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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Davide dotta

Esposizione temporanea

Messaggi consigliati

Buongiorno a tutti, vi segnalo,nel caso in cui si possa viaggiare, che al museo di storia di Ishikawa nei mesi di luglio agosto e settembre ci sarà una mostra temporanea dedicata alle lame di Kashu.

Buona visione!

 

Screenshot_20210303-152231.png

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11 minuti fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

sto schiumando, se puoi vacci e documenta 🙇‍♂️

Ovviamente, questa l'ho messa solo pe' fatte rosica'!

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Davide così però ci vuoi proprio male... contiamo almeno in un tuo attento resoconto e foto HD... nel caso che venga pubblicato il catalogo della mostra faccelo sapere :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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.. perdonate la mia ignoranza, ma per lame del Kashu si intende la provincia Mino ?? (tipo Kaneuji o Naoe Shizu e vari "kane")  :arigatou:


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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12 minuti fa, betadine ha scritto:

.. perdonate la mia ignoranza, ma per lame del Kashu si intende la provincia Mino ?? (tipo Kaneuji o Naoe Shizu e vari "kane")  :arigatou:

Il Kashu si intende il vecchio dominio di kaga dei Maeda. Attualmente Ishikawa.

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Grazie.

 

Hai scelto come dimora una regione rigogliosa e rigenerante.
Da quelle parti, anche se una parte del mio cuore resta a Matsue, rammento un meraviglioso giardino, il Kenrokuen, e un altrettanto meraviglioso onsen sulle rive di un fiume (segnalato anche sottostante link)
... per non lasciare solo parole al vento..  https://www.ishikawatravel.jp/en/stories/samurai-art-and-culture-the-power-and-wealth-of-the-maeda-family/


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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In questo momento, betadine ha scritto:

Grazie.

 

Hai scelto come dimora una regione rigogliosa e rigenerante.
Da quelle parti, anche se una parte del mio cuore resta a Matsue, rammento un meraviglioso giardino, il Kenrokuen, e un altrettanto meraviglioso "onsen" sulle rive di un fiume.
... per non lasciare solo parole al vento..  https://www.ishikawatravel.jp/en/stories/samurai-art-and-culture-the-power-and-wealth-of-the-maeda-family/

Anticamente era una delle province più ricche, la famiglia Maeda era seconda solo a quella dei Tokugawa. Almeno così avevo letto.

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se togli la parte economica, la ricchezza e la visione donata dalle grandi famiglie la riscontri in molti luoghi.


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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7 minuti fa, betadine ha scritto:

se togli la parte economica, la ricchezza e la visione donata dalle grandi famiglie la riscontri in molti luoghi.

Assolutamente, non mi posso proprio lamentare.

Vi aspetto questa estate!

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Scartabellando in archivio ho torvato questo articoletto (dal noto sito culinario tsuji.ac.jp) che ci rinfresca la memoria sul Clan Maeda.
 

La famiglia Maeda è parte integrante della storia di Kanazawa.

La città culturale, conosciuta come "Million Koku of Kaga", è stata costruita dalle generazioni successive dei signori Maeda.
Si potrebbe quasi dire che la storia della famiglia Maeda sia la storia di Kaga o di Kanazawa.

Il "Koku-daka" indicava la ricchezza della regione su cui regnava un daimyo.
Un "koku" corrispondeva a circa 180 litri (pensiamo al "boe", barrel of equivalent oil, al barile di petrolio) ed è stato utilizzato principalmente come misura della produzione del riso.
In questi giorni la valuta è sostenuta dall'oro, ma nell'era Edo era sostenuta dal riso.
Il riso poteva essere scambiato con denaro, quindi il potere finanziario di una regione era determinato dalla quantità di riso che raccoglieva.

Di tutti i domini, il dominio Kaga era di gran lunga il più ricco.
Per inciso, le terre dello Shogunato di Edo hanno prodotto otto milioni di koku, il che indica il suo potere finanziario.

Una persona veniva chiamata daimyo se produceva più di diecimila koku all'anno, quindi c'erano molti vassalli nel dominio Kaga che raggiungevano la classe Daimyo.
Si può quindi immaginare quanto fosse grande il dominio Kaga.

