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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

ATTILA

Kyudo, i 2 stili attuali

Messaggi consigliati

frecce complete.jpg

punte.jpg

 

Tra l'altro, se può interessare a qualcuno dei tuoi, mi sono messo a costruire frecce da guerra, tipo quelle che vedi e altre, e a breve anche archi....appena mi sarò trasferito nella casa nuova.

Restaurare un po del materiale dello Stibbert qualche cosa insegna.

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Se quel tuo allievo ha problemi con l'arco dopo l'incidente perché gli risulta un po forte, ti posso spiegare come ridurlo un po.

 

Dato il suo status, lui non riesce ad aprire l'arco sino a "tate Yoko jumonji" e quindi l'arco l'abbiamo acquistato calibrando il peso sulle sue possibilità ... va bene così.

 

Quel gigante che mi ha fatto costruire quel roku sun nobi tira da te? Sono curioso di sapere come sta lavorando quell'arco lungo 2,40 mt

 

Immagino che tu stia parlando del tuo omomino medico (ex Pagnacco) che abbiamo in regione ... lo conosco (via telefono ed e-mail) ma abitando in un'altra città ed avendo orari di lavoro (in ospedale) molto impegnativi non riesce a venire a praticare da me.

 

Comunque ha fatto lo Sho-dan in Giappone ...


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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Caro Attila,

 

ho riletto tutta la nostra lunga ciacchierata e vorrei mettere un piccolo accento su una cosa per me importante:

 

Anticamente la chiamavano Yoshida ryu perché c'è un'ipotesi che Yoshida Kauzukenosuke Shigekata, (1462-1543) fosse il vero nome di Heki Danjo.

Sembra che Yoshida per pudore di iniziare un nuovo stile, non volle usare il suo vero nome e si invento uno pseudonimo. E' solo un'ipotesi però.

 

In ogni caso i primi a codificare per iscritto i punti chiave del tiro furono Yoshida Izumonokami Shigemasa e suo figlio Yoshida Wakasanokami intorno al 1565.

Riecco perché Yoshida Ryu

 

Io conoscevo Yoshida Kozukenosuke Shigekata (1463 - 1543) e a suo figlio Shigemasa (1485 - 1569) ma non "Wakasa no kami" (che più che un nome sembra un titolo onorifico, come anche "Izumo no kami").

 

Non conoscevo inoltre l'ipotesi che Heki e Yoshida fossero la stessa persona: io avevo sentito soltanto che il secondo fosse allievo del primo (d'altra parte di Heki Danjo si sa ben poco, storicamante parlando).

 

Quando si condividono le informazioni, quelle "di scuderia" che hanno meno occasione di circolare, anche un "vecchio" ricercatore come me può dire: "oggi ho imparato qualcosa di nuovo".

 

... questo per me ha un grande valore ed è proprio per questo che devono esistere i forum (piuttosto che per creare occasione di diatriba).

 

Grazie. :arigatou:


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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:arigatou: a te per tutte le precisazioni.

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Caro Bardix,

ho seguito con molta attenzione il vivace "scambio di opinioni" che hai avuto con Attila. Vivace, ma sempre nei toni e nei modi che mi auguro di poter sempre trovare su questo forum che ho scoperto solo oggi.Vorrei dire la mia. Le visioni mi sembra restino inconciliabili, e la cosa mi dispiace molto, perchè a mio parere "la terza via" è proprio quella che bisognerebbe seguire. Come mia esperienza, quando mi sono trovato in ambito federazione, pur tirando Heki, ho trovato solo interesse, curiosità e stima da parte dei tiratori Shomen, parlo anche di alti gradi, che non mi hanno fatto pesare quasi in alcun modo lo stile differente. Qualcuno ha detto perchè mi sono posto nei loro confronti con umiltà. E' possibile, ma ciò è avvenuto perchè non mi è passato per la mente di definirli "ballerini", esempio da altro forum, , o perchè abbia mai dimostrato nei loro confronti la minima superiorità perchè colpivo il bersaglio. Ritengo, come piccolo studioso di Budo, anche io pratico da quando avevo 13 anni, prima Judo, poi Kendo, poi Kyudo, che alcuni aspetti come la cerimonia, lo studio della respirazione e in particolar modo il Rei, siano assolutamente necessari, come e quanto lo studio della tecnica (Jutsu) per avvicinarsi al DO. Ci piaccia o no, i campi di battaglia per i guerrieri in armatura non esistono più, ma esiste ancora la ricerca per diventare non il guerriero migliore, ma una persona migliore. Penso che tu sia andato molto vicino alla realtà quando hai definito l'attuale stile Heki Inagaki Ha.

