Vai al contenuto
Taito

SCUOLA SUKEHIRO

Messaggi consigliati

Entusiasta per aver meritato la pubblicazione sul bollettino trimestrale, pubblico anche sul Forum l' articolo che ho scritto sulla scuola Sukehiro, che in questa forma permette una miglior qualità delle foto, oltre alla possibilità di arricchirsi con eventuali contributi da parte di tutti gli utenti.

Le fonti che ho tradotto e rielaborato sono molteplici, cito fra le più importanti : David E. J. Pepin , nihonto.com , nihonto.ca .

Per me è stata un' ottima occasione per studiare, conoscere e documentarmi riguardo questa importante scuola, mi vergogno come un ladro ripensando ad alcune eresie che ho scritto quando ho pubblicato la scheda della mia Wakizashi Sukehiro Nidai ... 17gocciolone.gif

Grazie mille anche ai moderatori che hanno supervisionato l' articolo. aaarigatou.gif

 

 

 

– SCUOLA SUKEHIRO –

i Maestri delle Ōsaka Shintō

 

SOBORŌ SUKEHIRO ( shodai )

Shodai Sukehiro nacque a Banshu ( antico nome dell' attuale provincia di Harima ) col nome originale di Yaheinojo e nome di famiglia Tsuda. La famiglia di Sukehiro aveva assunto tale nome perchè originaria della provincia di Settsu, di un piccolo paese cihamato Tsuda, esistente tutt' oggi nella zona di Osaka ( il nome di moltissime scuole deriva dal nome del luogo in cui si sono sviluppate o dal nome del luogo di origine del fondatore ).

 

Proprio ad Osaka Sukehiro si stabilì e lì studiò ed imparò l' arte dal maestro Kawachi no Kami Kunisuke , guadagnandosi la fama come forgiatore tra i più rappresentativi della tradizione Ōsaka Shintō.

Il suo figlio adottivo è Nidai Sukehiro ( detto anche Tsuda Echizen no Kami ), riconosciuto come uno dei migliori forgiatori del periodo Shintō ( alcuni autori azzardano addirittura ad affermare che Nidai Sukehiro sia stato il tōshō numero uno del periodo Shintō )

 

Shodai Sukehiro era abitualmente soprannominato Soborō.

Fujishiro sostiene che questo strano soprannome facesse riferimento alla sua abitudine di indossare come abbigliamento veri e propri " stracci " ( probabilmente indumenti molto sporchi e consunti a causa del suo mestiere ), senza alcuna preoccupazione per il proprio aspetto esteriore.

Una teoria alternativa ( e probabilmente più plausibile ) è avanzata da Iida Kazuo nel Sukehiro Taikan. Quest' ultimo afferma che in cinese classico, " soro " si riferisce ad uno scenario di neve che si sclioglie in cascate di rugiada.

E quindi gli fu assegnato questo soprannome proprio perché nelle sue lame la hamon richiama la bellezza della neve che si scioglie al primo Sole, quel bianco con una punta di blu che conferisce una sensazione di translucidità, di chiarezza profonda, che contraddistingue

l' eccellenza dei migliori forgiatori.

La parola Soboro è propriamente pronunciata Sohorō, pronuncia molto vicina a quella di soro, e vista la relazione tra le opere di Sukehiro ed il significato di tale termine, la cosa potrebbe anche avere senso.

 

Soborō Sukehiro fa parte di quella strettissima cerchia di forgiatori che si sono guadagnati il grado di Sai-jō O-wazamono per la suprema qualità del taglio delle loro lame ed è stato giudicato da Fujishiro con l' alto voto di Jō-jō saku.

 

TRATTI DISTINTIVI SUKEHIRO SHODAI :

SUGATA : per lo più forgiò katana e wakizashi in shinogi zukuri. I tanto sono estremamente rari. In generale ad oggi esistono più wakizashi che katana. La sugata è chū-zori, quelle con un kissaki più esteso sono poche. Generalmente la lama si sviluppa con forma aggraziata, affusolandosi nella zona del kissaki.

Il mune è solitamente iori mune.

 

HADA : molte delle sue spade hanno fine mokume, denso come miele, con utsuri orizzontale nel ji. Ce ne sono alcune totalmente assenti di utsuri, ma in tutte le sue lame il colore dell' acciaio è intenso. Lo shinogi-ji avrà una nota di masame.

 

HAMON : Chōji midare è la più comune. La sua chōji midare appare piuttosto differente da quelli di Kunisuke ad Yoshimichi.

La habuchi è molto stretta, nioi ashi sono inseriti di frequente e ci sono zone che assomigliano allo stile Bizen e, più in generale, assomiglia ai lavori della scuola Ishido. Visto che anche Shodai Kunisuke ( maestro di Sukehiro ) ad un certo punto della sua carriera seguì lo stile della scuola Ishido, non è insolito aspettarsi di trovare queste caratteristiche nei lavori di Shodai Sukehiro.

 

BŌSHI : solitamente la hamon al di sopra dello yokote è in suguba con la punta in ko-maru con un lieve kaeri.

 

NAKAGO : si possono trovare sia esempi in Kengyō che katayamagata. La yasurime è ō-sugikai e katte sagari. Non c' è presenza di kesshō yasuri.

 

MEI : quelle con iscrizione SESSHŪ JŪ FUJIWARA SUKEHIRO sono la maggioranza. Ce ne sono alcune con SESSHŪ ŌSAKA JŪ SUKEHIRO SAKU, ed altre con la niji mei SUKEHIRO.

In generale lo stile della mei, con la tagane atari nel lato moderato, assomiglia molto a quello di Shodai Kunisuke.

 

lama soboro sukehiro.jpg

 

PERIODO : Shinto ( c.a. 1652 )

CERTIFICATO : NBTHK Koshu Tobetsu Kichō

NAKAGO : ubu, due mekugi-ana

MEI : Sesshū jū Fujiwara Sukehiro

 

 

La wakizashi della foto è un esempio tipico del suo stile, con una ko-mokume hada molto compatta, mischiata con un po' di masame.

La hamon è una gunome midare su una spessa base di nie, che mostra lunghe kinsuji, yo e togariba qua e là. Sono presenti koshibi in entrambe i lati.

E' rappresentativa dello stile della tradizione Ōsaka Shintō ed in particolare di quello di Soborō Sukehiro, che ne fu uno dei massimi esponenti.

 

 

 

 

 

 

 

09557-1x.jpg09557-2.jpg

 

 

 

PERIODO : Shinto ( c.a. 1652 )

CERTIFICATO : NBTHK Tobetsu Hozon

NAKAGO : ubu, un mekugi-ana

MEI : Sesshū jū Fujiwara Sukehiro

NAGASA: 54.3 cm

SORI: 1.3 cm

MIHABA: 2.91 - 2.03 cm

KASANE: 0.66

 

 

Questa wakizashi, attribuita a Sukehiro I, presenta caratteristiche che si richiamano alla scuola Yoshioka Ichimonji: tessuto con prevalenza di ko-itame molto compatto misto a ko-mokume con jinie, utsuri e muneyaki; boshi in midarekomi, hamon in ko niedeki ko-gunome midare misto a ko-choji midare, ricco di attività come sunagashi, ashi e yo.

 

 

 

ECHIZEN NO KAMI SUKEHIRO ( nidai )

Nidai Sukehiro naque nel villaggio di Uchide, nella provincia di Sesshu, nel 17° anno dell' Era Kan' ei ( 1.636 ) e gli fu dato il nome di Jinnojō. E' conosciuto anche come Tsuda Sukehiro.

Nel corso della sua vita fu adottato da Shodai Sukehiro, da cui ereditò il nome e la grande abilità in tutta la sua interezza.

 

Sukehiro lavorò ad Ōsaka dove consolidò la sua fama di forgiatore senza pari nel lasso di tempo in cui si distribuirono le sue opere, che sfortunatamente fu molto breve e si concluse nel 2° anno dell' era Tenna ( 1.682 ), quando aveva appena 46 anni.

 

Alla giovane età di 21 anni la sua notevole e non comune abilità era già evidente, motivo per cui nel 1° anno dell' era Manji

( 1.658 ) fu insignito del titolo " Echizen no Kami Fujiwara " ( titolo onorifico che si può tradurre come " Gran Signore di Echizen ", antica provincia del Giappone feudale corrispondente all' attuale Prefettura di Fukui ) .

Nove anni più tardi, nel 7° anno dell' era Kanbun ( 1.667 ) fu invitato da Daimyō Aoyama Inaba no Kami Munetoshi, al tempo " Hanji " ( regnante ) di quelle terre, a mettere il suo martello al servizio della Corte nel Castello di Ōsaka.

Proprio in questo periodo Sukehiro Nidai comincia quel processo di affinamento delle proprie tecniche e ridefinizione del proprio stile, che lo portareranno a compiere grandi progressi in tempi rapidi.

Conseguentemente di lì a poco, a partire dalla fine di Febbraio del 2° anno dell' era Enpo ( 1.675 ) modifica radicalmente anche lo stile della propria mei, rinnovando e sostituendo quello classico piano e squadrato ( kaishōtai ) con uno più fluido e corsivo ( sōshōmei ),

dai caratteri di forma arrotondata, distintivo delle sue opere più recenti.

Il suo kaishōtai veniva chiamato kakutsuda, letteralmente Tsuda ( il suo cognome ) squadrato ; le sue sōshōmei sono invece definite marutsuda, letteralmente Tsuda rotondo.

 

Lo stile dei suoi primi lavori assomiglia notevolmente a quello del padre :

imparò dapprima a padroneggiare forme tradizionali come chōji e gunome nello stile Ishido della prima generazione, pur non tardando a sperimentare una hamon che avesse l' aspetto di onde che " fluttuano " nel mare.

Questa hamon singolare, che non si e era mai vista prima, fu chiamata toranba ( un termine coniato da Kamada Gyōmo per descrivere questa forma particolare su base gunome midare, spesso definita anche toran midare ) e nessun altro forgiatore è mai riuscito, nell' intento di produrla, ad eguagliare l' abilità di Nidai Sukehiro, quantomeno durante la sua epoca.

 

Spesso in questo tipo di hamon si possono trovare fluttuanti formazioni simili a gioielli, chiamati " tama ", che sono composti da assemblamenti brillanti di nie.

E' noto anche per avre prodotto finissime nashiji e ko-mokume hada nelle sue lame, con intense " spruzzate " di ji nie, ed è oltremodo famoso per la luminosità e la chiarezza del ji e del colore del suo acciaio.

 

Tutte queste caratteristiche vennero riprese ed imitate da molti forgiatori, divenendo tratti distintivi dello stile Ōsaka Shintō, in particolare la qualità e la luminosità della forgia dell' acciaio è riconoscibile nelle migliori spade.

 

Diversi politori hanno sottolineato come la qualità dell' acciaio di Sukehiro non abbia eguali nel periodo Shintō. Un Politore ha

l' opportunità di toccare l' acciaio ed interagire con esso sollecitandolo durante il processo di politura. Queste sensazioni tattili trasmettono al politore informazioni riguardo l' elasticità e la potenziale fragilità dell' acciaio. Nel caso della hamon toranba la grande quantità di area temprata, nonostante la renda esteticamente molto bella, tenderebbe ad aumentare la fragilità della lama. Soltanto Sukehiro era capace di dominare l' arte di creare acciaio flessibile, mantenendo allo stesso tempo la maestosa pacatezza delle onde oceaniche nel suo toranba.

