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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Renato Martinetti

Asta Sotheby "The Samurai: Japanese Arms and Armour"

Messaggi consigliati

Comunque .. vi lascio il link della chiusura Sotheby's   https://www.sothebys.com/en/buy/auction/2021/the-samurai-japanese-arms-and-armour-2?locale=en
(dev'esser arrivato un pulmino di impavidi danarosi, considerato che la quasi metà degli oggetti in asta ha moltiplicato il valore di base.)


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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32 minuti fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

Non ci siamo capiti, mi spiace. Cerco di essere piu chiaro: catawiki pesa un frazione di un nulla rispetto al mercato. Il Mercato. Ha quotazioni che contano poco nulla. E come ogni asta non influenza il Mercato. Quello dei Volumi, e che la Mano Invisibile di Smith decide poi i prezzi. Non si parla di valore intrinseco o meno dell'oggetto ma di valore di mercato vero e proprio.

Edit: e abbiamo una certa esperienza qui nel vedere ricconi che sparano e smollano cifre in asta che non hanno senso (per il Mercato).

Capisco, forse anche io non mi sono spiegato a sufficienza.

 Concordo sul fatto che Catawiki (dico Catawiki ora perché siamo in tema, ma cosi’ anche qualsiasi altra piattaforma di vendita P2P) sia solo una parte del mercato e probabilmente al momento minoritaria, ma sono comunque convinto che sia interessante considerare anche questi canali.

 Se non altro per due ragioni principali: innanzi tutto sono un canale alternativo all’acquisto in galleria, che per i non avvezzi può essere un deterrente e può quindi dare il polso dell’interesse circa il tema anche al di fuori di circoli specializzati. In secondo luogo possono essere, per molti di noi, il mercato di riferimento qualora si dovesse decidere di vendere un pezzo. A meno di non riuscire a rivenderla ad un altro collezionista attraverso conoscenze o di non affidarla ad una galleria in conto vendita sono certamente il modo più diretto.

 

 

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Considerarle? Si considera tutto allora, anche ebay o yahoo.jp.

Non sono comunque queste che generano nuovi interessi nell'ambiente... Che possano invece essere luogo dove "disfarsi" dei propei pezzi, beh... da sempre, la scoperta dell'acqua calda...Il privato che si disfa è il 99% delle basi d'asta...

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Sono curioso allora. Secondo te cosa genera nuovi interessati? Vorrei capire il tuo punto di vista, perchè non sono sicuro di essere d'accordo dal quel poco che intuisco, ma mi piacerebbe comunque comprenderlo.

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Non certo la mera vendita da asta. Quella genera solo l'attenzione per l'acquisto. Che a volte poi viene seguito dal rimpianto.

Se però si fanno eventi dove si mescolano le cose: dealer e conferenze, allora è diverso. Dealer poi non vuol dire compravendita. Vuol dire poter toccare con mano oggetti che vedi solo dietro ad una teca (quando sei fortunato). Come in associazione da noi durante i kansho  (per rispondere parzialmente e molto tranquillamente alla tua provocazione).

Un evento simile si è svolto a Utrech anni fa.

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8 ore fa, GiulioC ha scritto:

 

Voglio lanciare una piccola provocazione. Siamo tutti appassionati di Nihonto ed è ovvio che un forte passione porti a considerare il proprio campo come qualcosa di unico, specifico ed elitario, ma siamo sicuri che questo non dipenda forse un po’ anche da noi stessi? Condividiamo a sufficienza con il largo pubblico le nozioni di base che permettono apprezzare una lama che a prima vista sembra un pezzo d’acciaio? O forse tendiamo un po' a chiuderci?

