Simone Di Franco 54 · Inserita: 20 maggio 2008 Innanzitutto complimenti Roberto per il tuo libro, non mancheremo di segnalare una libreria online che lo venda appena sarà disponibile. Mi permetto di aggiungere alcune notizie legate ai sohei che stanno vicino alla storia delle spade giapponesi ma se scrivo qualche aberrazione vi prego di dirmelo. Nei tempi più antichi, durante il lungo scontro tra i monaci guerrieri schierati con l'imperatore e le forze militari dello shogun, le scuole di forgiatura erano praticamente solo quelle di Yamato e di Yamashiro proprio perchè in queste zone ci fu una grande necesità di produzione di armi. I forgiatori dei templi degli sohei furono quindi alla radice della produzione di Yamato e questo è anche un motivo per cui la stragrande maggioranza delle lame di quel periodo, nonchè di tutta la produzione Yamatoden sono mumei. Le prime lame Yamashiro invece sono quelle che impugnavano i samurai fedeli allo shogun. Questa distinzione nasce ai tempi soprattutto per motivi geografici: oltre al fatto che non c'erano quasi strade, non poteva esserci scambio commerciale tra due territori in guerra seppur piuttosto vicini, per questo motivo le tecniche di forgiatura sono così diverse nella prima produzione della den ( masame a Yamato e komokume a Yamashiro ) ma tendono ad assomigliarsi molto in seguito, quando le guerre cessarono e il commercio e gli scambi culturali fiorirono. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
heijoshin 0 · Inserita: 20 maggio 2008 L'esempio di scuole rinomate fondate presso importanti templi (come quelli di Katori e di Kashima) era per spiegare come il tempio fosse tutt'altro che un mero luogo di preghiera. Le qualità guerriere vi erano spesso coltivate ed incoraggiate. I Monaci guerrieri (gli sohei) erano in fondo il corrispettivo per l'istituzione religiosa di quello che erano i fedeli samurai per il feudatario. L'addestramento quindi era del tutto similare e gli sohei erano anzi molto rinomati per la qualità delle loro virtù marziali. In questos enso esistevano ovviamente anche alcune scuole interne al tempio, che però non sono il caso del Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu del Kashima Shinto o del Kashima Shin Ryu.Bisogna comunque chiarire come ogni tempio avesse il suo "corpo armato" di sohei e non esistesso un'unità militare tra i vari istituti religiosi appartenenti a grandi complessi (come il monte Hiei o Nara). Ovviamente alcuni di queste istituzioni, come l'Enryaku-ji di Kyoto e il Todai-ji di Nara erano rinomate per il loro vasto potere (frutto anche del controllo su vasti appezzamenti terrieri) e l'imponente forza militare. Gli Yamabushi, sui quali comunque circola una sorta di "aurea mitica" erano per lo più asceti, legati allo shugendo, che univa nella vita ascetica gli elementi della dottrina buddhista e del credo shintoista, cercando di raggiungere poteri superiori tramite la pratica marziale e la resistenza fisica. Anche se indubbiamente reali, furono meno "determinanti" nella storia nipponica di quanto furono invece i numerosi eserciti degli sohei agli ordini dei rispettivi abati dei molti templi dell'epoca. Riguardo al mio libro, per contratto non posso occuparmi di vendita. Per fortuna il libro è distribuito da un buon editore con un'eccellente catena distributiva (le messaggerie) e il testo sarà disponibile nelle principali librerie d'Italia. Già adesso, che pure è in stampa, ho potuto scoprire che su alcune "librerie online" è già in pre-vendita. Cordiali ed Aiki saluti Roberto Granati grazie mille della spiegazione...spero proprio che il libro sia disponibile alla primavera del budo perchè ci sarò... La quercia sembra non curarsi dei ciliegi in fiore - BASHO Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Gabriele 1 · Inserita: 6 luglio 2008 Per prima mi scuso per il ritardo nel rispondere. Ti ringrazio vivamente RobyWanKenoby, per la tua delucidazione sui monaci guerrieri "sohei". Magari però proprio gli Yamabushi, che tempravano il loro spirito e il loro corpo tramite pratiche ascetiche , erano quelli che si "allenavano", passami il termine, in modo più assiduo e completo. In ogni caso il discorso è molto interessante e sicuramente andrebbe approfondito di più. Purtroppo non ho potuto parteciapare alla primavera del budo, causa impegni di lavoro, e dunque non ho potuto nemmeno acquistare il tuo libro In ogni caso conto di farlo al più presto. Grazie ancora Gabriele Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
mikronimo 0 · Inserita: 7 agosto 2010 Salve gente. Sono nuovo del forum e sto navigando un po' per vedere di capire meglio l'argomento "spade"; anche se mi rendo conto che la discussione è leggermente datata, avrei da dire qualcosa in merito al discorso sull'allenamento, argomento di cui sono decisamente più ferrato, visto che sono oltre venti anni che mi alleno per mantenere un minimo di forma fisica. Premetto che non sono certo il tipo di culturista o bodybuilder che si allena 2 ore al giorno per 6 giorni alla settimana, ma mi sono sempre orientato, appena la mia esperienza mi ha dato le conoscenze adatte a poter stabilire come regolarmi, su di un allenamento che coinvolgesse tutti i muscoli del corpo con movimenti quanto più utilitaristici possibili, che quindi comprendessero vari gruppi muscolari, un po' in controtendenza rispetto ai canoni tipici del bodybuilding che tende ad allenare, dove possibile, i singoli muscoli o anche le singole parti che lo compongono; in conseguenza a questo il mio allenamento con i pesi non supera le due ore alla settimana (ho proprio detto 2 ore alla settimana) e fisicamente sono sicuramente più muscoloso di una persona della mia stessa corporatura, ma penso di poter dire nulla di esagerato; ciò premesso, sono anche molti anni che mi interesso, e pratico, alle arti marziali, sia cinesi (kung fu shaolin e wing chun) che giapponesi (karate go yu ryu), ma a tutt'oggi solo a "mani libere", pur provando grande fascino ed interesse per le armi bianche; scusate la premessa lunghetta, ma almeno ho dato un minimo di background a quello che volevo dire in merito all'allenamento muscolare; veniamo al punto; in nessun caso si può dire che l'allenamento sia inutile e su questo siamo tutti daccordo, ma quello che si deve capire è che il nostro corpo ed in particolare la nostra muscolatura reagiscono all'allenameno in maniera assolutamente contestuale, vale a dire che "imparano" e diventano "migliori", in risposta agli stimoli, solo in riferimento al preciso movimento che si applica nell'esercizio dell'arte marziale; esempio: se siamo guardia sinistra e quindi portiamo il pugno destro come colpo di potenza, e ci alleniamo da anni così, e poi arriva un nuovo maestro che ci impone di usare anche la guardia destra, per essere meno prevedibili nel combattimento, inizialmente ci troveremo in grande difficoltà, esattamente come eravamo all'inizio della nostra carriera di praticanti di arti marziali; non è che i nostri muscoli non siano in grado di eseguire i movimenti perché sono deboli, ma solo perché non sono "istruiti" a fare un dato tipo di movimento, il che significa, in definitiva, che se applichiamo un addestramento motorio specifico (i movimenti dei colpi di attacco e difesa delle arti marziali, sia a mani vuote che con le armi) identico a due persone di abilità innate simili, ma con muscolature diverse, esprimerà una maggiore forza ed efficacia la persona maggiormente dotata; è chiaro che prendere un culturista inesperto di arti marziali e metterlo a tirare calci, pugni o fendenti di spada, non avrà l'effetto stilistico, estetico e pratico di un ragazzo anche esile ma che ha anni e anni di esperienza (che ha quindi ripetuto milioni di volte i movimenti), il quale avrà sicuramente la meglio sul culturista, molto più forte ma sicuramente molto meno abile; i muscoli reagiscono in maniera specifica ad un allenamento specifico, ma il condizionamento fisico di base, unito all'addestramento alle tecniche marziali può solo essere un vantaggio ulteriore; mentre i muscoli diventano più forti e grandi, l'addestramento marziale insegna loro la coordinazione dei movimenti utili; in merito al fatto se i samurai o i guerrieri in generale, effettuassero o meno una qualche forma di allenamento muscolare specifico, si può dedurre, per effetto di quello che dicevo prima, che pur non facendo un allenameto di base, sicuramente avessero ripetuto e seguitassero a ripetere (pena la perdita di ciò che era stato acquisito, per il principio che l'organismo non conserva ciò che non usa, cosa che vale anche per la reattività neuro-muscolare, oltre che per la massa muscolare: gli astronauti perdono massa ossea, perché l'organismo non "sente" la gravità e quindi non ha bisogno di conservare ossa forti) delle forme figurate di combattimento (pensiamo ai kata), che portassero la loro abilità a livelli elevatissimi di efficacia; se poi fossero solo i "professionisti" a potersi permettere, quotidianamente, di effettuare qualche esercizio di allenamento e conservazione, mentre la "fanteria" poteva essere sufficiente che avesse un'addestramento di base di poche settimane, è altamente probabile; è esattamente quello che avviene da sempre in ogni esercito: la fanteria è, purtroppo, carne da macello, che serve a dare un supporto meramente numerico ai guerrieri di professione, vere caste privilegiate; anche negli eserciti moderni le cose non sono molto diverse: i corpi speciali, sono iper selezionati, iper addestrati ed equipaggiati, in piccoli gruppi e sono continuamente coinvolti in addestramenti sofisticatissimi, mentre al resto dell'esercito viene fornita un'arma, due piastrine e un'addestramento che dura poche settimane (da sei a dieci, in media), contro gli anni che a volte servono ai componenti dei gruppi di elite. OK, mi sono dilungato, ma avevo tempo. Ovviamente sono ben accette risposte, anche negative; siamo qui anche per fare delle chiacchere e scambiare opinioni e informazione e non essere daccordo è un diritto e serve a stimolare la conversazione. Ciao a tutti. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Dora 2 · Inserita: 26 dicembre 2010 Beh caro ma l'argomento verteva proprio sull'età feudale giapponese. Da noi la questione è molto diversa come già sensei Granati ha evidenziato: abbiamo abitudini di vita e alimentazione molto diversi da allora. Invece, a costo di andare un poì OT, vorrei approfittare del thread per capire un'altra cosa. All'allenamento di karate facciamo un tipo di riscaldamento intensivo cosa che non si fa nel katori sr. La cosa , visto che non sono nel fiore dell'età, mi provaca non pochi problemi (specialmente per alcuni kata di iato, so dolori grossi)!Voi passate subito a tirare oppure fate un po' di streching ed esercizi preparatori? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
nikon 7 · Inserita: 26 dicembre 2010 Ciao Dora, Buon Natale e bentornata. noi in dojo, prima di praticare( seitei e muso shinden ryu), soprattutto d'inverno, facciamo almeno una decina di minuti di riscaldamento e stretching e visto che nemmeno io sono nel fiore degli anni, va giusto bene. Poi agli stages e' praticamente obbligatorio. Buone feste. Giampiero Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Dora 2 · Inserita: 26 dicembre 2010 Agli stages che ho seguito pure io, di solito però nel dojo no. Visto che siamo un dojo "moderno" bacchetterò il mio sensei e lo convincerò a fare gli esercizi preparatori Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Dora 2 · Inserita: 26 dicembre 2010 A proposito, buone feste anche a te! Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
ATTILA 0 · Inserita: 5 gennaio 2011 esiste il diario di un giovane samurai del 1600.....la data esatta non la so........che era stato mandato dal suo signore in un clan del sud per perfezionarsi nel tiro con l'arco. In questo diario questo ragazzo racconta che gli allenamenti giornalieri comportavano il tirare circa 1000 frecce suddivise in gruppi di 100 frecce alla volta tirate però in diversi modi. esempio: dall'allenamento normale per apprendere bene la tecnica di tiro, al tiro da guerra in schiere, al tiro a cavallo, al tiro a lunga distanza ecc... Insomma, un lavoro a tempo pieno che durava tutta la giornata o quasi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti