Vai al contenuto
drakkar

Museo Stibbert Sezione Orientale

Messaggi consigliati

Credo che anche "Draghi e Peonie" debba figurare nella biblioteca dello studioso di arte fabbrile del Sol Levante. Si sta parlando, tra l'altro, di un libretto non eccessivamente oneroso da un punto di vista economico... Naturalmente, non ti aspettare un livello da conoscitori... si tratta di una mostra-presentazione-divulagzione...

Per quanto riguarda il più specialistico "Lame Giapponesi...", anche questo non può mancare nella bibloteca italica di nihonto...ma c'è da concordare con Paolo per quanto riguarda la politura di alcune lame, ahimé :cry:

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
...Fa male al cuore vedere il loro stato di conservazione. Il fotografo ha cercato di fare del suo meglio ma spesso è difficile "leggere" le lame assolutamente non polite...

 

Ciao, guarda si è vero su alcune lame si vede svriate segni di ossido qua e là...

 

e te pareva, me lo immaginavo...già quelle poche in vetrina mi fanno quasi "tenerezza", avrebbero davvero bisogno di cure appropriate! qualcuno mi aveva detto che anche quelle dentro i koshirae erano messe male, anzi molto peggio. Peccato :polliceverso:


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Che peccato per le lame...

Mi informerò su come acquistare i libri. Ho visto il loro sito, non costano nemmeno molto effettivamente. C'e n'è uno anche sulle armature, che però da solo costa di più degli altri 2 insieme :gocciolone: (se merita però...)

 

Ma accidenti, mi chiedo, può un museo avere delle opere (mettiamola sul generico) in un così cattivo stato di cure e manutenzione come mi dite? Un MUSEO non avrebbe il compito (e l'obbligo?) di preservare ciò che custodisce? :tristissimo:


Alberto

 

"Prega affinchè l'altro non sfoderi, ma alla fine, se non fosse possibile evitarlo, mettilo a morte con un colpo solo, e prega perchè riposi in pace"

"la verità, niente di più sovversivo"

 

Sempre sia lodata la funzione "CERCA"

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Il problema è molto complesso, è probabile che allo Stibbert abbiano privilegiato il restauro del resto perchè le lame giapponesi sono solo una piccola componente di questo museo, gli artigiani fiorentini a cui probabilmente sono stati dati i lavori da eseguire hanno lavorato nelle loro competenze, lo stesso centro di restauro di Firenze non ha una branca sul restauro delle lame giapponesi, penso che una spallata a questa mancanza la può aver data la donazione al Bargello da parte del maestro Yoshihara, il Bargello è un museo statale e fra i suoi compiti c'è il corretto mantenimento del materiale che custodisce, dovranno cercare di mantenerle come le nostre Rinasimentali, di cui abbiamo buoni restauratori.

Forse allo Stibbert hanno bisogno solo di una spinta, una proposta buttata lì,... perchè la prossima volta che viene il maestroYoshihara

a Firenze (e spero vivamente ci sia una prossima volta) non organizzare la cosa proprio allo Stibbert che tra l'altro affitta anche sale per matrimoni e conferenze, forse sarebbe l'occasione per far vedere al Maestro quello che Firenze ha di Giapponese a questo punto il Maestro stesso potrebbe sensibilizzare i responsabili per una miglior conservazione di queste opere, è più o meno di quello che farebbe li Giappone avendo a disposizine sul proprio territorio materiali provenienti dall'Italia.

Penso che nelle stesse condizioni ci siano le lame di altri Museo Orientali sparsi per la Penisola, potremme diventare interessante un corso Universitario di restauro di Arte Orientale sarebbe solo una branca di ciò che Firenze ha già :checcevofa:


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Platone, se non erro, diceva "chi custodirà i custodi?"


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ho un articolo di una rivista specializzata in restauro d'arte, è scritto da Civita molti anni fa, vi sono foto delle lame Stibbert ed è penoso leggere di politura senza avere nemmeno un esempio degno di una lama conservata decentemente.

A proposito dello Stibbert uscì un paio d'anni fa un articolo credo su un quotidiano , non ricordo quale, a proposito del fatto che vi fossero indagini in corso sul misterioso fatto che buona parte delle lame conservate al museo non corrispondano per descrizione e attribuzione a quelle ufficialmente catalogate. Non si sa quando, non si sa come, magari cento anni fa, però pare -dico PARE- che vi furono intrallazzi non da poco.

Comunque lo Stibbert è una fondazione privata, secondo me è drammatica la situazione a Ca Pesaro dove sino a poco tempo fa lucidavano le lame col Sidol si dice e comunque non ce n'è una sola polita. Bah!


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Il problema è molto complesso, è probabile che allo Stibbert abbiano privilegiato il restauro del resto perchè le lame giapponesi sono solo una piccola componente di questo museo, gli artigiani fiorentini a cui probabilmente sono stati dati i lavori da eseguire hanno lavorato nelle loro competenze, lo stesso centro di restauro di Firenze non ha una branca sul restauro delle lame giapponesi, penso che una spallata a questa mancanza la può aver data la donazione al Bargello da parte del maestro Yoshihara, il Bargello è un museo statale e fra i suoi compiti c'è il corretto mantenimento del materiale che custodisce, dovranno cercare di mantenerle come le nostre Rinasimentali, di cui abbiamo buoni restauratori.

Forse allo Stibbert hanno bisogno solo di una spinta, una proposta buttata lì,... perchè la prossima volta che viene il maestroYoshihara

a Firenze (e spero vivamente ci sia una prossima volta) non organizzare la cosa proprio allo Stibbert che tra l'altro affitta anche sale per matrimoni e conferenze, forse sarebbe l'occasione per far vedere al Maestro quello che Firenze ha di Giapponese a questo punto il Maestro stesso potrebbe sensibilizzare i responsabili per una miglior conservazione di queste opere, è più o meno di quello che farebbe li Giappone avendo a disposizine sul proprio territorio materiali provenienti dall'Italia.

Penso che nelle stesse condizioni ci siano le lame di altri Museo Orientali sparsi per la Penisola, potremme diventare interessante un corso Universitario di restauro di Arte Orientale sarebbe solo una branca di ciò che Firenze ha già :checcevofa:

I rapporti tra INTK e Stibbert sono un po' freddini, diciamo che c'è una rispettosa separazione. Il tutto è dovuto al fatto che si stava bene in Italia quando nessuno sapeva niente di Giappone! Bastava conoscere quattro notizie e si diventava dei fenomeni osannati. Adesso è un po' più difficile e nessuno vuole rinunciare al "prestigio" che si è "conquistato" per il solo vantaggio di far del bene alla cultura. Nessuno molla l'osso . Cosicchè ognuno se ne sta nel suo.

Potere, prestigio, referenza e politica sono ben più importanti dei fini che in realtà dovrebbero perseguire i poli museali, ed è una cosa che riguarda tutta la realtà museale italiana.

Per fortuna che ci siamo noi! :happytrema: Pensa un po'!


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Non volevo e non voglio creare dissapori o ricordi non idilliaci con nessuna Istituzione, Vi ho solo espresso un parere all'intreno del forum semplificandone al massimo i passaggi, e tralasciando le varie sfumature di colori che purtroppo conosco per averle vissute in altri campi, ma che in tutti i casi, spero almeno per quanto mi riguarda, possano rimanere al di fuori delle eventuali nostre discussioni.

Entrando a parlare nel forum ho voluto partire sempre dal presupposto di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno anzi che... e questa rimane la mia linea.

Sono stati forse vaneggiamenti e inrealizzabili questi discorsi e allora diciamo che almeno per me vorrei che non fossero solo frutto delle mie fantasie.

Ed in tutti i casi a volte è bello fantasticare se non lede la profesionalità e la personalità di nessuno.

Almeno per quanto mi riguarda questo è il mio intento.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Il mio discorso era solo per chiarire come -aimè- funzionano certe cose. Concordo con te che quanto hai detto sarebbe auspicabile.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Dove possibile, riannodare i giunchi aiuta a non far cadere la frutta dal canestro.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Ho un articolo di una rivista specializzata in restauro d'arte, è scritto da Civita molti anni fa, vi sono foto delle lame Stibbert ed è penoso leggere di politura senza avere nemmeno un esempio degno di una lama conservata decentemente.

A proposito dello Stibbert uscì un paio d'anni fa un articolo credo su un quotidiano , non ricordo quale, a proposito del fatto che vi fossero indagini in corso sul misterioso fatto che buona parte delle lame conservate al museo non corrispondano per descrizione e attribuzione a quelle ufficialmente catalogate. Non si sa quando, non si sa come, magari cento anni fa, però pare -dico PARE- che vi furono intrallazzi non da poco.

Comunque lo Stibbert è una fondazione privata, secondo me è drammatica la situazione a Ca Pesaro dove sino a poco tempo fa lucidavano le lame col Sidol si dice e comunque non ce n'è una sola polita. Bah!

 

La prima volta che sono entrato allo Stibbert l'ho praticamente girato tutto da solo, non c'erano gli accompagnatori, posso bene pensare che qualcuno abbia potuto aprofittare viste le cose che erano "a disposizione" nel farne manbassa.

Io questi ho un'unico termine per definirli Ladri.

E' probabile che qualche visitatore abbia capito, essendo il museo gestito in questa maniera, che si potessereo infilare le mani nella cioccolata.

Questo è sempre sucesso in tutti i musei del mondo ,figuriamoci in uno dove ci sono cose di una bellezza esagerata che hanno la grandezza di una noce, ed erano a portata di mano.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
...posso bene pensare che qualcuno abbia potuto aprofittare viste le cose che erano "a disposizione" nel farne manbassa.

...E' probabile che qualche visitatore abbia capito, essendo il museo gestito in questa maniera, che si potessereo infilare le mani nella cioccolata.

 

non è possibile in quanto le lame sono tutte conservate in bacheche e teche... :inquisitive:

 

quanto al discorso dei poli museali, gestione e conservazione la pensa identicamente a te ken...


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
non è possibile in quanto le lame sono tutte conservate in bacheche e teche... :inquisitive:

 

quanto al discorso dei poli museali, gestione e conservazione la pensa identicamente a te ken...

 

 

Parlo di molti anni fà , è vero che c'erano le bacheche ma a quanto ricordo erano in legno con chiavi che dovevano essere dello stesso periodo del signor Stibbert, che se non ricordo male era nei Cacciatori delle Alpi più o meno con Garibaldi, ho ancora un,immagine di queste sale con armature polverose, ed un cesto di vimini pieno di archi Giapponesi infilati come se fossero stati sciangai.

Naturalmente nessun apparato di telecamere o allarme.

 

Forse non sono stato il solo che si è accorto di questo.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Continuo però a pensare che se teniamo veramente alla conservazione nel migliore dei modi di queste lame, ognuno deve fare tutti i passi possibili per arrivare a questo scopo, anche a costo di mediare le proprie posizioni, se si arrivasse a vederle tutte e 280 polite e disposte a farsi ammirare, questo sarebbe veramente un risultato ecezionale di cui essere orgogliosi, questo è sicuramente il museo più importante in Italia per la quantità e la qualita delle definite "Armi Bianche" sono più di 11000 e non è solo questo, pensate davvero se partisse un progetto del genere, tutti gli altri si dovrebbero adeguare, anche Ca Pesaro.

 

Quando è che organiziamo una visita per vederle tutte come da me descritto?

 

Almeno lasciatemi sognare.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Polire 280 lame?

Il British Museum quando organizzò la mostra commissionò la politura di una trentina di lame, ciascuna vene affidata ad un togishi selezionato e tale operazione comportò un'organizzazione notevole, un esborso sostanzioso e risultati non sempre straordinari. E' difficile così, basterebbe che decidessero di metterne in ordine una decina esponendole nel modo migliore.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Firenze è una città che vive l'Arte è ricca in tutti i sensi, per una qualsiasi Fondazione un'operazione come da Te descritta non ha niente di irealizzamile spece se su questa cosa qualcuno si può far bello.

Ma a noi questo non interessa credo, l'interessantee sarebbe vedere le prime dieci polite, qualcuno che si vuol far bello lo potremmo trovare anche per le seconde dieci e cosi via.

Sapete quelli che si vogliono far belli da un primo calcolo sono più di tutte le lame del museo e questo solo nella Provincia, pensiamo in grande pensiamo alla Regione.

 

La cosa e molto Giapponese, sfruttare la debolezza di altri per farne un proprio punto di forza.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ci sono in gioco equilibri particolari con lo Stibbert. Penso che un avvicinamento sia difficile. Comunque, io non vorrrei sembrar arrogante ma INTK possiede (i suoi soci intendo) una collezione di lame non indifferente ed alcune molto importanti.

Stiamo lavorando per rendere queste opere disponibili all'osservazione di tutti.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Lo Stibbert non possiede lame di particolare rilievo; nulla a che vedere con quelle polite al British. Ne aveva in passato ma sono state probabilmente rubate. La collezione di elmi è MOLTO più importante. Inoltre la situazione finanziaria del museo è tiratissima e mettere in ordine quelle lame non è certo tra le priorità.


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy