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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Davide dotta

Regalo inaspettato

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Allora mi sa che mi attende l'inferno, sarò ricordato come il White Oni che si è tenuto la la per se!

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5 ore fa, Manuel Coden ha scritto:

l'hamon si vede in quel punto, è in ko-nie, che sarebbe compatibile con i lavori di quegli Ietada come si vede qui http://www.aoijapan.com/img/sword/2015/15245-2.jpg
Ho la sensazione che questa lama fosse una lama votiva per un tempio, vista la dedica ad Hachiman e la forma inusuale.
Sono anche abbastanza sicuro non sia gimei, ovviamente l'ultima parola spetta alle associazioni giapponesi, ma fosse gimei una lama così inusuale, probabilmente avrebbe una firma più altisonante

quoto totalmemte.

Non mi stupirei se avesse 8-9 mm di motokasane e max 4-5mm di sakikasane... anche l'esempio che hai postato tu è quasi certamente shodai (il nidai si è ammalato e morì molto giovane, non ci sono molte testimonianze di suoi lavori. io ho visto una sola sua incisione su una lama del padre, e pure nei sacri testi ci sono 1-2 esempi di lavori suoi di cui uno fatto assieme ad un altro kaji di scuola darani. oserei dire che i suoi lavori sono piuttosto rari quindi). terza e quarta gen poi sono in parte riconoscibili per firma e in parte per le caratteristiche della lama (sugata e jitetsu).

ecco una cosa che suona un po strana, se le ipotesi su jidai e genuinità fossero corrette, è un sori molto accentuato per un wakizashi e per il periodo. Infatti piu d'una delle lame lunghe datate kanei-shoho hanno un sori che va da 0,9 a 1,3 mm (non proprio consono per il sugata in voga di quegli anni).

...Ma visto il sugata credo che non ci si possa poi molto affidare agli esempi "tipici". ecco anche perchè sposo in toto l'ipotesi di manuel.

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consiglio Davide di sentire la persona che te le ha regalate, se avevano torokusho e se ha idea di quando fossero state registrate (se erano registrate). poi in caso le vai a registrare tu.

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Il 21/7/2020 alle 12:45 , Davide dotta ha scritto:

Allora mi sa che mi attende l'inferno, sarò ricordato come il White Oni che si è tenuto la la per se!

Forse lo pensi ora, forse andrà come di ci tu.... ma se ci fai caso non sei neanche riuscito a completare la parola «lama»... e se poi questa lama avrà una storia da raccontarti.. il suo kami ti guiderà nella giusta direzione.
Il tempo, poi, indicherà la Via .))


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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ciao Davide,

se può aiutarti nella classificazione dell'epoca, mi è ricapitato sotto il naso un post che parla di un certo tipo di koshirae denominato "toppei", che pare molto simile a quelli da te postati.
Qua trovi il link..   http://www.intk-token.it/forum/index.php?/topic/1317-koshirae-dalla-fine-edo-a-meiji/&tab=comments#comment-12677  

また会えて


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Ciao Davide, ho visto adesso le lame che hai postato e tutta la discussione seguita.

In primis, non è facile avere in regalo tante lame così, a parte la Ietada (pare buona  nel senso firma buona), ma anche le altre non sono da buttare  sono tutte recuperabili.

Ovviamente bisogna vederle dal vivo, ma così dalle foto non ho dubbi che si possa recuperarle.

Mi pare di vedere anche un Tanto con mei Kane Sada.

Speriamo di vederti ad un incontro I.N.T.K. sarebbe molto interessante.

Saluti e congratulazioni per il bel regalo.

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Grazie maestro Rossi,  le ho fatte visionare al togishi che se ne dovrà occupare, il tanto e il wakizashi iietada sono da recuperare sicuramente, le altre due lame sono al limite, la katana presenta numeri kizu su tutta la lama, il wakizashi prima di poterlo lavorare si deve raddrizzare... Ad ogni modo nella peggiore delle ipotesi le userò come allenamento. Il togishi che ho contattato ha acconsentito ad insegnarmi il lavoro.

Purtroppo, per quanto mi farebbe piacere incontrarvi tutti di persona, non sarà possibile dal momento che vivo in Giappone. Nel caso lei e/o Francesco passiate da queste parti vi offrirò volentieri un caffè!

