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shimitsu masatsune

Keith Austin Nobuhira

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Keith Nobuhira Austin (5 luglio 1934- 20 aprile 1997)

 

Keith Austin nacque in Minnesota,Fergus Fall, nel luglio del 1934.

Dopo essersi diplomato,nel 1958 si trasferì a New York dove decise d costruirsi una carriera come pittore e artista

.In quegli anni iniziò a farsi una discreta reputazione come giovane artista emergente ricevendo numerosi riconoscimenti e discreti premi dalla critica.Contemporaneamente alla sua affermazione come artista Keith nutri un sempre crescente interesse nella storia e nelle tradizioni dell'antico Oriente,tanto da spingerlo nel 1961 a trasferirsi in Giappone dove decise di studiare pittura e calligrafia.

Austin,affascinato dall'arte e dalla cultura nipponica,decise di fermarsi per ben nove anni valicando ostacoli quali il diverso linguaggio e abitudini.

Quasi subito dopo il suo arrivo Austin nutri un amore profondo verso la spada giapponese tanto da spingerlo a tentare di diventare uno spadaio.In quegli anni la spada giapponese stava incamminandosi verso un nuovo rinascimento,superando il proibizionismo americano,slegandosi dalla concezione militaristica del periodo dei due conflitti mondiali (della spada come oggetto marziale) ma come opera d'arte,riscoprendo l'antico valore che ad essa veniva attribuito.

Nella prima metà degli anni sessanta Austin,fermo nel suo intento,chiese aiuto a Dr.Homma e a Dr.Sato rispettivamente dell'associazione N.B.T.H.K. i quali lo introdussero nello studio di Takahashi Sadatsugu (all'epoca Juyo Mukei Bunkazai) e lì vi rimase per due anni apprendendo i rudimenti del mestiere,scegliendo i pezzi di carbone essenziali per il successo di una buona operazione di Yaki-ire.

Sfortunatamente durante il suo terzo anno di apprendistato Sadatsugu passò a miglior vita costringendo Austin,come la maggior parte degli allievi di Sadatsugu a dirigersi verso lo studio di Miyairi Akihira.

Per la sua carriera di spadaio il periodo di formazione presso lo studio di Akihira fu molto importante per Austin,bisogna porre mente al fatto che Akihira era ed è tutt'oggi da molti considerato uno dei maggiori maestri del XX sec. ed in termini cronologici fu il secondo spadaio a ricevere l'onoreficenza di,nel 1963, "Juyo Mukei Bunkazai" (tesoro nazionale vivente).Durante gli ultimi cinque anni di apprendistato e di sua permanenza in Giappone Keith Austin ebbe contatti con molti importanti maestri spadai che seppero indirizzarlo verso un approccio al mestiere fuori dall'ordinario e ad un'estetica matura e autoconsapevole.

Nel nono anno di permanenza in Giappone Austin portò a termine con successo l'esame per ottenere il certificato di maestro spadaio,unico gaijin riconosciuto ufficialmente adatto ad esercitare il mestiere di spadaio.

Come nome d'arte Austin scelse il nome di Nobuhira decidendo di tornare negli Stati Uniti nel 1970.

Dopo un periodo di vagabondaggio attraverso l'America Austin decise di stabilire il suo studio a Yuba vicino Sacramento,Californa,dando finalmente inizio alla sua produzione di armaiolo.

Nobuhira costrui a Yuba City la sua fucina,gli attrezzi necessari ad esercitare e quanto opportuno.Nobuhira decise di produrre il suo Oroshigane con materiali tra i più disparati,sabbia ferrosa americane,binari in disuso sacrificando la sua intera esistenza alla ricrca di un acciaio dalle qualità superiori.

Nobuhira produsse con successo una sua ricetta personale per la pasta di argilla da usare nella fase dello tsuchioki,osservando con metodo le lame del periodo Kamakura per oltre vent'anni,studiandole e copiandole costantemente e applicando i risultati delle sue ricerche nella sua produzione autonoma.

