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Ughen

Le Pietre Per La Politura

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Oltre ad avere ottime conoscenze teoriche sulle lame.....e decidere di investire i propri risparmi ad acquistare e lepitre necessarie alla politura....... Su cosa ci si deve esercitare....§ non credo che si utilizzino delle lame antiche.....§§§§ :gocciolone:

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In Giappone l'apprendistato inizia con un buon mese passato con le mani in una baccinella d'acqua a strofinare due pietre per fare uchiko.

Non avendo appreso in Giappone , anche se mi ci sono recato più volte a rubacchiare segreti e consigli, non so dire di preciso. Penso che gli approcci dovrebbero essere di due tipi. Nel primo si acquista dimestichezza con i movimenti, le pressioni e la postura, la cosa si potrebbe fare utilizzando una lama non polita ed una "falsa pietra" come per esempio un mattone di legno. Il secondo approccio sarebbe quello di iniziare timidamente ad eseguire alcuni passaggi sotto diretto controllo di u supervisore in modo da evitare di danneggiare la lama. Ricorda sempre che talvolta basta una passata errata per compromettere una geometria. Penso che si possano anche eseguire la tecniche su simulacri di ferro o lame spezzate.

Chiaramente a tutto questo deve precedere una notevole mole di tempo dedicata alla conoscenza della nihonto che non può essere eseguita unicamente in maniera teorica. Imparare a conoscere l'equilibrio geometrico comporta necessariamente un rapporto specifico istruttore/allievo in quanto molti aspetti non sono descrivibili a parole senza poter avere in mano un concreto esempio.

Io penso che la prima fase sia lo studio della nihonto, esso va poi integrato con l'osservazione di pezzi significativi in una degna quantità.

Non vorrei apparire pedante ma in questi anni mi sono reso conto che la capacità di riconoscere una buona politura è abbastanza rara in quanto non sempre vengono spiegati con chiarezza quali siano i parametri di giudizio corretti e quali siano i difetti che possono evidenziarsi durante il processo (intendo difetti di politura, non difetti della lama), occupandomi di tal cosa da tempo ormai, ho raccolto per esperienza e per confronto con altri una lunghissima serie di elementi in grado di definire il livello di politura e molti di essi -tra l'altro- non hanno niente a che fare con la finitura, ma sono pittosto pertinenti alla geometria della lama.

Io penso che un buon conoscitore di nihonto debba per forza di cose conoscere a livello teorico anche la politura.

La cosa che spesso trovo difficile da spiegare è che in togi non esiste una fase più importante, il semplice fatto che arato sia una pietra più ruvida non ha assolutamente come conseguenza che il lavoro in questa fase sia più grezzo e approssimativo come potrebbe ritenersi vero invece per altre attività come la scultura o la carpenteria. Anzi direi che vale esattamente il contrario, maggior cura si è avuta in una fase e migliore sarà il risultato dello stage successivo.

Tornando alla conoscenza necessaria io trovo particolarmente educativo - per tutti e non solo per chi vuole approfondire la conscenza della politura - poter avere una lama in buone condizioni geometriche. A tal fine per un neofita è assai più vantaggioso poter esaminare una gunto piuttosto che una koto.

Le numerose politure a cui sono state sottoposte le lame antiche hanno procurato in buona parte di esse una modificazione geometrica che prescinde dalla capacità dei togishi; un occhio attento è comunque in grado di comprendere l'entità di queste modificazioni e quindi -pur apprezzando una tachi koto in splendida politura- è pienamente consapevole della sua diversità attuale dalla condizione di un tempo, tale consapevolezza non inficia comunque la possibilità di apprezzarne il valore.

Osservate per esempio alcuni lame di grande valore della scuola di Masamune, vi sono dei tanto che presentano uno tsukurikomi completamente sballato, non solo lo hamachi è scomparso ma addirittura il filo (lo ha) presenta una disomogenea rientranza. Purtuttavia si tratta di oggetti di grande valore.

Insomma si torna sempre all'annoso dilemma, molti ambiscono alla lama antica , ma spesso si rischia di non essere in grado di apprezzarla in quanto non si è ancora sviluppata la sensibilità corretta nei confronti dei parametri geometrici di base. ...e come sempre finisco O.T. :gocciolone: scusate.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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......il semplice fatto che arato sia una pietra più ruvida non ha assolutamente come conseguenza che il lavoro in questa fase sia più grezzo e approssimativo come potrebbe ritenersi vero invece per altre attività come la scultura o la carpenteria.......

anche perchè se fai un lavoro approssimativo con una pietra, e si lasciano le geometrie imperfette, difficilmente si potranno poi riprendere nella fase successiva.

prima di passare alle prossima pietra, si deve essere completamente soddisfatti del lavoro svolto con la pietra attuale. mai pensare cose tipo....." si vabbè,ora sono a kongo.....lo shinogi non è perfettissimo ...ci penso dopo con la binsui"....oppure lavorando con binsui..."c'è ancora qualche segno di kongo....ok....questi li tolgo con kaisei" a volte si è portati a fare questo tipo di ragionamenti, ma è sbagliatissimo, ed alla fine ti ritrovi tutto!!


