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Nuove tecnologie per le armi bianche

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L'impiego di nuove tecnologie costruttive , di materiali ecc permette oggi di ottenere armi assai efficaci dal piunto di vista puramente offensivo difensivo , si veda ad esempio i coltelli militari di cui sono dotati i corpi speciali , in alcuni forum e siti specialistici si eneumerano le prestiggiose e stupefacenti caratteristiche tecniche che tali lame possono sfoderare , come ad esempio l'elevata resistenza dei materiali , mantenimento del filo illimitata , ergonomia ,ecc.

Premettendo quanto sopra mi è sorta una considerazione molto personale :

Valutando una nihonto solo dal punto di vista che ne focalizzi la finalità militare offensiva , escludendo quindi tutto il lato artistico , filosofico, morale culturale, mi chiedo se in un confronto tecnico con tali armi una spada giapponese non ne uscirebbe sconfitta.

Premetto che la mia è solo una considerazione , non ho mai provato attrazione per tali lame moderne militari.

 

 


Il pino proietta la sua ombra sul muro.

La luna riflette sull'acqua.

Davvero non siamo nulla.

Sia il cielo e dare un lungo grido

 

 

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Che alcune armi bianche militari siano al top della tecnologia è un dato di fatto, tieni conto però che l'uso di tali armi è molto limitato, mi spiego meglio, il militare moderno per uso comune adopera il fucile automatico, per alcune necessità di difesa immediata la pistola, per usi particolari il pugnale o baionetta, l'arma bianca in quanto tale non è usata a prescindere come la spada per il samurai, si può senza alcun dubbio affermare che il fucile mitragliatore è l'arma base di un militare a meno che non abbia compiti e competenze specifiche.

 

Il coltello da combattimento è da considerare l'exstrema ratio nell'uso militare in quanto serve per difendersi in un corpo a corpo estremamente improbabile o in situazioni particolari per eliminare qualche problema senza far rumore se non si hanno in dotazione soppressori di rumore da applicare alle armi individuali.

 

Per altro è adoperato per tutte quelle faccende a cui bisogna far fronte per approntarsi un punto di riposo e comunque per funzioni più che altro legate alla logistica di base.

 

Che poi alcune riviste specializzate o ditte del settore esaltino le doti di questi strumenti al 99% è un fatto commerciale per il mercato del collezionismo civile.

 

 

Vedere per il settore: www.extremaratioknivesdivision.eu


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Io ho iniziato a costruire coltelli, proprio partendo dall'acciaio N690Co (acciaio al cobalto) che usa l' Extrema Ratio per la sua produzione.

E' un acciaio prodotto solo in Austria. E' incredibile la sua resistenza e durezza.

Lo faccio temprare in atmosfera controllata ed anche con tempra criogenica.

Ma quando prendo in mano una Nihonto, anche non di eccelsa fattura, e penso a come era usata (allo scopo per cui era usata) credo proprio che non ci sia confronto.

Nihonto su tutto.

 

Shirojiro

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.......cut.....

Valutando una nihonto solo dal punto di vista che ne focalizzi la finalità militare offensiva , escludendo quindi tutto il lato artistico , filosofico, morale culturale, mi chiedo se in un confronto tecnico con tali armi una spada giapponese non ne uscirebbe sconfitta.

Premetto che la mia è solo una considerazione , non ho mai provato attrazione per tali lame moderne militari.

 

ma perché perdersi in queste cose ?? A che scopo ? Per quale fine ?

 

Ti racconto un aneddoto .

Durante la guerra in iraq , un militare americano estimatore di nihonto , si presentò in delle missioni con il suo fedele wakizashi su un fianco , alla domanda del suo colonnello su '' cosa fosse quel coso '' rispose '' é il mio wakizashi , non ho intenzione di andare in missione senza '' il colonnello rispose '' non voglio che i miei uomini abbiano addosso qualcosa che possa intralciare i loro movimenti '' .. Il soldato lo ripose tra le sue cose e andò in missione.


