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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Dora

I Sempai Devono Essere Rispettosi

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Ma infattti è proprio a quello cui mi riferisco Kentozazen, grazie. Sono stati preziosi per una mia personale riflessione e spero anche per altre e altri quelli di Funakoshi. Sarebbe interessante al di là del mio personale problema, fare un topic sulle differenze di comportamento tra italiani e giapponesi non solo nel dojo ma in molte altre situazioni della vita. Grazie ancora :arigatou:

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Concordo anche con Bardix in termini generali, anche se effettivamente l'etica Confuciana non è esattamente in piena coerenza con la mia personale visione. Numerosi trattati filosofici sulla a.m. giapponesi sono in discordanza tra loro in vari punti cruciali, pur ritenenendo quindi il pensiero di Confucio rilevante base dello svilluppo del pensiero marziale nipponico debbo però affermare che le cose si sono spesso evolute talvolta sino al punto da distaccarsi notevolemente dall'etica confuciana. In particolare ad esempio il pensiero di Funakoshi Sensei è maggiormente finalizzato alla attualizzazione dei principi zen nel contesto storico sociale di grande mutamento dei suoi tempi. :arigatou:

 

... Funakoshi non era giapponese ...


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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Sì ma si è molto giapponesizzato per diffondere il karate, l'ha diffuso ma ha interrotto l'insegnameo dei maestri di Okinawa. Inoltre ha semplificato parecchie tecniche che potevano risultare pericolose per poterlo insegnare nelle scuole. Ciao Bardix, stai bene a proposito? Dora :arigatou:

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Chissà perchè le persone iniziano con il karate e poi con l'età passano ... allo judo. ... eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh ... :confused::cry::ghigliottina:

 

Shirojiro

Modificato: da Shirojiro

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Scusami Shiro, dammi pure della stupida ma non l'ho capita, sono molto stanca

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shiro ormai è ad u n altro livello , le sue ormai sono parabole non battute :happytrema:


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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A dir la verità non l'ho capita neanche io... :confused:

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credo che intenda che il karate è duro e quindi un giovane riesce a praticare.. ma con l'età si passa a qualcosa di + soft come appunto il judo, e questo mi sento di quotarlo :D


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兵法二天一流, 宮本 武蔵, Heiho Niten Ichi Ryu, Miyamoto Musashi.

ex Fudo Myoo, ho cambiato nick.

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Chissà perchè le persone iniziano con il karate e poi con l'età passano ... allo judo. ... eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh ... :confused::cry::ghigliottina:

 

Shirojiro

 

Scusami Shiro, dammi pure della stupida ma non l'ho capita, sono molto stanca

 

A dir la verità non l'ho capita neanche io...

 

credo che intenda che il karate è duro e quindi un giovane riesce a praticare.. ma con l'età si passa a qualcosa di + soft come appunto il judo, e questo mi sento di quotarlo

 

 

 

Eh eh eh eh eh ... intendevo dire che uno inizia come Katareka, ma ad una certa età si diventa Judoca ! :happytrema: ..... :cry: ... :ghigliottina:

 

Shirojiro

Modificato: da Shirojiro

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:happytrema:

Beh questa è buona.

:arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Sì ma si è molto giapponesizzato per diffondere il karate, l'ha diffuso ma ha interrotto l'insegnameo dei maestri di Okinawa. Inoltre ha semplificato parecchie tecniche che potevano risultare pericolose per poterlo insegnare nelle scuole.

 

Cara Dora, purtroppo il cambiamento (interruzione e semplificazione ad uso scolastico) del Karate che tu attribuisci (ma forse tutto l'immaginario collettivo) a Funakoshi è stato compiuto qualche decennio prima da Anko Itosu ancora in Okinawa.

 

La storia dell'ultimo secolo del Karate è tutta all'insegna del cambiamento (lo dico senza giudizio di merito); ti propongo (come a tutti i lettori del forum) la sintesi dei miei studi sulla storia del Karate, frutto di parecchi anni di pratica e di molte letture: http://www.gorin.it/extra/karate.pdf

 

Tra l'altro, aneddoto curioso per chi voglia confrontare Judo e Karate, per qualche tempo Funakoshi è stato ospite di Kano nel suo stesso Kodokan.

