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shimitsu masatsune

Etichetta E Token

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Quando si è interessati ad esaminare una lama che non ci appartiene bisognerebbe chiedere il permesso all'attuale proprietario della stessa come regola generale del buon costume.

E' importante innanzitutto ringraziare, inchinandosi al proprietario ed alla spada ,in segno di rispetto anche tutti precedenti proprietari della spada stessa per averci garantito la preziosa opportunità di stringerla tra le mani.

(N.B.: L'inchino in segno di rispetto nei confronti del proprietario e della spada deve essere eseguito in modo appropriato,solo dopo che il permesso di visionare la lama è stato accordato).

 

DSC043441.jpg

 

image016.jpg

 

 

quando una lama viene passata da una persona all'altra il tagliente non devrebbe mai essere rivolto in direzione di chi la riceve,sia che la lama fosse o non nel fodero.

Se la lama fosse riposta all'interno del fodero sarebbe opportuno seguire il giusto metodo di estrazione della stessa.

Prima di estrarre la lama è utile rilassare l'habaki dalla morsa del fodero poi proseguire verso l'estrazione della spada tenendo il fodero con la mano sinistra e l'impugnatura con la mano destra,il mune della spada deve essere rivolto verso il basso ed è lungo questo che la lama deve poter scivolar via dolcemente,in modo fluido, dal saya facendo molta attenziona al momento in cui la lama sta per uscire,con un movimento troppo brusco infatti il kissaki potrebbe danneggiare l'imboccatura del saya (Koiguchi=bocca di carpa) o peggio addirittura la politura stessa potrebbe graffiarsi.

 

image006frfr.jpg

 

Una buona lettura della lama non è completa finchè non si riesca a leggere anche il Nakago.

Esaminare il codolo di una spada giapponese non vuol dire limitarsi alla mera interpretazione del mei ma significa anche poter apprezzare la cura che i precedenti proprietari hanno riservato alla lama e la qualità stessa di quest'ultima ecc.

Per rimuovere il nakago dallo tsuka occorre per prima cosa rimuovere il mekugi con il mekuginuki (a volte questa operazione viene svolta prima dell'estrazione della spada)

 

mekugi.jpg

 

poi tenere ben ferma l'impugnatura con la mano sinistra e con la destra colpire con colpi intervallati e decisi l'impugnatura,a questo punto tenere la lama ad di sotto dell'habaki senza mai toccare nè volontariamente nè involontariamente l'habaki stesso .

 

tsukahazusi.jpg

 

image010.jpg

 

 

Se il codolo non vien via dallo shirasaya con facilità sarebbe opportuno utilizzare un nakagonuki per facilitarne l'estrazione (nel caso la lama fosse riposta in koshirae si può ovviare ugualmente questo problema applicando un fazzoletto sullo tsuba dopo aver rimosso il mekugi e nbattere quanto basta con il martelletto in legno sullo tsuba stesso,così facendo la lama si libererà con faciltà dalla morsa dello tsuka).

 

kizuchi.jpg

 

nakagonuki.JPG

 

howto01.jpg

 

howto02.jpg

 

 

Una volta rimosso il codolo dall'impugnatura è possibile apprezzare appieno la lama per intero con la dovuta accortezza (anche se il nakago in realtà sarebbe l'unica porzione di lama da poter toccare sarebbe più indicato premunirsi di guanti in cotone).

E' importante non toccare mai la superficie della nuda lama con le dita nè parlare durante l'esaminazione della spada,sarebbe considerato infatti un atto di scortesia (incrementando inoltre la remota probabilità ,tramite il vapore acqueo, che la lama possa arruginire in futuro;un tempo si teneva stretto tra le labbra serrate un pezzo di carta per filtrarlo).

(N.B.: per percepire bene tutti i dettagli di una lama sarebbe opportuno rimuovere l'olio dalla sua superficie,per fare ciò non è necessariamente vero che usare obbligatoriamente la polvere uchiko ad ogni esame sia una cosa giusta,in ogni caso sarebbe opportuno quando la spada non è di nostra proprietà che se ne occupasse il vero proprietario).

