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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

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akita inu

Akita inu il cane dei samurai

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Rispondo molto volentieri alla richiesta di fornire alcune notizie riguardanti la razza giapponese di cani Akita inu.

Le prime testimonianze inconfutabili riferite a questi cani risalgono all'era Edo (1603-1867). In questo periodo la popolazione era soggetta all'autorità degli Shogun, questi poteri si trasmettevano di generazione in generazione ed in quell'epoca era la famiglia Tokugawa che deteneva il titolo. Il quinto Shogun Tokugawa si chiamava Tsunayoshi ed era nato sotto il segno del cane. Egli volle rendere omaggio al suo ascendente e promulgò una legge per la protezione della specie. Fu stabilita una gerarchia del guinzaglio per poter riconoscere dal tipo di collare e guinzaglio il rango sociale del padrone. Fu allora che gli Akita Inu cani molto coraggiosi e audaci furono riservati solo agli Shogun e Samurai. Esisteva il linguaggio del cane usato per i cani comuni ma non per gli Akita in quanto non ritenuto sufficientemente onorifico, gli Akita erano accuditi da personale solo a loro addette.

Questi cani durante l'era Meiji (1868-1912) furono utilizzati anche per i combattimenti e incrociati per aumentare la loro aggressività rischiarono di scomparire. Solo nel 1922 iniziò la faticosa ricerca e selezione per riportare l'Akita inu alle origini. Nel 1931 cinque cani furono scelti e destinati ad essere la base di partenza per le future generazioni. Furono vietate tutte le esportazioni e fu dichiarato nello stesso anno dal governo "monumento storico".

I cani di oggi (vedi allegato il mio Hiten Go, Campione italiano ed Europeo) sono classificati come cani da compagnia ma assolvono molto bene anche il ruolo di cani da guardia. Il pregio maggiore di questi cani è la DIGNITA' (termine più usato dai giapponesi per definire l'Akita), una parola che può sembrare fuori luogo associata ad un cane ma che in realtà racchiude in se più di ogni altra la vera natura dell'Akita. Per i giapponesi l'Akita Inu è un opera d'arte e quando un giudice valuta un cane si pone di fronte a lui e l'osserva come un quadro. In Giappone (ma ultimamente anche in Italia) quando si deve giudicare in una esposizione il miglior Akita, i due cani finalisti vengono posti uno di fronte all'altro alla distanza di circa 1,5 metri per valutare l'ardore dei cani. Vi assicuro che in questi casi l'adrenalina scorre a fiumi perchè, soprattutto i maschi sono pronti ad attaccare, ma non lo devono fare così come non devono voltarsi in segno di debolezza. Infatti l'Akita deve essere forte anche di carattere ma non aggressivo.

Per adesso mi fermo altrimenti vi annoio, un saluto a tutti i lettori.

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grazie mille per l'articolo...davvero interessante e ti rinnovo i complimenti per questa bellissima razza... :arigatou:


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Grande, hai già scritto l' articolo ! :felice:

Altro che annoiarci, se hai qualcosa di più da far sapere al riguardo, ben venga !!

 

Intanto grazie per il tuo bel contributo.

 

:arigatou:


Ognuno di noi nasconde dentro di sè una scintilla divina, basta saperla cercare.

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Forte!


Le questioni di maggiore gravità vanno trattate con leggerezza

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No no, macchè annoio... 17gocciolone.gif

Ti chiedo una cosa: è possibile affermare che anche per questa razza (come purtroppo molte altre) degli incroci fatti in passato abbiano aumentato la loro aggressività anche nei discendenti odierni?

Mi spiego meglio, credo che come razza sia tra le più legate al proprio padrone, e il mio timore è che sia talmente diffidente rispetto agli estranei da causare una sua aggressione se questi compiono movimenti bruschi (come possono fare dei bambini).

Cosa ci puoi dire a riguardo? aaarigatou.gif

 

Comunque sono davvero bellissimi, e solamente guardandoli si avverte come una sorta di loro fierezza, il termine "dignità" che hai usato è davvero il più corretto per descriverli.


Alberto

 

"Prega affinchè l'altro non sfoderi, ma alla fine, se non fosse possibile evitarlo, mettilo a morte con un colpo solo, e prega perchè riposi in pace"

"la verità, niente di più sovversivo"

 

Sempre sia lodata la funzione "CERCA"

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No no, macchè annoio... 17gocciolone.gif

Ti chiedo una cosa: è possibile affermare che anche per questa razza (come purtroppo molte altre) degli incroci fatti in passato abbiano aumentato la loro aggressività anche nei discendenti odierni?

Mi spiego meglio, credo che come razza sia tra le più legate al proprio padrone, e il mio timore è che sia talmente diffidente rispetto agli estranei da causare una sua aggressione se questi compiono movimenti bruschi (come possono fare dei bambini).

Cosa ci puoi dire a riguardo? aaarigatou.gif

 

Comunque sono davvero bellissimi, e solamente guardandoli si avverte come una sorta di loro fierezza, il termine "dignità" che hai usato è davvero il più corretto per descriverli.

 

 

Gli incroci fatti in passato per stimolare l'aggressività ai fini del combattimento tra Akita Inu e altre razze molossoidi (mastini) sono attualmente riscontrabili strutturalmente nell'Akita Americano o grande cane giapponese, infatti dopo la seconda guerra mondiale i soldati americani portarono in patria questi cani che ancora oggi vengono allevati, MA SONO UN'ALTRA RAZZA che comunque ha perso molta della sua vecchia aggressività (ne ho incontrati molti nei ring delle esposizioni e sono cani tranquillissimi). L'akita Inu di cui stiamo parlando è il cane originario che è stato recuperato sia nella forma che nel carattere da quell'opera restauratruice di cui ho parlato in precedenza.

Premesso che ogni singolo cane fa storia a se (anche un tranquillo Labrador può diventare pericoloso se trattato male) e che con i bambini è bene avere sempre la massima attenzione, soprattutto con cani di grossa taglia che proprio per la loro mole anche giocando possono far male, gli Akita inu (inu in giapponese significa cane e Akita è la prefettura di origine della razza) sono cani calmi e riflessivi, non impulsivi. Con le persone di casa soprattutto con i bambini si mostrano molto pazienti e sopportano di tutto, specialmente le femmine. Certamente è compito dei genitori cercare di limitare gli abusi sul cane perché tutto ha un limite. Con gli estranei non sono generalmente molto festosi (questo per i giapponesi è un pregio perché bisogna essere riservati con chi non si conosce) ma mai aggressivi. Non amano farsi toccare da chi non conoscono a meno che non siano loro a farsi avanti per primi, di questo è bene tenerne conto e farlo presente a un estraneo che vuole accarezzare per forza il cane (rischia una ringhiata da paura).

 

Quando qualcuno viene a casa mia, chiedo se ha paura dei cani e se risponde di no, libero tranquillamente i miei Akita, l’unica cosa che l’ospite non deve fare è toccarli almeno inizialmente, soprattutto sulla testa, perché questo è un segno di dominanza che loro soprattutto in casa propria non accettano. Poi saranno loro a farsi avanti e lasciarsi avvicinare oppure staranno per conto loro. Comunque anche se un estraneo dovesse fare cose palesemente sbagliate, come entrare da solo in giardino, cercare di accarezzarli quando non vogliono, credo che difficilmente verrebbe morso (se non insiste troppo).

 

 

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splendidi animali, li vidi per la prima volta nel 1988 agli europei di sled dog a Brunico: una coppia bellissima, e tutti si chiedevano di che razza fossero...

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Grazie 1000 per la più che esaustiva risposta aaarigatou.gif

 

P.S. Mi sembrava di aver già letto un articolo su questi bellissimi cani, ed infatti eccolo:

http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=2666&view=findpost&p=29115&hl=akita&fromsearch=1


Alberto

 

"Prega affinchè l'altro non sfoderi, ma alla fine, se non fosse possibile evitarlo, mettilo a morte con un colpo solo, e prega perchè riposi in pace"

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molto belli veramente.

curiosita`: all`estero si e` diffuso il termine akita inu ma in giappone si dice aikita ken, cioe` l`altra lettura di "inu".


http://beno.jimdo.com

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Quando qualcuno viene a casa mia, chiedo se ha paura dei cani e se risponde di no, libero tranquillamente i miei Akita, l'unica cosa che l'ospite non deve fare è toccarli almeno inizialmente, soprattutto sulla testa, perché questo è un segno di dominanza che loro soprattutto in casa propria non accettano. Poi saranno loro a farsi avanti e lasciarsi avvicinare oppure staranno per conto loro. Comunque anche se un estraneo dovesse fare cose palesemente sbagliate, come entrare da solo in giardino, cercare di accarezzarli quando non vogliono, credo che difficilmente verrebbe morso (se non insiste troppo).

 

Avessero tutti la tua perizia nel gestire i propri cani, la situazione sarebbe nettamente migliore per noi e per loro.:arigatou:

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Buongiorno! Premetto che sono una "coccolatrice" di qualsiasi cane :felice:

Bellissimo articolo e grazie per i link che avete segnalato.

Sapevate che il film Hachiko (che e' il remake della versione originale giapponese "Hachiko monogatari") narra la storia proprio di un akita bianco?

Un saluto a tutti!

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Buongiorno! Premetto che sono una "coccolatrice" di qualsiasi cane :felice:

Bellissimo articolo e grazie per i link che avete segnalato.

Sapevate che il film Hachiko (che e' il remake della versione originale giapponese "Hachiko monogatari") narra la storia proprio di un akita bianco?

Un saluto a tutti!

 

si, questa storia è parecchio famosa sopratutto in giappone che è ormai un mito, tanto che ai neonati si regala una statuetta a forma di akita per augurio di buona fortuna, è un cane molto rispettato.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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