Lone Wolf 0 · Inserito: 8 aprile 2009 Questa è una mia curiosità, mi scuso in anticipo per gli errori. Sia nell'anbito delle Nihonto che sopratutto delle Shingunto quali erano i Maestri forgiatori che producevano lame che si distinguevano per la loro resistenza, robustezza, ovvero più votate alla funzionalità che all'estetica? Grazie, Oss Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Kentozazen 44 · Inserita: 8 aprile 2009 Le shingunto sono più o meno tutte equivalenti. Anche spostandosi sulle gendaito di epoca militare non credo vi siano sostanziali differenze. La tua domanda apparentemente semplice diventa assai complessa esaminando il panorama nihonto in genere. Non credo sia facile distinguere le nihonto sul parametro che hai posto. Avendo speso ore ed ore a spiegare continuamente che quasi sempre non si può separare l'estetica dalla funzionalità la tua domanda non mi piace per come è posta. Sicuramente esitono scuole e tradizioni che producevano lame più resistenti ma la cosa va osservata a seconda del preciso periodo storico in funzione dell'uso e delle necessità dell'epoca. Lame pensate per essere il miglior compromesso pratico per affrontare le armature mongole ,ad esempio, non è detto che da un punto di vista teorico risultino le più efficaci per sezioni grossi bambù, o per incidere senza danno un kabuto in metallo...e viceversa. Le uniche lame in cui l'estetica è palesemente sacrificata in funzione della esigenza pratica sono le kazuuchi mono, nihonto di scarsa qualità forgiate nel muromachi in grande quantità per soddisfare appunto l'"esigenza pratica" di armare velocemente più combattenti possibile. Tuttavia guardacaso si ritiene che proprio queste kazuuchi non siano dotate di grandi caratteristiche di resistenza proprio a causa della scarsa attenzione nel forgiarle e di conseguanza della spesso scarsa risultante estetica. Se dovessi comunque indicare una tradizione che a lungo tempo -quasi incontrastata- ha dominato un epoca, direi che Bizen ha prodotto lame eccelse per estetica e per doti dinamiche. Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Lone Wolf 0 · Inserita: 8 aprile 2009 Le shingunto sono più o meno tutte equivalenti. Anche spostandosi sulle gendaito di epoca militare non credo vi siano sostanziali differenze.La tua domanda apparentemente semplice diventa assai complessa esaminando il panorama nihonto in genere. Non credo sia facile distinguere le nihonto sul parametro che hai posto. Avendo speso ore ed ore a spiegare continuamente che quasi sempre non si può separare l'estetica dalla funzionalità la tua domanda non mi piace per come è posta. Sicuramente esitono scuole e tradizioni che producevano lame più resistenti ma la cosa va osservata a seconda del preciso periodo storico in funzione dell'uso e delle necessità dell'epoca. Lame pensate per essere il miglior compromesso pratico per affrontare le armature mongole ,ad esempio, non è detto che da un punto di vista teorico risultino le più efficaci per sezioni grossi bambù, o per incidere senza danno un kabuto in metallo...e viceversa. Le uniche lame in cui l'estetica è palesemente sacrificata in funzione della esigenza pratica sono le kazuuchi mono, nihonto di scarsa qualità forgiate nel muromachi in grande quantità per soddisfare appunto l'"esigenza pratica" di armare velocemente più combattenti possibile. Tuttavia guardacaso si ritiene che proprio queste kazuuchi non siano dotate di grandi caratteristiche di resistenza proprio a causa della scarsa attenzione nel forgiarle e di conseguanza della spesso scarsa risultante estetica. Se dovessi comunque indicare una tradizione che a lungo tempo -quasi incontrastata- ha dominato un epoca, direi che Bizen ha prodotto lame eccelse per estetica e per doti dinamiche. A che epoca appartengono Kentozazen? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Gisberto 10 · Inserita: 8 aprile 2009 Ciao Lone Wolf, La tradizione Bizen sorge sul finire del primo secolo (970 d.c.) ed è presente per tutto il Koto, continuando poi ad influenzare le ere successive fino ai giorni nostri. Una delle sue massime espressioni è, a mio parere, la scuola Ichimonji. Per saperne di più, se te la cavi con l'inglese, puoi approfondire su http://www.sho-shin.com/contents.htm, oppure sui testi di riferimento più volte consigliati sul forum. Nella sezione Kantei troverai che molte delle ultime lame esaminate sono di scuola Ishido, che è la 'prosecuzione' della scuola Ichimonji nello Shinto. Buona lettura, Gisberto Gisberto (ex nick Koala) Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho) Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 8 aprile 2009 Lone Wolf la tua domanda è più complessa di quello che sembra. Se apprezzare artisticamente una lama non richiede nessun test pratico, misurare l'efficacia di taglio o la resistenza del filo o della lama richiede che la stessa sia provata su oggetti di riferimento da tagliare. Attualmente non credo che nessuno possa permettersi una serie di test del genere, inoltre paragonare lame antiche di centinaia di anni con acciai più recenti sarebbe ovviamente poco corretto. Credo quindi che gli unici riferimenti da prendere in considerazione siano gli antichi test di tameshigiri condotti nel periodo edo, come quelli del famoso boia dello shogun, Asaemon Yamada e le relative catalogazioni degli studiosi di nihonto di quei tempi, come i togishi della famiglia Honnami. in questa discussione puoi capire meglio a cosa mi riferisco: http://www.intk-token.it/forum/index.php?s...ic=559&st=0 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Lone Wolf 0 · Inserita: 9 aprile 2009 Attualmente non credo che nessuno possa permettersi una serie di test del genere, inoltre paragonare lame antiche di centinaia di anni con acciai più recenti sarebbe ovviamente poco corretto. In che senso, ovvero essendo acciai antichi sono più "sensibili" rispetto ad acciai più recenti o, come ho sempre pensato, che le tecniche di produzione antiche sono impareggiabili rispetto a quelle odierne? una domanda off-topic: per chi volesse eseguire battodo, ovviamente sarebbe un sacrilegio utilizzare To di tale valore, che strumento acquistare? sinceramente mi scoccierebbe parecchio spendere un capitale per una "finta" katana. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Kentozazen 44 · Inserita: 9 aprile 2009 Beh però usare una nihonto per fare battodo... Rovinandola ulteriormente, mettendola a rischio...a che pro? Soprattutto agli inizi (ovvero azzarderei i primi cinque o sei anni)...ma anche dopo a meno che non si sia veramente bravi e "meritevoli". Penso spesso che chi usa una nihonto autentica per pratiche potenzialmente dannose per la lama abbia qualche problema col proprio "super-io". Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Lone Wolf 0 · Inserita: 9 aprile 2009 Beh però usare una nihonto per fare battodo...Rovinandola ulteriormente, mettendola a rischio...a che pro? Soprattutto agli inizi (ovvero azzarderei i primi cinque o sei anni)...ma anche dopo a meno che non si sia veramente bravi e "meritevoli". Penso spesso che chi usa una nihonto autentica per pratiche potenzialmente dannose per la lama abbia qualche problema col proprio "super-io". Di fatti è quello che ho detto io, non userei una nihonto per tale attività! La mia domanda era cosa poter acquistare per poterlo fare, un attrezzo da allenamento che, anche dandoci dentro, se si rovina non è un problema. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Kentozazen 44 · Inserita: 9 aprile 2009 Ci sono cose cinesi fatte abbastanza bene per il tameshi, a 300 / 400 euro. Nelle sezioni off topic c'è qualche riferimento, magari qualcuno ti manda un Pm con qualche indicazione in più. Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti