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Taito

Affogando in un bicchier d' acqua ...

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Ciao a tutti,

 

l' incontro della scorsa settimana con Kento è stato molto illuminante, ma mi ha messo in testa un sacco di dubbi riguardo alla corretta comprensione

di alcune terminologie, tant' è vero che ho fatto anche la figuraccia di

non aver individuato correttamente la hamon in fase di analisi della lama.

 

Non volendo abusare ulteriormente del tanto tempo che mi ha dedicato, ho cercato di chiarire i miei dubbi confrontando il glossario del Forum ( quello pubblicato da Funboy ) con l' unico testo che ho attualmente a disposizione, ovvero quello di Sergio Magotti ( ho anche quello pubblicato recentemente da Paolo ma non si sofferma più di tanto sulle terminologie, dato che essendo un testo avanzato dà per scontata la conoscenza della maggior parte di esse ).

 

Ecco il bicchier d' acqua in cui sto affogando :

 

HA - nel glossario del Forum ( d' ora in poi gdF ) è il filo della lama. Nel testo di Magotti ( d' ora in poi tdM ) non è presente, ma viene citato per il bordo del tagliente il termine HASAKI ( che però come termine non è presente nel gdF ). Sono la stessa cosa ???

 

JI - nel gdF è la superficie di una lama tra lo Hamon ed il Shinogi, tra parentesi è specificato " vedi JIGANE ", che però sono tipi di acciaio.

Nel tdM per la stessa definizione è usato il termine HIRAJI ( non presente nel gdF ). Anche questi sono sinonimi ? Forse c' è un errore nel gdF in cui il riferimento non dovrebbe essere a JIGANE ma a HIRAJI ?

 

YAKIBA : nel gdF è la superficie temprata attorno al filo. Nel tdM tale termine non è citato. Infatti poi quando ci si trova di fronte alla definizione di ...

 

HAMON : nel gdF è la linea di tempra costituisce il contorno della YAKIBA, mentre nel

tdM è definita come disegno della linea di tempra al confine tra HA e HIRAJI. Sono a modo loro entrambe definizioni corrette o in una è presente qualche imprecisione ?

 

E soprattutto, alla luce di tutto ciò, che cos' è l' HA-BUCHI ?

Nel tdM neanche questo termine è citato.

Nel gdF è la linea di separazione fra il JI e la YAKIBA. Ma seguendo il filo logico delle

definizioni precedenti, in tale porzione non ci dovrebbe essere la HAMON ? Fa parte di

quest' ultima o è un' ulteriore porzione ad essa adiacente ?

 

Spero di essere riuscito nell' intento di sottoporre i miei dubbi Machiavellici nella forma

più semplice, ringrazio già da ora chiunque mi saprà dare qualche chiarimento.


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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... da notare la contraddizione del tdM che non cita la HA tra le definizioni, ma poi usa tale termine per la definizione di HAMON ... vedere per credere la sezione " Tipi di lama e relative classificazioni " a pag. 62

:confused:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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Ciao Taito Ti posto due siti che ti possono dare un aiuto per i tuoi problemi:JAPANESE SWORD SHOP

USAGIYA e Nihontocraft.com il primo è molto completo, il secondo un pò più sintetico ma fatto molto bene, cerca all'interno del glossario.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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HA - è il filo della lama.

JI - è la superficie di una lama tra l' Hamon e lo shinogi,

JIGANE - il tipo e le caratteristiche dell'acciaio in generale.

YAKIBA : la parte temprata in martensite della lama. letteralmente si potrebbe tradurre "filo temprato"

HAMON : letteralmente "disegno del filo" . Esattamente sarebbe il tipo di forma che assume la yakiba ma in pratica si usano come sinonimi.

HA-BUCHI: è il punto di transizione tra acciaio martensitico (yakiba, hamon) e perlitico (ji, hada). In pratica è il confine della yakiba che definisce l'hamon. Può essere più o meno definito e largo a seconda delle tecniche di tempra ed è un punto da non sottovalutare nel kantei. Può essere formato prevalentemente da nie o da nioi.



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JI - è la superficie di una lama tra l' Hamon e lo shinogi,

 

HIRAJI - la parte di ji più vicina all'habuchi/hamon ( se non mi sbaglio)

 

In Nagayama e Magotti ji e hiraji vengono usati come praticamente sinonimi. La stessa parte è indicata singolarmente sia come ji che hira o anche hiraji.

 

Invece io ho dei dubbi sulla parola hataraki che viene definita generalmente come attività nel hamon o ji.


Le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza

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Grandi ragazzi, in effetti mi avete portato, involontariamente grazie alla domanda di Guy ed al link di Yama, proprio dove volevo arrivare !

 

In effetti Kento ha rilevato sulla mia nuova Waki Shinto sia presenza di SUNAGASHI che piccoli raggruppamenti di Nioi

nella HA-BUCHI.

 

Erano due cose importanti che volevo ricordare ma che non ero riuscito ad appuntarmi, grazie mille !!! :happytrema:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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Piccoli raggruppamenti di nie. ;)


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Piccoli raggruppamenti di nie. ;)

 

 

... ah, ma allora erano chiari, non erano scuri ... sai senza la alogena da 1000 watt a casa non ho potuto vedere più di tanto ...

 

:checcevofa:

 

Quindi possiamo parlare anche di piccoli raggruppamenti di YUBASHIRI ?

 

E comunque anche da te ho dovuto usare tutti gli 11/10 del mio unico occhio buono per individuarli ...

Tu quanti ne hai 24 ? Hai un occhio che in confronto i falchi soffrono di miopia ...

:rolleyes:


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Taito i nie sono scuri.

Come ti dissi ricordi?

Nioi è come una nebulosa , una nebbia brillante biancastra.

I nie sono scuri puntini come piccoli nei. NIE/NEI ricordalo così vedrai che non ti confondi più.

La tua lama ha un hadori abbsatanza coprente per questo è difficile vedere con chiarezza le attività , oltre al fatto che non sono attività molto contrastate nel tuo caso, però vedrai che con un po' di esercizio ti abitui a vedere tutto, si tratta di sapere dove cercare.

Guarda i sunagashi della waki koto che ho appena postato, quelli li vedi lontano un miglio. :) Scuola diversa stile diverso, ogni lama ha le sue caratteristiche.

Comunque yubashiri non è il termine corretto. Molte lame presentano habuchi sia in nie che in nioi, parlando di nioi deki si intende che la prevalenza è il nioi, ovvero la dominante che determina il tracciato dello habuchi è il nioi, questo non escude la presenza di formazioni di nie, anzi ko-nie nel tuo caso.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Taito i nie sono scuri.

Come ti dissi ricordi?

Nioi è come una nebulosa , una nebbia brillante biancastra.

I nie sono scuri puntini come piccoli nei. NIE/NEI ricordalo così vedrai che non ti confondi più.

La tua lama ha un hadori abbsatanza coprente per questo è difficile vedere con chiarezza le attività , oltre al fatto che non sono attività molto contrastate nel tuo caso, però vedrai che con un po' di esercizio ti abitui a vedere tutto, si tratta di sapere dove cercare.

Guarda i sunagashi della waki koto che ho appena postato, quelli li vedi lontano un miglio. :) Scuola diversa stile diverso, ogni lama ha le sue caratteristiche.

Comunque yubashiri non è il termine corretto. Molte lame presentano habuchi sia in nie che in nioi, parlando di nioi deki si intende che la prevalenza è il nioi, ovvero la dominante che determina il tracciato dello habuchi è il nioi, questo non escude la presenza di formazioni di nie, anzi ko-nie nel tuo caso.

 

 

... aspetta che sto sprofondando nuovamente nel bicchiere ... ti riporto quanto scritto sul glossario del Fourm :

 

NIE: piccole cristallizzazioni biancastre che possono formarsi nel processo di tempra (costituendo lo HAMON)

 

NIOI: cristalli simili ai NIE ma più piccoli e scuri; gli HAMON possono essere composti da NIOI oppure da filamenti paralleli di NIOI od ancora possono essere NIOI mescolati ai NIE; viene considerata positivamente la presenza di entrambe le cristallizzazioni sullo HAMON.

 

Quindi evidentemente ci deve essere un errore nel glossario, dato che come vedi lì risultano NIOI quelli scuri e NIE quelli chiari. :stare:

 

Io ricordavo che quelli che mi avevi fatto notare sulla Waki erano scuri ... ma a questo punto non sapevo come chiamarli !

:blink:

Grazie ancora Togishi San !


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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Pessima descrizione del glossario.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Quindi per riconoscere le nie devo cercare dei puntini neri come nei (cioè nie)? Indi non sono puntini bianchi come dice il glossario.

Mentre invece Nioi come nebulose biancastre diffuse. Le nie sono invece spot NERI e non bianchi.

Eppure il nagayama le descrive chiaramente come stelle scintillanti ecco perchè io me le sono sempre immaginate bianche in accordo però col glossario. Se le nie sono puntini neri allora gli spot bianchi come li chiamiamo?

 

A mio parere argomento questo delicato, noto come qui http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=5000 entrate tu e Paolo in disaccordo indicando le ji-nie. Paolo indica le twinkling stars del nagayama tu i nei/nie neri.

 

E' un dubbio che ho da un po' di tempo anche perchè ricordo di aver letto almeno 5 volte la discussione nie o nioi (che ora non trovo più) confondendomi le idee in maniera crescente.


Le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza

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I nie sono effettivamente brillanti ma sono più scuri del resto del tessuto, possiamo trovarne di varie colorazione ma tutti tendenti al bruno.

Brillano come le perle nere, perchè sono lucidi essendo di martensite durissima. Su questo direi che non c'è dubbio osservando le macro.

Non ci sono spot bianchi, non esistono secondo me, a meno che non si parli di tobiyaki. Ma anche i tobiyaki hanno un contorno che può essere in nie o in nioi, i tobiyaki circoscritti da nie sono yubashiri direi...ma quest'ultima è una mia speculazione che potrebbe anche esssere discutibile.

Mettiamola così se vedi un habuchi marcato e definito e non vi scorgi nie allora vai tranquillo che è in nioi deki ed il suo contorno è definito da una linea vaporosa e bianca brillante .

Modificato: da Kentozazen

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In realtà nie e nioi (ormai dopo anni di riflessioni ne sono certo) non sono formazioni differenti ma un diversa risultante estetica dello stesso fenomeno.

Nello habuchi si crea transizione tra perlite e martensite grani dell'una si miscelano a grani dell'altra su questa "linea di confine", i grani molto piccoli sono indistinguibili e all'occchio lo habuchi pare una nebulosa; quando invece si utilizzano tempi più lunghi di yaki-ire (per dirla in breve anche se il processo è più complesso) i grani martensitici si agglomerano in formazioni più grandi che diventano visibili ad occhio nudo formando i nie.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Brillano come le perle nere, perchè sono lucidi essendo di martensite durissima. Su questo direi che non c'è dubbio osservando le macro.

Non ci sono spot bianchi, non esistono secondo me, a meno che non si parli di tobiyaki. Ma anche i tobiyaki hanno un contorno che può essere in nie o in nioi, i tobiyaki circoscritti da nie sono yubashiri direi...

 

 

Ora sembrano essermi chiare le nie ma io continuo da visionario a vedere spot bianchi dappertutto li ho evidenziati vediamo un po se ho almeno capito quali sono le nie.

 

hadamacronie3.jpg


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