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Naige daijo

Dopo Tanto, La Mia Prima Nihonto!

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Per quanto concerne l’utsuri, (che come detto faccio fatica a visualizzare dai libri) a quanto ho letto è indice di qualità costruttiva della Nihonto - come asserito dal maestro Kawachi - intesa quest’ultima come arma da guerra. In particolare mi è molto piaciuta la sua visione e la sua descrizione dell’evoluzione della lama giapponese; e di come “l’utsuri, come lo hamon, non era una decorazione ricercata di proposito, bensì il semplice effetto delle funzioni che si richiedevano alla Kama a in quanto arma da usare” …suggerendo che la presenza dell’utsuri comporti una maggiore dolcezza dello jigane, rendendo la spada meno fragile rispetto a quelle forgiate nel periodo Edo.

Ovviamente mi aspetto che mi stia sbagliando e che probabilmente quanto detto è una visione quantomeno approssimativa.

Per quanto concerne la questura, non mi faccio grandi problemi, sia perché un simile acquisto non è immediato, sia perché, custodendo già sia armi bianche, che armi da fuoco, (tutte regolarmente registrate) mi sorprenderebbe che possa sussistere qualche problema…e nel caso, che esso sia irrisolvibile.

 

Giulio:

in effetti ho sentito alcuni antiquari e il Range di prezzi è sostanzialmente allineato a quello che hai scritto. Ovviamente il mio sogno, sarebbe quello di recarmi in Giappone e commissionare una lama, previa preparazione, e consapevolezza di quello che desidero…ma credo che questo, resterà un desiderio inesaudito.

 

Grazie ancora, anche per gli “spunti firmativi” forniti!

 

 

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2 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

Quindi una lama senza utsuri non sarebbe di qualità per l'uso in guerra?

Che dire allora della soshu den.

Ciao e grazie per l’osservazione…come detto, davo per scontato che la situazione non fosse così semplice, e che quanto riportato - la personale opinione del maestro Kawachi, letta su un libro dedicato alla nihonto - non fosse una verità assoluta!

In particolare, mi sembra di aver capito - nel testo da me citato - che venga sottolineata una superiorità delle lame del periodo Muromachi, rispetto al periodo Edo (specialmente nel tardo Edo), e che tale aspetto sia ricondotto all’assenza di utsuri.

Spero di non aver urtato nessuno…“relata refero”.

 

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Credo che quanto intendesse il maestro è che nei periodi precedenti al periodo Edo la focalizzazione principale della lama fosse l'utilizzo in battaglia e che quindi una caratteristica come l'utsuri ci fosse non per un fattore estetico, ma per un fattore di aggiunta tenacità della lama. 
Nel periodo Edo, essendo un periodo di pace, la vocazione "guerriera" delle lame è, a volte, sacrificata per dare maggiore spazio alla creatività del forgiatore, risultando in lame che possono essere più fragili. 
Non va dimenticato però che l'utsuri non è scomparso nel periodo Edo, alcune scuole come la Ishido, hanno continuato a realizzare lame con questa caratteristica.
Ancora oggi ci sono forgiatori in grado di produrre lame con utsuri.

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4 minuti fa, Manuel Coden ha scritto:

Credo che quanto intendesse il maestro è che nei periodi precedenti al periodo Edo la focalizzazione principale della lama fosse l'utilizzo in battaglia e che quindi una caratteristica come l'utsuri ci fosse non per un fattore estetico, ma per un fattore di aggiunta tenacità della lama. 
Nel periodo Edo, essendo un periodo di pace, la vocazione "guerriera" delle lame è, a volte, sacrificata per dare maggiore spazio alla creatività del forgiatore, risultando in lame che possono essere più fragili. 
Non va dimenticato però che l'utsuri non è scomparso nel periodo Edo, alcune scuole come la Ishido, hanno continuato a realizzare lame con questa caratteristica.
Ancora oggi ci sono forgiatori in grado di produrre lame con utsuri.

Esattamente…quello che intendevo dire. Lo stesso Kawachi si è dedicato alla ricreazione dello utsuri nelle sue lame, appunto seguire una filosofia costruttiva che fosse rivolta all’aspetto bellico.

Poi ovviamente so bene che non si può generalizzare.

 

Ps una domanda: ma quindi uno Yakiba particolarmente ampio potrebbe essere indice di fragilità della lama, è corretto?

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..  uno Yakiba particolarmente ampio potrebbe essere indice di fragilità della lama, è corretto?

NO!!!  Come ti ha già detto Francesco.. mai generalizzare nel mondo della Nihontō, sempre vedere lama per lama.. 

Tu pensi che uno alto 2metri x 100 chili  sia più forte di un 170x70kili???

(vallo a dire a ConnorMcGregor.. La rabbia e la tecnica sposta baricentri!!) 

Mai generalizzare .... dotanuki docet. 