 

P.S. Personalmente non credo che il Judo sia meno dispendioso del Karate, dipende sempre da come (entrambi) vengono praticati. Inoltre è più facile trovare gioia nell'avvinghiarsi e gettarsi a terra da giovani piuttosto che da "anziani"


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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vorrei fare una domanda, con premessa che non ho ancora letto il materiale di bardix ma lo farò al più presto, qual'è la vostra opinione su Masutatsu Oyama?

so che molti lo vedono come un esibizionista ma ho letto un paio di suoi libri e lo trovo altamente educativo.

inoltre il suo metodo è indiscutibile visti i risultati raggiunti.

credo poi che non vada preso come un esibizionista ma come un divulgatore, certamente in occidente fa molta più presa un uomo che compie azioni straordinarie rispetto a chi mostra con perfezione tecnica un kata (sebbene il secondo sia più attinente allo spirito del budo).

ad ogni modo mi piacerebbe sentire la vostra :arigatou:


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ex Fudo Myoo, ho cambiato nick.

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I dont,saccio., veramente, scusate da brava karateka sono un po' rozza è già difficile stare dietro alla pratica ... comunque io sono per gli stili tradizionali perché sono rivolti a quello che era il genuino intento: autodifendersi e difendere i propri cari. Qualsiasi semplificazione o sportivizzazione allontana da quello che per me è lo spirito del karate. Diverso è il discorso sulla mentalità: non siamo giapponesi (non sto facendo una questione razziale, per l'amor di Dio) quindi l'attaccamento al sensei e alla disciplina va un po' rivisto in un'ottica occidentalizzata e va adeguata anche al ns. sentire il corpo. Da anni mi batto perchéle praticanti di arti marziali, in quanto donne hanno sensazioni, ritmi, cicli vitali diversi dai maschiettoi e mi dispiace per gli ortodossi che dicono che sul tatami siamo tutti uguali...per me è una balla, ci ho scritto anche due storie pubblicate in un volume di due donne che si approcciano al kendo e al karate e attraverso un cambiamento di idee, sensazioni, difesa del territorio, riconquistano il proprio sé... Scusate mi rendo conto che questo è un punto di vista parziale e soggettivo ma rispetto tutti gli altri punti di vista che sono tutti comunque parziali e soggettivi perché siamo esseri sessuati (quindi con caratteristiche diverse) inseriti in una realtà diversa da quella originaria; all'interno di questa realtà ci sono tutte le possibili differenze e diversità (città-campagna, stili di vita, provincia metropoli; tipi di educazione ricevuta).Una cosa però mi sembra fondamentale: il rispetto per l'altro. Se qualcuno viene in palestra per menare e fare male (succede in molte discipline marziali) va allontanato perché è uno (maschio o femmina che sia) che non ha capito niente dell'intento delle arti marziali e quindi ha problemi suoi che non può scaricare sugli altri.

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dora è un discorso interessante il tuo, tuttavia penso che a molti verrebbe da replicare, che proprio xke le donne sono "diverse" in quanto fisico etcc (basti vedere la differenza dei gruppi muscolari) non dovrebbero praticare discipline di combattimento. Io credo che sia una cazzata, le arti marziali fanno bene al morale e alla salute, secondo me semplicemente donne e uomini non dovrebbero praticare insieme. per i motivi succitati, io ad esempio se devo combattere contro una ragazza mi sento in colpa perchè inevitabilmente mi avvalgo della mia stazza e forza fisica superiore e tuttavia un po mi "rompo" perchè allenandosi con chi è molto + debole si impara poco (con questo non voglio assolutamente dire che una donna non può battere un uomo, o che io sia più forte di ogni donna in generale, ma per i casi in cui mi sono trovato fin ora la vedo così).

 

per fare un esempio forse un po troppo discostato: nel buddhismo tibetano donne e uomini posso diventare monaci allo stesso modo, ma le regole che devono seguire sono diverse, perchè donna e uomo sono diversi.


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兵法二天一流, 宮本 武蔵, Heiho Niten Ichi Ryu, Miyamoto Musashi.

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Non mi riferivo alla forza fisica. Se uno conosce la tecnica e un altro no, lo fa fuori. Se uno è dello stesso sesso ma stazze diverse quello più grosso lo fa fuori. La tecnica almeno nel karate se bene applicata funziona: ci sono fattori anche come la casualità, i riflessi, ecc... Non mi riferivo a questo mi riferivo alle diverse motivazioni e sensazioni. In quanto ai monaci buddisti... sai non so , non conosco il buddismo approfonditamente ma in ogni religione o meditazione (anche nel cristianesimo) bisogna vedere se è passata l'ala della modernità o se si è rimasti al pre-moderno. Ciò non toglie che poi uomini e donne hanno bisognidi spazi separati in cui confrontarsi (meno male! Sopporto già un marito e meno male che ho una figliafemmina). Non credo nel separatismo dei sessi, anche se siamo diversi, credo appunto in questa diversità e nei diversi bisogni e sviluppi che da essa derivano. Poi vabbé io sto diventando sempre più misantropa con l'andae del tempo... ma questo è un altro discorso

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Le cose si possono esprimere in diverso modo a seconda di quanta enfasi si ponga su una cosa o sull'altra. Ho letto con attenzione il documento di Bardix e sinceramente per quanto formalmente corretto, lo trovo un po' esasperato nel porre l'accento su certi aspetti piuttosto che su altri che personalmente riterrei più significativi.

A titolo di esempio pur concordando sull'ovvia esistenza dei predecessori di Funakoshi non vedo come si possa affermare che egli non sia il padre del karate moderno ,trascuro ovviamente il giudizio in merito sul fatto che karate moderno sia un bene oppure un male.

In seconda istanza sarebbe forse più corretto a proposito di Kano precisare che fu proprio Kano ad impressionarsi molto positivamente sul karate di Funakoshi, e fu lui stesso (Kano) tra gli altri a stimolare e incoraggiare Funakoshi verso lo svilippo del suo Karate-do sul suolo nipponico. A prescindere quindi dalle implicazioni che l'esigenza dell'educazione militarista ebbero, non trovo corretto semplificare il lavoro di Funakoshi liquidando i kata Heian come kata per i bambini. Anche qualora questa fosse la verità, essa può - e dovrebbe a parer mio- essere affermata in altro modo che ritengo ben più coerente. I kata Heian venivano insegnati anche ai bambini. Non c'è nulla di male nè nulla di spregiativo in ciò. Attualmente si vedono un sacco di sedicenti esperti che eseguono in maniera errata Heian Shodan, la ricerca della perfezione non risiede nella complessità del gesto ma nell'armonia con cui esso è eseguito.

Poi giustamente ognuno può vedere le cose come crede.

Ultima nota: "Funakoshi non era giapponese" sì è vero era Okinawese...dunque?

Come dire "non son Francese sono della Martinica"

Con rispetto. :arigatou:


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Scusa Kento, con tutto il rispetto anche attualmente gli okinawensi non si sentono giapponesi. Molti abitanti dell'isola (tra cui anche il Sensei Nishira Kosei, con cui ho avuto la fortuna di fare uno stage, scomparso purtroppo l'anno scorso) ricordano con raccapriccio che nella seconda guerra mondiale, prima dello sbarco americano i giapponesi li hanno convinti a compiere un suicidio di massa dicendoloro che gli americani li avrebbero fatti morire fra atroci tormenti. Ora non ricordo il nome dell'episodio, se vuoi lo cercherò perché sono sotto stress da superlavoro ma è un fatto noto. Okinawa ha fatto sempre gola a tutti ma ha una sua cultura una lingua che differiscono dal giapponese. Scusa ma anche se le Ryu Kyu sono delle prefetture geograficamente e politicamente annesse al Giappone non si sentono giapponesi (oltre ad avere la sventura delle basi NATO). Insomma, come diceva Dostojevski "Umiliati e offesi" o se preferite Totò "cornuti e mazziati". (Scusami Ken, perdonami ma ho uno stile ironico che forse ti infastidisce ma è il mio modo di sdrammatizzare!!!!) :arigatou:

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No no Dora hai ragione.

Riformulo la mia ultima frase:

"Non sono francese...sono corso" anche i corsi non si sentono francesi, i baschi non si sentono spagnoli e i sudtirolesi non si sentono italiani.

Per quanto riguarda gli aspetti culturali non si può dire che ad Okinawa non ci sia sta influenza culturale nipponica che è invece stata plurisecolare pur rimanendo una semplice "influenza" e non una "integrazione"

La fama e la popolarità del karate è poi dovuta allo sviluppo che esso ha avuto in Giappone e grazie al Giappone. Se così non fosse stato si sarebbe probvabilmente persa o sarebbe comunque rimasta relegata al titolo di tradizione locale peraltro priva dell'efficacia che gli studi e gli sviluppi nipponici le hanno permesso di ottenere. Insomma nasce si sviluppa ad Okinawa per poi sbocciare come fenomeno culturale in Giappone.

Non c'è niente di male, anche il bonsai ha origini cinesi, chiedi però ad un bonsaista se la sua passione è giapponese o cinese.

Tutta la mia considerazione per il dramma Okinawese, ho letto cose veramente sgradevoli.

Sui suicidi di massa beh sono avvenuti in molte isole, eviterei il pernicioso discorso sull'etica della guerra. :arigatou:


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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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