La sua perenne insoddisfazione lo spinse ai limiti della ricerca della giusta "Via" da seguire lavorando alacremente e senza sosta.

Costituì una figura di primo rilievo nel panorama degli amanti delle Nihonto americani.

La sua produzione esistente è costituita prevalentemente da tanto ma anche da e ko-wakizashi, katane e pochissime tachi.

Il mei è costituito da due caratteri "Nobu" "Hira" e accompagnato spesso dalla data e informazioni utili quali la località del suo studioNobuhira dedicò la sua esistenza prevalentemente alla sperimentazione aprendosi a stili e scuole diversetra le quali quelle di Bizen Soshu si può dire certamente che furono le sue preferite.

L'hada è maggiormente Mokume,itame,O-Hada,nagare Hada.L'hamon varia dal suguha,notare,midare,choji sia in nioi che in nie-deki.Raramente Nobuhira incideva horimono sulle proprie lame prediligendo essenzialmente applicare l'arte del sukashi nella realizzazione di Tsuba.

Nobuhira (Keith Austin) si spense nel 1997 lasciando un vuoto,forse incolmabile nel panorama degli amanti e degli studiosi delle lame giapponesi

Nobuhira.jpg

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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davvero una bella storia, non credevo che uno straniero fosse riuscito a passare l'esame ufficiale da forgiatore.



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Una breve nota introduttiva della sua biografia viene fornita ,a pag 86-87 dal libro, "MODERN JAPANESE SWORD AND SWORDSMITH: FROM 1868 TO THE PRESENT" scritto da Leon e hiroko Kapp e da Yoshindo Yoshihara


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Qualcunoo sa dirmi perchè non ci sono lame sue prodotte con il tamahagane "vero" cioè prodotto da un Tatara ?


La spada giapponese si apprezza come una bella donna : per le forme, la pelle ed il profumo.

 

Carlo

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probabilmente perche il governo non glielo concede :hehe::hehe:

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probabilmente perche il governo non glielo concede :hehe::hehe:

 

Usando il passato, visto che è morto, diremo "concedeva".

 

Esatto. L'acciaio da Tatara è tornato ad essere disponibile in piccole quantità dopo il1973 e in quantità sufficienti a molti spadai dopo il 1977. Il nosto americano era già a casa e nessuno gli ha mai concesso di ricevere il Tamahagane.


La spada giapponese si apprezza come una bella donna : per le forme, la pelle ed il profumo.

 

Carlo

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Usando il passato, visto che è morto, diremo "concedeva".

 

Esatto. L'acciaio da Tatara è tornato ad essere disponibile in piccole quantità dopo il1973 e in quantità sufficienti a molti spadai dopo il 1977. Il nosto americano era già a casa e nessuno gli ha mai concesso di ricevere il Tamahagane.

 

Ho letto solo ora gli interventi postati su questo vecchio topic e vorrei precisare che non è solo un discorso di concessione,pur avendone diritto,non tutti i Tosho Gendaito fanno uso di Tamahagane prodotto dal Tatara N.B.T.H.K e non per questi i loro lavori vengono considerati dalla comunità della spada giapponese non tradizionali...

Quello del rapporto tra tamahagane e Austin è un discorso a parte...Austin conosceva ed ebbe modo di apprezzare già in Giappone sotto la tutela di Miyairi Akihira le proprietà metallurgiche del tamahagane ma raffrontando i propri lavori (come molti altri) con la qualità delle lame Koto volle seguire un proprio percorso personale.

Come Miyairi,e ben presto anche Sumitami Masamine,Austin volle svincolarsi dal concetto di superiorità del tamahagane approfondendo le ricerche su materiali alternativi,diversi metodi di smaltimento delle scorie durante il prucesso di forgia,produzione di oroshigane convinto della possibilità di restaurare gli antichi segreti dei maestri jokoto e koto...Recentemente anche amata Akitsugu lavora alacremente su questa via ottenendo magnifici risultati avvicinandosi incredibilmente per bellezza e fattura del jigane ai migliori capolavori Yamashiro (è riuscito anche a ricreare il famoso najishi-hada eguagliandolo in bellezza e qualità e tutto questo senza tamahagane...).