....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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...Insomma si torna sempre all'annoso dilemma, molti ambiscono alla lama antica , ma spesso si rischia di non essere in grado di apprezzarla in quanto non si è ancora sviluppata la sensibilità corretta nei confronti dei parametri geometrici di base. ...e come sempre finisco O.T. :gocciolone: scusate.

 

E' vero ma la questione è che spesso anche molti tosho contemporanei,soddisfando per certi versi "le richieste del mercato", modellano le proprie opere sul sugata tipico delle diverse scuole Koto tanto da forgiare spesso avendo come modello geometrie fittizie.


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Salve a tutti, :fiori:

 

 

mi permetto di aggiungere un particolare sicuramente noto agli addetti ma non ai profani:

 

le Jizuya sono scaglie ricavate dalla pietra Narutaki, pietra più "dura" e più "liscia" della Uchigumori

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Giustissimo. :arigatou:

Jizuya la pietra misteriosa. Il suo effetto non è solo abrasivo, è una cosa strana, da un lato ha un blando potere abrasivo e dall'altro produce una sorta di lappatura , ma assai meno incisiva di quella di un migaki ma non solo.

La pietra magica. :laugh:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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.............La pietra magica. :laugh:

nella politura è tutto magico :laugh::cool: Siamo proprio tutti malati :hehe:

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ed ecco per dare un idea di come appare una lama durante le varie pietre durante, alcuni passaggi:

 

ARA-TO

arato0.jpg

arato.jpg

 

 

KAISEI

kaisei.jpg

 

 

CHU-NAGURA

chu_nagura.jpg

 

 

UCHIGUMORI

uchigumori.jpg

 

 

HAZUYA

hazuya.jpg

 

 

JIZUYA

jizuya.jpg

 

 

NARUME

narume.jpg

Modificato: da Ughen

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Grande Ughen, tutte queste fasi mi fanno ricordare una cosa che dovevo dire da tempo.

E' interessante notare come la linea del ko-shinogi sia curva, quasi in maniera parallela al fukura, l'intera area del kissaki inoltre presenta -in una buona politura- ancora un evidente niku. Con l'aumentare delle politure la linea del ko-shinogi tende ad appiattirsi ed il niku tende a scomparire. E' molto importante cercare di preservare il niku del kissaki, una punta senza niku è molto più fragile e fondamentalmente sbagliata. Va da sè che nei casi in cui il niku è già pareggiato la possibilità di recuperarlo comporta un necessario accorciamento della punta non sempre consigliato. Questa è una delle decisioni tecniche che un togishi deve affrontare.

E' una questione di equilibrio molto complessa in quanto più si cerca di mantenere niku e ko shinogi, meno risulta evidenziato lo yokote in quanto la variazione d'angolo è meno accentuata. per questo motivo si vedono spesso finiture differenti in cui la soluzione di compromesso risulta la più equilibrata mentre le scelte estreme sono pr così dire in qualche modo difettose. Spesso se si ha un ko-shinogi line ben curvato lo yokote è scarsamente accentuato, se si ha uno yokote molto pronunciato il ko shinogi tende a drizzarsi e il kissaki a perdere niku e aumentare in fragilità.

Poichè come dissi si tratta di una soluzione di compromesso penso che in termini di risultato sia preferibile avere uno yokote non particolarmente accuminato piuttosto che un kissaki fragile. Nel primo caso si tratta di una "carenza" estetica risolvibile in parte con la finitura a narume, nel secondo caso invece oltre alla disarmonica linea dritta del ko-shinogi si aggiunge una riduzione funzionale spesso irrecuperabile.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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:arigatou: grazie andrè .......come già detto più volte la politura non può essere praticata dal bricolagista della domenica, UNA MINIMA INCLINAZIONE DELLE PASSATE SUL BOSHI QUINDI COMPROMETTE IL NIKU! rovinando cosi in modo quasi inreparabile la lama :omg: Modificato: da Ughen

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Non proprio in maniera irreparabile, diciamo che se si ha la tendenza ad un boshi bianchissimo e molto omogeneo a volte si rischia -senza le dovute attenzioni- di sacrificare non solo l'elegante curvatura del ko shinogi ma anche di compromettere la resistenza agli urti della zona più sensibile.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Ecco alcuni termini in giapponese... :arigatou:

katana4.jpg


La vittoria è di colui,

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interessante immagine, questi termini sono poco usati ma sempre utili.

 

Il -suji finale comunque non è sempre usato (credo che significhi linea) sono molto più diffusi i termini semplici Shinoji, koshinoji e Yokote



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...Suji vuol dire linea e Ko-shinogi-suji vuol dire linea del koshinogi.

Dire shinogi non necessariamente vuol dire riferirsi specificamente allo shinogi-suji o allo shinogi-ji.

Questi termini servono a distinguere proprio i casi in cui ci riferiamo al ko-shinogi (quando ne parliamo solitamente ko-shinogi-ji) o ,in questo caso particolare è capitato ad esempio, alla linea del ko-shinogi (ko-shinogi-suji). :arigatou:

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

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ringrazio sentitamente Ughen per le foto

 

era da tempo che volevo chiedere se era possibile vedere delle foto dello stato della lama in politura

 

:ok::ok:

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