Kanazawa è nota per le ceramiche Kutani e Ohi, Kaga Yuzen (seta stampata), Kaga Mizuhiki (nastri rigidi realizzati in varie forme per la decorazione), Kaga Makie (una tecnica di lacca in cui viene spruzzata polvere di metallo su vernice bagnata) e Kaga Zogan (intarsi di vari materiali). 
Questi famosi prodotti artigianali tradizionali di Kanazawa hanno preso forma sotto le generazioni successive dei signori Maeda.

Non si sono concretizzati dall'oggi al domani e in effetti, la storia ci mostra che molto tempo e molto impegno sono stati dedicati allo sviluppo di questi mestieri.

La famiglia Maeda ha governato l'intero distretto di Hokuriku per circa trecento anni.
Il loro governo coprì quattordici generazioni, a partire dal 1583, quando Maeda Toshiie si trasferì nel castello di Kanazawa da Nanao, nella provincia di Noto, e terminò con il governo di Yoshiyasu.
Toshiie servì come uno dei Cinque Grandi Anziani sotto il regno di Toyotomi e si guadagnò abbastanza fiducia da diventare il guardiano di Hideyori (il figlio di Hideyoshi) dopo la morte di Toyotomi Hideyoshi.

Toshiie morì nel 1599, all'età di sessantadue anni, al Castello di Osaka.

Nel 1600 il secondo signore di Maeda, Toshinaga, combatté nella battaglia di Sekigahara nell'esercito orientale, a fianco di Tokugawa, e mandò sua madre a Edo, come spesso capitava in quel tempo quale trattenuta a garanzia della sua lealtà.


Nel periodo successivo alla morte di Toshiie, la famiglia Maeda ha lavorato duramente per garantire il benessere della loro famiglia, senza risparmiare sforzi per ottenere il favore dello Shogun, Tokugawa Ieyasu, sebbene "loro" venissero considerati "tozama" -una sorta di daimyo di minor rango- considerati come una linea estranea alla discendenza diretta.  Molti di questi signori (Tozama), in un certo senso furono inviati nell'alta società - e nelle grazie dei Tokugawa - solo dopo la battaglia di Sekigahara.. seppur erano di sovente screditati dagli stessi Tokugawa.
Ma le radici dei Maeda, abituati -al pari del riso- ai terreni instabili, s
i dedicarono alla politica conservatrice dell'annullamento di sé nel tentativo di mantenere Kaga., forti proprio di quel famoso Million-Koku.

In seguito si organizzò anche un matrimonio, sempre con l'intento di metter radici, tra il figlio adottivo e l'erede, Toshitsune e Tamahime, la figlia del secondo Shogun Tokugawa, Hidetada.

Inizia così la strategia politica del matrimonio con la famiglia Tokugawa.
Toshitsune, il terzo signore Maeda, a sua volta organizzò un matrimonio tra suo figlio ed erede, Mitsutaka, e la figlia adottiva di Tokugawa Iemitsu (il terzo Shogun).
Man mano che i legami con la famiglia Tokugawa si saldavano, i Maeda visitarono sempre più spesso Kyoto e svilupparono inevitabilmente un interesse per l'artigianato di Kyoto.

Successivamente inviarono molti maestri artigiani di Kyoto e incoraggiorano lo sviluppo di arti e mestieri in tutto il dominio.
Questa era puramente una strategia per dissipare la diffidenza dello Shogunato nei confronti della famiglia Maeda.
Questa politica culturale ebbe maggior successo durante il periodo di Tsunanori, il quinto signore di Maeda.

Per i Maeda, interessarsi alle arti e ai mestieri e spingere per il potere finanziario in quella direzione era probabilmente umiliante in un certo senso, tuttavia, in questo modo han costruito le basi su cui si sarebbero sviluppate anche ancestrali passioni legate alla cucina e alla cultura legata al cibo.  
... in fondo in fondo, la loro fortuna si deve proprio a quel rigogllioso e tenace chicco di riso e a quel "Million Koku of Kaga".

Se si considera anche solo questo aspetto, il contributo della famiglia Maeda alla cucina giapponese è incommensurabile.

 

Ora come allora le grandi questioni si risolvono meglio davanti a un delizioso piatto e a seguito di un buon pasto.


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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13 ore fa, betadine ha scritto:

Scartabellando in archivio ho torvato questo articoletto (dal noto sito culinario tsuji.ac.jp) che ci rinfresca la memoria sul Clan Maeda.
 

La famiglia Maeda è parte integrante della storia di Kanazawa.

La città culturale, conosciuta come "Million Koku of Kaga", è stata costruita dalle generazioni successive dei signori Maeda.
Si potrebbe quasi dire che la storia della famiglia Maeda sia la storia di Kaga o di Kanazawa.

Il "Koku-daka" indicava la ricchezza della regione su cui regnava un daimyo.
Un "koku" corrispondeva a circa 180 litri (pensiamo al "boe", barrel of equivalent oil, al barile di petrolio) ed è stato utilizzato principalmente come misura della produzione del riso.
In questi giorni la valuta è sostenuta dall'oro, ma nell'era Edo era sostenuta dal riso.
Il riso poteva essere scambiato con denaro, quindi il potere finanziario di una regione era determinato dalla quantità di riso che raccoglieva.

Di tutti i domini, il dominio Kaga era di gran lunga il più ricco.
Per inciso, le terre dello Shogunato di Edo hanno prodotto otto milioni di koku, il che indica il suo potere finanziario.

Una persona veniva chiamata daimyo se produceva più di diecimila koku all'anno, quindi c'erano molti vassalli nel dominio Kaga che raggiungevano la classe Daimyo.
Si può quindi immaginare quanto fosse grande il dominio Kaga.

Kanazawa è nota per le ceramiche Kutani e Ohi, Kaga Yuzen (seta stampata), Kaga Mizuhiki (nastri rigidi realizzati in varie forme per la decorazione), Kaga Makie (una tecnica di lacca in cui viene spruzzata polvere di metallo su vernice bagnata) e Kaga Zogan (intarsi di vari materiali). 
Questi famosi prodotti artigianali tradizionali di Kanazawa hanno preso forma sotto le generazioni successive dei signori Maeda.

Non si sono concretizzati dall'oggi al domani e in effetti, la storia ci mostra che molto tempo e molto impegno sono stati dedicati allo sviluppo di questi mestieri.

La famiglia Maeda ha governato l'intero distretto di Hokuriku per circa trecento anni.
Il loro governo coprì quattordici generazioni, a partire dal 1583, quando Maeda Toshiie si trasferì nel castello di Kanazawa da Nanao, nella provincia di Noto, e terminò con il governo di Yoshiyasu.
Toshiie servì come uno dei Cinque Grandi Anziani sotto il regno di Toyotomi e si guadagnò abbastanza fiducia da diventare il guardiano di Hideyori (il figlio di Hideyoshi) dopo la morte di Toyotomi Hideyoshi.

Toshiie morì nel 1599, all'età di sessantadue anni, al Castello di Osaka.

Nel 1600, il secondo signore di Maeda, Toshinaga, combatté nella battaglia di Sekigahara nell'esercito orientale, a fianco di Tokugawa, e mandò sua madre a Edo, come spesso capitava in quel tempo, quale trattenuta a garanzia della sua lealtà.


Nel periodo successivo alla morte di Toshiie, la famiglia Maeda ha lavorato duramente per garantire il benessere della loro famiglia, senza risparmiare sforzi per ottenere il favore dello Shogun, Tokugawa Ieyasu, sebbene "loro" venissero considerati "tozama", una sorta di daimyo di minor rango, considerati come una linea estranea alla discendenza diretta.  Molti di questi signori (Tozama), in un certo senso, furono inviati nell'alta società - e nelle grazie dei Tokugawa - solo dopo la battaglia di Sekigahara.. seppur erano di sovente screditati dagli stessi Tokugawa.
Ma le radici dei Maeda, abituati -al pari del riso- ai terreni instabili, s
i dedicarono alla politica conservatrice dell'annullamento di sé, nel tentativo di mantenere Kaga, forti proprio di quel famoso Million-Koku.

In seguito si organizzò anche un matrimonio, sempre con l'intento di metter radici, tra il figlio adottivo e l'erede, Toshitsune, e Tamahime, la figlia del secondo Shogun Tokugawa, Hidetada.

Inizia così la strategia politica del matrimonio con la famiglia Tokugawa.
Toshitsune, il terzo signore Maeda, a sua volta organizzò un matrimonio tra suo figlio ed erede, Mitsutaka, e la figlia adottiva di Tokugawa Iemitsu (il terzo Shogun).
Man mano che i legami con la famiglia Tokugawa si saldavano, i Maeda visitarono sempre più spesso Kyoto e svilupparono inevitabilmente un interesse per l'artigianato di Kyoto.