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21 ore fa, Davide dotta ha scritto:

Grazie maestro Rossi,  le ho fatte visionare al togishi che se ne dovrà occupare, il tanto e il wakizashi iietada sono da recuperare sicuramente, le altre due lame sono al limite, la katana presenta numeri kizu su tutta la lama, il wakizashi prima di poterlo lavorare si deve raddrizzare... Ad ogni modo nella peggiore delle ipotesi le userò come allenamento. Il togishi che ho contattato ha acconsentito ad insegnarmi il lavoro.

Purtroppo, per quanto mi farebbe piacere incontrarvi tutti di persona, non sarà possibile dal momento che vivo in Giappone. Nel caso lei e/o Francesco passiate da queste parti vi offrirò volentieri un caffè!

Davide, quando verremo in Giappone non penserai mica di cavartela con un caffè, 😊.

A parte gli scherzi, mi fa piacere che il Togishi che ti farà il lavoro, ti insegnerà Tohgi. Come si chiama e dove abita?

Mi farebbe piacere conoscerlo.

A presto.

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Si chiama fujikawa san e abita nella prefettura di Fukui. Quando verrete qui si potrà organizzare un bell'incontro. È una persona estremamente disponibile e gentile. Non vedo l'ora di iniziare la pratica!

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Buone nuove!

Finalmente sono tutte mie ufficialmente!! La prossima settimana si porta la iietada dal dottore!! Decisamente contento e i signori della nhbtk stupiti dalla iietada, hanno voluto fare le foto! Ci hanno messo una vita ad esaminarla!

DSC_0276.JPG

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certo che fa un po' strana questa storia..... 

Vivi in Giappone e quelle lame, come tu scriv,i le volevano buttare.... mahhhhh.... ma poi le hanno regalate

per quanto arrugginite....in generale, credo un giapponese sappia che possano avere anche un valore  

un giappo che le butta... bhaaa

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In realtà in Giappone conoscono molto poco le spade. Le nuove generazioni, quelle del ‘90/‘00, perlopiù non sanno neppure che esiste un Museo della Spada a Tokyo, lo dico per esperienza diretta. L’interesse per questo argomento si sta piano piano risvegliando adesso, in queste generazioni, più sulla scia dei manga che per altro. 

Per molti di quelli nati negli anni ‘60/‘70 la spada tende talvolta ad essere vista come simbolo dello spirito guerrafondaio del Paese, perché così gli hanno insegnato in famiglia; un simbolo che li ha portati alla rovina della guerra.
Per alcuni, sono oggetti apprezzati solo dai membri della Yakuza.... Ogni popolo,  come si vede, ha i propri luoghi comuni. 

In ogni caso, per molti il mondo della spada è del tutto sconosciuto, per alcuni può essere un curioso retaggio del passato, roba da nonni mezzi rimbambiti. La conoscenza della token è un po’ più diffusa tra le famiglie che abbiano un certo tipo di cultura e tradizione, o tra chi ha a che fare con le arti marziali. Ma per altri può arrivare a rappresentare anche qualcosa di sgradevole e negativo.

Ho conosciuto almeno due giapponesi che si sono stupiti assai del mio interesse per la spada giapponese, mostrando in più una sorta di netto disagio. Come se avessi raccontato ad un israeliano che colleziono oggetti del Reich, per intendersi.

Quindi non mi stupisco troppo che un giapponese che si ritrova questi oggetti in casa, magari in pessime condizioni e senza documenti, possa volersene liberare senza tanti complimenti. Pensate di trovarvi in soffitta un fucile modello ‘91 del nonno e immaginate la trafila burocratica da affrontare per poterlo detenere legalmente. I commercianti professionali si spade ne ritirano a pacchi di lame così (visto personalmente) e, sono convinto, in molti casi a prezzi stracciati (e in genere poi le rifilano a noi, ossia finiscono perlopiù sul mercato occidentale a meno che non salti fuori qualcosa di realmente interessante secondo i loro criteri di valutazione). Infatti, per quanto riguarda il valore in se degli oggetti, beh, la nicchia di utenza giapponese che apprezza la spada è talmente sofisticata che tenderebbe comunque a tenere in scarsa considerazione una lama di Kashu. A parte rare eccezioni. Comunque è solo un esempio.

Poi, tra le altre cose, i torokusho nuovi di zecca mi inducono a pensare che il precedente proprietario le detenesse non registrate, quindi abusivamente. Altro buon motivo per voler “passare la palla” a qualcun altro.

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Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Il 22/10/2020 alle 19:05 , raffa ha scritto:

certo che fa un po' strana questa storia..... 

Vivi in Giappone e quelle lame, come tu scriv,i le volevano buttare.... mahhhhh.... ma poi le hanno regalate

per quanto arrugginite....in generale, credo un giapponese sappia che possano avere anche un valore  

un giappo che le butta... bhaaa

Non è strana ci sono un mucchio di spade non registrate dimenticate da qualche parte, durante la stessa giornata ci sono state almeno un altro paio di nonnine che erano del marito ma senza registrazione. Sono stati i figli a dir loro che era illegale. E si, i giapponesi nella media sanno che la katana a la punta. Tutta la loro conoscenza è qui.

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23 ore fa, G.Luca Venier ha scritto:

In realtà in Giappone conoscono molto poco le spade. Le nuove generazioni, quelle del ‘90/‘00, perlopiù non sanno neppure che esiste un Museo della Spada a Tokyo, lo dico per esperienza diretta. L’interesse per questo argomento si sta piano piano risvegliando adesso, in queste generazioni, più sulla scia dei manga che per altro. 

Per molti di quelli nati negli anni ‘60/‘70 la spada tende talvolta ad essere vista come simbolo dello spirito guerrafondaio del Paese, perché così gli hanno insegnato in famiglia; un simbolo che li ha portati alla rovina della guerra.
Per alcuni, sono oggetti apprezzati solo dai membri della Yakuza.... Ogni popolo,  come si vede, ha i propri luoghi comuni. 

In ogni caso, per molti il mondo della spada è del tutto sconosciuto, per alcuni può essere un curioso retaggio del passato, roba da nonni mezzi rimbambiti. La conoscenza della token è un po’ più diffusa tra le famiglie che abbiano un certo tipo di cultura e tradizione, o tra chi ha a che fare con le arti marziali. Ma per altri può arrivare a rappresentare anche qualcosa di sgradevole e negativo.

Ho conosciuto almeno due giapponesi che si sono stupiti assai del mio interesse per la spada giapponese, mostrando in più una sorta di netto disagio. Come se avessi raccontato ad un israeliano che colleziono oggetti del Reich, per intendersi.

Quindi non mi stupisco troppo che un giapponese che si ritrova questi oggetti in casa, magari in pessime condizioni e senza documenti, possa volersene liberare senza tanti complimenti. Pensate di trovarvi in soffitta un fucile modello ‘91 del nonno e immaginate la trafila burocratica da affrontare per poterlo detenere legalmente. I commercianti professionali si spade ne ritirano a pacchi di lame così (visto personalmente) e, sono convinto, in molti casi a prezzi stracciati (e in genere poi le rifilano a noi, ossia finiscono perlopiù sul mercato occidentale a meno che non salti fuori qualcosa di realmente interessante secondo i loro criteri di valutazione). Infatti, per quanto riguarda il valore in se degli oggetti, beh, la nicchia di utenza giapponese che apprezza la spada è talmente sofisticata che tenderebbe comunque a tenere in scarsa considerazione una lama di Kashu. A parte rare eccezioni. Comunque è solo un esempio.

Poi, tra le altre cose, i torokusho nuovi di zecca mi inducono a pensare che il precedente proprietario le detenesse non registrate, quindi abusivamente. Altro buon motivo per voler “passare la palla” a qualcun altro.

Esattamente erano privi di registrazione. Io sono il primo a registrarle. In commissione mi conoscevano tutti, abbiamo fatto la registrazione insieme!

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Tutto è bene quel che finisce bene.

 

Un giorno ti aspetterò davanti al tempio (ahhahah)


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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In questo momento, betadine ha scritto:

Tutto è bene quel che finisce bene.

 

Un giorno ti aspetterò davanti al tempio (ahhahah)

Quando vuoi!

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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