Mi è capitato di recente di vedere una foto di Sensei Urakami Naoki, ebbene, usava uno Yotsugake! Non posso farmi una idea (figuriamoci giudicare!!!!!) , su quello che ha lasciato scritto Sensei Inagaki? Ma alcune sue affermazioni mi disturbano. Credo molto allo stile Heki ed alla Sua tradizione, ma non posso pensare che Maestri che hanno praticato letteralmente una vita, possano essere considerati, parole di Inagaki Sensei, INCOMPETENTI. Basta provare ad alzarsi da Seiza in maniera decente, per capire quanto studio corporeo, quanta attenzione, quanta capacità neuromuscolare sia necessaria. Potrebbe anche non servire a niente per fare centro ma forse......

In conclusione mi pare che spesso, fra noi tiratori Heki, esista un po' la convinzione, dato che la scuola si tramanda da secoli, di avere la verità in tasca, accettando in qualche caso acriticamente, prese di posizione troppo rigide. Una sorta di complesso di superiorità, che ci spinge a non accettareil confronto.Mi è stato riferito, da Kyudoka Heki di grande esperienza, che Inagaki sensei abbia detto "andate presso la Federazione e fate vedere il vostro tiro". Io penso che sia giusto così Attendo eventuale risposta.

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pss,pss, Inari,presentati nella sezione" presentazioni" :timido: e comunque benvenuto

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Caro Inari ,quì casca l'asino:è indubbio che una certa dose di incompatibilità esista tra i due stili,ma ci sta,sarebbe lungo disquisire tra le differenze fondamentali che li caratterizzano e comunque ognuno resterebbe convinto delle sue idee ed ognuno è libero di praticare come meglio crede;è la forma mentis che fa scegliere uno stile o l'altro.

 

Negli anni è successo parecchie volte,in occasioni delle assemblee nazionali dell'associazione italiana kyudo,di tirare assieme ai cugini di federazione ed è sempre stato interessante e fruttuoso per entrambi praticare assieme senza attriti di nessun genere e nella massima cordialità,ognuno attenendosi al proprio tiro.

 

Il problema non è ,come dici,la convinzioneche gli heki abbiano la verità in tasca ed abbiano una sorta di complesso di superiorità nei confronti del tiro di federazione ,ma esattamente il contrario.

 

Alcuni heki hanno il complesso di inferiorità nei confronti del tiro di federazione;la terza via che tu proponi è semplicemente inconcepibile,stralunata,in una parola ,ibrida e quindi come tutte le cose ibride,assolutamente aliena al kyudo.

 

Affermare che : - basta provare ad alzarsi da seiza in maniera decente,per capire quanto studio corporeo,quanta attenzione,quanta capacità neuro muscolare sia necessaria - : significa che cento volte di più sono necessarie le stesse capacità per poter portare a termine un buon nobiai?

 

Oppure semplicemente che una volta espletata una buona postura ,si sta fermi come semafori e con una tecnica faidatè miri e colpisci?

 

Una simile affermazione fa supporre che non si sia nemmeno odorato cosa sia l'hanarè che intendeva Inagaki sensei e ,prima di essere disturbati da quello che diceva sarebbe meglio cercare di comprendere cosa volesse dire;questa è la base minima che un tiratore heki,o presunto tale,dovrebbe avere.

 

Ripeto,è la forma mentale di ognuno che fa propendere per uno stile o l'altro,ed in base a questo mi auguro che tutti gli ibridi la finiscano di smarronarsi,ed abbiano la decenza di affermare una volta per tutte ,che sì, hanno sbagliato scuola,e vogliono a tutti i costi tirare shomen.

 

Saluti

 

Kikaha

 

 

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Benvenuto Inari, segui il consiglio di Nikon e presentati nell' apposita sezione in modo da farti conoscere anche dagli altri.

 

Per quel che riguarda la presente discussione ritengo che sia di estremo interesse. Una volta che tutte le opinioni saranno state espresse non sarebbe male farne un articolo che racchiuda i punti fondamentali dei due stili :arigatou:

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Logicamente non posso che essere d'accordo con kikaha.

E ripeto, la questione non è meglio uno o meglio l'altro, come ho detto è solo una questione di scelta.

 

Cercare di stare nel mezzo, in questa disciplina, vuol dire non arrivare a niente......ma anche questa è una scelta. :arigatou:

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Cari Amici tutti,

 

scusate la mia lunga assenza dovuta principalmente ad un mio grosso impegno lavorativo (ho cambiato ufficio e lavoro, a cinquant'anni si fa più fatica a ricominciare) ma rieccomi ancora con voi.

 

Per quel che riguarda la presente discussione ritengo che sia di estremo interesse. Una volta che tutte le opinioni saranno state espresse non sarebbe male farne un articolo che racchiuda i punti fondamentali dei due stili :arigatou:

 

Per la parte esteriore e formale, le differenze sono gia tutte spiegate nel mio sito http://www.gorin.it/kyudo.htm, ma la grande differenza non si trova qui.

 

Secondo i maestri della ZNKR, tirare Shomen o Shamen è la stessa cosa; diversi anni fa, durante una dimostrazione (sessione annuale EKF, stage ed esami, in Germania), un maestro giapponese della delegazione ha tirato due frecce, la prima secondo lo stile Shomen e l'altra secondo quello Shamen, proprio per rimarcare che le differenze sono solo formali.

 

Le differenze sono fra il metodo proposto dalla ZNKR e quello proposto dal Maestro Inagaki (da cui la mia personale opinione di chiamare questo stile Heki Ryu Inagaki Ha); queste differenze si trovano nella "forma mentis" e nel "percorso" che viene proposto al praticante:

 

- La ZNKR prevede uno sforzo dell'arciere distribuito muscolo-scheletrico, l'Inagaki Ha è più muscolare;

- La ZNKR prevede uno sgancio "scivolato" mentre la I.H. lo vuole volontario e determinato;

- La ZNKR dice "prima la forma poi la precisione", la I.H. richiede sempre la precisione del tiro.

 

... (questa lista potrebbe ancora continuare a lungo) ...

 

Ognuno di questi percorsi ha le sue prerogative, vantaggi e svantaggi, e ci vorrebbe un intero libro per sviscerarne i significati e le implicazioni, non basterebbe certo un articoletto in un forum ...

 

Mia ferma e convinta opinione, dettata da esperienza quasi quarantennale nelle arti marziali e quasi ventannale del Kyudo, è che la Inagaki Ha è più legata al Kyu-jutsu (nato anticamente in armatura), mentre la ZNKR al Kyu-do (nato ancor più anticamente a corte, poi abbandonato mentre imperava l'altro, ed infine ripreso).

 

Per sua stessa dichiarazione, so e sappiamo che il nostro amico Attila non è daccordo in questa suddivisione Jitsu/do; in effetti per entrambi i metodi sono richiesti studio, ricerca personale, impegno costante (e quindi sarebbero entrambi Do) ma è nelle finalità che, secondo la stragrande maggioranza dei praticanti, soprattutto giapponesi, consiste la diferenza.

 

- La ricerca di Shin/Zen/Bi (proposta dalla ZNKR) è indubbiamente Do

- La ricerca di Kan/Chu/Kyu (proposta della I.H.) è inopinabilmente Jitsu

 

... ma come dice il noto motto giapponese: molti sono i sentieri che salgono sul monte Fuji, ma una sola è la sua vetta.

 

Condivido invece nel modo più assoluto quanto ha sopra affermato lo stesso Attila: non c'è niente di sbagliato di per se, non c'è niente di giusto di per se: è una questione di scelta, molto auspicabilmente nella piena consapevolezza del praticante.

 

Purtroppo questa consapevolezza la si ottiene soltanto cercando, anche attraverso il metodo di "prova ed errore", e cercando ancora finchè non si riesce a comprendere se stessi e l'ambiente nel quale ci si trova ... ed anche questo è gia di per se D0 ...


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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..."le differenze sono solo formali"..... Insomma.. :basito: :basito: :basito: ....mica tanto formali

 

 

..." non c'è niente di sbagliato di per se, non c'è niente di giusto di per se: è una questione di scelta, molto auspicabilmente nella piena consapevolezza del praticante"..... Parole sante :arigatou:

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Una volta in uno stage di Pallanza,molti anni fa,Mori Sensei disse che in Giappone la percentuale dei tiratori heki era del 15% del totale ,di coloro che praticavano kyudo e che parecchi di loro non conoscevano nemmeno l'esistenza dello stile heki ,seppure fosse insegnato in alcune università.

Questo spiega la boutade del maestro giapponese secondo cui la differenza tra i due stili è solo formale ,semplicemente non conosceva lo stile heki.......Come d'altronde volerlo spiegare senza praticarlo ,può fare incorrere in irrispettose inesattezze tipo affermare che sia lo stile heki ryu Inagaki ha ,per cui secondo Bardix Inagaki Sensei avrebbe completamente travisato gli insegnamenti ricevuti dal suo Maestro ,fondando uno stile proprio.......Un po pesante da affermare,sopratutto da chi non ha mai praticato heki,o al massimo lo ha fatto secondo gli intendimenti di quel maestro di federazione.

Starei molto attento a rimarcare cosa è DO e cosa non lo è secondo la znkr ,perchè è soggetta a mode e quindi molto volubile ,essendo un calderone che accoglie e cerca di uniformare tutto ciò che casca in pentola.

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Sto appunto leggendo un libro di scritto da Urakami Sakae che illustra la sua esperienza nel kyudo.........sono le stesse parole che diceva prima Inaghaki e ora Mori.. :felice:

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Cari amici,

 

innanzitutto vorrei ricordare che la parola "formale" in italiano ha due significati; il primo, quello originale, che indica "nella forma", quindi "nell'esteriorità apparente" (nel senso "che appare", non in quello di "illusoria"); il secondo, quello militare e burocratese, col significato traslato per cui è più nota questa parola.

 

Con il termine "formale" ho inteso dire che, secondo i maestri della ZNKR, la diffrenza fra Shamen ZNKR e Shomen ZNKR è solo nel percorso di arco e freccia, da Dozukuri ad Hanare, in quanto la parte interiore (fisica e spirituale) rimane la medesima.

 

Il tiro Ingaki Ha (cioè così come proposto da Inagaki Sensei e dai suoi allievi e, lo ricordo bon grè malgrè, da nessun'altra scuola) propone, come scrivevo, una parte interiore significativamente diversa (repetita iuvant).

 

Una volta in uno stage di Pallanza,molti anni fa,Mori Sensei disse che in Giappone la percentuale dei tiratori heki era del 15% del totale ,di coloro che praticavano kyudo e che parecchi di loro non conoscevano nemmeno l'esistenza dello stile heki ,seppure fosse insegnato in alcune università.

 

... i tiratori Heki non conoscono lo stile Heki ?!?

 

Forse intendevi dire che i tiratori Shamen ZNKR non conoscono il tiro Insai ha di Inagaki Sensei ... per favore, usa dei termini corretti per permeterci di capire le tue affermazioni.

