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Kentozazen

Togi Kantei

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ma dai gianfraaa!

STUDIAAAAA

 

 

Tu bravo, tu intelligiento, io no intelligiento. Bisogno di aiutare me. Poco capito. Lingua strana vostra. Io me no ricorda. :wacko:

Modificato: da Shirojiro

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Kento, i tuoi post, sono sempre piu' preziosi dell'oro...

 

mi raccomando... teniamoli archiviati... che questo ed il precedente sono materiale preziosissimo dal quale si potrebbe comporre un testo per l'associazione...

 

sarebbe bello toccare anche aspetti della lama in maniera cosi' lucida ed organizzata... per una corretta identificazione dei tratti di pregio e non...


Andrea

 

www.taai.it

www.iwamaryu.it

www.aikidogarda.it

www.takemusuaikidokyokai.org

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Cagliostro appena ho un po' di tempo proseguo con questo tutorial il fatto è che ogni spiegazione deve essere corredata da un disegno...ci vuole un po' di tempo. Per quanto riguarda gli aspetti di pregio il discorso è molto impegnativo e dovrebbe essere affrontato sotto un'ottica differente comunque tutto sarà più chiaro quando inserirò anche gli aspetti estetico/qualitativi. ma ancora sulle geometrie c'è molto da dire. :arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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si si certo... non era per farti fretta... innondaci pure del tuo sapere... tra l'altro con quei disegni e' tutto molto piu' chiaro, almeno dal mio punto di vista... certe cose prima non le avevo capite... :P


Andrea

 

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<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Non conoscevo i Ryobazukuri... e meno male che sono molto comuni !!! sono la stessa cosa dei moroha-zukuri ??

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Dopo tutto ciò devo assolutamente rivedere con attenzione la politura delle mie lame.

Grazie Ken :ok:


Budo

______________________________________

Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura.

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Non è finita ce ne sarebbe ancora parecchio , appena ho un po' di spinta riparto.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Non è finita ce ne sarebbe ancora parecchio , appena ho un po' di spinta riparto.

 

Andrea... Hai mai pensato a scrivere un libro? Dico sul serio. Pensa se queste cose le scrivessi e le pubblicassi.. Una parte breve di inquadramento storico, tecnico, di scuola... Un'altra di teoria come in questo topic... Un'altra di esempi alla stregua del "togi History".

Magari avendo a mente di illustrare in ogni parte gli aspetti critici e discutibili... ad esempio la politura selvaggia dei vari Jonny.

 

Sono convinto che ti nominerebbero cittadino onorario del Sol Levante! E noi saremmo felici.

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Sto già scrivendo un libro Roberto, l'argomento non è esattamente questo anche se c'è una minima pertinenza, purtroppo è una cosa lunga cavolo! Io non capisco come facciano certi personaggi a pubblicare libri "a tempo perso" , a me occorre una vita. Sono messo male coi tempi, mi serve tempo, tempo, tempo! Compro tempo!!!!!!!! Nessuno ne ha in vendita un po'? Poi sai ci sono già testi sul togi. Quando vieni giù ti racconto qualcosa. :)


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Ti do un'altro spunto alla riflessione, non necessariamente polemico ma di certo oggettivo: una lama in hira zukuri è la più semplice da polire in assoluto, con una differenza rispetto alla più difficile (shinogi zukuri) che definirei estrema. Nello hira abbiamo quattro piani su cui lavorare e tre soli spigoli a cui prestare attenzione, nello shinogi i piani di lavoro sono otto! e cinque spigoli! Hira= più facile da fare e più facile da polire...molto, molto, molto più facile. :arigatou:

 

Spero che nessuno sia mai tentato dal tramutare una shinogi-zukuri in una hira-zukuri... :nausea:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Vorrei proseguire questo topic abbandonato da qualche mese causa mia pigrizia.

Parliamo di lame stanche.

In generale per lama stanca si intende una lama che ha subito nel corso della sua vita numerosi togi. Gli elementi di valutazione primari della stanchezza sono la scarsità di hamachi e la notevole riduzione di kasane in prossimità del sabi kiwa (sotto l'habaki per intenderci).

Ovviamente è molto probabile che più una lama sia antica più manifesti segni di stanchezza, tuttavia i sintomi sopra descritti non sono di per se indicatori di minor valore della lama; voglio dire che uno scarso hamachi -soprattutto in una koto- non è di per sè un fattore che ne riduce il valore.

Bisogna piuttosto tenere in considerazione la conseguenza che la stanchezza può avere su altri aspetti, in principal modo sul tessuto del jihada.

In giappone sono esposte lame di Kamakura con hamachi ridottissimo, talvolta nullo; esse sono comunque ritenute di grande valore in virtù di molti elementi : epoca, attribuzione, estetica, e soprattutto condizioni del tessuto.

E' inoltre importante -ma questo è ovvio- che non vi siano segni di perdita dello hamon.

Bene.

Cerchiamo ora di capire cosa avviene eseguendo numerosi togi su una nihonto. Progressivamente avvicinandoci al cuore della lama la rifinita superficie resiste per numerosissimi togi, ma piano piano ci si avvicina sempre più allo shingane.

Sapete bene che lo shingane è molto più tenero, somiglia molto ad un materiale ferroso, esso tende all'ossidazione molto velocemente, è più scuro e più grezzo della superficie originaria. Dunque dicevo (vedrò in seguito di fare uno schema grafico) che togi dopo togi ci si avvicina ad una zona di transizione in cui le diverse leghe sono miscelate tra loro. Bisogna anche tener presente che , per quanto accurata possa essere, quest'area di trasizione non si trova allo stesso livello lungo tutta la lama,vi saranno zone con livelli più alti ed aree con livelli più bassi; avviene quindi che lo shingane comincia a farsi vedere in superlazione in forma di aloni di forma allungata.

Allo stesso tempo avviene anche una mutazione dello hamon; se da un lato vero che lo hamon è passante bisogna però anche considerare che la propagazione dell'impulso di tempera agisce diversamente sull'hada che sullo shingane, inoltre più ci si avvicina al centro più l'influenza di diferenziazione imposta dallo tsuchioki si riduce. L'hamon muta quindi riducendo la sua brillantezza, lo habuchi inoltre comuncia a perdere definizione assumendo l'aspetto di una sfumatura.

In relazione al togi dunque posso dire che non è sempre facile comprendere se la lama presenti segni di sfondamento prima del restauro, si può unicamente tentare di ipotizzare. Non necessariamente comunque una lama stanca (o parzialemente stanca) non è degna di un togi, dipende da caso a caso. Comunque quando il togishi si rende conto che la lama è sfondata il suo modo di intervenire su di essa diventa molto più complesso in quanto sulla superficie si alternano aree di materiale di diversa durezza che reagisco in maniera radicalmente diversa anche sotto l'azione delle pietre, l'obiettivo rimane sempre quello di raggiungere il massimo grado di omogeneità.

.....Prosegue

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Susa se interrompo l'interessantissimo topic, ti volevo chiedere se su hamon con grossie nie come quelli Soshu, ripetute politure, oppure l'uso di acido possono evidenziare grandi ara-nie. Inoltre le varie "attività" al di fuori dell'hamon come tobiyaki ecc. con ripetute politure spariscono o tendono a permanere?

Grazie

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Susa se interrompo l'interessantissimo topic, ti volevo chiedere se su hamon con grossie nie come quelli Soshu, ripetute politure, oppure l'uso di acido possono evidenziare grandi ara-nie. Inoltre le varie "attività" al di fuori dell'hamon come tobiyaki ecc. con ripetute politure spariscono o tendono a permanere?

Grazie

Cesare ottima domanda , mi permette di chiarire il concetto.

La politura su lame sane ,prive di sfondamenti allo shingane generalmente non comporta perdita di hataraki. Per quanto riguarda i nie , essendo essi strutture globulari , dopo molti togi tendono a spostarsi, piuttosto che a scomparire. Esattamente come avviene quando affetti un salame, le parti chiare si spostano sulla superficie. Questi spostamenti sono percettibili sono teoricamente in quanto un togi comporta asportazioni di materiale assai minime (fatta eccezione per i casi disastrati in cui vi siano profondi solchi o geometrie sballate) nell'ordine di centesimi di millimetro. Non mi risulta che vi sia una netta relazione tra il numero di togi e l'ipotetico ingrandimento dei cristalli di nie, con questo non nego che possa avvenire ma non costituisce una regola, potrebbe semplicemente essere un caso.

Per quanto riguarda i tobiyaki questo genere di formazione persiste in maniera definita sino all'approssimarsi del livello di sfondamento, una volta raggiunti livelli critici vicini allo shingane i tobiyaki tendono a sfumare mostrando un profilo sempre meno definito dovuto alla diversa modalitàdipropagazione della tempera sullo shingane.

Per quanto riguarda l'uso di acido esso è sempre da biasimare, ma ancor di più lo è nei casi di lame stanche ove la superficie incomincia a presentare micro fessurazioni che ne favoriscono la penetrazione nell'acciaio, queste fessurazioni presentano una notevole tendenza all'ossidazione e l'acido ne accellera il processo aumentando velocemente (in senso relativo) il processo di dilatazione delle fessurazioni stesse.

E' però verò che l'utilizzo di acido spesso aumenta la visibilità dei nie inquanto l'azione corrosiva agisce in maniera differenziata tra superficie e cristalli, si crea quindi uno sbalzo che fa fuoriuscire leggermente il nie dal piano e lo rende più evidente.

Per questo motivo l'acido viene utilizzato da restauratori frettolosi che non sono in grado di evidenziare attività così piccole con un buon livello di finitura. Un buon hadori è il modo migliore per rendere evidenti i nie per esempio. ...Un pessimo hadori è il modo migliore per occultarli. :gocciolone:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Esattamente come avviene quando affetti un salame, le parti chiare si spostano sulla superficie.

un' immagine più chiara non potevi darla :ok:


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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andre nel caso dell'utsuri in quale momento della vita della lama pensi sia piu visibile, cioe una lama stanca ha +o- stacco tra utsuri e hada?

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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