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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Messaggi consigliati

Una considerazione su quanto scritto da Betadine riguardo alla lama di Kanemitsu, che si riallaccia ad una validissima affermazione di GianLuca. 

Verissimo che Osafune Kanemitsu è abitualmente indicato tra i dieci studenti di Masamune, è un informazione che tutti abbiamo letto almeno 25 milioni di volte, MA rientra a pieno titolo tra le storielle ripetute senza verificare. di Masamune non si conosce l'esatta data di morte, che però potrebbe risalire ad un anno dell'epoca Koei o Jowa (circa 1340) e quindi, effettivamente, potrebbe esser stato ancora vivo all'inizio della carriera di Kanemitsu (di cui si conosce una lama datata "Genko II" cioè 1322). Ma, se consideriamo che: 1) la compilazione della lista dei "dieci studenti etc" risale al periodo Edo; 2) la molto sporadica trattazione di Masamune in documenti risalenti a prima del periodo Momoyama; 3) nel 1340 è ancora vivo Osafune Kagemitsu (che morirà post 1358), padre di Kanemitsu; 4) considerando la fama e la stima di cui godevano Kagemitsu e Kanemitsu, citati ovunque e iper desiderati (ed il fatto che la Sanchomo sia stata, per secoli, attribuita a Kanemitsu la dice lunga); 

è assolutamente irrealistico che un personaggio semisconosciuto per i suoi contemporanei "invitasse a studiare presso di lui" l'erede di una delle più importanti scuole del periodo. Semplicemente in quel momento storico il trend va in una certa direzione, e anche a Bizen si esplorano alcune varianti (che poi è sempre un'esplorazione, non una "sostituzione", anche lo stesso Osafune Nagayoshi, il meno Bizen dei fabbri Bizen, produce lame totalmente in nioi). Questo non per accusarti di qualcosa, che non è colpa tua, ma per dirti quanto facilmente si possono incontrare cavolate anche quando si leggono cose generalmente ritenute valide 

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Grazie... era proprio questo lo stimolo che cercavo di trovare, consederato che le "Notizie" son sempre da prendere con le pinze.  (almeno per le nihon-pippe come me.)


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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2 ore fa, G.Luca Venier ha scritto:

?????

daje, su....

(.. unifico nella risposta anche Francesco.)

Non ho mica detto che era un assassino.  (se poi dobbiamo ritenere la maggior parte dei libri come carta straccia, allora sarebbe opportuno fare un preciso elenco di cosa o come bisogna leggere.

Preso da "The new generation of japanese swordsmith, Tamio Tsuchiko und Kenji Mishina" (che poi sia tornato sulle sue orme ci sta tutta, ma penso che anche loro dovevano campare.. e lo scrive lui stesso.)

 


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più o meno recita così..

Il nome di Fujishiro Toshio (ops, Yoshio - GLV, ndt) è diventato oggi a dir poco illustre.
Era nato nel settembre 1902, come il figlio maggiore di Fujishiro Fukutaro, un noto politore di spade …

Tuttavia, Yoshio decise di essere un commerciante di spade piuttosto che un politore e acquisì un occhio critico per la spada giapponese.
A metà dell'era Taisho, divenne un membro del Nihonto Kenkyu Kai, presieduto da Hon'ami Koson, e si applicò sulla valutazione della spada.

Si dice che avesse sempre con sé carta giapponese, un paio di forbici e sekkaboku (un inchiostro particolare per disegnare oshigata) ed era pronto a disegnare oshigata ovunque e in qualsiasi momento.
Ci sono una serie di ragioni per cui un così giovane commerciante di spade stava gradualmente diventando una figura brillante nel mondo (degli affari) della spada.
In primo luogo disegnò e raccolse un numero notevole di osbigata, attribuendo grande importanza alle firme delle spade, che ricercò sistematicamente e diligentemente.
La sua fiducia nelle valutazioni delle spade garantiva l'autenticità delle spade che venivano trattate e veniva stabilito un sistema in base al quale ritirava immediatamente le spade che aveva venduto male o quando i suoi clienti ne erano poi rimasti insoddisfatti.  Questo sistema lo ha aiutato ad acquisire credibilità anche nella sua attività.  Anche la vendita per corrispondenza di spade tramite un bollettino mensile era un mezzo utile per espandere il mercato dei suoi affari in tutto il paese.  Inoltre, i suoi illustri scritti hanno avuto un effetto positivo sulla sua attività.
   C'è una frase, "Shinto no Fujishiro" .. Fujishiro, l'autorità sullo shinto
Fu un grande vantaggio quello di occuparsi principalmente di spade shinto, in quanto la famiglia Hon’ami e Amiya (influenti commercianti di spade dell'epoca, che monopolizzavano il mercato delle spade Koto), le avevano precedentemente ignorate.     Questo boom inaspettato di Shinto e Shinshinto ha portato anche a un aumento dei suoi clienti.

