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MarcoV

Wakizashi Un Po'mal Presa...

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Salve a tutti...

Come ho specificato nella mia presentazione, recentemente mi sono tolto la soddisfazione di acquistare una nihonto.

Si tratta, invero, d'un pezzo che farebbe storcere il naso ad un collezionista, perchè la lama presenta alcuni difetti che ne diminuiscono certamente il pregio (ed anche il prezzo, perchè, completa di shirasaya e habaki, diritti d'asta compresi l'ho pagata circa 850 euro), ma mi è piaciuta subito per le sue proporzioni. Come dire: una sorta di feeling quasi "epidermico" che in queste cose ha la sua importanza.

Nella sua storia recente questa povera waki deve aver incontrato qualche sgarbato pulitore, perchè si leggono in alcuni punti dei lievi segni di molatura che nulla hanno a che fare con le tecniche corrette di pulitura. Fortunatamente, sono pochi e poco evidenti.

Il tagliente ha una piccolissima tacca che però non oltrepassa l'hamon e risulta splendidamente affilato a rasoio (di fatto, rasa i peli del braccio meglio di una lametta!!!).

L'hamon è differente sulle due facce della lama (portate pazienza per il mio lessico non specifico, ma devo ancora imparare :gocciolone: ) e risulta poco evidente nelle foto, come anche l'hada...

La foto del nakago è quella che è, e il mei è stato sciolto dal venditore in "Yokoyama Daijo Fujiwara Sukesada".

Dopo una breve ricerca su internet, ho avanzato l'ipotesi che possa trattarsi di una delle lame false attribuite al maestro e che già circolavano in antico, quindi una datazione al sec. XVIII (come da venditore...) sembrerebbe tutto sommato plausibile.

Al maneggio risulta splendidamente bilanciata e devo dire che mi è sembrata migliore di altre (poche) wakizashi che in passato ho potuto brandire.

I difetti molto evidenti (che spero appaiano in pieno nelle foto) non mi pare compromettano la salute generale della lama, che "a sensazione" risulta ancora forte e vitale.

In particolare, mi interrogo sulle macchie che appaiono appena sopra l'habaki. Potrebbero essere pitting da ruggine, ma è come se avessero una consitenza quasi "spugnosa" che mi ha fatto pensare ad una impurità presente già in antico (o fukure messo a nudo da un'impropria pulitura?).

 

La parola adesso agli esperti, nella speranza che le foto dicano qualcosa. Effettivamente, una lama brillante a specchio non è un soggetto tanto facile da fotografare!!!

 

Grazie ed a presto!

 

M.

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...................................... e il mei è stato sciolto dal venditore in "Yokoyama Daijo Fujiwara Sukesada".

 

............... Al maneggio risulta splendidamente bilanciata e devo dire che mi è sembrata migliore di altre (poche) wakizashi che in passato ho potuto brandire.

I difetti molto evidenti (che spero appaiano in pieno nelle foto) non mi pare compromettano la salute generale della lama, che "a sensazione" risulta ancora forte e vitale.

 

 

Qualche crepa e qualche macchia di ruggine ? Sicuramente, però se ti è piaciuta e se il feeling iniziale permane c'è solo da dire: "rappresenta comunque un pezzettino della grande storia delle armi bianche - trattala quindi con cura e con rispetto"

Penso comunque che la raccomandazione sia superfua.

 

Per le macchie di ruggine forse Kentozazen potrebbe indicarti qualche parziale rimedio. Almeno per bloccarle.

Per la lama in genere, pensare ad una politura è sempre difficile perchè l'operazione è costosa e non saprei se, una volta polita, la lama acquista un valore tale da "ripagare" la politura stessa.

Per quanto riguarda il Mei, il forgiatore dovrebbe essere "Yokoyama Yamato Daijō Fujiwara Sukesada".

Dei due Kanji che formano la parola Yamato, il primo e ben intelligibile mentre il secondo mi lascia dubbioso.

Se comunque la traduzione è corretta, trattasi della settima generazione dei Sukesada (a partire da Yozozaemon Sukesada - tardo Muromachi) - Tale spadaio, della famiglia Yokoyama, ha operato in Bizen in un periodo compreso tra il 1720 ed il 1740 circa.