 

Credo che come INTK cerchiamo proprio di evitare questo tipo di approccio. Ma, ad ogni modo, non colgo bene la connessione con l'argomento delle quotazioni "gonfiate" e relativo "movimento" di interesse nei confronti della Token. Non è polemica, ovviamente, mi piacerebbe capire il collegamento che hai fatto 🙂

Per fare un altro esempio. In Giappone i giovani generalmente non sanno assolutamente niente della Token: se, nel 2018, migliaia di ragazzi si sono messi in coda per vedere la Mikazuki a Kyoto (con conseguente innalzamento del "livello culturale" medio sull'argomento) il merito va ad un manga, non certo perchè qualche mese prima al Dai Token Ichi hanno venduto una Token a 600.000 euro. Dunque, da studioso e appassionato che si spende per diffondere la cultura della spada (la quale, ripeto, parla un linguaggio molto difficile) e non per aiutare chi può permetterselo a investire i propri soldi, devo ammettere di apprezzare più l’aiuto di un fumettaro che non quello di Sotheby's. Anzi, è probabile che Sotheby's "carburi" (e gli interessi carburare) esclusivamente quella ristretta cerchia di persone cui hai accennato.

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Il 29/1/2022 alle 19:01 , raffa ha scritto:

Firma molto interessante:

Tenmangu ni oite rokujunichi kyoku seishin kitae Yukihira kore o tsukru (prodotta da Yukihira e forgiata con la purezza più estrema per sessanta giorni a Tenmangu).

 

http://sanpai-japan.com/2016/07/19/what-are-tenmagu/

 

Direi che alla prossima occasione a Kyoto ci sarà da fare tappa qui:

https://kansaiculture.blogspot.com/2018/11/shrine-swords-of-kitano-tenmangu.html?m=1


"Indiana Jones e la lama perduta"

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11 ore fa, G.Luca Venier ha scritto:

Credo che come INTK cerchiamo proprio di evitare questo tipo di approccio. Ma, ad ogni modo, non colgo bene la connessione con l'argomento delle quotazioni "gonfiate" e relativo "movimento" di interesse nei confronti della Token. Non è polemica, ovviamente, mi piacerebbe capire il collegamento che hai fatto 🙂

Per fare un altro esempio. In Giappone i giovani generalmente non sanno assolutamente niente della Token: se, nel 2018, migliaia di ragazzi si sono messi in coda per vedere la Mikazuki a Kyoto (con conseguente innalzamento del "livello culturale" medio sull'argomento) il merito va ad un manga, non certo perchè qualche mese prima al Dai Token Ichi hanno venduto una Token a 600.000 euro. Dunque, da studioso e appassionato che si spende per diffondere la cultura della spada (la quale, ripeto, parla un linguaggio molto difficile) e non per aiutare chi può permetterselo a investire i propri soldi, devo ammettere di apprezzare più l’aiuto di un fumettaro che non quello di Sotheby's. Anzi, è probabile che Sotheby's "carburi" (e gli interessi carburare) esclusivamente quella ristretta cerchia di persone cui hai accennato.

Buongiorno Gianluca, assolutamente nessun problema anzi discuterne è sempre positivo. Se ci dessimo sempre e solo ragione non ci muoveremmo mai dalle nostre sicurezze e non matureremmo.

In realtà nella concitazione si sono un po’ accavallati due temi, colpa mia.

Da un lato, come dicevo, sono convinto che per tutti noi sia comunque interessante controllare le dinamiche di un mercato, meglio: canale di vendita, che ha volumi in crescita e che potrebbe essere di interesse anche per noi se non altro nel ruolo di venditori qualora si decida di fare pulizia in casa. Ora, mutatis mutandis, un paio di amici professionisti nei loro settori (ma parliamo di modellismo e libri), hanno aperto anche questo canale oltre la loro attività principale e si sono dichiarati soddisfatti appunto dei volumi e dei prezzi “pompati”.

