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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

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Alastor2602

Conciliare Piu' Arti Marziali

Messaggi consigliati

Ciao : )

Effettivamente quella che leggete nel titolo e' una domanda che mi assilla da molto tempo: e' possibile allenarsi in differenti arti marziali traendone beneficio?

Non si rischia di "confodersi le idee" e fare peggio?

 

Volevo condividere cn voi esperienze di vita vissuta :-D

Che dite?


~ Alastor2602 // Hoka Hey

-> http://alastor2602.altervista.org

-> http://enterprise2602.altervista.org

 

"Con ogni pensiero, tentare di conoscere i propri difetti e correggersi per tutta la vita: questa e` la via"

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Alastor,

io per anni ho praticato (con lo stesso maestro) una arte esterna Shaolin e una interna Tai chi chuan senza crearmi problemi. Anzi perso siano complementari.


Budo

______________________________________

Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura.

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Pero' vedi hai sottolineato due punti fondamentali

- lo stesso maestro

- il fatto che fossero complementari

 

Io pensavo a qualcosa di "diametralmente opposto" ad esempio: Judo e Karate, possono benissimo coesistere, ma si ottengono dei benefici reali dalla pratica delle due arti contemporaneamente?

 

Ciao : )


~ Alastor2602 // Hoka Hey

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"Con ogni pensiero, tentare di conoscere i propri difetti e correggersi per tutta la vita: questa e` la via"

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Ciao Alastor,

io ho praticato per un p? tre discipline con tre maestri differenti.

Jujutsu, Iaido e Kendo.

Il problema secondo me non ? tanto la quantit? o la diversit? quanto l'esperienza.

In passato, nell'antico Giappone, si dovevano praticare non una o due discipline contemporaneamente ma molte di pi?.

La grossa differenza e che si faceva quasi solo quello, diciamo che quela era l'attivit? principale a cui si poteva dedicare tutta la giornata o la maggior parte di essa comunuqe.

Ai giorni d'oggi invece la pratica ? reclusa al "tempo libero" sia in senso temporale , fisico ma spratutto mentale.

Gli impegni che ci affliggono, i pensieri, lo stress di tutti i giorni tengono la nostra mente impegnata e sacrificano il nostro corpo.

In questo contesto ci si trova spesso in difficolt? a segurieuna sola di queste discipline figuriamoci molteplici.

Gi? adesso il nostro praticare si riduce spesso a 2-3 volte la settimana 1-2 ore, il che e a dir poco ridicolo in senso di esperienza e di apprendimento.

Le discipline marziali hanno come base propio una frequentazione costante e continua per ore e ore tutti i giorni, naturalmente se si vuole arrivare a un livello di consapevolezza e di effettiva padronanza sia mentale che fisica sodisfacente almemo per se stessi.

A queso punto accade che rendendocisi conto che gi? questo comporta una grande sacrificio ai tempi di oggi e essendo anche giustamente realisti e meglio forse dedicarsi con costanza a una sola disciplina e praticarla con grande amore e passione, anche perch? quelli che sono i principi fondamentali delle arti marziali una volta appresi li si possono applicare a qualsiasi disciplina(e anche alla vita di tutti i giorni) e quindi dopo anni e dopo aver appreso questi cisi potr? dedicare anche ad altro con buoni risultati.

Io dopo un p? di mesi o poi allentato la presa sie sul Kendo che sullo Iaido, discipline in cui mi alleno solo saltuariamentee da cui per? ho appreso anche principi e movimenti che ho applicato al Ju Jutsu con mia sorpresa.

 

Un mio maestro dice sempre, se riesci a capire VERAMENTE anche un solo pricipio di una tecnica allora riuscirai a fare le altre come se le avessi sempre sapute.

 

Si dovrebbe ripetere una sola tecnica 10.000 volte si dice per poterne apprendere bene i soli movimenti, quindi immagina che sforzo vi ? dietro tanta pratica.

 

La grandezza delle arti marziali per cui io non potrei vivere mai senza ? propio la loro longevit?, a 20 anni facevo meglio le cose che quanti ne avevo 13, a 30 meglio di 20 e a 40 sar? meglio di ora a 30, questo ? eccezionale perch? vuol dire che al contrario della maggior parte delle discipline sportive pi? si diventa vecchi e pi? si conosce e ci si migliora quindi non cisi sente mai alla fine di un viaggio ma sempre all'inizio.

Anche quando ci si ferma perch? un p? in crisi o perch? non si trova un buon maestro o perch? stanchi (anche se queste sono solo scuse a volte che anche io ho spesso usato :gocciolone: ) ma si avr? sempre la consapevolezza che il tempo a disposizione c'? sempre e che si potr? andare avanti e migliorarsi.

Quindi rialzarsi e andare avanti per poi non pentirsi un giorno di non aver proseguito sulla via

 

Mi sa che ma preso di mano, scusate ho scritto un papiro :gocciolone:

 

Funboy


Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

La conoscenza può ostacolare, l'ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

(Suzume no Kumo)

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parole ben dette fun , infatti nel periodo muromachi i samurai dovevano imparare detto poi con un termine moderno i basamenti del budo cioè :tecniche di spada , arco, yari, Naginata, tecniche di proiezioni e leve a mani nude, tiro con l'arco a cavallo, kiai, tanto ,bastone corto e ko-dachi, nelle quali successivamente si dovevano specializzare in alcune :cool::cool::cool::samurai::samurai:

inoltre vorrei aggiungere che il kata è ad alti livelli uno schema fatto apposta per essere superato; molti maestri come per esempio il maestro Akyoshi Yasumoto modificano le varie tecniche come soprattutto nage e gyaku a loro piacimento xkè ormai sono riusciti a comprendere l'essenza della tecnica

( cavolo è impossibile da spiegare a parole, spero che qualcuno capisca quello che ho scritto :gocciolone::gocciolone::gocciolone::gocciolone::gocciolone: )

Modificato: da Ughen

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ahahaha.. ci mancavano giusto i ninja...

Bravo fun, hai detto delle cose giustissime. La pratica di più arti marziali segue un indirizzo di complementarietà se le affronti con lo stesso approccio e soprattutte se le fai tutte bene. Mi spiego. Come dice Funboy l'essenza di ogni arte marziale sta nella pratica della stessa. Questo è essenziale capirlo: non ci sono studi di filosofia dietro e sarà la pratica che modificherà il modo di agire e pensare. Se il dojo prevede quindi due allenamenti alla settimana, li devo fare e non posso rinunciare a uno dei due per andare a fare un'altra arte marziale. In questo senso NON sono complementari. Devo fare i miei due allenamenti di karate e altri due di kendo, eccetera... si tratta di aggiungere, non di sostituire. In questo modo, e solo così, il nostro karate beneficerà del kendo e viceversa.


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Ops son spariti i ninja! :ok:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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;)


Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

La conoscenza può ostacolare, l'ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

(Suzume no Kumo)

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Quando si è ad un certo livello, non necessariamente altissimo, compatibilmente con le proprie aspettative, si potrebbe aggiungere qualcosa, magari togliendo qualcos'altro.

Molte cose, anche secondo me, sono complementari.

Esperianza pratica:

io sono cintura marrone di karate shotokan, sto lavorando per l'esame di shodan; il dojo (forse meglio dire -PURTROPPO- l'allenamento) e' trisettimanale; ho sostituito un giorno con la suola di iaido e dopo un solo mese (+ un tre giorni di stage col maestro giapponese :whistle: ) ho notato NETTI miglioramenti del mio Karate.

 

Esperianza pratica 2

Il maestro Sauro Somigli che ho seguito ad uno stage alcuni mesi fa, pratica anche Tai Chi e Danze Tribali (abita in Nepal :vecchiocinese::cool::arigatou: ) e ...beh...ragazzi, la differenza SI VEDE :ohmy::wacko::arigatou::arigatou::arigatou::wacko:

Nel senso che e' proprio bello da vedere, come si muove... non si puo' descrivere, ma date retta: integrare e' molto produttivo !!!

 

 

RIc

PS

considerare sempre che.. non lo si fa per (sporav)vivere quindi bisogna "accontentarsi" E NON FRAINTENDETEMI!

voglio dire : LA via e' lunga e ci vuole pazienza, non c'e' fretta....

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Salve a tutti,

ho appena scoperto il vostro meraviglioso sito di cui non posso che complimentarmi con gli ideatori.

Per quanto riguarda la possibilità di praticare più arti marziali contemporaneamente, devo dirvi che non soltanto è possibile, ma incredibilmente bello e stimolante. Personalmente, anzi, non ho mai praticato esclusivamente una sola branca del sapere marziale, avendo sempre praticato lo yoseikan budo, arte marziale di origine nipponica che mi ha consentito sin da subito un approccio "globale" al mondo del combattimento. Infatti sin dal primo anno nella scuola yoseikan (creata dal soke Minoru Mochizuchi) vengono insegnati all'allievo i rudimenti delle tecniche di percussione (atemi waza), proiezione (nage waza) leva articolare (kansetsu waza), lotta a terra (ne waza) nonchè i fondamentali di tanto e tambo (bastone corto), per poi affrontare negli anni successivi lo studio delle principali armi del kobudo giapponese (prima tra tutte ovviamente la spada!!).

Vi posso assicurare che questo metodo (che potrebbe definirsi un sogo bujutsu), oltre ad essere, come è stato ricordato, conforme a quanto avveniva tradizionalmente ai tempi che furono, suscita nel discente una curiosità per il mondo delle arti marziali che negli anni si tramuta in una "benzina" che ti spinge ad andare sempre avanti per migliorare, e migliorarsi.

:ok:

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Ciao a tutti.

 

Personalmente vorrei dedicare all'autore del post un passo di un libro, che è il Tao:

 

"La Via veramente Via non è una via costante.

I Termini veramente Termini non sono termini costanti.

Il termine Non-essere indica l'inizio del cielo e della terra; il termine Essere indica la Madre delle diecimila

cose.

Così, è grazie al costante alternarsi del Non -essere e dell'Essere che si vedranno dell'uno il prodigio,

dell'altro i confini. "

 

Io ho studiato nella mia ancora giovane vita (30 anni) Kempo Karate, Judo, Aikido, Kenjutsu e Kyudo.

 

All'inizio trovavo molte difficoltà nel memorizzare le varie tecniche, poi ho capito che non esistono VARIE arti marziali, ma solo un UNICO MODO di applicare quanto si è interiorizzato negli anni.

 

A voi le riflessioni, che saranno sicuramente migliori delle mie.


"La vera essenza del KATA non consiste nei gesti in sé, ma nel modo in cui lo spirito li rende precisi,

 

ineluttabili. Bisogna saper creare un gesto totale dove, in un istante, si ritrovi tutto il KI. Vivere il vero

 

spirito del gesto: il KATA, attraverso l'allenamento, deve fondersi con lo spirito. Più lo spirito sarà forte, più

 

sarà forte il KATA."

 

T. Deshimaru

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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