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GiulioC

Nijuba, nie sake o...?

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Ciao a tutti,

oggi abuso del vostro tempo, ma ho accumulato un po' di domande.

Come dovrei considerare questi hataraki? Guardando il Nagayama la descrizione piu' simile sembrerebbe essere quella di nie sake, mentre sul sito di Sesko vedo qualcosa di simile sotto il nijuba.

Non mi è molto chiara la differenza.

Grazie mille!

Giulio

 

IMG_8896.jpgIMG_8897.jpgIMG_8894.jpgIMG_8895.jpg

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Prova anche a leggerti questo nebuloso articolo ..

(concordo con Francesco.. mai metallo su metallo)


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Giulio, tratta con più rispetto quelle lame e poggiale sopra ad un panno morbido.

Ricordati che sei solo un custode temporaneo per esse, cerca di farle arrivare al prossimo custode almeno nella condizione in cui le hai trovate tu...

:arigatou:

per tornare alla tua domanda invece, trovo più pratico sesko e le sue series per definire più chiaramente gli hataraki. il nagajama vedilo come una impronta con dei disegni a volte scarsamente chiari.

ti consiglio nuovamente di osservare la zona sotto luce calda e luce led fredda.

la prima ti mostrerà l'aspetto generale e più omogeneo la seconda evidenzierà i nie e le altre formazioni martensitiche. nel complesso poi capirai meglio cosa stai guardando 🙂

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Considera Giulio che il nijuba è come un secondo hamon, per cui la descriminante è il nioiguchi.

Osserva come ti ha giustamente suggerito Enrico e avrai la risposta.


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Esatto, 

Tratta meglio le lame conservale sempre in shirasaya e se puoi utilizza un katana Makura , piccolo cuscino in raso o seta per appoggiare la lama nuda se non lo hai un panno di cotone sembra una fesseria ma a volte basta un niente per rigarla leggera pressione e quasi per pentirsi di averla lasciata non custodita bene o con movimento errato , fatto sta complimenti per le due nihonto 👍 ciao.

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7 ore fa, Francesco Marinelli ha scritto:

Considera Giulio che il nijuba è come un secondo hamon, per cui la descriminante è il nioiguchi.

Esattamente!

considera inoltre che non è tutto nero o bianco: non sempre un hataraki è per forza una cosa oppure un altra... alcuni hataraki possono avere elementi in comune. Ad esempio uno nioiguchi che inizia a confondersi e sfilacciarsi come uno hotsure può poi ridefinirsi in uno nijuba...Od anche un sunagashi particolarmente spesso potrebbe diventare un njiuba. Diversamente potrebbe essere un zona temprata con caratteristiche tali da non potersi definire chiaramente una cosa oppure un'altra (sto estremizzando).

E' difficilmente troverai un seller che scende così nel dettaglio nel tentativo di definire il più accuratamente una lama (ecco perchè il mio iniziale consiglio "di andare oltre non fermandoti a quello che ha scritto Tsuruta").

Sei nella strada giusta!

"Io ti posso solo indicare la soglia, se tu che la devi attraversare" cit.😁

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Grazie mille a tutti per i consigli.

Esattamente @Enrico Ferrarese, il problema era proprio quello. L'hataraki comincia come una derivazione abbastanza chiara dell'hamon che mi riporta immediatamente al nijuba, ma va via via "nebulizzandosi" come uno hotsure. Bene comunque che piu' o meno ci sono (credo) 🙂

Grazie ancora!

 

p.s. il panno dalle foto sembra ruvido, me è in realtà di feltro estremamente morbido. Lo uso quando voglio poggiare le spade sul tavolo per studiarle. Sempre maneggiate con guanti di cotone.

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10 ore fa, Mibu wolf ha scritto:

Esatto, 

Tratta meglio le lame conservale sempre in shirasaya e se puoi utilizza un katana Makura , piccolo cuscino in raso o seta per appoggiare la lama nuda se non lo hai un panno di cotone sembra una fesseria ma a volte basta un niente per rigarla leggera pressione e quasi per pentirsi di averla lasciata non custodita bene o con movimento errato , fatto sta complimenti per le due nihonto 👍 ciao.

Grazie mille @Mibu wolf, se ti interessa approfondire ho postato qualche informazione aggiuntiva qui:

e qui (ma questa la devo integrare con i risultati dello studio di questi giorni, per ora c'è solo la descrizione del venditore con poco altro):

 

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Il 14/6/2021 alle 09:26 , GiulioC ha scritto:

Grazie mille @Mibu wolf, se ti interessa approfondire ho postato qualche informazione aggiuntiva qui:

e qui (ma questa la devo integrare con i risultati dello studio di questi giorni, per ora c'è solo la descrizione del venditore con poco altro):

 

Si grazie👍 Giulio c., Ho letto il tuo post di approfondimento della scuola ko-mihara , è bello il fatto che è riconducibile alla scuola Chu Aoe ,operante nel tardo Kamakura primo nanbokucho,è una delle mie preferite ,e nell'esempio posso citare la famosa lama del museo stibbert ..Kaminari che pur essendo un utsushi  , è davvero una bella lama senza troppi fronzoli e utilizzabile davvero in battaglia, con le sue geometrie ancora intatte o quasi.🙇‍♂️🙇‍♂️

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20 ore fa, Mibu wolf ha scritto:

Si grazie👍 Giulio c., Ho letto il tuo post di approfondimento della scuola ko-mihara , è bello il fatto che è riconducibile alla scuola Chu Aoe ,operante nel tardo Kamakura primo nanbokucho,è una delle mie preferite ,e nell'esempio posso citare la famosa lama del museo stibbert ..Kaminari che pur essendo un utsushi  , è davvero una bella lama senza troppi fronzoli e utilizzabile davvero in battaglia, con le sue geometrie ancora intatte o quasi.🙇‍♂️🙇‍♂️

Direi che coi gusti ci troviamo @Mibu wolf. Trovo specialmente che lo chirimen hada della ko-Aoe sia estremamente elegante. Dà una sensazione "vellutata", non la saprei descrivere meglio. Per questo mi ha affascinato la Masahiro, perchè lo ricorda. Come le ko-Mihara poi sono spade molto severe con un hamon senza fronzoli, ma le trovo proprio per questo estremamente eleganti.

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