 

Così come di questa sua hamon unica da lui inventata, Sukehiro era anche maestro della suguba ed è considerato il forgiatore più eccellente di questo tipo di hamon nel periodo Shintō. La combinazione della sua maestria nel forgiare l' acciaio, la bellezza del suo jigane, e le duplici espressioni combinate di suguba perfetto e toranba maestoso fecero di Sukehiro uno dei tōshō più imitati sia nella sua epoca che per centinaia di anni a venire dopo la sua morte. Questo contribuì a fare in modo che fosse citato come il miglior forgiatore di tutto il periodo Shintō.

Fujishiro lo giudica come Sai-jō saku per il livello di eccellenza raggiunto nelle sue creazioni.

Mettendo alla prova la stima del proprio acciaio anche nei test di funzionalità, Sukehiro si guadagna il grado di

Ō-Wazamono per l' alta qualità di taglio delle sue lame.

Il Dr. Tokuno nel suo metro di valore lo giudica col punteggio estremamente alto di 1.800 man yen, classificandolo ben al di sopra di grandi maestri del periodo Kōtō come Akihiro, Hiromitsu e Shinzu Kaneuji.

 

 

lama echizen no kami sukehiro.jpg

 

PERIODO : Kanbun Shintō ( 1.666 )

CERTIFICATO : NBTHK Kōshu Tobetsu Kichō ( 1.966 )

NAKAGO : ubu, un mekugi-ana

MEI : Echizen no Kami Sukehiro

NAGASA : 75,8 cm

 

La hamon di questa spada è un eccellente esempio del toranba che distingue il suo marchio di fabbrica. Tama brillanti si possono individuare su tutta la sua lunghezza, e sono chiaramente in evidenza sia nelle foto della sugata che in quelle dei vari dettagli.

La jihada è in bellissimo nashiji di ottima qualità che, grazie alla presenza di finissimo ji nie, assume le tonalità pastello dell' arcobaleno quando la lama è posta a diverse angolazioni di luce. I' area di nioi nel toranba è larga e profonda ed all' interno di essa è possibile individuare la brillante presenza di kinsuji e sunagashi.

 

Nel nakago si può notare la mei kakutsuda a cinque caretteri così come Echizen no Kami Sukehiro la adottava nel 1.666 ( all' età di 34 anni ), l' ultimo anno prima di trasferirsi a lavorare alla corte del Castello di Ōsaka.

Questa lama è uno dei primi lavori in cui consolida la versione definitiva del suo toranba, e non c' è dubbio che proprio opere come questa lo abbiano portato a guadagnarsi la fama ed il prestigio che lo hanno contraddistinto, che tutt' oggi gli sono riconosciuti.

 

 

aaa.jpgbbb.jpg

 

 

La lama è stata forgiata durante il 7° anno dell' Era Kanbun (1667) utilizzando il nanbantetsu (acciaio straniero), incisa con una mei di tipo Kakutsuda.

Il nakago si presenta ubu, il jitetsu è un koitame estremamente puntinato, il jinie è luminoso, il profondo hamon di tipo chūsuguha è ben delimitato sia sul lato omote che su quello ura dai nioiguchi dello yakiba, il bōshi rientra in un eccellente komaru. Il jiha non presenta particolari kizu, tuttavia ci sono due homarekizu (ferite onorevoli) ricevuti in battaglia sul mune del monouchi. Nella zona dello habaki rimangono leggermente delle tracce di spazzolatura per circa 10 centimentri. Si ritiene che sia un' ottima spada giunta fino a noi attraverso diverse epoche mantenendo inalterato il nakago.

 

Tipo di lama: wakizashi

Lunghezza: 56,6 cm

Curvatura: 0,8 cm

Nakago ana: 2

Firma: Lato Omote - Tsuda Echizen no Kami Sukehiro; Ura: Realizzata utilizzando acciaio straniero in un giorno di agosto del 7° anno dell' era Kanbun (1667).