Successivamente inviarono molti maestri artigiani di Kyoto e incoraggiorano lo sviluppo di arti e mestieri in tutto il dominio.
Questa era puramente una strategia per dissipare la diffidenza dello Shogunato nei confronti della famiglia Maeda.
Questa politica culturale ebbe maggior successo durante il periodo di Tsunanori, il quinto signore di Maeda.

Per i Maeda, interessarsi alle arti e ai mestieri e spingere per il potere finanziario in quella direzione era probabilmente umiliante in un certo senso, tuttavia, in questo modo han costruito le basi su cui si sarebbero sviluppate anche ancestarli passioni legate alla cucina e la cultura legata al cibo.  
... in fondo in fondo, la loro fortuna si deve proprio a quel rigogllioso e tenace chicco di riso e a quel "Million Koku of Kaga".

Se si considera anche solo questo aspetto, il contributo della famiglia Maeda alla cucina giapponese è incommensurabile.

 

Ora come allora le grandi questioni si risolvono meglio davanti a un delizioso piatto e a seguito di un buon pasto.

Grazie per la lezione, alcune cose non le sapevo.

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... ma che lezione!!
io son solo curioso e cerco di approfondire quanto disponibile sotto questo cielo.. spesso illuminato dal bagliore della Luna (e archivio tutto.)
In fondo, come han già detto.. mi limito ad un copia-incolla - nella migliore tradizione del buon Larry (Tesler) -- al limite qualche volta traduco (ma anche "in quello", abbastanza male : ))

è solo curiosità.. come si dice alla Koko. (in un certo senso è un passo indietro.. per prender lo slancioma lì siamo veramente su un altro pianeta.
Il pianeta delle scimmie.
(Koko project Gorilla Foundation)dixit


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Il 3/3/2021 alle 23:44 , betadine ha scritto:

...
Per i Maeda, interessarsi alle arti e ai mestieri e spingere per il potere finanziario in quella direzione era probabilmente umiliante in un certo senso, tuttavia, in questo modo han costruito le basi su cui si sarebbero sviluppate anche ancestarli passioni legate alla cucina e la cultura legata al cibo.
...
Se si considera anche solo questo aspetto, il contributo della famiglia Maeda alla cucina giapponese è incommensurabile.

in fondo in fondo, la loro fortuna si deve proprio a quel rigogllioso e tenace chicco di riso e a quel "Million Koku of Kaga",,  contadini annessi.

.. eh si, m'ero scordato di sottolineare della "seconda" importantissima classe giapponese, i Contadini.

Un filosofo cinese, tal Chen Xiangdao Xu Xingzhi, ben conosciuto nel periodo degli Stati Combattenti, nei suoi tra.scritti -conosciuti come "Mencio · Teng Wengong" o "Schennong" (trascritto come "Divine Farmer" o "Divine Husbandman") - affermava che.. "Il saggio coltiva e mangia insieme al popolo e governa con il cibo".
 

Di estrazione confuciana e dedito all'agronomia, riteneva che il virtuoso monarca dovrebbe coltivare insieme al popolo per procurarsi il proprio cibo, prepararsi la colazione e cena e gestire gli affari di stato. .
"Colui che lavora nell'agricoltura e nella tessitura, insegna a se stesso le fondamenta".
Affermava anche che "è il figlio dell'imperatore che ha portato i principi a coltivare la terra degli imperatori.
Al pari, la concubina imperatrice condusse i nove bachi da seta maschi nei sobborghi e il gelso nei campi pubblici.,,

Spesso pensiamo alla terra e ai suoi frutti, senza pensare a chi quella terra la calpesta, semina e sovescia.

(e perdonate per l'inte(g)razione OffTopic)


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ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Non ricordo ora quale storico francese, forse Duby  o Le Goff,  sostiene che il Rinascimento non esiste e che il Medioevo continua fino all'epoca Moderna.

E benche fare facili paralleli tra Oriente ed Occidente sia una tentazione forte, spesso quella facilità corre il rischio di trasformarsi in faciloneria.