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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Grazie shiro e Mauri molto chiari , ikkiu non è uno scopo ma non essendo un esperto il punto della questione è questo :Sapere se la tecnica realizzativa sviluppata per la costruzione di un manufatto che sfiora la perfezione ( nihonto) risulta superiore alle più moderne tecnologie costruttive .

Ovviamente andare in guerra con una nihonto nel mondo d'oggi risulterebbe ridicolo ed inutile ai fini bellici , meglio contare su un extrema ratio .aaarigatou.gif


Il pino proietta la sua ombra sul muro.

La luna riflette sull'acqua.

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...dietro ad ogni arma c'e' sempre un uomo, con il suo cervello,la sua esperienza ed astuzia, il suo coraggio. con una semplice molotov si fermavano i temibili carri armati tigre, vanto della cavalleria corazzata tedesca. lama contro lama, forse una nihonto potrebbe spezzarsi contro una lama in acciaio cobalto, anzi, quasi sicuramente, ma in un duello, la qualita' dell'arma e' forse l'ultima cosa ad entrare in gioco.inoltre il web e' pieno di filmati "katana contro pistola", "katana contro taglio all'acqua", "katana contro bomba termonucleare :happytrema: " e al di la della stupidita' di molti di loro, penso che la tecnologia delle nihonto, possa comunque reggere il confronto con quelle moderne. e anche in evento bellico,reparti speciali potrebbero anche utilizzare spade; non dimentichiamo che un reparto speciale dell'esercito inglese utilizzava balestre.

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Ho impressione che ci si lasci troppo prendere da fantasie, i reparti speciali hanno come fine di arrivare a tutti i costi al loro obiettivo, per questo sono addestrati, l'utilizzo di armi non convenzionali è parte integrante del loro addestramento, questo non vuol assolutamente dire "fammolo strano", ma in caso di necessità usiamo anche....... saper usare anche una balestra o una Katana può far parte di un addestramento, difficilmente però un'operatore chiederà in armeria una di queste armi, gli Inglesi hanno questa filosofia nell'addestramento del SAS, ed essendo condsiderati dei capi scuola sono presi ad esempio un pò da tutti, per cui se non vi è niente altro a disposizione si usa la balestra o addirittura il giornale arrotolato ma dovendo scegliere.....

Teniamo conto che le armerie di tali reparti sono abbondantemente fornite di tutto.

Perchè avrebbero dovuto usare la balestra se già dalla IIGM avevano questo:

275px-De_Lisle_Rifle.jpg

De Lisle progettata nel 1943 da William De Lisle é un fucile Lee-Enfield No.1 Mark III con silenziatore integrato ed in cal 45 perchè subsonico.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Credo,da quel poco che ho capito sulle Nihonto che il loro fascino magnetico sia proprio dovuto al fatto di costruirle con attrezzi antichi rigorosamente senza elettricita'(a parte qualche maglio o pressa!)muniti quasi solo di conoscenza e capacita' manuali incredibili.Il risultato non e' solo una mera arma dispensatrice di morte,ma un'opera d'arte che per essere usata necessita di uno studio e una pratica senza fine.Gia' solo per questo un paragone tra armi moderne e nihonto appare arduo,sia in termini di efficacia che di procedimenti costruttivi. Dico questo per esperienza personale,avendo fatto qualche esperimentino con macchine industriali,il mio entusiamo costruttivo diminuiva piano piano a causa della facilita' di realizzazione che puo' dare una macchina,e il mio pensiero si orientava sempre piu' verso la forgia e l'incudine.Per quanto un "S.O.G."o un "Gerber" possano raggiungere livelli molto alti di durezza e tecnica,la spada Nihonto ha un qualcosa in piu':L'arte.

Esagerando e volendo fare un paragone calcistico:Materazzi e Ronaldinho.Uno mena di brutto,mentre l'altro e' l'essenza del calcio!

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Nelle culture tradizionali il tempo ha un valore diverso da quello che generalmente gli diamo noi.

 

Per noi il tempo è denaro, per questo motivo un prodotto è valutato in gran parte dal costo dalla manodopera, più questa è specializzata più un prodotto costa.

 

Se vogliamo già l'utilizzo del maglio non può rientrare nei parametri tradizionali,

 

Si potrebbe affermare che per una cultura tradizionale il tempo di lavorazione è scandito dal battito del cuore umano, e dal respiro, difatti in molti casi il lavoro veniva accompagnato da litanie che dettavano il sincronismo o in ambito religioso da preghiere.

 

Se pensiamo all'organizzazione tradizionale di una forgia giapponese non possiamo fare a meno di costatare che funziona in questo modo, anche solo l'applicazione dell'aria viene gestita dalla persona più importante e non viene lasciata all'ultimo arrivato, è lui che scandisce i tempi ed il respiro della forgia, la stessa battitura a tre martelli comporta un sincronismo che funziona in questa modo, teniamo conto anche che le eventuali cerimonie religiose allungavano anche queste di parecchio i tempi, e sempre con le stesse modalità, per questo le si sarebbero potute incanalare in questo respiro sincronico che aveva come unico scopo di dare in tutti i suoi elementi il meglio di quello che era il prodotto Nihonto, senza contare l'aspetto di divinazione che mirava anche a livello mentale a mantenere una pulizia di intenti in tutti i partecipanti alla lavorazione.

 

Questa che può sembrare poca cosa è certamente ciò che fa la differenza.

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"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Un pugnale richiede esigenze costruttive differenti da una spada a causa del differente impiego.Non mi pare esistano spade realizzate con tecnologie pari a quelle succitate.Che io sappia le case costruttrici di cui sopra non si sono mai cimentate nella realizzazione di lame che vadano oltre il campo della coltelleria d'ambito militare e civile. Non è certo la durezza poi il fattore principale di successo in una lama giapponese.Una spada non è un coltello gigante,pertanto richiede accorgimenti tecnici differenti.I tosho del passato questo lo sapevano bene adottando tecniche di forgiatura differenziate.Un bushi in passato poi si trovava ad impiegare lame diverse a seconda delle possibilità e della circostanza.Secondo gli studiosi ,ad esempio,il fiorire della produzione dei tanto e la loro popolarità fu dovuta in gran parte,durante il Medio Periodo Kamakura,al fatto che i bushi dovessero avere un arma corta al fine di assaltare le navi mongole offrendogli la possibilità di uccidere,magari a sorpresa, più rapidamente gli invasori durante i blitz.Ccombinando e affiancando alle tecniche di scherma con tachi,già sviluppate durante il periodo Heian, anche quelle a corpo a corpo con il tanto.Molti dei migliori spadai del periodo Kamakura infatti si cimentarono nella realizzazione di questo particolare sugata.Un pugnale può essere vantaggioso in determinate circostanze ma decisamente un handicap in altre.Secondo il mio parere il confronto non sta in piedi :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Riflettendo è vero finalità e periodo storico diverso , confronto molto difficile .

Prima della polvere da sparo l'arco e la spada ne hanno fatta di storia bellica , quindi un confronto con le nostre spade medievali sarebbe più appropriato ,ovviamnete non vi è paragone. aaarigatou.gif


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Non penso che si possano trarre analogie tra una Nihonto ed una nostra spada Medievale o Rinascimentale, non tanto prerchè una è migliore dell'altra ma per il modo di affrontare un combattimento, il modo di combattere con una lama Giapponese è uno sfruttare anche le debolezze altrui, il modo di combattere Occidentale è di forza direi di prepotenza, basta vedere le lame costruite per il combattimento a due mani per rendersene conto, una Katana o un tachi può essere usata anche a due mani ma è bilanciata anche nell'uso ad una, una lama Occidentale a due mani con una sola può solo essere tenuta non utilizzata, tieni conto che non è raro trovare lame di oltre 140/160 cm per uomini dell'epoca che certamente non erano giganti doveva essere duro il mestiere della guerra.

Solo in un periodo molto ristretto in Giappone si usano lame con simili lunghezze sarebbe interessante sapere come venivano adoperate e contro cosa.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Si Mauri mi sembra che tali lame giapponesi venissero utilizzate a cavallo ( se non erro) , le nostre armi medievali erano più idonee all'impatto che al taglio vero e proprio , anche se ci sono molte cronache in periodo crociato e templare dove si narrano di imprese eroiche condotte da alcuni cavalieri molto simili a quelle nipponiche.


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Non penso che si possano trarre analogie tra una Nihonto ed una nostra spada Medievale o Rinascimentale, non tanto prerchè una è migliore dell'altra ma per il modo di affrontare un combattimento, il modo di combattere con una lama Giapponese è uno sfruttare anche le debolezze altrui, il modo di combattere Occidentale è di forza direi di prepotenza, basta vedere le lame costruite per il combattimento a due mani per rendersene conto, una Katana o un tachi può essere usata anche a due mani ma è bilanciata anche nell'uso ad una, una lama Occodentale a due mani con una sola può solo essere solo tenuta non utilizzata, tieni conto che non è raro trovare lame di oltre 140/160 cm per uomini dell'epoca che certamente non erano giganti doveva essere duro il mestiere della guerra.

Solo in un periodo molto ristretto in Giappone si usano lame con simili lunghezze sarebbe interessante sapere come venivano adoperate e contro cosa.

anche gli spadoni rinascimentali a 2 mani sono stati usati pochissimo in battaglia. erano state concepite per tagliare le lunghe picche dei quadrati di fanteria, dotandone fanti scelti tra i più robusti, che allo scopo le brandivano appunto a 2 mani. ma si accorsero subito che allo scopo erano più efficenti arnesi da contadino, quali le roncole in in asta e detti spadoni vennero relegati per i decenni successivi a ruolo di rappresentanza.

il nodachi pare invece venisse impiegato come una spada normale, ma a due mani, probabilmente da guerrieri particolarmente preparati. facile immaginare l'effetto contro un numero superiore di avversari con spade normali e meno preparati, quali soggetti ingaggiati da poco nei periodi delle frequenti guerre

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Rispondendo comunque alla domanda iniziale credo che sia assolutamente possibile trovare ad oggi materiali o tecniche di lavorazione che porterebbero alla creazione di una spada prestazionalmente superiore ad una nihonto... tutto questo però sarebbe inutile perché comunque la spada serve a tagliare il corpo umano e una nihonto lo fa già in maniera perfetta quindi non vedo il motivo di doverla migliorare...

 

 

 

 

 

 

 

ps. L'N690co è un acciaio dalle doti meccaniche assolutamente mediocri... non date troppo retta a quello che dicono all'ufficio marketing della ER

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Grazie Mauri , molto interessanteaaarigatou.gif


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Ciao,

Anch'io credo che tra un coltello e una sapda ce ne corra sia per

l'uso che se ne può fare sia per l'ergonomia nel trasportarla

(vedi la storiella del soldato in Iraq).

 

In ogni caso l'esempio ultimo, in senso cronologico, di utilizzo

di nihonto in battaglia è stato nella prima metà del 1900 a opera

dell'esercito e della marina Giapponese.

Anche se in realtà la spada veniva portata dagli ufficiali e dai

sottoufficiali(oltre che da personale civile e corpi di polizia)

più come simbolo di comando, e con un profondo richiamo all'ancestrale

storia nipponica, piuttosto che per finalità reali.

Forse un utilizzo più pratico è stato fatto sino agli anni 20 nelle

guerre contro la Russia, la Cina e la Corea, ma credo comunque molto

limitato anch'esso. In ogni caso ci sono vari "esempi" di uso sul

capo di tali lame. La maggiorparte, però, sono da catalogarsi tra i

crimini di guerra.


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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