Comitato per l'istruzione della Prefettura di Shizuoka. 6 Luglio del 35° anno dell' Era Shōwa (1960).

 

Altre misure:

 

Motohaba: circa 3,15 cm

Motokasane: circa 7 mm

Sakihaba: 2,1 cm

Sakikasane: 5 mm

 

 

 

 

ccc.jpgddd.jpg

 

 

Siamo davanti ad una meitō Shintō Jōsaku Tsuda Echizen no Kami Sukehiro appartenuta ad una famiglia di Daimyō, che per secoli ha riposato nel proprio saya in un magazzino. La mei è perfettamente leggibile, come si può notare guardando il nakago. Un suriage di circa 2 sun (6,6 centimetri) ha in parte tagliato gli ideogrammi che compongono il nome Sukehiro, mentre sulla uramei è scomparso l'ideogramma che indicava il giorno (jitsu). Il 29 settembre del 9° anno dell' Era Enpō (1681), l' Era cambiò in quella Tenwa; di conseguenza l'ultimo anno dell' Era Enpō ed il primo dell' Era Tenwa fu lo stesso (1681). Trattandosi di una spada realizzata sette mesi prima della morte di Sukehiro viene ritenuta un' opera estremamente importante; ciò si evince anche dagli studi fatti su questo spadaio.

Il jitetsu presenta un bel koitame hada, che in sashiura, solo in alcune zone, tende ad un ōitame. In definitiva siamo davanti ad un jitetsu che su entrambi i lati è un denso koitame che ricorda uno yōkan (dolce gelatinoso puntinato). Lo hamon, che sembra fluttuare lungo tutta la lama è particolarmente degno di nota, in particolare per i konie ed i profondi sunagashi.

 

Tipo di lama: Katana

Lunghezza: 62, 6 centimetri

Curvatura: 1,2 centimetri

Nakago ana: 2

Firma: Lato Omote - Tsuda Echizen no Kami (il resto è taglito); Lato Ura - Agosto del 9° anno dell' Era Enpō (il resto è tagliato).

Comitato per l' istruzione delle Prefettura di Kanagawa

 

Altre misure:

Motohaba: circa 2,9 cm;

Motokasane: circa 6 mm;

Sakihaba: circa 2,1 cm;

Sakikasane: circa 5 mm

 

 

 

 

 

 

Di seguito un esempio di MARUTSUDA :

 

marutsuda .jpg

 

 

SUKENAO ( l' ultimo successore )

Sukenao prestò apprendistato in tenera età presso Sukehiro Shodai per poi divenire allievo di Sukehiro Nidai.

Quest' ultimo, intuendo lo straordinario talento di Sukenao, lo elevò alla posizione di allievo prediletto. Sukehiro Nidai ebbe altri allievi : Hiromasa, Suketaka e Sukemune per citarne alcuni. Sukenao fu l' unico in grado di uscire dall' aura di fama che circondava il suo sensei ed essere riconosciuto ed apprezzato per la sua personale abilità.

E' presumibilmente in questo periodo che sposò la giovane sorella di Sukehiro Nidai.

Pare tra l' altro che sia sempre stato considerato da quest' ultimo più come un figlio che non un genero, ed addirittura si ipotizza che anch' egli potesse essere stato adottato, anche se non in maniera ufficiale, da Sukehiro Shodai.

 

Sta di fatto che Sukenao, nel 3° anno dell' era Enpo ( 1.676 ), cominciò ad usare il cognome di famiglia di Sukehiro, " Tsuda " , e ciò può essere indicativo di quanto fosse stretto il loro legame, oltre a lasciar presumere che proprio in coincidenza di tale periodo lo avesse raggiunto al Castello di Ōsaka per aiutarlo nel lavoro. Non a caso in quegli anni è documentato un suo spostamento di residenza da Ōmi ad Ōsaka, nella zona di Yariya-cho, proprio nei pressi del Castello ( in un Nambazuru pubblicato nel 7° anno dell' era Enpō, ovvero 1.679, è attestata la sua residenza in quella zona ).

 

Esistono infatti lame attribuite a Sukenao ma firmate dallo stesso con la mei di Sukehiro o della sua scuola.

Questo tipo di firma viene definita " daimei " e contraddistingue una pratica assai comune in quel periodo, ovvero quella in cui gli allievi di un caposcuola potevano essere autorizzati dallo stesso a firmare i loro lavori con la sua mei, ovviamente sotto la sua supervisione e solo dopo aver ricevuto l' approvazione al termine di ogni lavoro.

E' comunque registrato un lasso di tempo di circa 7 anni in cui Sukenao smise di utilizzare il cognome Tsuda nella mei nelle sue personali produzioni, probabilmente per poter meglio distinguere tali lame da quelle forgiate per Sukehiro al Castello di Ōsaka.

Dopo la morte di Sukehiro Nidai nel 2° anno dell Era Tenna ( 1.682 ), Sukenao riprese nuovamente l' uso del cognome " Tsuda ". Inoltre cambiò lo stile dei kanji della propria mei da kaku ( squadrato ) a maru ( arrotondato ) come già fece in passato il suo mentore.

Lavorò attivamente alla testa della scuola e fu riconosciuto ufficialmente come successore di Tsuda Sukehiro ( Nidai ),

guadagnandosi l' appellativo di " Magodaiyū ".

 

Fonti storiche, non ufficiali, converrebbero sul fatto che Sukenao morì nel 1.693 all' età di 54 anni, al termine di una prolifica carriera.

 

 

lama sukenao.jpg

 

PERIODO : Empo Shinto ( 1.680 )

NAKAGO : ubu, un mekugi-ana

NAGASA : 53,8 cm

 

 

Di seguito un esempio di DAIMEI :

 

daimei.jpg

 

 

TRATTI GENERICI DISTINTIVI DELLA SCUOLA :

 

SUGATA : generalmente nel classico stile Kanbun Shintō, rappresentativa anche di altre scuole contemporanee derivate della scuola Kunisuke.

 

JIHADA : lo jigane di Sukehiro Shodai e degli esordi di Sukehiro Nidai è leggermente debole.

La jihada è mokume, ma generalmente il jigane è oleoso e ben forgiato, e la jihada è ko-mokume di eccellente qualità, con chikei e abbondante fine ji-nie.

 

HAMON : Chōji midare con nioi si può notare nel lavoro di Shodai e nei lavori del primo periodo di Nidai. La toran-midare di quest' ultimo e quella di Sukenao si elevano notevolmente rispetto a quelle di altri. La hamon comincia in Ōsaka yakidashi, amplia la propria estensione evolvendosi in toran-midare per poi continuare questo modello in modo regolare fino allo yokote. Anche i nie, rotondi e brillanti, si distinguono per la loro rara bellezza. Ache nella chū-suguha si rileva nie spesso ed oltremodo brillante.

 

BOSHI : Ko-maru sagari con nie abbondante.

 

HORIMONO : sono molto rari, ma occasionalmente bo-bi.

 

NAKAGO : l' estremità è ha agari kurijiri o iriyamagata. La yasurime è sujikai con kensho yasuri ben ordinati.

 

 

SUKEHIRO GENEALOGIA.jpg


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Confrontandomi con Paolo sono emerse un paio di precisazioni che vorrei condividere :

 

A) riguardo l' affermazione "Shodai Sukehiro nacque a Banshū, nella provincia di Harima, col nome originale di Yaheinojo e nome di famiglia Tsuda." :

Banshū non è una cittadina in provincia di Harima ma è il Modo "shūmei" (ossia antico) di chiamare la provincia di Harima - Quindi Banshū ed Harima sono la stessa cosa.

 

 

B) riguardo l' appellativo "Sukehiro Den" :

l'appellativo "DEN" si applica agli stili di base: Yamato, Yamashiro, Bizen, Mino, Sōshū.

Quando si parla di una scuola si usa in genere l'appellativo "MON" se ci si riferisce alla struttura fisica della scuola all'interno della quale gli spadai lavorano, mentre si usa l'appellativo " HA" se ci si riferisce alla scuola in termini generali e non solo fisici come Mon.

 

Grazie ancora al nostro insostituibile " Ing. Paolo " :prostro:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Un altro piccolo ma prezioso approfondimento riguardo il nome " TSUDA " a cura di Paolo e Sandro :

 

 

La famiglia di Sukehiro aveva assunto tale nome perchè inizialmente risiedeva nella provincia di Settsu.

In tale provincia e precisamente nella zona di Osaka, esisteva ed esiste tutt'oggi un paesino che si chiama TSUDA.

e la famiglia di Sukehiro era originaria di tale paese.

 

Sukehiro stesso impianterà poi la propria scuola in Osaka, provincia di Settsu e lui od i posteri

hanno indicato tale scuola con il nome: TSUDA SUKEHIRO.

 

Non c'è poi da meravigliarsi di quanto sopra. Il nome di moltissime scuole deriva dal nome del luogo in cui si sono sviluppate

o dal nome del luogo di origine del fondatore.

 

 

 

Grazie ancora, magari quando sarà pronto l' archivio dedicato magari si potrà correggere l' articolo ed aggiungere gli

approfondimenti.

 

:arigatou:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Tanti complimenti Taito, un così bell'articolo da un appassionato di così giovane data rende ancora più valore al tuo lavoro.

 

Puoi modificare il testo originale come vuoi.



Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Tanti complimenti Taito, un così bell'articolo da un appassionato di così giovane data rende ancora più valore al tuo lavoro.

 

Puoi modificare il testo originale come vuoi.

 

... detto fatto !

Grazie del bel complimento, come ben sapete mi fa molto piacere poter rendermi utile nonostante i miei limiti nelle conoscenze dell' argomento

a noi tanto caro ... :numerouno:

 

:arigatou:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Bellissimo articolo Taito, da vero ricercatore in materia :arigatou:

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ma che bell'articolone! Grazie Taito per questa tua ricerca, ci voleva proprio un articolo su Sukehiro...l'abbiamo incontrato più volte e adesso fa un gran piacere vedere un lavoro così ben fatto, ottimo!:numerouno:


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Come promesso ho aggiunto una scheda con foto di Sukehiro shodai e due schede di Sukehiro nidai!:danzetta:


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Dimenticavo, un grosso ringraziamento va a Sandro per il suo impagabile aiuto nella traduzione delle schede di Sukehiro II...

:arigatou:


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ciao Taito,

 

oggi ho riletto il tuo articolo e ti chiederei una spiegazione (se possibile) relativamente a questa frase:

 

"....In generale lo stile della mei, con la tagane atari nel lato moderato, assomiglia molto a quello di Shodai Kunisuke......"

 

In particolare cosa intendi per "tagane atari nel lato moderato" .

 

 

Si tratta dell'ultima riga posizionata subito sopra la prima immagine:

Grazie :arigatou:

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ciao Taito,

 

oggi ho riletto il tuo articolo e ti chiederei una spiegazione (se possibile) relativamente a questa frase:

 

"....In generale lo stile della mei, con la tagane atari nel lato moderato, assomiglia molto a quello di Shodai Kunisuke......"

 

In particolare cosa intendi per "tagane atari nel lato moderato" .

 

 

Si tratta dell'ultima riga posizionata subito sopra la prima immagine:

Grazie :arigatou:

 

ho fatto una traduzione letterale, credevo che i termini, come gli altri dell' articolo, fossero corretti.

Il lato moderato dovrebbe essere l' omote ma non ho la certezza ... adesso vedrò di approfondire e magari correggere

l' articolo.

Grazie per le foto aggiunte !!!

:arigatou:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy