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Ricontrollando le foto mentre mi accingo a scrivere la parte della mia tesi relativa all'analisi mi sono accorto di una cosa strana.

Lo tsuba del wakizashi è montato rovescio.

Se non ricordo male la parte maggiormente decorata degli tsuba veniva solitamente rivolta verso lo tsuka della spada in modo che potesse essere sempre visibile anche quando questa veniva portata al fianco.

Questo wakizashi presenta invece la parte maggiormente dettagliata rivolta verso il saya.

Ho pensato possa essere un errore dovuto ad un politore poco attento che, a politura ultimata, abbia rimontato il koshirae senza far caso allo tsuba.

Un'altra opzione che mi è venuta in mente è che la direzione dello tsuba possa essere legata al significato della rappresentazione: lo tsuba del wakizashi presenta una falce di luna in fase calante, mentre nello tsuba del katana è rappresentata una luna piena.

Che ne dite? E' possibile che la luna calante venga messa sul lato nascosto dello tsuba perchè veicola un significato negativo?

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Per vedere se una tsuba è montata al contrario o meno, controlla che, vista come la si vedrebbe montata su di una lama ed indossata nell'obi, abbia il kogatana verso la pancia del samurai e il kogai all'esterno.

 

Altrimenti, e' semplicemente montata al contrario, non cercherei strani significati

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Jarou, ho appena verificato nelle foto, il kogatana si trova sul lato esterno ed il kogai all'interno.

Probabilmente lo tsuba è semplicemente montato in maniera errata.

Grazie per la delucidazione.

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Jarou, ho appena verificato nelle foto, il kogatana si trova sul lato esterno ed il kogai all'interno.

Probabilmente lo tsuba è semplicemente montato in maniera errata.

Grazie per la delucidazione.

 

 

Tanto per un confronto, dai un'occhiata a questo vecchio articolo:

http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=2651

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Grazie mille Paolo. :prostro:

Avevo dato un'occhiata a questo articolo tempo fa spulciando nel forum, ma rileggerlo mi ha reso tutto ancora più chiaro.

Lo tsuba del wakizashi è montato con ura e omote invertiti.

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Per quel che riguarda lo stato dell'acciaio mi è stato detto che l'ultima politura è stata fatta in tempi recenti, ma ho l'impressione che, dato il gran numero di lame da polire, sia stato fatto un lavoro abbastanza grossolano (è una mia impressione, non ho dati certi che lo confermino).

 

 

Felice di questa affermazione che approvo in pieno, purtroppo sino a quando i curatori dei musei italiani non saranno in grado di riconoscere un togi assisteremo sempre ad opere di "manutenzione dilettantistica" che non rendono giustizia alle nihonto e contribuiscono a mantenere in vita un perdurante stato di ignoranza ed incapacità di giudizio nei più.

Parlando unicamente della lama personalmente trovo che l'oggetto di questa analisi non versi esattamente nelle condizioni ideali per costituire adeguata sintesi di una tesi approfondita, ma comprendo anche le difficoltà della stesura di tale tesi e quindi rispettosamente mi scuso se paio eccessivo nel giudicare questa scelta di forse ineludibile "compromesso".

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Kentozazen,

 

sono contento del fatto che siamo concordi sull'analisi del tipo di politura effettuata.

Per quanto riguarda l'analisi di queste lame posso dirti che la mia scelta è dovuta sia ad un compromesso sia ad un preciso intento che mi sono posto nella stesura della tesi.

Innanzitutto il compromesso è dovuto all'impossibilità di recarmi quest'anno in Giappone e, di conseguenza, l'obbligo di impostare il lavoro su lame di cui posso prendere visione in Italia.

Quest'aspetto è notevolmente limitante, ma si rivela di interesse se inserito nel mio progetto di tesi.

La tesi si concentra sulle fasi di creazione di una spada giapponese a partire dal tatara sino alla creazione dei fornimenti.

Pertanto l'intento è quello di dare una panoramica completa di tutte le fasi e di analizzare l'importanza del lavoro di ogni artigiano che entra in contatto con la spada.

Per questo motivo anche la politura effettuata in maniera grossolana (così come lo tsuba del wakizashi in posizione scorretta o la diversità stilistica di alcuni fornimenti) diventano preziosi punti da approfondire.

 

Thomas

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Thomas ti consiglio spassionatamente di venire al prossimo incontro INTK, vedrai che le lame anche i ottimo stato e anche di pregio non mancheranno e in più potrai vedere dal vero il processo di politura e il maestro Yoshihara lavorare.

Senza considerare che potrai incontrare tutti in una volta tutti i maggiori esperti italiani, magri anche più vicini a casa tua.

Se poi vuoi portare i tuoi appunti sicuramente vedremo di chiarire tutti i tuoi dubbi.



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Thomas comprendo ciò che dici e rispetto la tua scelta. Mi permetto di affermare che non occorre andare sino in Giappone per vedere ottimi pezzi,in associazione ne abbiamo in gran numero.

Confermo quanto detto da Yama, sarebbe un ottima occasione di approfondimento ed incontro. ;)


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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