La questione del nesso tra questi canali di vendita e la diffusione di un genuino interesse per le Token è più labile e sfocia certamente nel teorico, ma, giusto per gusto di speculazione, mi spiego meglio. Se diciamo che un manga può portare nuovo interesse nei confronti del tema (e ne sono pienamente convinto anche se certamente approfondito e a lungo termine in una frazione dei casi) allora sono convinto che anche un avvicinamento meramente commerciale e da “instant sale” possa farlo. Se ci ragioniamo nel primo caso il passo iniziale è stato acquistare per pochi yen un fumetto e poi prendere una metropolitana per vedere una mostra che si è presto tramutata in evento (“ci vanno tutti, ci devo andare anche io”). Nel secondo caso invece si è trattato di impiegare propri soldi, magari rilanciando fino all’ultimo, con somme che sono comunque di una certa entità. Ora, a meno che non comprino solo milionari con disponibilità finanziarie illimitate così da renderlo poco più di un gioco, questo comporta un certo “impegno”, anche se non intellettuale, almeno emotivo e tangibile che credo possa far scattare la voglia di approfondire se non altro per capire cosa mi sono portato in casa se non altro almeno a pari di quanto abbiamo detto per i manga. Poi probabilmente anche in questa seconda ipotesi in molti casi la Token finirà in qualche vetrinetta semi dimenticata giusto per il gusto di stupire gli amici, ma del resto questo succede anche con l’arte e come in molti altri ambiti coloro che decidono di studiare a fondo il tema sono una minoranza (fun fact: sapevate che la più grande collezione d’arte privata del mondo per valore appartiene a due fratelli che non amano l’arte?). Canali di vendita cosi' diretti credo, aiutano ad avvicinare potenziali collezionisti alle prime armi al mondo delle Token abbattendo un po' quel "timore da galleria" che alcuni provano.

In sintesi, sono convinto che la diffusione al grande pubblico faccia bene e porti nuova linfa ad un tema. Certo come associazione di studio serio ed approfondito ne beneficeremo solo residualmente, ma se ad un tema già di per sé ostico da affrontare vengono posti ulteriori chiusure allora, a lungo termine, finiremo per essere pochi studiosi che si scambiano pareri che alla fine non potranno che ripetersi.

Molti di voi mi hanno detto in passato che l’approccio corretto dovrebbe essere quello di studiare a fondo prima dell’acquisto, ma, nonostante io comprenda pienamente il ragionamento e ne provi rispetto e fascino, sono anche convinto che possano esserci altri modi. La speranza è che ad approccio diverso si giunga al medesimo risultato ovvero di rispetto e genuino interesse per le Token. Certo rimane il tema aperto della conservazione delle spade. Mi direte: se non sai cosa hai in mano come potrai conservarle? Corretta osservazione e di questo si può certamente discutere, ma purtroppo, ancora una volta, questo si applica a tutta l’arte e l’antiquariato e in realtà a qualsiasi collezionabile. Si spera che l’istinto di autoconservazione faccia fare a chi ha speso un bel gruzzolo quel passo in più.

 

p.s. scusate la spataffiata, mi accordo solo ora di quanto mi sia dilungato

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Grazie per le precisazioni, Giulio; seguo il ragionamento e lo condivido in toto. Da questo punto di vista non credo che la INTK metta dei paletti, casomai consiglia (molto umilmente) un percorso. Siamo ben coscienti di quanto sia variegato il panorama degli appassionati di Token e il nostro sforzo è di accogliere tutti gli ipotetici interessati; nondimeno non possiamo prescindere da quello che è: 1) il percorso tradizionale per accrescere la conoscenza della spada giapponese 2) l’approccio corretto alla conservazione. Detto questo, le nostre “censure” riguardano principalmente la conservazione: è ovvio che ognuno è libero di fare ciò che vuole con le proprie cose, scartavetrare una spada come rifilare un quadro del ‘600 per farlo entrare meglio nella parete del salotto, ma un comportamento così irrispettoso non viene tollerato nella cerchia dei nostri Soci. Per quanto riguarda il “percorso” ci limitiamo a ripetere che, come per imparare il karate o il judo si segue un percorso tradizionale (ossia quello impostato dal maestro), così è anche per lo studio della spada. Ma nessuno è mai stato “ostracizzato” dalla INKT perché non ha imparato a memoria il Nagayama e abbiamo comunque massimo rispetto di tutti i cosiddetti “percorsi individuali”. Il punto è che i percorsi individuali portano assai spesso, ce lo dice l’esperienza, a cocenti delusioni che possono indurre alla fine della passione. Per questo non ci stanchiamo mai di ripetere le stesse cose 🙂
 

Per concludere, per quanto riguarda alcuni tipi di asta e conseguenti risultati iperbolici, resto dell’opinione che smuovono poco e sono specchi per le allodole. Una Yukihira Shinto a 130.000 euro, anche fosse stata forgiata sotto la guida di Inari in persona, non fa il prezzo di Yukihira in generale. E nemmeno garantisce che, in futuro, quella stessa lama (pur supponendo si tratti di un pezzo straordinario e rarissimo) possa trovare un acquirente disposto a spendere la stessa cifra. Quindi, tra tutti i “vettori di movimento” che hai correttamente ed esaurientemente elencato, questo in particolare è, a mio parere, il meno dinamico e più insidioso. Meno dinamico perché un oggetto pagato troppo rimane, comunque, spesso e volentieri “bloccato” nelle mani di chi l’ha acquistato. Più insidioso perché induce ragionamenti che poi, all’atto pratico, si svelano mere fantasie. 

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Sottolineo solo una cosa, se qualcuno ancora non volesse credere o intendere:

Quote

ce lo dice l’esperienza

Tutto quanto è stato fin'ora detto, supposto, sottinteso, proposto...

È già stato.

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Concordo, se non c’è crescita organica del mercato le aggiudicazioni a prezzo gonfiato rimangono bloccate oppure rientrano in circolo a prezzo ridotto ad un certo punto risultando in una perdita per l’acquirente (almeno finanziaria, magari poi l’acquisto ha generato crescita in altro modo).

Grazie dello scambio di opinioni!

p.s. la scena di Inari che si manifesta nello Shinto è meravigliosa 😁

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7 ore fa, GiulioC ha scritto:

Buongiorno Gianluca, assolutamente nessun problema anzi discuterne è sempre positivo. Se ci dessimo sempre e solo ragione non ci muoveremmo mai dalle nostre sicurezze e non matureremmo.

In realtà nella concitazione si sono un po’ accavallati due temi, colpa mia.

Da un lato, come dicevo, sono convinto che per tutti noi sia comunque interessante controllare le dinamiche di un mercato, meglio: canale di vendita, che ha volumi in crescita e che potrebbe essere di interesse anche per noi se non altro nel ruolo di venditori qualora si decida di fare pulizia in casa. Ora, mutatis mutandis, un paio di amici professionisti nei loro settori (ma parliamo di modellismo e libri), hanno aperto anche questo canale oltre la loro attività principale e si sono dichiarati soddisfatti appunto dei volumi e dei prezzi “pompati”.

La questione del nesso tra questi canali di vendita e la diffusione di un genuino interesse per le Token è più labile e sfocia certamente nel teorico, ma, giusto per gusto di speculazione, mi spiego meglio. Se diciamo che un manga può portare nuovo interesse nei confronti del tema (e ne sono pienamente convinto anche se certamente approfondito e a lungo termine in una frazione dei casi) allora sono convinto che anche un avvicinamento meramente commerciale e da “instant sale” possa farlo. Se ci ragioniamo nel primo caso il passo iniziale è stato acquistare per pochi yen un fumetto e poi prendere una metropolitana per vedere una mostra che si è presto tramutata in evento (“ci vanno tutti, ci devo andare anche io”). Nel secondo caso invece si è trattato di impiegare propri soldi, magari rilanciando fino all’ultimo, con somme che sono comunque di una certa entità. Ora, a meno che non comprino solo milionari con disponibilità finanziarie illimitate così da renderlo poco più di un gioco, questo comporta un certo “impegno”, anche se non intellettuale, almeno emotivo e tangibile che credo possa far scattare la voglia di approfondire se non altro per capire cosa mi sono portato in casa se non altro almeno a pari di quanto abbiamo detto per i manga. Poi probabilmente anche in questa seconda ipotesi in molti casi la Token finirà in qualche vetrinetta semi dimenticata giusto per il gusto di stupire gli amici, ma del resto questo succede anche con l’arte e come in molti altri ambiti coloro che decidono di studiare a fondo il tema sono una minoranza (fun fact: sapevate che la più grande collezione d’arte privata del mondo per valore appartiene a due fratelli che non amano l’arte?). Canali di vendita cosi' diretti credo, aiutano ad avvicinare potenziali collezionisti alle prime armi al mondo delle Token abbattendo un po' quel "timore da galleria" che alcuni provano.

In sintesi, sono convinto che la diffusione al grande pubblico faccia bene e porti nuova linfa ad un tema. Certo come associazione di studio serio ed approfondito ne beneficeremo solo residualmente, ma se ad un tema già di per sé ostico da affrontare vengono posti ulteriori chiusure allora, a lungo termine, finiremo per essere pochi studiosi che si scambiano pareri che alla fine non potranno che ripetersi.

Molti di voi mi hanno detto in passato che l’approccio corretto dovrebbe essere quello di studiare a fondo prima dell’acquisto, ma, nonostante io comprenda pienamente il ragionamento e ne provi rispetto e fascino, sono anche convinto che possano esserci altri modi. La speranza è che ad approccio diverso si giunga al medesimo risultato ovvero di rispetto e genuino interesse per le Token. Certo rimane il tema aperto della conservazione delle spade. Mi direte: se non sai cosa hai in mano come potrai conservarle? Corretta osservazione e di questo si può certamente discutere, ma purtroppo, ancora una volta, questo si applica a tutta l’arte e l’antiquariato e in realtà a qualsiasi collezionabile. Si spera che l’istinto di autoconservazione faccia fare a chi ha speso un bel gruzzolo quel passo in più.

 

p.s. scusate la spataffiata, mi accordo solo ora di quanto mi sia dilungato

Quoto con quanto detto da Giulio nell'ultima parte... non importa il punto di partenza... ma il viaggio e la destinazione... io ho uno stuzzicadenti se penso ai vostri... ma lo volevo perché sempre affascinato da questo mondo... poi da studioso ho iniziato ad approfondire e a studiare... e in futuro se le condizioni me lo permetteranno vorrei un'esemplare di Token... non di certo qualcosa da cifre astronomiche... i prezzi visti mi hanno fatto scendere la lacrima nel portafoglio... 
Per fare un esempio.... Ora non voglio paragonarmi a voi... ma faccio parte di una community di un gioco e tra gli italiani sono uno dei pochi che riveste un certo ruolo... alcune volte mi vien dato dell'elitista perché non aiuto come vorrebbero essere aiutati i novizi... a me non importa come ci si sia avvicinato una persona a quel gioco... a me importa che lo comprenda e che gli possa piacere e diffonderlo... 
I 2 argomenti comunque vanno di pari passo... perché, permettetemi l'uso improprio del termine, se si amplia la community delle token, che sia dovuto ad per un manga, o per collezionismo, o perché amanti della cultura orientale e allora quale elemento per antonomasia se non una katana, se a questo si aggiungono forum come il vostro... associazioni... mostre e quant'altro... ampliandosi la community (offerta) l'asta (la domanda) si adeguerà di conseguenza e non sarà un evento di nicchia di 4 gatti

Ps: scusate l'intromissione, visto che sono l'ultimo arrivato e forse ho meno conoscenze e meno voce in capitolo... 

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49 minuti fa, G1an083 ha scritto:

Quoto con quanto detto da Giulio nell'ultima parte... non importa il punto di partenza... ma il viaggio e la destinazione... io ho uno stuzzicadenti se penso ai vostri... ma lo volevo perché sempre affascinato da questo mondo... poi da studioso ho iniziato ad approfondire e a studiare... e in futuro se le condizioni me lo permetteranno vorrei un'esemplare di Token... non di certo qualcosa da cifre astronomiche... i prezzi visti mi hanno fatto scendere la lacrima nel portafoglio... 
Per fare un esempio.... Ora non voglio paragonarmi a voi... ma faccio parte di una community di un gioco e tra gli italiani sono uno dei pochi che riveste un certo ruolo... alcune volte mi vien dato dell'elitista perché non aiuto come vorrebbero essere aiutati i novizi... a me non importa come ci si sia avvicinato una persona a quel gioco... a me importa che lo comprenda e che gli possa piacere e diffonderlo... 
I 2 argomenti comunque vanno di pari passo... perché, permettetemi l'uso improprio del termine, se si amplia la community delle token, che sia dovuto ad per un manga, o per collezionismo, o perché amanti della cultura orientale e allora quale elemento per antonomasia se non una katana, se a questo si aggiungono forum come il vostro... associazioni... mostre e quant'altro... ampliandosi la community (offerta) l'asta (la domanda) si adeguerà di conseguenza e non sarà un evento di nicchia di 4 gatti

Ps: scusate l'intromissione, visto che sono l'ultimo arrivato e forse ho meno conoscenze e meno voce in capitolo... 

Ciao Gian, l’entusiasmo che ci metti è veramente bello e questo è sicuramente un ottimo primo passo.

Tuttavia devo fare un piccolo distinguo in linea con quanto ti ha detto anche Beta.

Sul percorso siamo tutti d’accordo, non importa come ci arrivi, ma come lo affronti.

Tuttavia (e qui sta lo sforzo d’animo che ci devi mettere, come dirò tra poco) una spada è Token o non lo è. Non puoi confrontare una spada industriale pensata per la pratica di un’arte marziale con quello che trovi qui. Sarebbe come essere appassionato d’auto e usare un modellino come riferimento per comprendere discussioni fatte su un forum tecnico relativo ad un impianto frenante (compresa usura e tutto). Ok magari il tuo modellino è dettagliato, ma comprendi da solo che stiamo parlando di due cose totalmente diverse.

Come ho sostenuto gli approcci iniziali possono essere molteplici, ma non mi allargherei troppo nel considerare, in riferimento allo studio della Token, buono tutto purché ci sia passione. Se decidi di intraprendere un percorso in un forum o un’associazione di studio allora devi dedicare tempo, impegno e dedizione a ciò che viene studiato lì, non ci sono succedanei. Poi certo, puoi anche vivere la tua passione in maniera molto più leggera limitandoti a romanzi, manga o libri di storia militare condendo il tutto con qualche katana industriale a contorno per fare colore. Non dubito neppure che possa essere parimenti o anche maggiormente appagante a seconda di ciò che ciascuno desidera, ma capisci che stiamo parlando di qualcosa di diverso.

Ti dicevo che qui, a seconda del tuo approccio, sta lo sforzo d’animo che ci devi mettere. Mi spiego.

Come avrai potuto notare dalle discussioni (sempre pacate e rispettose) tra me, Gianluca ed Enrico, ci sono approcci differenti. Io in questo sono un po’ “eretico”, ma dipende probabilmente dal fatto che mi reputo prima collezionista e solo successivamente studioso. Detto questo mai mi sognerei di dire che lo studio non serve e cerco di spendere più tempo possibile sulle lame che acquisto. Ora, questo è, anche se non economicamente, il modo più semplice dal punto di vista della continuità e della motivazione. Avere per le mani una lama reale forza (o dovrebbe forzare) a studiarla a fondo per rispettarla, conoscerla e preservarla. Molto più difficile (e qui mi ricollego all’inizio) perseguire questa strada non avendo possibilità iniziale di acquistare dei pezzi dato che cio' richiede disciplina e forte dedizione (e sì, certamente passione). Come un’arte marziale direbbe Gianluca 🙂. Ti aspetta tanta carta, tante ricerche su internet, tanti oshigata e tante trasferte per toccare con mano (con fukusa, please). Anche perché alla fine bisognerà pur vederle dal vivo ste Token no?

E’ per questo che ti dico che il futuro richiederà uno sforzo d’animo non indifferente. Se, come dici, desideri una Token, ma al momento non puoi permettertela allora dovrai coltivare questa passione in maniera indiretta e per qualcuno questo potrebbe essere disincentivante nel lungo periodo. Non mollare!

Ma vedi il lato positivo, se sarai costante arriverai al primo acquisto con una maturità e una consapevolezza immensamente superiori a quelli che hai ora.

A risentirti (per lungo tempo) su questo forum!

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7 minuti fa, GiulioC ha scritto:

Ciao Gian, l’entusiasmo che ci metti è veramente bello e questo è sicuramente un ottimo primo passo.

Tuttavia devo fare un piccolo distinguo in linea con quanto ti ha detto anche Beta.

Sul percorso siamo tutti d’accordo, non importa come ci arrivi, ma come lo affronti.

Tuttavia (e qui sta lo sforzo d’animo che ci devi mettere, come dirò tra poco) una spada è Token o non lo è. Non puoi confrontare una spada industriale pensata per la pratica di un’arte marziale con quello che trovi qui. Sarebbe come essere appassionato d’auto e usare un modellino come riferimento per comprendere discussioni fatte su un forum tecnico relativo ad un impianto frenante (compresa usura e tutto). Ok magari il tuo modellino è dettagliato, ma comprendi da solo che stiamo parlando di due cose totalmente diverse.

Come ho sostenuto gli approcci iniziali possono essere molteplici, ma non mi allargherei troppo nel considerare, in riferimento allo studio della Token, buono tutto purché ci sia passione. Se decidi di intraprendere un percorso in un forum o un’associazione di studio allora devi dedicare tempo, impegno e dedizione a ciò che viene studiato lì, non ci sono succedanei. Poi certo, puoi anche vivere la tua passione in maniera molto più leggera limitandoti a romanzi, manga o libri di storia militare condendo il tutto con qualche katana industriale a contorno per fare colore. Non dubito neppure che possa essere parimenti o anche maggiormente appagante a seconda di ciò che ciascuno desidera, ma capisci che stiamo parlando di qualcosa di diverso.

Ti dicevo che qui, a seconda del tuo approccio, sta lo sforzo d’animo che ci devi mettere. Mi spiego.

Come avrai potuto notare dalle discussioni (sempre pacate e rispettose) tra me, Gianluca ed Enrico, ci sono approcci differenti. Io in questo sono un po’ “eretico”, ma dipende probabilmente dal fatto che mi reputo prima collezionista e solo successivamente studioso. Detto questo mai mi sognerei di dire che lo studio non serve e cerco di spendere più tempo possibile sulle lame che acquisto. Ora, questo è, anche se non economicamente, il modo più semplice dal punto di vista della continuità e della motivazione. Avere per le mani una lama reale forza (o dovrebbe forzare) a studiarla a fondo per rispettarla, conoscerla e preservarla. Molto più difficile (e qui mi ricollego all’inizio) perseguire questa strada non avendo possibilità iniziale di acquistare dei pezzi dato che cio' richiede disciplina e forte dedizione (e sì, certamente passione). Come un’arte marziale direbbe Gianluca 🙂. Ti aspetta tanta carta, tante ricerche su internet, tanti oshigata e tante trasferte per toccare con mano (con fukusa, please). Anche perché alla fine bisognerà pur vederle dal vivo ste Token no?

E’ per questo che ti dico che il futuro richiederà uno sforzo d’animo non indifferente. Se, come dici, desideri una Token, ma al momento non puoi permettertela allora dovrai coltivare questa passione in maniera indiretta e per qualcuno questo potrebbe essere disincentivante nel lungo periodo. Non mollare!

Ma vedi il lato positivo, se sarai costante arriverai al primo acquisto con una maturità e una consapevolezza immensamente superiori a quelli che hai ora.

A risentirti (per lungo tempo) su questo forum!

infatti non oso paragonare il mio puntaspilli con le vostre token XD... ciò che attualmente posso fare è studiare a più non posso... ma proprio tutto... dalle token in generale (a breve farò un acquisto utile per il mio studio) alla disciplina... ma questo perché ho una forma mentis... di approcciare tutto con metodo, rigore e scientificamente se posso... e nonostante stia studiando anche le arti... ne sto traendo beneficio per il mio vivere... 

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31 minuti fa, G1an083 ha scritto:

.. ne sto traendo beneficio per il mio vivere... 

Questo che dici è molto bello. Una delle cose più belle che ho letto nel forum negli ultimi anni. 
Si collega direttamente al pensiero di Giulio, in verità, e coglie un aspetto che raramente affiora: si studia la Token per cambiarsi dentro (preferibilmente in meglio).
Se sai cogliere questo, istintivamente, hai già imboccato una strada maledettamente buona. 

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11 minuti fa, G.Luca Venier ha scritto:

Questo che dici è molto bello. Una delle cose più belle che ho letto nel forum negli ultimi anni. 
Si collega direttamente al pensiero di Giulio, in verità, e coglie un aspetto che raramente affiora: si studia la Token per cambiarsi dentro (preferibilmente in meglio).
Se sai cogliere questo, istintivamente, hai già imboccato una strada maledettamente buona. 

Grazie mille G.Luca... lusingato 

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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