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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Akai

Samurai Donna...mmmh...

Messaggi consigliati

Salve di nuovo a tutti voi...

 

Ho sentito oggi in palestra due persone che, con molta eleganza :happytrema: , dicevano molto apertamente ed energicamente svariate teorie sull'esitenza o meno della "Famosissima Samurai Donna"... :whistle:

 

Dopo svariate ore di riflessione vi porgo la domanda a voi...

 

E' esistita veramente? C'è mai stata una donna samurai nella storia le cui nobili gesta sono arrivate fino a noi?

 

Grazie... :arigatou:

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Salve di nuovo a tutti voi...

 

Ho sentito oggi in palestra due persone che, con molta eleganza :happytrema: , dicevano molto apertamente ed energicamente svariate teorie sull'esitenza o meno della "Famosissima Samurai Donna"... :whistle:

 

Dopo svariate ore di riflessione vi porgo la domanda a voi...

 

E' esistita veramente? C'è mai stata una donna samurai nella storia le cui nobili gesta sono arrivate fino a noi?

 

Grazie... :arigatou:

 

 

ciao

certo la piu' famosa è Domu Gozen , se n è parlato sul forum...

vai qui e vedrai: http://www.intk-token.it/forum/index.php?s...31&hl=heike

 

:arigatou:

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Per essere samurai era sufficiente nascere in una famiglia di bushi, tutto qui. Che sapesse combattere o meno è un'altra cosa :arigatou:

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Ragazzi usate il motore di ricerca del forum! Nn fate come me che nn lo uso ma..... :zitto::whistle:

 

:hehe: Yamagata


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Infatti,per essere samurai era sufficiente nascere in una famiglia di samurai,però solo da un certo periodo storico la distinzione fra classi fu netta ed inviolabile.Una donna aveva gli stessi obblighi verso il suo signore al pari di un bushi :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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certo certo che c'erano ^^ -un altro esemlpare caso di come il Giappone fosse più avanti di noi già allora... detto da una donna,eh. Parere personale! ^^-

in effetti mi viene in mente subito l' Heike Monogatari. Adesso però vado a leggermi tutti i link che avete suggerito! :arigatou:


明麗

___________________________

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Bhè Akari, il Giappone per molte cose è avanti a noi ma, per moltre altre, è incredibilmente indietro :arigatou:

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se non si considerano le armi preferibilmente usate negli scontri , è vero che una delle poche differenze era nelle modalità di un'eventuale seppuku ??


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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quello di samurai era uno status.

come una donna che nasceva da un contadino era considerata una contadina, cosi una donna nata in una famiglia samurai, era tale.

molte di queste donne, specie in epoca sengoku quando le guerre erano continue, venivano educate nell'arte del combttimento armato, tipicamente lo yari (o naginata) e nell'uso del tanto. spesso erano educate anche nell'arte della spada.

avevano anche loro il dovere (e l'onore) di fare seppuku, ma per loro la morte era piu "semplice" perche doveva avvenire con un colpo di tanto alla gola.

solitamente la donna samurai amministrava la casa al fine di accondiscendere il proprio marito nei suoi desideri. teneva i conti e gestiva le ricchezze, perchè per il samurai la ricchezza e il denaro era qualcosa a cui non prestare valore alcuno, anzi era considerato qualcosa di spregevole, e "contaminante", destinato solo alle classi inferiori dei commercianti (che nella gerarchia sociale erano meno importanti dei contadini, su cui si reggeva tutto il sistema economico feudale, infatti tutto aveva un valore in "koku" unità di misura del riso e indice della rendita di un terreno, un po' come in europa le cose erano valutate in buoi).

insomma la donna samurai era devota al proprio marito e di riflesso al proprio daymio, e doveva servirlo,compiacerlo e assecondarlo in tutto. Infatti era pratica comune accettare nella propria famiglia le "concubine" del proprio marito, la cui figlianza era considerata discendenza ereditaria a tutti gli effetti.

Tuttavia ella aveva una serie di libertà notevoli,visti i tempi e gli scenari sociali, oltre a quella di amministrare il patrimonio, quella di divorziare (e non semplicemente di essere ripudiata dal marito), quella di rifiutare un pretendente scelto dal padre come marito, quella di intraprendere viaggi di propria iniziativa e dopo l'arrivo dei gesuiti portoghesi alla fine del 1500, anche la liberta di abbracciare una religione diversa da quella di famiglia.... immaginate se nel 1600 una nobildonna europea cristiana potesse convertirsi ad esempio all'ebraismo, senza che nessuno della famiglia battesse ciglio...

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quanto al seppuku mi ricordo che le donne legavano le caviglie l'una all'altra così da non scomporre le proprie gambe una volta spirate...


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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e... soprattutto per come vengono considerate le donne attualmente :whistle:

Esatto, purtroppo :arigatou:

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Esatto, purtroppo :arigatou:

 

E cioè ?

..ma soprattutto , loro che cosa ne pensano ?

Intendo dire , è facile giudicare dall'esterno , ma non dimentichiamo le risorse delle donne , ad esempio , si fà un gran dire contro il velo delle mussulmane , ma se vai a camminare tra di loro ti può capitare che ti rapiscano con un semplice sguardo , si insomma .. Gli occhi sono lo specchio dell'anima e le mussulmane hanno imparato ad usare un costume che a noi sembra disumano come una specie di livella nel gioco della seduzione che ( per dirla tutta ) da noi miete più vittime di una guerra , tra suicidi , anoressia , ebulimia ecc ecc ..

 

Se poi la cultura del Ki le costringe ad una forte remissività per evitare le conseguenze degli scatti d'ira degli uomini , si può dire che ci sia comunque una specie di equilibrio logico scarsamente contestabile .

D'altronde tutti in giappone , sempre e comunque , sono tesi ad evitare le conseguenze degli scatti d'ira da surplus di testosterone degli altri .. E infatti inserisco un paio di .. :arigatou: :arigatou: .. Che non si sà mai .. :arigatou: ... Oppure sono diventati così in seguito alle innumerevoli guerre , una specie di selezione naturale causata dalle regole d'ingaggio dei samurai :gocciolone: ..mica si può fare il terzo grado a tutti .. Ti inchini? Si ? Ok.. Non ti inchini ? ZAk!! E le teste rotolavano :gocciolone:


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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Ma dai ragazzi era cosi' anche da noi fino a qualche decennio fà....ancora oggi è cosi'...

 

cosa deve fare una donna per trovare lavoro? (Shirojiro non parlare)

 

tutti i datori di lavoro che ne approfittano etc.

 

In veneto la donna si è tolta il burka negli anni 90 :happytrema:

 

riguardo le musulmane non sono messe male come si pensa , loro (la maggiornza) sono d accrdo con portare il velo , e anche se avessere il ocnsenso di toglielmo la maggioranza non lo farebbe...e il costume non è disumano , è loro tradizione e va rispettata.... allora anche i samurai a mettersi quelle specie di gonne o tuniche da prete...fanno un pò sorridere..

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credo che alla fino portare il velo sia l'ultimo problema per le mussulmane, onestamente ^^'

in ogni caso guardate che la condizoone della donna attualmente in giappone non è poi così disastrosa! Proprio il 12 ottobre a Milano la dottoressa Rossella Marangoni ha tenuto un'interessante conferenza -e mi pare il libro sia di prossima pubblicazione, mi informerò- proprio per dimostrare come in realtà il ruolo della donna nel paese del Sol Levante sia tuttora -e spesso sia stato- più rilevante di come si pensi.

Appena trovo qualcosa lo porto qui ^^

 

:gocciolone: tempo di armarmi adeguatamente ed aprire il mio armadio, da qualche parte là dentro gli appunti ci saranno... intanto vi saluto, spero di riemergere.


明麗

___________________________

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io parlo per esperienza personale Akari, mia moglie è giapponese. Il ruolo della donna in giappone oggi E' antiquato.

 

Sia sul lavoro, che nella famiglia, che nei gesti quotidiani in generale. Sicuramente non hanno l'emancipazione comportamentale di voi donne italiane.

 

Un esempio, banale se vuoi, ma comunque utile alla comprensione di quanto dico.

 

Esci a cena con i colleghi di lavoro, il capoufficio finisce il contenuto del bicchiere, alza lo sguardo, la collega donna immediatamente versa, è suo dovere.

Stessa situazione tra uomini = uguale gesto che significa di voler far passare il proprio rapporto ad una amicizia profonda e sincera. A me è capitato quando un amico di mia moglie e ora anche mio mi verso' il sake in un isakaya, e io non ricambiai. Poi mi venne spiegato.

Poi ci sono i matrimoni combinati, i posti di lavoro inaccessibili, le figlie che non devono andare all'università perchè non serve...

Mah insomma dipende dalla zona e dalle persone, non si puo' far di tutta l'erba un fascio.

Quel che è certo è che dire che la donna in giappone stà meglio che qui, è un imprecisione.

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

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