Usare per quest'operazione un panno in seta,buone alternative sono il cotone e la flanella oppure della carta morbida del tipo nugui-gami o Yoshino-gami)

 

 

04.jpg

 

teswt_clip_image002_0000.jpg

 

image022.jpg

 

wiping_uchiko.jpg

 

 

Una volta aver apprezzato il Sugata,il ji-gane,il ji-tetsu e l'hamon della spada sarebbe opportuno ringuainarla senza prima aver posizionato nuovamente l'habaki nella sua corretta ubicazione,reinserito il codolo nello tsuka prima e il mekugi poi (se si prevede che la lama venga esaminata nuovamente sarà il proprietario a preoccuparsi se questa necessiti o no di olio e quindi applicarlo).

 

image014.jpg

 

 

(bisogna dare un paio di colpetti col palmo della mano affinchè il nakago aderisca bene all'interno dello tsuka,è importante e mai superfluo ricordare che dopo questa operazione che va inserito all'interno del mukugi-ana il relativo mekugi.)

 

Yoshih16.jpg

 

Dopo un'ultima ispezione,eventualmente e se il caso specifico lo richiede inguainare la lama stando ben attenti a non danneggiare accidentalmente la superficie della stessa durante l'operazione.

 

incase_sword.jpg

 

 

Restituire poi la lama (sguainata solitamente come in figura sotto), dopo aver ringraziato nuovamente ed essersi inchinati,al proprietario.

 

image018.jpg

 

Durante un Kantei o un evento particolare dove siano presenti delle tavole allestite con delle lame in libera esposizione (in genere una decina) sarebbe opportuno chiedere sempre il permesso per poter visionare le spada ai rispettivi proprietari ove presenti,inchinarsi in segno di rispetto ed in special modo fare attenzione a non non parlare mai durante un esaminazione (solo dopo essersi allontanati per scambiare opinioni) e mantenere la giusta distanza dagli altri partecipanti (ci sarebbero poi altre norme generali come lasciare all'esterno fotocamere,telecamere,oggetti non necessari che potrebbero rovinare accidentalmente la superficie lucidata di una lama quali catenine,orologi ecc.)

 

intk24062006_3.jpg

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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bravissimo bell'articolo shimitsu :ok:

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Ottimo, alcune foto ho visto che le hai prese da altri siti, spero tu abbia chiesto il permesso visto che abbiamo avuto problemi del genere in passato.

Ciao


Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

La conoscenza può ostacolare, l'ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

(Suzume no Kumo)

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Ottimo, alcune foto ho visto che le hai prese da altri siti, spero tu abbia chiesto il permesso visto che abbiamo avuto problemi del genere in passato.

Ciao

 

:arigatou:

Il permesso mi fu accordato (per alcune di esse non vi è esplicitamente bisogno) intorno al venti di luglio dell'anno scorso,infatti le foto si trovano sul nostro sito dal ventotto luglio e ebbi modo di inserirle in quella data già in una precedente discussione.

E' mia buona abitudine conservare le mail di consenso eventualmente vi fosse il bisogno di dimostrare qualcosa...

 

P.S.: quando ricomprerò lo scanner eventualmente potrei sostituirle modificando la discussione in una versione illustrata da me senza ricorrere a scadenti foto altrui :ichiban: .

I disegni già sono pronti da Settembre :arigatou:

Modificato: da shimitsu masatsune

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ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

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ottimo lavoro.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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bravo Shimi, è molto importante un buon compendio sull'etichetta in ogni occasione


"Bellezza, gioventù e fascino cominciano ad appassire quando appaiono la prima volta.

Attraverso le prime foschie della primavera, scorgiamo il Ponte d'Autunno"

----

mai confrontarsi con un imbecille, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza

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Ottimo Shimitsu, ci andava una rinfrescata a questo argomento visto che la discussione precedente si è rovinata con il cambio di sito.



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Figurati Shimitsu era solo per non incappare in discussioni.