Troppo semplicemente si associa lo Shogunato Tokugawa ad un Nuovo Feudalesimo. Sarebbe invece opportuno riflettere sulle parole di Beta sul clan Maeda, promotori di benessere e di arte, al pari dei grandi Signori del Rinascimento, dei Medici, degli Sforza.

Sono in molti, anche tra gli stessi Milanesi, che ritengono che Ludovico Sforza debba il suo soprannome de "il Moro" al suo aspetto fisico.

La verità è che i "murun" in milanese sono i gelsi.

Il Moro ne introdusse l'agricoltura su larga scala per sostenere l'industria del baco da seta, una recente importazione dalla Cina, in modo non diverso da come fece il Giappone. Ancora oggi la seta di Como, come quella giapponese, rivaleggiano col progenitore cinese, superando talora il maestro, come nella migliore tradizione.


 

月の道

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Attenzione pero', al contempo, a non idealizzare il Rinascimento italiano come spesso si sente (quanti politici hanno parlato negli anni della necessità di un "nuovo Rinascimento italiano"?). Se certamente questo è stato un momento di grande fioritura delle arti, dal punto di vista economico ha visto un declino della penisola non solo in termini di ricchezza, ma anche in termini di centralità del sistema bancario e commerciale a favore del nord Europa. Altro esempio di falsata percezione è la battagli di Lepanto, che ancora oggi molti credono essere stata una grande vittoria dell'Occidente, mentre, pur senza nulla togliere alla battaglia in sè, è stato un episodio fortunato in una campagna del tutto a favore dell'impero ottomano (perdita di Cipro e di altri porti da parte di Venezia che tra l'altro, l'anno dopo Lepanto, si sfilerà dalle discussioni di ripristinare la flotta per accordarsi col sultano).

Per tornare al Giappone del periodo Edo, ringraziando oltretutto Beta dell'interessantissimo articolo sul clan Maeda, mi permetto comunque di ricordare come lo Shogunato cerco' di limitare la mobilità sociale dei contadini vincolandoli alla terra e di slcerotizzare le classi sociali. Questi misure col tempo risultarono superflue (impoverimento generale della classe samuraica e arricchimento delle nuove classi mercantili inurbate), ma del resto le rendite di posizione sono dure a morire (ancora oggi alcune delle grandi famiglie industriali giapponesi sono di discendenza samuraica).

Concordo che i facili parallelismi tra Oriente ed Occidente siano siano sempre piuttosto naif, ma in questo caso, se non altro come speculazione intellettuale, credo di ravvisare alcune similitudini. Del resto buona parte delle arti e delle forme espressive giapponesi che noi tutti amiamo si vengono a creare (o almeno a formalizzarsi) nel periodo Edo quando, mi si perdoni la banalizzazione, c'era molto tempo libero e le arti erano un segno di elevazione sociale al posto della guerra.

 

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Ragazzi... discussione interessantissima, ma..

Stiamo contaminando in modo permanente una esposizione temporanea.
Per cui vi invito in "off" (mi collegherò in "dimenticanze", ricordando Le Goff, lo storico di Getsu. Ma volendo si può aprire un altro post e condividere le vs.conoscenze e scambiarci le ns.lacune.))
:arigatou:


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Il 3/3/2021 alle 22:26 , betadine ha scritto:

.. perdonate la mia ignoranza, ma per lame del Kashu si intende la provincia Mino ?? (tipo Kaneuji o Naoe Shizu e vari "kane")  :arigatou:

lame del kashu o kashu-to, esattamente come per le lame di bizen che vengono chiamate anche bizen-to.

le sto studiando da un pezzo, anche se molto a rilento, e se le ho approffondite molto di più in due delle tre principali scuole dello shinto.

sono generalmente lame pratiche, come spesso capita in altre scuole "rurali". Nel senso che sono forgiate e temprate senza esprimere hamon particolarmente esuberanti ed hanno una buona maneggevolezza. Hanno un acciaio duro e curiosamente adatto alle rigide temperature della regione (il cosidetto uranihon), ed è curioso anche come molti kaji di spicco dello shinto non portassero titoli onorifici. un pò tutto l'opposto di lame e kaji di scuola mishina, per fare un paragone.

Hanno dato nome ad uno specifico nakagojiri anche se in realtà questo è tipico, didatticamente parlando, praticamente solo nella scuola fujishima prima e kiyomitsu poi.

 

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