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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

ippei

Scuola Kyo Sukashi

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I° PARTE

 

Il nome di questa scuola deriva da Kyoto, che fu per molti anni la capitale del Giappone. queste tsuba sono anche denominate Heianjo Sukashi da alcuni autori (Heian era vecchio nome di Kyoto). La tradizione vuole che questo stile sia nato assecondando i gusti dell'ottavo shogun Yoshimasa (1435-1490) di Ashikaga. Yoshimasa è ricordato per la sua passione per l' arte, passione che forse fu talmente forte da interferire con il suo ruolo di shogun. Un'ipotesi alternativa accredita lo sviluppo dello stile di Kyo al periodo del sesto Ashikaga Yoshinori (1394-1441). In uno o nell'altro caso, la prove documentate non sono sufficienti per definirne con certezza l'origine. Sembra che ciascun esperto tenda a sostenere una o l'altra tesi in base alla propria opinione riguardo alla data precisa della nascita di questo stle . es: Akiyama 100 anni fa ha collocato l'origine del kyo sukashi nella metà ddel periodo Muromachi. Il suo allievo invece, il Dott. Torigoye credeva che i primi esempi di questo stile non fossero anteriori all'inizio del 1500.

Mentre il periodo Kamakura era stato il centro della aristocrazia guerriera(buke) durante il tredicesimoe e XIV secolo, questa cultura era già in diminuzione nel XVsec, con Kyoto che si trasforma non solo nella sede dell'alta nobiltà di corte(kuge), ma anche del buke . Questa combinazione di influenze ha significato una maggior delicatezza e raffinatezza nei motivi dei montaggi della spada. Queste tsuba probabilmente erano possedute dal bushi di rango elevato . Tuttavia, se prendiamo in considerazioni gli esempi arrivati a noi di abiti militari della classe alta, del periodo muromachi o tardo monoyama, vediamo un livello di raffinatezza ben maggiore rispetto a quello delle tsuba dello stesso periodo. Il lavoro di kinko di Ko in shakudo ed oro e le protezioni con l'intarsio d'ottone pittorico su ferro sono maggiormente in conformità con l'estetica di questi indumenti molto decorati. Naturalmente essendo gli articoli più preziosi quelli che più probabilmente sono arrivati ai giorni nostri il dato va considerato con la dovuta cautela.


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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II° PARTE

 

 

Riguardo alla moda samurai, Alan Kennedy scrive nel suo "Costume, storia e tradizione giapponesi": . La situazione con i koshirae potrebbe essere poco differente. Si ritiene che la scelta del kodogu era una decisione oltre che estetica e finanziaria, anche relativa a quella che era lo staus del guerriero. La base di ferro delle tsuba di Kyo presenta una forgiatura uniforme e un acciaio relativamente morbido. Queste caratteristiche sarebbero state necessarie per consentire il fine taglio dei motivi tipici del sukashi. Inoltre è da tener presente che questo stile presentando una moltitudine di spazi vuoti e irregolari può essere realizzato solo su una superficie con le caratteristiche prima citate in quanto diversamente le battiture potrebbero indebolire o rovinarne una parte . Lo sforzo supplementare nella preparazione di un "piatto" perfetto evita successivamente la perdita potenziale di giorni di lavoro causati da un problema nel processo di lavorazione. Il ferro più duro inoltre renderebbe il lavoro di perforazione più difficile e probabilmente darebbe vita ad una tsuba troppo fragile per l' uso marziale.

Possiamo distinguere lo ji sukashi in cui il motivo è ricavato scavando gli spazi attorno e il mon sukashi in cui è l'inverso(i motivi sono rappresentati dagli spazi vuoti) stile preferito solitamente negli stili di Tosho e di Katchushi . Le superfici dello stile sukashi sono generalmente lisce. La scultura della superficie è usata solo occasionalmente . L'intarsio non è usato. Diffusi i motivi quali il yatsuhashi, il omodaka, ecc. che erano molto popolari e sono stati prodotti in molte varianti nel corso del tempo. Come per i vestiti, a partire dal tardo Muromachi , i disegni di piante e di motivi geometrici predominano. Queste tsuba sono generalmente tonde(maru gata), anche se le variazioni non sono mancate. Il diametro è moderato e la maggior parte degli esempi arrivati a noi rientrano nei 7.5 - 8.5 cm. Lo spessore è anch'esso moderato, circa 4-5 millimetri. Il mimi(bordo) è quadrato o un po' arrotondato. Ci sono spesso segni di limaturatura o otturazioni. Il seppa dai è stretto e prolungato, come anche l' hitsu ana, troviamo però successivamente al muromachi esempi di grandi kozuka ana. Lo stile di kyo sopravvive fino al 1800 dopo troviamo esempi simili ma non più prodotti a kyoto.


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Bravissimo Ippei, sarebbe ottimo aggiungere qualche immagine esemplificativa...forse trovi qualcosa anche sul forum...



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graziea tutti . per le fonti aspettavo di aver finito perchè sto facendo un po' un collage, alla fine le metterò tutte :gocciolone: .

 

III° PARTE

 

 

Di seguito posterò immagini esplicative :

 

pagoda.jpg

Maru gata (tonda) ji sukashi tsuba , kyo 17esimo secolo. Raffigura alberi e nuvole.

 

 

Kyo5.jpg

tardo muromachi, maru gata, kaku mimi, ritroviamo il caratteristico tema degli otto ponti(yatsuhashi)

 

 

Kyo2b.gif

qua ritroviamo sempre motivi floreali , in particolare i fiori di ginko biloba considerati un simbolo di onesta dai samurai.periodo edo.

 

t_102_20kyosukashi_20bar_20hanabishi_20700.jpg

Kyo Sukashi, periodo Momoyama con un disegno molto piacevole che era molto popolare fra la categoria dei samurai di Kyoto. I motivi che per la loro composizione rendono le tsuba particolarmente fragili sono stati usati dal Kuge. Il Bushi d'altra parte ha impresso un tatto più forte alle loro tsuba e così ci sono 2 tipi di Kyo Sukashi a partire dal primo periodo. Trovare tbuba kyo sukashi della fase iniziale (monoyama) è meno comune infatti molte sono del medio Edo ed hanno quindi una sensibilità differente al disegno. Inoltre le tsuba del primo periodo spesso presentano tekkotsu* nei bordi mentre successivamente essi sono completamente lisci.

 

 

 

 

*tekkotsu: effetto che ricorda delle lische di pesce composto da grumi di materiale ad alto tenore di carbonio sulla superfice della tsuba, solitamente nell'orlo. Dal materiale raccolto sembra che esso venga effettuato in questo modo : mettere piccole parti di un acciaio duro fra gli strati d'acciaio durante il lavoro di piegatura e saldatura .

 

Riporto di seguito alcuni link (1 o 2 gli ho persi per strada):

http://images.google.it/imgres?imgurl=http...l%3Dit%26sa%3DN

 

http://tsuba.jyuluck-do.com/KyoZukashiTsuba.html

 

http://www.xs4all.nl/~kwanten/franusage.htm

 

http://tetsugendo.com/kodogu/T-102_Kyo_Sukashi.html

 

http://www.ksky.ne.jp/~sumie99/makingtekkotsu.html

 

 

Se mi sarà possibile tenterò di approfondire ulteriormente questa ricerca.

 

 


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Splendido articolo ippei grande. Spero di non esser statoinvadente ma mi sono permesso di sostituire il tuo link con uno migliore che parla di cose Giapponesi invece che di "giapponeserie" :gocciolone::arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Spero di non esser statoinvadente ma mi sono permesso di sostituire il tuo link con uno migliore che parla di cose Giapponesi invece che di "giapponeserie" :gocciolone::arigatou:

 

figurati hai fatto benissimo, io usavo quello perchè conoscevo SOLO quello, credo di non aver neanche visitato il sito perchè il titolo lasciava già presagire..


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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