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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shimi, solo ora ho letto la storia di Austin....bella storia veramente. tornando al tamahagane, ho letto di un altro forgiatore che produce il proprio acciaio dentro il suo laboratorio....ora non ricordo il nome....come torno a casa lo cerco in qualche libro :)


....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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Veramente su "Modern Japanese Swords and Swordsmiths" ci sono le immagini di almeno 2 maestri che producono da soli l'oroshigane, non ricordo i nomi ma controllo e poi vi faccio sapere.



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scusate le domande banali, ma se l'acciaio prodotto (o autoprpdotto) non è il tamahagane, ma altro acciaio o se lo spadaio si produce il proprio, si può ancora, a vostro parere, parlare di adesione alla tradizione e di prodotto "genuino"?

Come si faceva prima del 1973, cioè prima della ripresa della distribuzione del tamahagane?


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Io mi riferivo a tamahagane prodotto direttamente dall'artigiano, che in questo caso viene detto oroshigane.

 

Nel medioevo ogni zona di produzione, scuola di forgiatore o gruppo di spadai aveva una tatara di riferimento che produceva con materiali locali.

E' anche per questo che l'acciaio di Yamashiro è diverso da quello di Bizen o Mino.

 

In tempi più moderni sono sorte Tatara durante la seconda guerra, ad esempio al tempio di yasukuni o a Seki.

Attualmente la produzione è strettamente regolamentata dal ministero della cultura e l'unica Tatara è quella della NBTHK. L'unico Tamahagane "ufficiale" è quindi quello prodotto dalla associazione e regolamentato dallo stato.

I maestri dal livello Mukansa in poi hanno maggiore libertà e quindi spesso si dedicano anche a produrre acciai particolari e oroshigane con cui andare incontro più specificatamente al loro stile o alle loro esigenze.



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Veramente su "Modern Japanese Swords and Swordsmiths" ci sono le immagini di almeno 2 maestri che producono da soli l'oroshigane, non ricordo i nomi ma controllo e poi vi faccio sapere.

bravo simo....proprio a quelli mi riferivo!!

l'acciaio in effetti a volte lo si produce, oltre che con la sabbia ferrosa.....anche con materiale di scarto, tipo vecchi utensili, chiodi etc etc......si chiama sempre tamahagane?? o è quello che chiami oroshigane??....mi chiedo se con la parte ferrosa della nostra sabbia.....chiodi e ferracci non si riesca anche qui a tirare fuori del buon acciaio tipo tamahagane??!!....lo sai quanto io sono attaccato alla tradizione, però mi piace anche ragionare, e qualche volta cerco di essere più razionale :laugh: .....in fondo anche noi abbiamo degli ottimi vecchi chiodi o ferracci da cavallo consumati no??....voglio dire, come lo fanno i maestri ,dei quali non ricordo i nomi, nei loro laboratori.....chissà....si potrebbe fare anche qui.....bah era così....tanto per chiacchierare :ok:


....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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bravo simo....proprio a quelli mi riferivo!!

l'acciaio in effetti a volte lo si produce, oltre che con la sabbia ferrosa.....anche con materiale di scarto, tipo vecchi utensili, chiodi etc etc......si chiama sempre tamahagane?? o è quello che chiami oroshigane??....

 

Nel corso dei secoli la spada giapponese ha vissuto vicende alterne,ha visto nascere e scomparire molte scuole e geni indiscussi e ha certamente visto impiegare i più disparati tipi di acciaio per la sua produzione.

Il tamahagane è acciaio quasi privo di impurità e solitamente il tamahagane ufficiale è quello N.B.T.H.K,il differente metodo di produzione del tamahagane, avvalendosi di sabbia ferrosa (satetsu),viene definito come satetsu-oroshi,mentre il tamahagane fatto in casa viene chiamato oroshigane.Durante il periodo Koto,e la differente consistenza del materiale lo prova,per la forgia delle spade venivano impiegati uno o più diversi tipi di ferro ,certamente lontani dal tamahagane odierno in termine di purezza e qualità.Il tamahagane come lo conosciamo oggi,prodotto all'interno del tatara,è un riflesso del sistema di produzione del primo periodo Shinto (il satetsu durante questo periodo veniva ricavato principalmente dalle regioni di Chigusa e Izuha) che si evolve fino agli ultimi anni del periodo Shinshinto per poi essere abbandonato e recuperato nel secondo conflitto mondiale.