Ciao e grazie :arigatou:


Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

La conoscenza può ostacolare, l'ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

(Suzume no Kumo)

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Figurati Shimitsu era solo per non incappare in discussioni.

Ciao e grazie :arigatou:

 

:arigatou:

 

comunque appena ritorno acquisterò un nuovo scanner e inserirò le illustrazioni (non per fare lo sborone ma sono davvero più esaurienti e coerenti delle foto )


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

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Molto interessante. Complimenti a Shimitsu.

Leggendo, però, mi é sorta una domanda: ma é proprio escluso che una katana, sia pure antica e preziosa, possa essere maneggiata, magari in occasioni eccezionali e rarissime, come ciò che effettivamente é, ossia una straordinaria ed efficientissima arma?

Dal tono devoto che sempre traspare quando si parla (o si scrive) di questi oggetti e dalle attenzioni che un semplice esame visivo comporta. sembrerebbe proprio di no. Ed io stesso, sia ben chiaro, avrei delle fortissime remore(!).

D'altra parte, penso che la passione per le token non possa semplicemente equipararsi a quella per un oggetto statico, come una porcellana o un quadro.

Mi viene in mente il paragone con le auto d'epoca, spesso anch'esse delicate, rare e costosissime, i cui proprietari, in genere, non si limitano ad ammirarle, ma ci vanno anche in giro, almeno qualche volta. E si potrebbero fare tanti altri esempi (violini Stradivari?).

In fondo, la qualità e la bellezza di una lama stanno sì nella accurata tecnica costruttiva, nei materiali eccellenti, nelle forme armoniose; ma un Maestro forgiatore vuole sicuramente allo stesso modo (e per le lame antiche forse ancor più) essere apprezzato per la leggerezza, il bilanciamento, la scorrevolezza nello sguaino e per tanti altri dettagli che si possono valutare soltanto se la spada viene utilizzata, magari a vuoto, per eseguire un kata.

Certo, dopo chiburi (scrollare il sangue), lasciar scorrere il mune e gli shinogiji (rigorosamente privi di lubrificante) di una katana d'epoca tra il pollice e l'indice della mano sinistra (nuda!) per eseguire noto (rinfoderare)... (a qualcuno é venuta la pelle d'oca?)

Ma la questione (pelle d'oca a parte) é posta seriamente.


"Il cuore che mai si distrugge,

neanche se bruciato dalle fiamme

o schiacciato da una roccia,

è il vero cuore,

il maestro da cui dipendo"

(Kozumi Isenokami)

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Esisteva un etichetta intorno alla spada Giapponese anche nel Giappone feudale che risaliva all'antico periodo Heian.

 

0018.jpg

 

Nel periodo Edo naturalmente non esistevano i Kantei-Kai ma ma una sorta di esame diretto delle lame molto vicino per concentrazione alla meditazione,il Buke-mekiki.

Sostanzialmente l'etichetta da seguire in particolari circostanze e per ovvi motivi era addirittura più rigida di quella praticata oggi specie quando ci si trovava nella rarissima condizione in cui un altro samurai chiedesse di poter visonare la propria spada.

Takezo capisco il tuo discorso sulla conflittualità esistente tra pratica e conservazione e per ti pregherei di continuare il tuo discorso (quando anche non spostare integralmente l'intervento) in questa discussione decisamente più pertinente http://www.intk-token.it/forum/index.php?s...=1896&st=20 dove apputo stiamo già trattando l'argomento.

Modificato: da shimitsu masatsune

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Condivido integralmente la posizione di Shinken.

Anche io penso che sia quantomeno limitante l' apprezzamento delle Nihonto sotto l' esclusivo profilo estetico-visivo.

Non è che ci siamo fatti fuorviare dalle pur necessarie cure estreme nel preservare delicatissime politure? Le spade (come giustamente sostiene Shinmen) sono nate per essere portate, apprezzate dai loro possessori anche per le loro caratteristiche fisico - dinamiche, per la loro agilità, o per la loro 'potenza'.

Per conto mio confesso (consapevole di suscitare reazioni inorridite) i seguenti peccati:

 

1) sguaino quotidianamente le mie spade e le brandisco 'affettando' con cautela l'aria;

2) preferisco conservarle in koshirae invece che in shirasaia;

3) frequentemente 'palpeggio' (BRR..)a mani nude la superficie delle lame;

4) gioisco nell' apprezzare la differente sensazione restituita da parti brunite e no, nello scorrere del dito sulle creste (shinogi, yokote). In certi casi, con un po' di fortuna, si riesce perfino a percepire il tortuoso andamento della hada o le impercettibili avvallature provocate dalla forgiatura.

 

Il contrappasso di questi 'peccati' consiste (ma è poca cosa in confronto al piacere) nel tempo perso per la pulizia e la manutenzione straordinaria della lama successiva ai colpevoli palpeggiamenti.

Lo so, il rischio di provocare piccole graffiature è direttamente proporzionale alla quantità dei maneggiamenti. Ma che gusto c'è nella mera consapevolezza del possesso di una bella lama che però non può essere estratta dalla sua shirasaia?

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Sebbene il titolo della discussione Etichetta e Token possa trarre in inganno vorrei precisare che l'eventuale ambiguità del Topic è stata già ampiamente risolta nella premessa >.

Questa premessa ovviamente pone dei limiti alla discussione e mi sento di dire in tutta serenità che le vostre precedenti posizioni sono sì per certi versi comprensibili ma oggettivamente poco condivisibili e comunque del tutto fuori luogo per quanto riguarda appunto il tema della discussione.

La pratica del buke-mekiki il diretto antenato del Kantei in senso proprio (bisogna premettere però che il Kantei-Kai,ossia quella sana competizione a punteggio volta allo sviluppo della conoscenza sulle Token ed ai rapporti interpersonali e sociali tra amatori,come lo conosciamo noi oggi è per certi versi molto differente dalle due pratiche poco fa citate poichè è differente il modo di porsi rispetto ad esse) nacque principalmente dall'esigeza che aveva il bushi di valutare se una spada fosse buona oppure no e quindi di affidarsi o meno ad essa.

In questa pratica infatti ci si affinava nella percezione visiva e si valutava la potenza di taglio di una lama o le sue diverse caratteristiche esclusivamente in base alla vista e alla capacità di giudizio critico e quindi sulla meditazione senza il bisogno di testare alcunchè.

Anche gli spadai di una certa levatura ,come del resto un buon conoscitore, oggi come un tempo sono in grado dopo anni di esperienza di valutare solo attraverso la percezione sensibile le capacità intrinseche di una spada.

Chiusa questa breve digressione sul mekiki devo dire che dubito fortemente circa la remotà possibilità,correttezza e l'eventuale moralità dell'atto di poter toccare una spada altrui con le dita della nuda mano (e questo ha avuto validità in tutte le ere della spada Giapponese...Se ci si fosse trovati in una circostanza simile duecento anni fa ci sarebbe sicuramente scappato il morto o aperto un contenzioso,oggi piuttosto uno sguardo inferocito o al limite,e parlo a titolo personale,dapprima un ceffone e poi chissà :whistle: ...Per questo durante l'era samuraica il permesso di visionare una lama altrui raramente veniva accordato e comunque con dei precisi presupposti) o di provarne il peso e la manegevolezza senza un esplicito consenso quando anche,ipotizzando per assurdo,questo venisse concesso :arigatou:

 

P.S: Un antico detto recitava che la spada di un samurai poteva entrare in contatto solo con due cose : l 'una era la pura seta , l'altra era la carne del nemico.

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

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Shimi, accetto volentieri le 'bacchettate'.

In ogni caso è ovvio che gli irrituali comportamenti che ho descritto sono riservati alle mie lame: non mi sognerei mai di applicarli nell' esame di lame altrui

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Shimi, accetto volentieri le 'bacchettate'.

In ogni caso è ovvio che gli irrituali comportamenti che ho descritto sono riservati alle mie lame: non mi sognerei mai di applicarli nell' esame di lame altrui

Vorrei anche vedere! :ichiban::happytrema:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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