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scionescire

Manutenzione Katana...dubbio Eretico

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Ciao, sono Giovanni. Mi sono iscritto oggi a questo forum ( che oggi ho scoperto ) perchè appassionato di antiquariato, armi e cose belle in genere...e credo che poche cose possano sintetizzare questi tre elementi come una katana.

La mai ignoranza sul punto peraltro - e me ne accorgo quanto più leggo discussioni di cui ho serie difficoltà a capire anche i termini ( io sono molto rozzamente rimasto a " filo " " dorso " " punta "... ) - è pressochè totale.

Fatta questa premessa, necessaria a spiegare ( meglio :scusare ) la domanda che vado a porvi , mi permetto di espormi l' eretico dubbio di cui al titolo.

Ho ricevuto due anni fa da mio padre, appassionato di arti marziali che pratica da quasi 20 anni - io ho praticato ma molto meno - una katana antica a mio avviso molto bella. Lui l' ha fatta arrivare in Italia nel ' 93 tramite il suo maestro di Karate ( persona che ho avuto il piacere di frequentare : discendente di samurai, architetto di levatura internazionale ... ), pagandola una discreta somma ( circa 5.000.000 dell' epoca ) , su scelta del suo maestro che aveva avuto l' occasione da un amico.

Io l' ho tenuta sempre oliata e ripulita con i canonici accessori ( dei quali ignoro il nome tecnico ) , ossia il sacchetto con la polverina bianca ( che detto così sembra cocaina .. ) e lo straccetto con olio profumato.

Ad un certo punto ho però visto che si formavano tracce di ossidazione nerastra ( puntini o microvenature piccolissime ). A quel punto, con occidentale brutalità, ho ripulito quei piccoli punti con cotton fioc imbevuto di polish per auto, poi benissimo ripulito , e ho passato tutta la lama con un grasso spray per atmosfere marine, ben tirato poi con uno straccio . Risultato : a distanza di un anno a mio ( incompetente ) avviso , lama perfetta, non più ossidata e non opacizzata per nulla.

Vorrei sapere se ho fatto danni e se, comunque, al di là di fattori legati alla sacralità dell' arma, la scelta era blasfema come mi viene da pensare leggendo in questo forum. Grazie mille e complimenti a tutti per la competenza che leggo nei partecipanti tutti. Giovanni

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benvenuto :arigatou:

sto pensando come sarebbe se un gaijin(modo in cui i giapponesi chiamano gli stranieri) nel 2007 mettesse in crisi togishi("restauratore di spade") di fama mondiale! :happytrema::happytrema:

x kentozazen= questo ragazzo appena arrivato ti manderà sul lastrico con i suoi metodi innovativi, altro che pietre da migliaia di euro..gran polish a go go! :whistle:

 

a parte gli scherzi.. x la prossima volta : cerca di studiarti il + possibile il forum per capire come fare a far si che la tua lama nn ossidi , inoltre se capita rivolgiti ad un esperto e non improvvisare mai restauri. puoi fare danni irreparabili.

se hai voglia posta le foto della tua spada in particolare nei punti in cui sei intervenuto

 

:arigatou:


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Ciao: Non invio le foto solo per mia incapacità sul punto. Vorrei solo rassicurare chi mi ha risposto in ordine al fatto che non ritengo di avere fatto danni. Le puntinature erano piccolissime ( parliamo di 3/4 puntini del diametro di un millimetro e di una striscetta lunga 4/5 mm e sottilisima in corrispondenza di una leggerissima irregolarità dell' acciaio. Il tutto assolutamente superficiale, una scuritura dell' acciaio, non una corrosione.

Vorrei capire, però - al di là di profili culturali che posso benissimo capire e condividere - quali sono le critiche tecniche alle mie scelte. Credo che capire sia il modo migliore per non ripetere gli errori, in questo come in tutti i campi.

Non capisco che danno posssa fare il polish lucidante per auto più fine ( quella pasta abrasiva leggerissima che toglie un micron di vernice dopo che hai sfregato per 45 minuti ... ), usato con cautela su un ottimo acciaio. A vista le ombreggiature sono sparite e non si vede assolutamente alcuna differenza con le zone circostanti.

Idem per il grasso spray. Io sono un appassionato ( squattrinato ) di antiquariato e mi piace frequantare un restauratore di mobili, con il quale chiacchieriamo spesso. Capisco benissimo il problema di non utilizzare materiali " alternativi " su legno o altro materiale che assorba ; molto meno perchè su lucido acciaio non si possa utilizzare un grasso di ottima marca destinato a preservare i metalli dagli agenti atmosferici.

Non vuole essere una provocazione, ma solo una richiesta di aiuto, anche perchè ritengo che queste idee possano essermi utili in ogni altro campo in cui si verta sulla manutenzione di oggetti di pregio. Grazie mille a tutti

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Ciao: Non invio le foto solo per mia incapacità sul punto.

 

Benvenuto nel club :happytrema: io non riesco a fotografare neanche il pavimento...

 

Non capisco che danno posssa fare il polish lucidante per auto più fine ( quella pasta abrasiva leggerissima che toglie un micron di vernice dopo che hai sfregato per 45 minuti ... ), usato con cautela su un ottimo acciaio.

 

Questo è un discorso culturale volendo. Dal punto di vista perfettamente meccanico di danni non ne fai.

Dal punto di vista collezionistico il danno è enorme. La valutazione e lo studio della spada giapponese come strumento efficace e resistente da quasi un millennio viene eseguita tramite l'unica osservazione visiva delle caratteristiche costruttive.

 

Queste caratteristiche sono sostanzialmente tre gruppi:

- geometria (forma, dimensioni, peso...)

- tecnica costruttiva (tipo di forgiatura, materiale o materiali usati)

- tempra differenziale

 

Per evidenziare ciascuna di queste caratteristiche, l'unico modo è la politura tradizionale con le pietre abrasive.

 

La geometria è impossibile ottenerla altrimenti, perderesti gli spigoli.

La tecnica costruttiva di evidenzia tramite una progressiva satinatura sempre con pietre piu' fini, e non con una lucidatura. La lucidatura schiaccia i grani di metallo su se stessi, creando una superfice uniforme che infatti riflette bene la luce. condizione contraria a quella necessaria per analizzare la trama del metallo

La tempra differenziale viene anch'essa evidenziata tramite una pietra speciale, per farla ancor piu' risaltare rispetto al resto della lama. Anche questa è una cosa che perderesti in caso di lucidatura.

 

 

molto meno perchè su lucido acciaio non si possa utilizzare un grasso di ottima marca destinato a preservare i metalli dagli agenti atmosferici.

 

Il grasso impastrocchia tutto, è difficile da togliere e per lo studio e la visione della lama essa deve essere pulita. non intervengo sulle eventuali ragioni di chimica perchè non ne so' nulla.

 

Non vuole essere una provocazione, ma solo una richiesta di aiuto, anche perchè ritengo che queste idee possano essermi utili in ogni altro campo in cui si verta sulla manutenzione di oggetti di pregio. Grazie mille a tutti

 

Spero di esserti stato d'aiuto. Ultimamente i nuovi utenti tendono a darmi del presuntuoso in modo piu' o meno velato, ma, siccome spero che questa non sia la mia vera natura ma solo la conseguenza del mio modo di scrivere approssimativo, ho tentato di spiegarti le ragioni per il meglio, e senza usare termini tecnici che sei giustificatissimo se non conosci, quello se vorrai seguire il forum verrà col tempo.

 

Benvenuto :arigatou:

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benvenuto scionescire ( a proposito che vuol dire?)

 

come ti ha benissimo anticipato jarou, il tuo intervento potrebbe essere stato più invasivo di quello che pensi.

Innanzitutto è da valutare lo stato di conservazione della lama, se non era polita perfettamente prima, adesso difficilmente noterai differenze. Ma ti assicuro che anche solo l'uso del grasso spray su una lama perfettamente restaurata si vede in controluce, oppure oscura delle particolarità del metallo, figuriamoci poi se la hai lucidata con la pasta abrasiva.

Mi raccomando comunque IN QUALSIASI CASO non pulire in NESSUN MODO il codolo della lama (nakago) che deve rimanere arrugginito così come è.

 

Facci vedere due foto, anche se ti vengono male.



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attenzione , tutti i prodotti abrasivi in pasta ( polish per cromature , pasta per auto ecc ) hanno un ph che si altera con l'uso , durante l'applicazione sono acidi e svolgono una disgregazione sugli ossidi , nell'ultima fase dell'utilizzo perdono l'acidità , ma ( per questioni un pò più complicate su cui non mi soffermo ) lasciano sempre un residuo invisibile che pregiudica la struttura superficiale .

 

Meccanicamente e fisicamente , l'effetto delle passate con microgranuli in pasta , può essere paragonato tranquillamente ad una " sabbiatura " in quanto l'incidenza sulle strutture semiancorate ( pettinate e schiacciate dall'ultimo passaggio della politura tradizionale ) è proporzionale al loro stato di durezza e molte vengono rimosse o modellate sul loro perimetro .

 

Prova a pensare allo stesso principio meccanico in grande , sfere durissime sfregate in gran numero su una superficie composta da cubi con un minimo di fuga tra loro .

La politura tradizionale , invece , sarebbe un piano durissimo con differenti gradi abrasivi su una superfice come sopra , e , nell'ultima fase , una specie di " mattarello per la pasta " ( escuzes moi ) con durezza maggiore della superficie ma che non viene fatto rotolare ma trainato .

 

Come vedi le differenze sono enormi e pregiudicanti .

 

L'olio di garofano tradizionale è blando e neutro con saponificazione contenuta , il motivo è che deve proteggere senza pregiudicare l'osservazione della " pelle dell'acciaio " ( hada )


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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Benvenuto. Posta la foto della tua lama se puoi, soprattutto del codolo ( la parte coperta dall'impugnatura di legno ); magari possiamo darti una mano ad identificarla meglio :arigatou:

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Ikkiù Ti ha risposto molto bene nei vari punti. Aggiungo solo che dove la superficie è "satinata" per poter vedere la trama dell'acciaio la pasta o polish o simili schiacciano o corrodono (micron) la superficie (ma non con un effetto satinato come è richiesto.

Una superficie lucida non fa vedere la trama dell'acciaio.

 

Per quanto riguarda i grassi anche se sono per protezione di metalli potrebbero non essere adatti alla composizione di un acciaio giapponese.

 

Prodotti in spray sono in ogni caso da evitare perchè il propellente potrebbe creare acidificazioni.

 

La polvere che usi va data con parsimonia per togliere il vecchio olio indurito, io ad esempio tolgo la polvere appena data con classico panno di riso, ma stringendo molto sul dorso e molto poco sulla parte temprata per non opacizzare il lavoro del politore.

 

L'olio apposito ha proprietà antiossidanti così come la magnolia del fodero (saya) e se ne usa meno di una goccia per parte (si bagna una carta sul foro della bottiglietta).

 

Ci sono articoli in cui è spiegato come fare e anche altri modi di "maneggiamento" devi solo cercare.

 

Shirojiro :happytrema:

 

PS Ikkiù ! Sei un cimiciò ? (un chimico giapponese) :happytrema:

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Avete già detto tutto...e anche molto chiaramente. :brooding: Che ci sto a fare io? :gocciolone:

Sarei felice di poter vedere un foto della lama.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Grazie mille a tutti per le spiegazioni! Cercherò di inviarvi qualche foto ( non ne ho mai fatte per internet!!) e, eventualmente inviare copia della documentazione che è arrivata dal Giappone con la katana.

Purtroppo è quasi tutta in giapponese... capsico solo che c' è una dichiarazione del museo statale di Kyoto ( a logica credo sia una sorta di nulla osta all' espatrio ). Sinceramente farebbe molto piacere anche a me sapere qualcosa di più della spada, e vedo che avete una competenza incredibile!

Comunque non ho polito ( meglio : polishato! ) tutta la lama, solo i piccolissimi pezzi opacizzati, nè ho mai pensato di intervenire sotto il manico della stessa.

Per l' amico che me lo ha chiesto, Scionescire è nik che viene dal latino " SCIO NESCIRE " ossia " so di non sapere ".

Grazie a tutti e a presto... appena riesco a fare una foto della katana... o mi viene qualche altro dubbio amletico. Giovanni

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Grazie mille a tutti per le spiegazioni! Cercherò di inviarvi qualche foto ( non ne ho mai fatte per internet!!) e, eventualmente inviare copia della documentazione che è arrivata dal Giappone con la katana.

Purtroppo è quasi tutta in giapponese...

Siamo qui apposta. Inserisci anche i documenti se puoi :arigatou:

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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