 

Di tale spadaio ho l'immagine di una sola firma, che ti allego. In genere le generazioni Sukesada che hanno operato nel primo e medio Edo usavano cesellare il Mei con caratteri "medio-piccoli" ed un poco "panciuti ed ondulati".

Comunque bisognerebbe disporre di più firme per fare una analisi comparata e più corretta.

 

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Grazie Paolo!

Volevo rassicurarti circa il fatto che non intendo in nessun modo fare violenza alla lama con una delle ennesime politure della sua storia, magari guastandone la geometria!

Come ho detto, non sono un collezionista di nihonto e mi posso permettere il "lusso" di distaccarmi dalla logica puramente estetica che regola questo mercato.

Una nihonto, anche non proprio perfetta, rimane pur sempre una testimonianza storica di un mondo e di una metallurgia, forse la migliore in termini di lame.

Quindi, la tratterò con il dovuto rispetto, anche se magari a livello "commerciale" non si tratta di una prima scelta...

Ma, in fondo, la storia non ha un prezzo...

 

Grazie ancora!

 

M.

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non intendo in nessun modo fare violenza alla lama con una delle ennesime politure della sua storia, magari guastandone la geometria!

Come ho detto, non sono un collezionista di nihonto e mi posso permettere il "lusso" di distaccarmi dalla logica puramente estetica che regola questo mercato.

 

:confused:

teoria originale


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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:confused:

teoria originale

 

Ma no... c'è pure una canzone di Pino Daniele...


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Dite che il mercato non è regolato principalmente da logiche estetiche???

Per quanto riguarda le armi europee, delle quali ho maggiore conoscenza, mi è capitato più di una volta di vedere salire alle stelle i prezzi di oggetti "belli", mentre dei pezzi esteticamente meno appaganti, ma molto più importanti storicamente, giacevano invenduti o spuntavano prezzi bassi.

Posso dirvi che, scorrendo alcuni post di questo forum, ma anche vagando a zonzo in altri siti, l'impressione tratta dal mercato delle nihonto non è molto diversa.

Comunque, ogni smentita sarebbe assolutamente benvenuta, perchè io nella scelta dei pezzi per la mia collezione mi sono sempre orientato con logiche totalmente differenti!

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Se la lama è troppo malconcia non mostra le sue caratteristiche come jihada, hamon ed altro. Per questo solitamente si tende a scegliere (o a volere) lame polite.

La filosofia che sta dietro al restauro ed alla conservazione è profondamente diversa tra oriente ed occidente.

Se le piramidi di giza fossero state a tokyo probabilmente sarebbero state rabboccate di cemento per restituirgli le geometrie originali :whistle:

Un esempio; una ceramica preziosa rotta noi la ripariamo costruendo un telaio di metallo che tiene in posizione tutti i pezzi, loro la incollano con l'urushi e polvere d'oro cosi' si vede dov'era rotto ma torna ed essere un vaso o quel che sia.

Il discorso su quale sia l'atteggiamento corretto è un discorso che raramente vedrà mai un vincitore, si tratta di una differenza culturale con vantaggi in entrambi i punti di vista.

Io personalmente sono per il restauro totale (dove è possibile ovviamente).

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Ma cosa c'entra il mercato? Se una lama è rovinata o mostra bassa qualità, rimane un oggetto modesto a prescindere dal prezzo. Il discorso che tu fai può valere in altri casi (es le lame in suguha costano meno di quelle in choji) ma tu stai dando per scontato che qui si utilizzi il prezzo di mercato come unico indicatore per la valutazione di una spada, il che - ti assicuto - non è così.


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Giuseppe, forse mi hai frainteso.

Io non do niente per scontato: semplicemente, ritengo che il mercato possa talvolta ispirare delle scelte che non mi trovano del tutto concorde. Illuminante, in questo senso, l'intervento di Jarou, perchè è possibile che la differenza di mentalità tra oriente ed occidente abbia il suo peso.

La mia wakizashi, per esempio, è stata goffamente ripulita per cercare di ridalre lucentezza, forse proprio nel tentativo di renderla più appetibile commercialmente. Questo, dunque, è un caso in cui il "mercato" ha ispirato una scelta che ha condizionato l'esistenza di un manufatto antico, ed in un modo che non mi trova del tutto concorde: in questo c'entra "il mercato"!

Da buon occidentale, forse nel vaso avrei messo un telaio metallico...o, nel caso della waki, mi sarei limitato solo a togliere l'ossido più superficiale, piuttosto che lasciare segni di mola su una lama antica.

Chiaramente i segni di ruggine la renderanno un oggetto "modesto", come dici tu, ma per il mio modo di vedere non ne compromettono affatto il valore di testimonianza tangibile di una tecnica e di una cultura.

Da quanto ho letto in giro, si trovano molte lame usurate per gli eccessi di pulitura, o altre modificate nella loro geometria per riportarle alla loro lucentezza.

Semplicemente, io non l'avrei fatto.

Gli altri sono comunque liberi di vederla come vogliono, ci mancherebbe!

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Ma forse io non ho capito allora come mai hai iniziato a parlare di valore monetario... vabbè. A giudicare dalle foto la spada non sembra polita goffamente e comunque la politura non serve a renderla appetibile al mercato quanto a rendere leggibile la lama (e "di conseguenza" renderla appetibile".

Non sono le macchie di ruggine che rendono una spada modesta.


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Ciao Marco, di sicuro, se la tua lama fosse stata abilmente polita potresti apprezzarla molto di più che ora. La lucentezza che una politura affrettata vuole mostrare nasconde le vere caratteristiche della lama giapponese :arigatou:

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io credo che tu marco non sappia che cosa è una politura. con rispetto :arigatou:


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Non lo nego, Ippei...

d'altro canto sono nuovo del campo e quel pochissimo che so lo devo essenzialmente alle chiaccherate con un mio amico, che è in grado di forgiare e restaurare le nihonto in maniera molto seria...

Per quanto riguarda gli interventi sulla mia wakizashi, dalle foto i segni di molatura non appaiono, ma dal vivo sono evidentissimi sul mune e sotto l'habaki.

Il fatto è che una politura molto seria sarebbe stata troppo gravosa in termini economici rispetto alle potenzialità commerciali della lama (e qui torna il mercato...), per cui qualcuno ha scelto di prendere una scorciatoia, cosa peraltro confermata dall'amico fabbro.

A questo punto, meglio sarebbe stata lasciarla così com'era...ma alla fine ero consapevole della scelta che stavo compiendo e quindi non me ne lamento!

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Credo, Ippei, che la stragrande maggiornaza delle persone presenti sul forum ( me per primo ) non sapesse cosa fosse realmente una politura prima di vedere le opere di Kentozazen o di leggere i suoi illuminanti interventi :arigatou:

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d'altro canto sono nuovo del campo e quel pochissimo che so lo devo essenzialmente alle chiaccherate con un mio amico, che è in grado di forgiare e restaurare le nihonto in maniera molto seria...

Quoto Sandro e Ippei e Giuseppe :gocciolone:

La tua lama Marco è stata stravolta non da un togi, ma da persone che non avavano rispetto per essa. I segni di un atteggiamento speculativo e irrispettoso sono visibili sulla tua lama così com'è adesso, e non si tratta di segni del tempo, ma di segni di incuria (magari anche recentissima) , questo è il male secondo me. Magari poi concordo sul fatto che non valga la pena farci una politura sotto un punto di vista economico (forse) .

Comunque devi sapere che io sono un po' tignoso ed a questo punto l'unica cosa che mi interessa è invitarti a fornire prova fotografica di un opera del tuo amico che descrivi così abile. Siamo tutti interessati a questi "talenti" , un ottimo "forgiatore e restauratore di nihonto" non è cosa da tutti i giorni. Ti prego sii così gentile da farci vedere qualcosa. :arigatou:

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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E Jarou? Non lo quoti Jarou?? :happytrema::happytrema:

Aspetta vado a leggere il tuo intervento....


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Sì...è ufficiale: Quoto anche Jarou :gocciolone:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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