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Aiuto per tatuaggio ...

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E poi scusate ci sono milioni di giapponesi che fanno cose banali all'italiana.

Però a volte li troviamo simpatici, non ci mettiamo sempre a puntare il dito dicendo"Ahhhh guarda quel giapponese, vuol fare l'europeo e guarda com'è banale, dovrebbe studiare di più la nostra cultura!"

 

APPUNTO!!! :polliceverso: non li trovo simpatici e quando li vedo mi fanno inca.....

 

 

Comunque la pelle è sua... :vecchiocinese: se gli piace proprio...


Maurizio

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Madonna che integralismo per un tatuaggio!

Un cacchio di semplice tatuaggio!

 

E poi chi l'ha detto che è una frase maschilista? Anche le donne possono essere samurai. E pure combattenti.

E combattere non significa brandire una spada, ma affrontare la vita con coraggio e determinazione, in ogni campo.

Anche Madre Teresa di Calcutta era un samurai a modo suo, molto di più di tanti cialtroni con lo "spadone da maschione".

E poi ragazzi scusate ma nel 2009 siete veramente sicuri che ancora un tatuaggio in giappone identifichi la yakuza, secondo me più o meno come qui una coppola in testa identifica la mafia.

Ohhhhh guardate che il Giappone è una società moderna, con tutti i suoi pregi e difetti. Si potranno discutere certamente, però fatevi un salto in mezzo ai giovani a Shibuya prima


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Madonna che integralismo per un tatuaggio!

Un cacchio di semplice tatuaggio!

 

 

No io non obbietto il tatuaggio in se per se, è la frase che non mi convince, non è maschilista. Il punto è che non è femminile. Secondo me è un po' banale ma è questione di gusto personale. La questione della mafia credo sia superata dai più forse le persone più anziane, ma anche qui in italia mia nonna dice che i delinquenti portano gli orecchini e hanno i tatuaggi fatti in prigione. Che è vero ma ce li hanno anche le persone normali.


Le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza

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Forse non è femminile...forse hai ragione.

Però mi domando. Cosa c'è di più delicato di un fiore di ciliegio? Capirei se si parlasse di un carciofo!

E' una composizione semplice, molto comune questo è vero. Parla di caducità dell'esistenza, del leggero soffio della vita, e racconta della potenza insita nella fragile impermanente bellezza.

In realtà direi per mia opinione cheè un concetto che trascende il maschile e il femminile, interessa la natura stessa di tutti gli uomini ed esprime una coesistenza di corpo e spirito.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Madonna che integralismo per un tatuaggio!

Un cacchio di semplice tatuaggio!

 

E poi chi l'ha detto che è una frase maschilista? Anche le donne possono essere samurai. E pure combattenti.

E combattere non significa brandire una spada, ma affrontare la vita con coraggio e determinazione, in ogni campo.

Anche Madre Teresa di Calcutta era un samurai a modo suo, molto di più di tanti cialtroni con lo "spadone da maschione".

E poi ragazzi scusate ma nel 2009 siete veramente sicuri che ancora un tatuaggio in giappone identifichi la yakuza, secondo me più o meno come qui una coppola in testa identifica la mafia.

Ohhhhh guardate che il Giappone è una società moderna, con tutti i suoi pregi e difetti. Si potranno discutere certamente, però fatevi un salto in mezzo ai giovani a Shibuya prima

 

Si certo... e poi c'è anche Giovanna D'Arco, la Montessori, Rita Levi Montalcini... ma il mondo dei bushi mi pare poco femminile, come ogni gruppo militare direi discretamente maschilista.

Comunque non è tanto il fatto del "cacchio di tatuaggio", se uno vuol farselo è bene che se lo faccia.

Se il tatuaggio te lo fai perché va di moda e fa "fico" va bene, ci mancherebbe altro! Ma se si fa passare l'idea che il tatuaggio deve avere un significato, deve essere "una seconda pelle" ecc... allora, in questo caso, critichiamo costruttivamente la scelta :whistle::hehe:


Maurizio

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Forse non è femminile...forse hai ragione.

Però mi domando. Cosa c'è di più delicato di un fiore di ciliegio? Capirei se si parlasse di un carciofo!

E' una composizione semplice, molto comune questo è vero. Parla di caducità dell'esistenza, del leggero soffio della vita, e racconta della potenza insita nella fragile impermanente bellezza.

In realtà direi per mia opinione cheè un concetto che trascende il maschile e il femminile, interessa la natura stessa di tutti gli uomini ed esprime una coesistenza di corpo e spirito.

 

più che al fiore di ciliegio le critiche (costruttive :hehe: ) erano rivolte alla frase


Maurizio

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Se foste costretti (dico costretti) a farvi un tatuaggio sarei tanto curioso di sapere cosa vi fareste voi.

Davvero vorrei proprio vederla questa perla inestimabile di saggezza, originalità, virtù e rappresentazione del vostro più intimo io. :siamoamici:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Se foste costretti (dico costretti) a farvi un tatuaggio sarei tanto curioso di sapere cosa vi fareste voi.

Davvero vorrei proprio vederla questa perla inestimabile di saggezza, originalità, virtù e rappresentazione del vostro più intimo io. :siamoamici:

 

 

Dai ragazzi ... alla fine sarà poi Stefy a dover decidere, l' importante è saperle dare più informazioni possibili

in modo che possa capire se quello che ha intenzione di fare sia effettivamente in linea con le sue intenzioni e con la sua personalità.

C' è un sacco di gente che si fa dei tatuaggi tribali senza neppure sapere il significato, oppure scegliendo motivi decorativi che non

hanno neppure un significato, ma che è colpita dalla forma estetica o che attribuisce un significato personale alla stessa.

L' importante è che non si ritrovi con i kanji " involtino primavera " convinta che invece citino una perla di saggezza orientale

( come tra l' altro mi è stato detto sia successo realmente ) ... :crepapelle:

 

Vivi e lascia vivere !!! :abbraccio:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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Se foste costretti (dico costretti) a farvi un tatuaggio sarei tanto curioso di sapere cosa vi fareste voi.

Davvero vorrei proprio vederla questa perla inestimabile di saggezza, originalità, virtù e rappresentazione del vostro più intimo io. :siamoamici:

 

se fossi costretto (è un termine che hai usato tu) a farmi un tatuaggio temo che sarebbe un numero di matricola...

Non si sta parlando di gente costretta a far qualcosa, quello è un altro discorso che poco ha a che vedere con ciò che è stato detto sin qui


Maurizio

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se fossi costretto (è un termine che hai usato tu) a farmi un tatuaggio temo che sarebbe un numero di matricola...

 

Questa è buona. :happytrema:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Al di la dei commenti e dell'approvazione o meno sul fatto di tatuarsi, scelta sempre e comunque personale

e ne giusta ne sbagliata a priori, e del gusto estetico sul come il tatuaggio dovrà venir realizzato;

La cosa più divertente ed interessante è come persone diverse interpretino e commentino una frase poetica,

come appunto lo è questa oggetto e corpo del tatuaggio in questione. E veramente istruttivo capire quanti

punti di vista esistano, uno diverso per ciascuno di noi, su quello che significhi o non significhi una apparentemente

semplice frase. Si spazia dalla filosofia al maschilismo, dal esoterico al becero, dal banale al sublime, ecc. ecc.

Tra l'altro Io pure condividendo il sentimento di eleganza e caducità del pensiero, come solo i Giapponesi potevano

concepire, potrei aggiungere, tanto per creare maggiore confusione, che tale frase era usata a cavallo dei due secoli

passati(800/900) dal regime Nazional-Fascita Giapponese come inno e per l'immolazione dei soldati sui capi di battaglia

alla conquista di colonie straniere(Russia, Manciuria, Cina, ecc.) e perpetrando i crimi peggiori che la storia recente

ricordi! Pensa che bello aver tale scritto marchiato a vita sulla pelle se a qualcuno può ricordare anche questo!

Ecco adesso che abbiamo raggiunto l'estremo(per ridere eh, ma non più di tanto! :gocciolone: ) direi che non mi resta che salutarti

augurandoti buon tatuaggio e lasciandoti il pensiero di quanto alla fine un tatuaggio sia e rimanga sempre e solamente

una scelta e un gusto puramente personali.

:arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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riguardo agli onsen... se mi permettete la battuta... non penso che se arriva una mega biondazza occidentale e maggiorata con un tatuaggio con scritto "amo la mamma" in kanji, questi Giapponesi si mettano a dire... o mio dio... "non sarà mica una yakuza, allora non la faccio entrare nel mio onsen fatto per turisti" O.O

 

hem... non penso che i Giapponesi siano minorati mentali :D


Andrea

 

www.taai.it

www.iwamaryu.it

www.aikidogarda.it

www.takemusuaikidokyokai.org

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In Giappone ci sono onsen e onsen. In quelli in cui è vietato entrare se hai dei tatuaggi non entri e basta, non c'è nulla da fare. Ovviamente ci sono anche dei luoghi dove puoi entrare tranquillamente, su questo non ci sono dubbi :arigatou:

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In Giappone ci sono onsen e onsen. In quelli in cui è vietato entrare se hai dei tatuaggi non entri e basta, non c'è nulla da fare. Ovviamente ci sono anche dei luoghi dove puoi entrare tranquillamente, su questo non ci sono dubbi :arigatou:

 

come non detto... mi taccio !

 

ubi maior minor cessat :arigatou:


Andrea

 

www.taai.it

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www.aikidogarda.it

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come non detto... mi taccio !

 

ubi maior minor cessat :arigatou:

Andrea, ma che scherzi! Io volevo solo fare una precisazione, non avevo di certo intenzione di sminuire il tuo intervento. Inserisco una foto a chiarimento di ciò che prima ho detto.

 

"Preghiamo le persone con Irezumi (tatuaggio giapponese) o Tattoo ad astenersi dal fare il bagno". Il fatto che vengano indicati due tipi di tatuaggi sta a significare un divieto valido anche per gli occidentali.

 

Ma questo discorso non è valido per tutte le onsen, anzi, oggi sono più numerose quelle che non hanno queste restrizioni. O perlomeno, parlo per mia esperienza personale :arigatou:

irezumi.jpg

Modificato: da sandro

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Beh detto questo vorrei precisare che caratterialmente non sono un liberista assoluto; di conseguenza rispetto moltissimo le forme di etichetta. Ergo non mi sento di biasimare le usanze tradizionali e le convenzioni di buona educazione di un popolo, ivi compresa la considerazione che un tatuaggio esibito in pubblico sia in qualche modo disdicevole in certi ambienti.

 

Sta di fatto che intendevo dare una misura più frivola a questo topic.

 

Rispondendo a Gabriele, che ha fatto un'osservazione corretta ed interessante riguardo al contesto storico in cui era in uso la frase incriminata, direi che essa a mio modo di vedere rappresenta e voleva rappresentare anche in quei violenti periodi una forma di pensiero che non ha una diretta connessione con i crimini del conflitto, bensì semplicemente tendeva ad istillare negli uomini un convincimento simile a quello dei propri antenati. Non vi è nella frase alcuna istigazione a compiere ingiustizie e crudeltà.

Detta in altri termini comunque, quale sarebbe per voi il periodo in cui gli haiku erano contestualizzati in un contesto unicamente di gioia ,virtù e nobili principi? Quale periodo storico del Giappone può essere considerato l'apice della virtù samuraica priva di crudetà ed ingiustizia? Priva di contadini affamati e di signori in guerra per il potere? O priva di corporazioni che affamavano il popolo a favore di ristrette elite?


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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santo kami... ma che discussione non è venuta fuori :blink:

 

stefy, fai quelli che ritieni meglio senza lasciati condizionare

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...

Detta in altri termini comunque, quale sarebbe per voi il periodo in cui gli haiku erano contestualizzati in un contesto unicamente di gioia ,virtù e nobili principi? Quale periodo storico del Giappone può essere considerato l'apice della virtù samuraica priva di crudetà ed ingiustizia? Priva di contadini affamati e di signori in guerra per il potere? O priva di corporazioni che affamavano il popolo a favore di ristrette elite?

 

Beh essendo la tua una domanda retorica, e intelligentemente fondata ... sarebbe inutile rispondere.

Non conosco profondamente la Storia dei Paesi orientali, purtroppo l'Europa è molto egocentrista a riguardo.

L'altra sera guardavo la mia ( non estesissima ) biblioteca 'media' e scoprivo, cosa di cui non mi ero mai reso completamente conto, che non possiedo praticamente nulla o quasi dedicato alla Storia o all'Arte di quei Paesi.

Neanche in opere che avrei considerato 'esaustive' ci sono grandi spazi ad esse dedicati.

Ma a parte questa considerazione, posso solo estendere al Giappone un concetto generale, visto che bene o male anche quell'isola è su questo pianeta, ed è abitata da esseri appartenenti al genere umano...

Se tanto mi da tanto, anche nell'Europa maggiormente elevata dal punto di vista della cultura, delle Arti, della conoscenza, si sono visti comunque perpetuati anche gli aspetti più deleteri che citavi: violenza, sopraffazione, sfruttamento, intrigo e quant'altro, quindi ...

... beh comunque niente di nuovo sotto il sole, dobbiamo ancora fare molta strada.


E quando tornerete a casa dite: Ho sentito cantare un angelo, con le ali di marmo e raso.

Gianni

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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