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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54 minuti fa, betadine ha scritto:

..  uno Yakiba particolarmente ampio potrebbe essere indice di fragilità della lama, è corretto?

NO!!!  Come ti ha già detto Francesco.. mai generalizzare nel mondo della Nihontō, sempre vedere lama per lama.. 

Tu pensi che uno alto 2metri x 100 chili  sia più forte di un 170x70kili???

(vallo a dire a ConnorMcGregor.. La rabbia e la tecnica sposta baricentri!!) 

Mai generalizzare .... dotanuki docet. 


Ma certamente!…infatti ho usato il condizionale! E poi, negli sport da combattimento, non a caso esistono le categorie di peso😁…comunque ho capito il concetto, grazie!

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11 ore fa, ZioIstvan81 ha scritto:

Esattamente…quello che intendevo dire. Lo stesso Kawachi si è dedicato alla ricreazione dello utsuri nelle sue lame, appunto seguire una filosofia costruttiva che fosse rivolta all’aspetto bellico.

Poi ovviamente so bene che non si può generalizzare.

 

Ps una domanda: ma quindi uno Yakiba particolarmente ampio potrebbe essere indice di fragilità della lama, è corretto?

Si ma non vuol dire che se c'è utsuri allora è tecnicamente più resistente. Come dice francesco bisogna vedere la per lama. Ad esempio l'utsuri era caratteristica praticamentr base nella bizen den che però si è vista spodestata dalla soshu den proprio per essere più efficace e resistente contro le armature mongole. Ma in definitiva è sacrosanto valutare lama per lama. L'utsuri è solo uno dei fattori. Mihaba, kasane, ampiezza, tipo di hamon e di deki...  he poi bisogna vedere anche che tipo di utsuri.

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... secondo me abbiamo preso una direzione sbagliata.

Oggi mi pare che le lame vengano ammirate per la loro bellezza e altre vengono realizzate per il tameshigiri..
(non credo che qualcuno usi una koto, seppur minore, su un bambù!! una Nihonto sicuramente.. ma altrettanto sicuramente si tratterà di una shinken).

In uno scontro, oltre a non esseci categorie di peso, l'abilità la faceva (e la fa) L'UOMO.. ne peso ne altezze ne utsuri.
Sicuramente c'erano "lame sublimi" (come diceva Hattori Hanzo, cit.) altrettando sicuramente ci sono Lame che vantano peculiari caratteristiche di resistenza e classificate per "il taglio", ma gli ashigaru avevano lame a perdere, oltre che lance/yari., come ben dice Enrico le lame Soshu si rilevarono più resistenti contro le armature mongole, ma tutto questo oggi è fuoriluogo..  (anche nei peggiori dojo di Osaka lo scontro si fa col bokken.. (anzi, MM ne stese diversi col legno.)
A nessuno oggi verrebbe in mente di tagliare un braccio all'allievo di un'altra scuola. ¿quindi .. a che pro?

 

ps.. (non volendo essere noioso fuori misura) ... in generale, ¿¿ cosa te ne fai di una lama per tagliare se non pratichi??
Se uno è  interessato alla pratica, frequentando un dojo ad un certo punto, fra qualche lustro, il Maestro lo guiderà nella scelta..
Se è per esporla nel salotto, anche una Sengoku (non ricordo come vengono classificate queste csd "lame minori" del periodo Muromachi) taglierà a sufficienza.. non dovendo affrontare alcuno scontro.
Se invece interessa il fattore metallurgico/funzionale delle varie Den, il percorso sarà ancora più impervio di quello della comprensione della spada giapponese.. trattandosi di, per quando nobili, sole supposizioni.
(per uno scontro, la battuta sull'AK47 ve la risparmio.. in questo triste periodo di scontri veri.)


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ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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5 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

Si ma non vuol dire che se c'è utsuri allora è tecnicamente più resistente. Come dice francesco bisogna vedere la per lama. Ad esempio l'utsuri era caratteristica praticamentr base nella bizen den che però si è vista spodestata dalla soshu den proprio per essere più efficace e resistente contro le armature mongole. Ma in definitiva è sacrosanto valutare lama per lama. L'utsuri è solo uno dei fattori. Mihaba, kasane, ampiezza, tipo di hamon e di deki...  he poi bisogna vedere anche che tipo di utsuri.

 

 

Grazie mille!…infatti, lo stesso Kawachi da me citato, non asserisce che valga il viceversa, e ci sta che la sintesi delle sue ricerche e delle Nihonto, non sia così banale.

 

Per il resto non ho molto da aggiungere: a cosa mi possa servire una lama, poco o nulla ha importanza, come pure il motivo per il quale preferirei una lama concepita con una maggiore attenzione all’aspetto funzionale, rispetto ad un’altra, resa più fragile dalle scelte fatte dal suo creatore, più votate all’estetica…Che poi sia possibile (per me) apprezzare ora o in futuro un simile aspetto, è tutt’altra storia.

Sarà anche una direzione “sbagliata” ma difficilmente apprezzerei un’opera d’arte (perché di questo si tratta) per un suo aspetto meramente estetico. Colpa del mio concetto di arte, e della mia forma mentis.

 

PS poi sono d’accordo che Mayweather fosse stilisticamente superiore a Valuev (giusto per citare due estremi)…ma nonostante ciò, in uno ipotetico confronto, non avrei mai scommesso sullo statunitense, e di certo non per una predilezione nei confronti del sovietico! 

 

 

 

 

 

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8 ore fa, betadine ha scritto:

... secondo me abbiamo preso una direzione sbagliata.

Puntualizzare e rispondere ad affermazioni quantomeno imprecise non è mai sbagliato.

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2 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

Puntualizzare e rispondere ad affermazioni quantomeno imprecise non è mai sbagliato.

Assolutamente! Precisare o correggere affermazioni non del tutto corrette - peraltro non mie, ma meramente riportate -  è doveroso e vi ringrazio.
 

Tant’è che ho posto domande, non verità assolute od opinioni…poi,  le motivazioni che portano ognuno di noi ad essere attratti da un oggetto, oppure a collezionarlo, sono soggettive.

 

Grazie ancora per le informazioni e degli esempi portati (soshu den)…e perdonate eventuali generalizzazioni suggerite dal mio intervento: non intendevo assolutamente  banalizzare la questione.

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Ciao , riprendo la discussione volendo postare foto di come è adesso la lama in questione del post iniziale ovvero la mia prima nihonto , vorrei capire da i più esperti anche qualche suggerimento pratico su come fotografare al meglio e con quali strumenti una nihonto , so che , provato personalmente non è facile affatto prendere buoni scatti di hamon , jihada , attività lungo lo yakiba e geometrie varie di ogni lama , mi piacerebbe imparare i vostri trucchetti poiché anche questa materia e attività rimane  interessantissima scatti alla token bijutsu ! 🙇

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Caro Mibu.. la terza, foto come, l'ultima son buone., le altre son da migliorare.

Da qualche parte sul forum ci sono alcune indicazioni.. nel mio piccolo posso dirti che l'ultima è quasi perfetta. La terza è ben esposta, ma, in primis hai tagliato la mano (non è tutta inquadrata e il fuoco "ha preso lo habaki". 
Posiziona la lama con sfondo scuro o su panno abbastanza neutro e scuro.. cerca di mettere a fuoco la lama (hada o hammon) con il fuoco stretto [°], poi scatta spostando di poco le angolazioni e guarda il risultato.. nel caso ritagli.  Per le luci dovrai fare diversi tentativi (puoi sempre usare il correttore di esposizione della macchina fotografica o telefono evoluto). Dovrai giocare con le luci, ma devi cercare di non "puntarle sulla lama" (salvo creare ambienti tipici di Aoi _nero con luci focalizzate su tratti della lama.

Il mio consiglio è quello di posizionare la lame e poi, possibilmente su cavalletto, cambiare di poco le inclinazioni della lama e/o del punto di visione.. idem per le luci, fai varie prove e guardando gli scatti troverai quella più vicina alla esposizione più naturale. Gli esempi non ti mancano, ma dovrai applicarti per trovare le tue condizioni ottimali.  (appuntati i vari passaggi). Fatto ciò avrai la tua "visione ottimale" e potrai dedicarti alle inquadrature. Porta pazienza e perseveranza. (generalmente ambiente scuro e luce diffusa su sfondo neutro scuro non lucido).

Come in tutte le cose nessuno nasce imparato, ma con pazienza e costanza si apprendono diversi trucchi del mestiere del fotografo.. il vantaggio sarà che "il soggetto" è a tua dosposizione e pacato., e non è poco!!  Considera che parti avvantaggiato dalla dimensione... mettere a fuoco una lama lunga è un pochino pià complicato,, ma con la santa pazienza ci si arriva., e, in ultimo, non usare il grandangolo.. Sempre meglio una foto ampia da ritagliare. Buon lavoro


Sii immobile come una montagna ...
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Ok grazie Beta ed Enrico , proverò i vostri consigli , si effettivamente riguardandole alcune foto si altre molto da migliorare , nell'occasione vi chiederò consigli più approfonditi al prossimo kansho del 9 aprile , sicuramente ci sarà anche l'opportunità di fare qualche foto comunque!poi x l'attrezzatura ho un amico caro che di hobby ha la fotografia professionale e magari potrei tirar fuori qualcosa di più bello grazie alla sua fotocamera e luci diffuse con sfondo scuro .....son sicuro di ottenere un certo risultato più appagante delle foto precedenti , a presto a vederci di persona!

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