è capitato di fare una lunga chiacchierata su questo forgiatore con un noto dealer giapponese che ne ha avute, in negozio, un bel numero nel corso degli anni e che mi ha mostrato un notevole repertorio di immagini dal suo database.

Naturalmente si tratta di un numero di lame, esaminate de visu, troppo esiguo per poter giungere a delle conclusioni ma, ugualmente, mi sono permesso di elaborare una breve statistica (che non comprende le lame studiate sui libri o sul web, dal momento che è impossibile valutare certi dettagli solo dalle foto o dagli oshigata).

Devo dire che ho trovato alcune divergenze rispetto a ciò che si legge generalmente sui libri, ad esempio non sono riuscito a notare questa grande somiglianza col lavoro di Heianjo Nagayoshi pur avendo l'opportunità di osservare, uno accanto all'altro, due esempi di questi artisti. Una vera affinità consiste certamente nel fatto che entrambi hanno realizzato lame secondo tre stili diversi, Mino, Soshu e Yamashiro quindi, dato che la produzione di Muramasa è stata piuttosto consistente, forse non mi sono ancora imbattuto nelle lame "giuste" per fare il confronto.

Al contrario ho potuto osservare, in 7 lame su 10, una netta impronta stilistica Mino den (in un paio di casi, disegno dell'hamon compreso). Facendo un confronto col miglior Kanesada che ho potuto vedere da vicino, 3 lame di quelle 7 non potevano dirsi di qualità superiore (anzi, almeno due erano nettamente inferiori), 2 erano pari e 2 leggermente superiori. Delle restanti tre, due erano in stile più affine al Soshu anche se mostravano un bel carattere individuale (e una fattura superba) e una, oggettivamente straordinaria, era in puro stile Yamashiro (da far fatica a riconoscervi Muramasa, tranne che per il disegno dell’hamon).

I sacri testi dicono che il nioiguchi di Muramasa è inconfondibile, molto netto e luminoso. Rispetto a quello che ho visto dal vivo mi sento di confermare questo dato anche se, onestamente, 5 lame su 10 non mostravano un nioiguchi più luminoso di un qualsiasi altro buon esempio Mino den. In quelle lame anche il jigane non mostrava caratteristiche differenti da un buon jigane di Seki; forgiato abbastanza bene, dall'aspetto biancastro. D'altro canto le due lame in stile Soshu mostravano senz'altro una qualità superiore ed un notevole carattere e il jigane della lama in stile Yamashiro era realmente superbo. Si può dedurre che il livello qualitativo di questo forgiatore è stato piuttosto vario e, quindi, anche in questo caso ogni lama fa storia a sè. 

Per quanto riguarda lo stile delle firme (non sto a menzionare le variazioni nella resa dei kanji a seconda della generazione, che si possono trovare sui sacri testi) ho potuto notare, nelle lame attribuite al nidai, almeno due stili distinti di incisione: uno in cui i caratteri sono resi con un bulino abbastanza sottile e con molti piccoli colpi dal profilo "tagliente", un'altro in cui il cesello è più largo e i colpi sembrano come "affondare" nel metallo, con decisione, tanto che i bordi dei caratteri appaiono in alcuni punti nettamente sollevati. Quest'ultimo tipo di firma da l'impressione di maggior "carattere" e personalità mentre l'altro sembra meno "potente". Ho riscontrato questo tipo di firma sulle due lame in stile Soshu e sulle due migliori in stile Mino. 

In un primo momento ho ipotizzato che la firma più "potente" potesse essere "la sua", dunque presente nelle lame di miglior qualità, e l'altra "di bottega" com'era d'uso consueto ma poi ho notato che non c'è una vera "regola". Ad esempio, la lama strepitosa in stile Yamashiro che ho visto a Kyoto reca la firma con l'altro stile. A meno che il buon Tanobe, un giorno, non voglia dire la sua al proposito (ammesso che non l'abbia già fatto e mi sia sfuggita l'informazione) non ho altre idee al riguardo.

Non mi dilungo oltre, per adesso.

Per quanto riguarda la tua lama, slucius, da queste foto non distinguo nè le caratteristiche tipiche di lavorazione nè una firma convincente (ma il nakago appare abbastanza rovinato). Tuttavia non si possono dare pareri affidabili basandosi solo su foto, dunque mi accodo all'augurio di Francesco: che si possa fare un prossimo incontro INTK in cui condividere le conoscenze sull'argomento e, contestualmente, si possa esaminare dal vivo la tua lama.

 

 

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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