E’ stato detto che Omura Kunitaro (Togai) ha ispirato Fujishiro Yoshio a diventare un attore importante nel mondo della spada.
“”L'attività di ordinazione”” è stata una sua idea e l'avviò simultaneamente sia nell'est che nell'ovest del Giappone, alla fine dell'era Taisho.  
Normalmente ci vuole molto tempo per avviare una nuova attività e farla avviare con successo.  Nel caso di Omura, nessuna spada fu venduta per i primi sei mesi e si ritiene che la nuova attività gli abbia causato grosse difficoltà prima che diventasse redditizia.  Nle frattempo pubblicò il primo libro di Fujishiro Toshio, Minamoto no Kyomaro no Mei ("Firme di Minamono Kiyomaro, pubblicato da Omura Rook Shop, gestito dal fratello minore di Omura, nel 1931.)
Fujishiro dice nella prefazione del libro: "Abbiamo pubblicato questo libro al fine di ripristinare l'orgoglio perduto e il credito dei commercianti di spade. Questo è un libro estremamente istruttivo.""
La prefazione spiega il processo di pubblicazione e quanto profondamente è stato coinvolto nel libro.
In effetti, una spada di Minamoto no Kiyomaro venduta dal Fujishiro Sword Shop fu giudicata un falso da Kawaguchi Noboru nella sua rivista di spade TOKEN KENKW ("Sword Research") e la spada fu restituita.
Fujishiro e Omura hanno cercato di contrastare questo e stabilire la giustizia del loro caso, pubblicando il libro che conteneva il risultato dei loro lunghi anni di ricerca. 
Questa pubblicazione ha avuto un risultato inaspettato oltre ad affermare il loro scopo originale.
In quel momento, pochi capivano che Kiyomaro era il più grande fabbro shinshinto.

Il libro ha fornito l'opportunità di valutare correttamente Kiyomaro.

Successivamente, Fujishiro si dedicò autonomamente all'attività editoriale e pubblicò libri, sempre sulla spada, in rapida successione (Token Binran, “A handbook of japanese sword”, pubblicato nel 1932; Edo Sansasaku no Kenkyu, “Research on Suishinshi Masahide, Taikei Naotane and Minamoto Kiyomaro” nel 36; Nihon Toko Jiten (Shinto) “A Dictionary of Japanese Sword” nel 37; Nihon Toko Jiten (Koto) nel 38; Nihonto Yoran “A Survey of Japanese Swords”, nel 40; Hamon to Meiji (Shinto) “The Hamon Signatures” nel 41; Hamon to Meiji (Koto), nel 43, oltre a bollettini mensili del Meito Zukan “An Illustrated Book of Sword Masterpices”, dal 1935.

Mi pare una bella attività..


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La fretta (o l’orgoglio?) fa brutti scherzi, beta.

Controlla bene i nomi, prima di snocciolare le fonti.

Fujishiro Yoshio (e non Toshio) ha avuto senz’altro un ruolo importante dal punto di vista editoriale ma il “Fujishiro” cui si fa sempre riferimento è Matsuo, fratello di Yoshio, autore della versione ampliata e rivista del noto testo in due volumi che molti di noi hanno tra gli scaffali.

Fujishiro Matsuo, come politore, ottenne il titolo di Tesoro Nazionale Vivente. 

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... ma quale fretta o orgoglio, qua si tratta di pura ignoranza.. (essendomi sempre soffermato su "un nome" - e sulle opere, a questo punto sottolineando "di prima stesura".)

Questa è la bellezza di un Forum come questo.
Perchè son sempre più convinto che se casualmente non ci fossimo trovati su questo Forum a disquisir di spade, me ne stavo rintanato nella mia tana, con tutte le nozioni appesse al soffitto.
Invece, il dialogo (anche se talvolta frainteso, ma sincero e a viso aperto e con la gioia negli occhi.. perchè per me è un piacere quando qualcuno oltre che passare, dice la sua,) porta molti di quelli come me (ignoranti in materia e sicuramente più riservati) a non approfondire mai un argomento che resta appeso tra le righe di qualche (superficiale) testo. 
Mentre, per quel che mi riguarda, le tue parole vengono tutte pesate e scansionate, sillaba per sillaba, per cercare di mettere un pò di ordine tra le nozioni raccolte.

Certo l'intento sarebbe quello di eliminare le pagine superficiali, ma nel mio caso ci vuole tempo e pazienza... altrimenti resterebbero solo pagine bianche.
Ma grazie a quelli con la "G", in questo caso, s'è alzato un pò di vento e un pò di nebbia si è diradata.

[(mi spiace che questo topic resterà appeso, perchè questa era l'idea che avevo in mente quando ho pensato di lanciare questo sasso)].

Quindi.. per compeltezza di informazioni, quella mia "affermazione" andrebbe corretta 
.. anche Fujishiro Yoshio, autore della prima stesura del Nihon Toko Jiten, fece il commerciante (che poi non vedo cosa ci sia di male., in fondo senza di loro questo "Mondo" sarebbe stato diverso.))
W.A.Compton, dixit


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17 ore fa, Cristiano Boscaini ha scritto:

..... Sti giapponesi però sono più complicati del previsto :wallbash:

.. sarà che ho frequento maggiormente il Tōkaidō.

(il Tokaido viene intesa come la vecchia via del commercio, quindi commercianti.  Eravamo dediti, oltre al bere, a pregare, menar le mani e talvolta tagliar paglioni,, alla ricerca della via.. (di casa.)))


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...sempre per completezza di informazioni.. Yoshio decise di non redigere alcuna "scheda" su lame di forgiatori viventi e personaggi come Gassan restarono fuori dal prezioso volume.

Il fratello, Matsuo -dodici anni più giovane seguiva le passioni paterne, spesso consigliato da Yoshio e, alla inaspettata dipartita di questo -nel 1945 a soli 43 anni, riprese in mano l'opera del fratello, completandola, aggiungendo e rivedendo alcune indicazioni che, col passar del tempo (e degli studi) si andavano delineando, oltre a continuare la sua opera di politore, (1914-2004).

 

Riguardo invece all'estratto.. Tamio Tsuchiko, noto esperto di spada, giornalista ed editore, esplora il mondo di gendaito, attraverso interviste con venti gendai-tosho e fabbri e politori.
Tsuchiko riporta anche interviste approfondite con tre delle figure di spicco della Società della Spada: Akitsugu Amata (fabbro, Tsoro Nazionale), Kokan Nagayama (politore, all'epoca Living National Treasure) e Mitsuo Shibata (uno dei più influenti commercianti di spade del Giappone, secondo alcuni il più importante).  Ognuno offre la propria visione unica del quadro dinamico e mutevole di gendaito.

Shibata era un commerciante di spade e scrittore di libri. Ha scritto libri su spade e tsuba, fu il primo presidente della All Japan Sword Dealer Union e si dilettava a redigere oshigata
spesso e in diversi ambiti, la passione prevarica sul "lavoro".

Grazie ancora, per gli spunti di approfondimento. :arigatou:


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11 ore fa, G.Luca Venier ha scritto:

La fretta (o l’orgoglio?) fa brutti scherzi, beta.

Controlla bene i nomi, prima di snocciolare le fonti.

Fujishiro Yoshio (e non Toshio) ha avuto senz’altro un ruolo importante dal punto di vista editoriale ma il “Fujishiro” cui si fa sempre riferimento è Matsuo, fratello di Yoshio, autore della versione ampliata e rivista del noto testo in due volumi che molti di noi hanno tra gli scaffali.

Fujishiro Matsuo, come politore, ottenne il titolo di Tesoro Nazionale Vivente. 

Fatto 99, facciamo 100. La traduzione di Afu del "fujishiro" che molti di noi hanno (ce l'hai anche tu Beta, immagino) è di una versione quasi sempre diversa da quella dei libri cartacei che abbiamo.

ti sei mai chiesto perchè (se te lo sei chiesto)?

perchè dovrebbe appunto essere quella di una vecchia versione di Yoshio, mentre i testi che abbiamo sono quasi sempre di più recenti versioni revisionate di Matsuo, appunto.

...e di versione in versione i dettagli cambiano. Ed i dettagli fanno la differenza.

a parte questo paragonare un Fujishiro a Darcy è accostare la nutella con qualcos'altro.

il primo è uno grandissimo studioso, un faro.... che ha anche commerciato, il secondo è un commerciante che ha imparato qualcosa.

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1 ora fa, betadine ha scritto:

...sempre per completezza di informazioni.. Yoshio decise di non redigere alcuna "scheda" su lame di forgiatori viventi e personaggi come Gassan restarono fuori dal prezioso volume.

Il fratello, Matsuo -dodici anni più giovane seguiva le passioni paterne, spesso consigliato da Yoshio e, alla inaspettata dipartita di questo -nel 1945 a soli 43 anni, riprese in mano l'opera del fratello, completandola, aggiungendo e rivedendo alcune indicazioni che, col passar del tempo (e degli studi) si andavano delineando, oltre a continuare la sua opera di politore, (1914-2004).

 

Riguardo invece all'estratto.. Tamio Tsuchiko, noto esperto di spada, giornalista ed editore, esplora il mondo di gendaito, attraverso interviste con venti gendai-tosho e fabbri e politori.
Tsuchiko riporta anche interviste approfondite con tre delle figure di spicco della Società della Spada: Akitsugu Amata (fabbro, Tsoro Nazionale), Kokan Nagayama (politore, all'epoca Living National Treasure) e Mitsuo Shibata (uno dei più influenti commercianti di spade del Giappone, secondo alcuni il più importante).  Ognuno offre la propria visione unica del quadro dinamico e mutevole di gendaito.

Shibata era un commerciante di spade e scrittore di libri. Ha scritto libri su spade e tsuba, fu il primo presidente della All Japan Sword Dealer Union e si dilettava a redigere oshigata
spesso e in diversi ambiti, la passione prevarica sul "lavoro".

Grazie ancora, per gli spunti di approfondimento. :arigatou:

con tutto il rispetto: testo copiato da?

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La versione di Harry Watson, no.

Quello che invece continuo a non capire, e per me è lapalissiano, è che tutto che ciascuno di noi conosce l'ha appreso attraverso nozioni orali o lette su testi scritti da altri.. anche da tempo immemore.
Certo che poi ognuno di noi "applica" correzioni o interrelazioni sulle varie notizie in base alla propria capacità di analisi e di studio, talvolta redigendo appunti o archiviando documenti.
Spesso ogni notizia apre una breccia e spesso si prendono "posizioni" solo e semplicemente sulla base di "indicazioni titolate", ma non per questo assolutamente corrette, in primis non avendone riscontro diretto con "gli autori" degli accadimenti, ma anche in tal caso (nel senso di notizie dirette) non avremo mai la certezza che quanto riportato sia esattamente quello che «l'autore» voleva fare.
Ogni essere umano racconta la sua versione, gli altri elaborano quello che altri han fatto o scritto... mi pare venga definita "evoluzione".

io personalmente ho una vasta emeroteca, e spesso mi diverto a notare quanto troppo spesso la memoria sia corta.. e ripetiamo sempre le stesse cose (talvolta, gli stessi errori.)
Il csd. revisionismo storico è sempre in agguato, ma son convinto che mai esisterà "una vera verità"... sono solo supposizioni, in quanto è nella natura dell'essere umano mettere gli accenti.
(magari fra cent'anni si studieranno i testi di Darcy... ma questo, oggi, non lo sapremo mai, e non ho titoli per dare giudizi.... e Kokan Nagayama, scomparso solo dieci anni fa, ne fu esempio.)

Un esempio più banale è l'attuale "immigrazione" nel nostro paese. Quanto tra cent'anni si leggeranno notizie sugli accadimenti del ventennio del terzo millennio, si noterà che, per quanto riguarda noi, i numeri son talmente risibili che non ci saranno tracce.. neanche un trafiletto, se non due righe su quella albanese degli anni '90.. (mentre oggi, sopratutto in talune zone, è davvero difficile).

Ho smesso di farmi domande da quando giovincello non ho saputo rispondere al quesito "chi siamo ??  da dove veniamo?" .. da allora ho sempre preferito camminare e ascoltare.. (e prendere appunti)
Riguardo alle notizie sopra riportate, se ben ricordo, sono estratte e interpretate partendo dal citato testo di Tsushiko, così mi son appuntato nel mio schedario alla voce Fujishiro.
(ma forse era cominciato prima... chissà da dove.. ogni termine o nome potrebbe essere stato stimolo di ricerca.)

[mi permetto di ripetere "questo mantra".. son le parole scritte ad esser fredde, con in mano dei testi e una birra si noterebbe il sorriso e la luce negli occhi.]
I testi io li uso per redigere i miei appuntidiviaggio.. :tioffrounabirra:

(generalmente non copio.. o perché i testi son scritti in altre lingue o perché non piace l'esposizione lessicale., e generalmente interlaccio varie cose.)


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A parte le questioni filosofiche, tra le quali sai muoverti bene e che in parte condivido, esiste un problema di metodo che continua a sfuggirti.

Nel mondo della spada si segue, all’inizio, un metodo di “domanda e risposta”: l’allievo chiede, l’insegnante risponde. Non che l’allievo scrive un mezzo trattato pescando dalle fonti più diverse e poi l’insegnante perde un pomeriggio a fare chiarezza nel guazzabuglio di info elencate alla rinfusa (e nel frattempo gli altri allievi vengono colti da vertigini..)

Quindi, ad esempio, prima di copiaincollare testi in cui si scrive che la prima spada giapponese è stata creata nell’VIII secolo, un allievo semplicemente chiede: “ho letto qui che la spada etc...è proprio vero ?” (tra parentesi, il tema delle lame più antiche lo abbiamo anche affrontato in un paio di incontri INTK, ai quali eri presente...).

Prima di copiaincollare degli estratti presi qua e là in cui si parla di Kanemitsu e Masamune, l’allievo chiede “: ho letto che Kanemitsu etc...possibile ?”.

Come pure:”ho letto che un tale Fujishiro Yoshio era commerciante, ma il Fujishiro di cui parliamo sempre non era un politore? Come sta la faccenda ?”

Altrimenti, continuando a riversare dati su dati in attesa di conferme o smentite si fa un’enorme confusione; per te e per gli altri. 
 

Ci sono ambiti di questo mondo in cui ti muovi bene e attraverso i quali contribuisci alla crescita di questa comunità. Nessuno l’ha mai negato ed anzi, molti di noi (compreso me) leggono e rileggono volentieri i tuoi interventi.

Viceversa negli ambiti più tecnici, dato che la tua preparazione è ancora scarsa, certi “interventi fiume” sono molto confusionari, possono trarre in errore altri utenti poco o nulla esperti e fanno venire il mal di testa a quelli più navigati. 
 

Avrai ben capito che il lavoro di disamina critica delle fonti è molto complesso, richiede molto tempo e grande esperienza (e denaro per acquisire i testi più importanti, che non si trovano in rete, e per fare viaggi in Giappone) e talvolta, anzi abbastanza spesso, nonostante l’impiego di grande impegno e perseveranza, molti argomenti restano senza una risposta definitiva. Ma, soprattutto, richiede un metodo: che è quello di domandare a chi è più esperto. Personalmente, ad esempio, passo mesi a redigere una serie di domande da fare a Hinohara Dai, ogni anno, e le riposte le riferisco ai nostri incontri. Già solo pensare alle domande giuste mi occupa un sacco di tempo. Ma questo è il solo metodo che dia dei risultati.

Tutto questo discorso, intendilo bene, non è una sterile “bacchettata” ma un richiamo a un modo più corretto ed efficace per progredire nell’ambito tecnico della materia, come pure per rendere il forum un luogo in cui si possano attingere facilmente le informazioni, senza una pletora di OT, divagazioni , addenda et corrigenda, etc. Con tutto l’affetto possibile.


 

 

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Grazie ancora.  (cercherò di rimettermi al mio posto).

Ricordo bene uno di quegli incontri.. provai a chiedere cosa ne era delle teorie, in parte scritte, dei fabbri Ōshū Emishi e la scuola Mokusa e... venni "silenziato".))


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Sull’attribuzione di questa lama ci sono state delle titubanze..
Ho letto, anche sul sito di Marku Sesko, che ci sono state delle incertezze sull’attribuzione a Tsunetsugu o meglio su quale Tsunetsugu realizzò la lama.

Si parla, se non ricordo male, del fabbro Tsunetsugu della scuola Ko-Aoe, che ha lavorato nell'era Jogen (1207-1211, quindi nel Kamakura) o del Tsunetsugu di Ko Bizen  che lavorò intorno nel Genryaku (1184-1185, quindi nel tardo Heian).
Se ho ben compreso, pare che le titubanze siano scaturite da alcuni mancati riscontri sia sulla lavorazione (riferita alla tipica hada Chirimen dalla scuola Aoe) sia nel modo e apposizione della firma (ura-omote).

Qualcuno ne sa qualcosa ..??

 


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Difficile dire più di quanto scritto da Markus Sesko nel suo sito: https://japaneseswordlegends.wordpress.com/2015/10/01/juzumaru-tsunetsugu-and-ichigo-hitofuri-yoshimitsu/

Certo, potresti provare a fare delle comparazioni sui tratti delle firme Ko Aoe vs Ko Bizen in relazione alla lama in oggetto. Buone ricerche.


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Caro Francesco.. ora pretendi molto da me.

Partendo dal primo in ordine di epoca, quindi il Tsunetsugu di koBizen.. l'ho trovato solo riportato sul NihonCLub, riferito all'epoca Genryaku, ma nessuna altra indicazione (anche sul Swordsmiths di Markus, non se ne fa menzione).

Del secondo, sempre in ordine di tempo, quindi koAoe, ho queste.. (nel caso, FM, GLV, GCB, MC, MR, RM, in privato il link del JPdealer.. ci sono lame molto dettagliate,)

tsunetsugu_nakagoA.png tsunetsugu_nakago.png

tsunetsugu_os.png tsunetsugu_o.png

 

Tornando invece al Tsunetsugu del primo Bizen, c'è questa lama, che nel sito viene raccontata come l'antagonista.. (sempre che non abbia fatto troppa confuzione) ma la cosa stravagante non è tanto la somiglianza della firma, ma il fatto che sia fatta al contrario (non riferito al semplice lato, ma proprio capovolta, e con una strana "riga" trasversale sul nakago..)

tsunetsugu_nakagoB.png
(anche qui ci sono molte lame, ma il sito l'ha postato di recente Francesco - dandoci indicazioni sui Musei, e quindi lo ritengo pubblicabile.)
https://www.touken-world.jp/search/16168/

 

... al momento resteremo ancora con poche certezze.

Per non essere troppo cattivo con gli esclusi dalla my.private.mailing.list, vi lascio questo sito (si lo so che è in giapponese, ma con un pò di fantasia si vedono belle lame e si può anche comprendere qualcosa.)
http://www.nbthk-gf.or.jp/sibu-katudo(H27).htm con molti "incontri emolte lame di ammirare, Gifu 2015-2000


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15 ore fa, betadine ha scritto:

Tornando invece al Tsunetsugu del primo Bizen, c'è questa lama, che nel sito viene raccontata come l'antagonista.. (sempre che non abbia fatto troppa confuzione) ma la cosa stravagante non è tanto la somiglianza della firma, ma il fatto che sia fatta al contrario (non riferito al semplice lato, ma proprio capovolta, e con una strana "riga" trasversale sul nakago..)

tsunetsugu_nakagoB.png
(anche qui ci sono molte lame, ma il sito l'ha postato di recente Francesco - dandoci indicazioni sui Musei, e quindi lo ritengo pubblicabile.)
https://www.touken-world.jp/search/16168/

Si tratta di una orikaeshi mei. Notare lo hi che deve essere stato modificato e la parte superiore del nakago ripatinata.

Prossimamente cercherò di integrare. :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Si legge sul Nihon Tōkō Jiten - Kotō Hen - Fujishiro a pag.200:

 

TSUNETSUGU SAKONSHOGEN [KARYAKU 1326 BIZEN] CHÛKOTÔ JÔJÔSAKU
    Mei kanji are large and he signed in tachimei.  Works are itame hada tsumi, hamon is sugu ashi iri, ko-choji ha nado, and also has some amount of ko nie which resembles that of Kagemitsu.
Signatures:    BIZEN JÛ SAKONSHÔGEN TSUNETSUGU
        TSUNETSUGU
Plate I:     BIZEN JÛ SAKONSHÔGEN TSUNETSUGU
Plate II:     TSUNETSUGU  Caption: ORIKAESHI MEI (è l'oshigata della lama sopra raffigurata)
    Katana made by Aoe Tsunetsugu can easily be seen to be old in the case of a two kanji mei, but it is the same as the signature of Sakonshôgen.

TSUNETSUGU AOE [SHÔGEN 1207 BITCHÛ] KOTÔ SAIJÔSAKU
    He is the son of Moritsugu, was a Goban Kaji of the ex Emperor Gotoba, and is said to have been granted the title of Bitchû no Kami.  His works are extremely few, hamon is sugu ko midare with ko nie, and resembles that of Moritsugu or Ko Bizen Masatsune.
Signature:     TSUNETSUGU

 

Tsunetsugu.jpeg


"Indiana Jones e la lama perduta"

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