Durante il periodo Koto alcuni spadai importavano via Korea dalla Cina acciaio continentale da usare nella produzione di spade (Nanjing-Tetsu o Karatetsu=Acciaio Tang),altri in epoca Shinto creavano un misto di Tamahagane e Nanbantetsu (acciaio dei barbari del sud che poteva essere sia portoghese che tedesco che olandese,quest'ultimo era molto impiegato per la produzione delle lame Hizen del clan di Nabeshima famose in tutto il giappone per le prestazioni leggendarie del loro filo) altri ancora prediligevano esclusivamente il Nanbantetsu.

Esistono numerose teorie che circolano riguardo l'acciaio Jokoto e Koto e nessuna di queste è stata in grado di risolvere il mistero (alla luce delle scoperte degli ultimi trent'anni non esistono sostanziali differenze tra le migliori lame jokoto come la Heishi-shorin-ken e la Shichi-sei-Ken di Osaka in termini di qualità di Jigane e jitetsu rispetto alle migliori lame Yamato e in parte Ko-Bizen).

Alcuni,come Suishinshi Masahide e Sumitami Masamine,sostengono che il motivo principale dell'appariscente differenza tra acciaio Koto e acciaio Shinto,Shinshinto e Gendaito risieda nel semplice fatto che gli artigiani Koto ricavavano l'acciao a basse temperature per le loro lame dalla lavorazione e raffinazione del Sen-Tetsu (pig-iron,ghisa) accoppiato ad akame-satetsu (sabbia ferrosa rossa).In linea di massima si potrebbe dire che non è mai esistito,o meglio non c'è mai stato un definitivo sistema di standardizzazione nella produzione dell'acciaio da impiegare per la realizzazione di una spada giapponese nel corso della storia. :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

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Diversi spadai producono *anche* proprio acciaio, o ne usano uno non tradizionale, ma se guardate alla competizione per accaparrarsi il migliore prodotto dal tatara ogni volta che lo accendono si comprenderà che deve avere un qualche cosa in più. Il migliore va ai migliori, con buona pace della democrazia... :hehe:

 

bravo simo....proprio a quelli mi riferivo!!

l'acciaio in effetti a volte lo si produce, oltre che con la sabbia ferrosa.....anche con materiale di scarto, tipo vecchi utensili, chiodi etc etc......si chiama sempre tamahagane?? o è quello che chiami oroshigane??....mi chiedo se con la parte ferrosa della nostra sabbia.....chiodi e ferracci non si riesca anche qui a tirare fuori del buon acciaio tipo tamahagane??!!....lo sai quanto io sono attaccato alla tradizione, però mi piace anche ragionare, e qualche volta cerco di essere più razionale :laugh: .....in fondo anche noi abbiamo degli ottimi vecchi chiodi o ferracci da cavallo consumati no??....voglio dire, come lo fanno i maestri ,dei quali non ricordo i nomi, nei loro laboratori.....chissà....si potrebbe fare anche qui.....bah era così....tanto per chiacchierare :ok:

 

Kotetsu è celebre per aver fatto capolavori con ferri vecchi...

 

scusate le domande banali, ma se l'acciaio prodotto (o autoprpdotto) non è il tamahagane, ma altro acciaio o se lo spadaio si produce il proprio, si può ancora, a vostro parere, parlare di adesione alla tradizione e di prodotto "genuino"?

Come si faceva prima del 1973, cioè prima della ripresa della distribuzione del tamahagane?

 

Guarda alla differenza di prezzi fra stesso spadaio prima e dopo il 1973...

D'accordo che il prezzo lo fa il mercato, influenzato dall'idea di "acciaio superiore", ma secondo me c'è stato un salto di qualità. Recentemente l'interesse e gli alti prezzi raggiunti hanno permesso di rispolverare e studiare cose che ai tempi del nostro americano non si poteva considerare.

Investimento nella ricerca, lo si potrebbe chiamare, invogliato dalla richiesta di mercato.

 

 

Come Miyairi,e ben presto anche Sumitami Masamine,Austin volle svincolarsi dal concetto di superiorità del tamahagane approfondendo le ricerche su materiali alternativi,diversi metodi di smaltimento delle scorie durante il prucesso di forgia,produzione di oroshigane convinto della possibilità di restaurare gli antichi segreti dei maestri jokoto e koto...

Già, ma gli sarebbe riuscito meglio restando in Giappone. Invece è tornato in America.

Perchè ? :whistle:

Lo stesso acciaio se prodotto in Giappone è Tamahagane, se in America è solo acciaio...


La spada giapponese si apprezza come una bella donna : per le forme, la pelle ed il profumo.

 

Carlo

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Kotetsu è celebre per aver fatto capolavori con ferri vecchi...

...allora faccio bene a pensare che per fare un 'capolavoro'...il tamahagane puro non sia indispensabile....si ok...è sicuramente il miglior materiale, ma non l'unico che consenta di avere una buona lama.....

........sono sempre osservazioni :laugh:


....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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...allora faccio bene a pensare che per fare un 'capolavoro'...il tamahagane puro non sia indispensabile....si ok...è sicuramente il miglior materiale, ma non l'unico che consenta di avere una buona lama.....

........sono sempre osservazioni :laugh:

 

E' sempre lo spadaio la componente principale. Anche spade fatte con Nanbantetsu sono pregevoli pezzi rispetto a Koto di produzione di massa. Tutta questione di manico... :ok:


La spada giapponese si apprezza come una bella donna : per le forme, la pelle ed il profumo.

 

Carlo

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Lo stesso acciaio se prodotto in Giappone è Tamahagane, se in America è solo acciaio...

 

Il Tamahagane come lo intendiamo noi oggi è il prodotto del tatara del N.B.T.H.K.

Hirokuni,Masamine ed altri ad esempio hanno importato akame-satetsu dal Sud-Africa pruducendo oroshigane e depurandolo e ottenendo infine risultati notevololmente superiori (mi referisco a Masamine e al suo inimitabile Masamine choji) a quelli col tamahagane del N.B.T.H.K,purtroppo Sumitami Masamine si è spento nel 1997 e la ricerca si è interrotta con la sua scomparsa...Penso che il discorso Tamahagane lo si affronti per certi versi in modo sbagliato nella comunità della spada Giapponese.

Molti spadai Shinsakuto (anzi salvo rare eccezioni direi tutti) prediligono il Tamahagane come materiale principe essenzialmente per la sua versatilità ,infatti consente una lavorazione più rapida ed è possibile forgiare e temprare negli stili più disparati proprio grazie ad esso!

Col tamahagane N.B.T.H.K è possibile fare sia lame in stile Soshu che in stile Bizen sia in stile Mino che in stile Yamato,l'unica nota particolare è quella dell'esigenza di dover utilizzare alte temperature per la sua utilizzazione.

E' per questo che il mistero Koto rimane ancora un enigma irrisolto,non c'è molta disponibilità (o tempo adisposizione) da parte dei Tosho alla sperimentazione.

Modificato: da shimitsu masatsune

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e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Hirokuni,Masamine ed altri ad esempio hanno importato akame-satetsu dal Sud-Africa pruducendo oroshigane e depurandolo e ottenendo infine risultati notevololmente superiori (mi referisco a Masamine e al suo inimitabile Masamine choji) a quelli col tamahagane del N.B.T.H.K

 

Se davi lo stesso acciaio sudafricano ad un'altro il risultato non sarebbe stato lo stesso.

Come dicevo, tutta questione di manico...


La spada giapponese si apprezza come una bella donna : per le forme, la pelle ed il profumo.

 

Carlo

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