 

Uno dei "problemi" è che molti tiratori Shamen (più all'estero che in Giappone) si considerano gli unici eredi di Masatsugo, motivo per il quale l'unico stile Heki sarebbe il loro ... (che presunzione) ...

 

Questo spiega la boutade del maestro giapponese secondo cui la differenza tra i due stili è solo formale ,semplicemente non conosceva lo stile heki.......Come d'altronde volerlo spiegare senza praticarlo ,può fare incorrere in irrispettose inesattezze tipo affermare che sia lo stile heki ryu Inagaki ha ,per cui secondo Bardix Inagaki Sensei avrebbe completamente travisato gli insegnamenti ricevuti dal suo Maestro ,fondando uno stile proprio.......Un po pesante da affermare,sopratutto da chi non ha mai praticato heki,o al massimo lo ha fatto secondo gli intendimenti di quel maestro di federazione.

 

Scusami la schiettezza diretta, ma pecchi ancora di presunzione; in oltre diciotto anni di Kyudo (e molti di più in diverse altre arti marziali) ho partecipato a decine di incontri con i tiratori Inagaki ha, ed in molte di queste occasioni mi sono applicato a questo stile anche sotto la supervisione diretta di Mori Sensei; inoltre lo stesso Maestro Inagaki, a Pallanza, mi salutava in tedesco (sono alto 1.80, ho gli occhi azzurri e, all'epoca, avevo i capelli chiari).

 

Pecchi di presunzione anche quando scrivi "znkr" in lettere minuscole e la parola "maestro" (della federazione) con l'iniziale minuscola, laddove, per quanto riguarda sia Inagaki Sensei sia Mori Sensei, io uso sempre (per nome e titolo) le iniziali maiuscole, proprio in segno di rispetto.

 

Che io, per me stesso, abbia scelto di ricercare Shin/Zen/Bi anziché Kan/Chu/Kyu, non implica che io non conosca la seconda via, ma soprattutto non significa che io non porti rispetto a chi ha ricercato questa via per tutta la sua vita; anzi !

 

Inoltre (in Giappone) per fondare uno stile nuovo (di qualunque arte marziale) basta migliorare lo stile del proprio mestro, oppure adattarlo a nuove sopraggiunte esigenze; ancora una volta parti introducendo preconcetti erronei (travisamento) dei quali nessuno sinora ha parlato.

 

Starei molto attento a rimarcare cosa è DO e cosa non lo è secondo la znkr ,perchè è soggetta a mode e quindi molto volubile ,essendo un calderone che accoglie e cerca di uniformare tutto ciò che casca in pentola.

 

A proposito di questo punto, non ho parlato in nome e per conto della ZNKR (per cortesia rileggi il mio intervento); la differenza fra JITSU e DO non è mai stata una moda, ma un concetto filosofico espresso all'inizio del 17esimo secolo dai Maestri della famiglia Yagyu e perseguito dagli Shogun Tokugawa, e quel concetto coincide ancora oggi con la mia personale esperienza (che ho citato sopra, ma se non ti fosse sufficiente ne potrai trovare l'elenco completo nel mio sito già citato).

 

Forse non hai letto i precedenti interventi e discussioni fra me ed Attila, dove citavo (citavo, non affermavo) che la ZNKR è nata (non per raccogliere immondizia) per uniformare e semplificare ciò che era troppo frammentato ... poi, sempre secondo la ZNKR, ognuno, a casa sua (e magari dopo il quinto dan), fa come gli pare.

 

Quindi, a casa tua, fai pure come ti pare, ma, in pubblico, se parti da posizioni erronee arriverai a conclusioni erronee.


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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Sto appunto leggendo un libro di scritto da Urakami Sakae che illustra la sua esperienza nel kyudo.........sono le stesse parole che diceva prima Inaghaki e ora Mori.. :felice:

 

... mi (ci) passi i riferimenti ? ...

 

... Inagaki Sensei avrebbe completamente travisato gli insegnamenti ricevuti dal suo Maestro, fondando uno stile proprio ...

 

Io non capisco, inoltre, perchè "la gente" debba mettermi in bocca parole che non ho mai detto !

 

Io ho considerato che, visto che Inagaki Sensei era il Maestro titolare della Insai Ha e che ora tale titolo è passato alla Maestra Hiroiko Uragami (moglie di un discendente di Uragami Sakae Sensei, il maestro di Inagaki Sensei) gli insegnamenti "antichi ed originali del Kyu-jutsu" (perchè, effettivamente, tali sono, giacchè di origine militare) per non fare confusione e per una serie di motivi che un giapponese capirebbe al volo benissimo, gli allievi di Inagaki Sensei popotrebbero riprendere il nome suo nome per lo stile che lui e solo lui ha portato avanti, così come ora lo fanno molti (ma non tutti, per esempio non in Germania) dei suoi allievi.

 

Lo scrivevo anche 2 anni e mezzo fa (http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=2420&view=findpost&p=30427): non mi pare un concetto così difficile.

 

Sempre per non fare confusione (non potrei suggerire il nome di Uragami Ha, però, forse) e non volendo abbandonare uno dei nomi originali, i tiratori di questo particolare ed antico stile potrebbero chiamarlo semplicemente "Heki To Ryu" ... sarebbe più chiaro per tutti, non indurrebbe confusione e sarebbe più rispettoso per tutti ... non vi pare ?


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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Ma Heki ryu insai ha è il nome che la ZNKR, all'epoca della sua nascita, ha dato a questo stile ......noi ci siamo sempre chiamati Heti to ryu. :arigatou:

 

Sul discorso del 15% dei tiratori heki, kikaha intendeva dire che siccome la stragrande maggioranza dei kyudoka pratica il tiro ZNKR, molti di questi non sanno che esiste anche il tiro della Heki To Ryu.

 

poi, non ho capito cosa intendi quando parli di ".....parte interiore (fisica e spirituale) rimane la medesima....."

Perché anche chi gioca a calcio o a basket prova le medesime emozioni e sensazioni in quanto attività fatte da esseri umani. Entrambi usano una palla come strumento, ma a nessuno verrebbe in mente di dire che sono la stessa cosa.

 

Le finalità del tiro della ZNKR sono diverse da quelle della Heki To Ryu. Poi che si usi il medesimo attrezzo, è una questione secondaria.

 

Anche il discorso trito e stra-ritrito della Maestra Hiroiko Uragami, forse ti è sfuggito il fatto che Inagaki ha nominato Mori (e in Italia aveva sottolineato questo aspetto con particolare attenzione) come suo successore e che solo per una questione di età, che sai da loro conta molto, Mori, che quando è stato nominato era molto giovane per essere un maestro agli occhi degli anziani della ZNKR, ha preferito stare un poco in disparte in Giappone. Ma tutti i maestri della scuola, fanno riferimento a lui. Per qualunque cosa...... e anche in germania ci sono gruppi molto più legati a Mori e gruppi più legati alla federazione.

 

Hiroiko Uragami voleva il titolo solo per poter commercializzare i libri della scuola, ma questa storia va avanti sin dalla morte di Urakami nel '70

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Ma Heki ryu insai ha è il nome che la ZNKR, all'epoca della sua nascita, ha dato a questo stile ......noi ci siamo sempre chiamati Heti to ryu. :arigatou:

 

Varamente Insai Ha si usava anche in epoca Edo ... non è un'invenzione moderna, anzi.

 

A pensarci bene, quello delle Koryu non è minimamente un problema della ZNKR, la ZNKR non lo ha mai trattato; siamo in un altro mondo.

 

Comunque se tutte le persone usassero sempre e solo "Heki To Ryu" (anzichè il solo termine Heki) sarebbe comunque (molto) più chiaro; credo che su questo sia facile concordare.

 

Sul discorso del 15% dei tiratori heki, kikaha intendeva dire che siccome la stragrande maggioranza dei kyudoka pratica il tiro ZNKR, molti di questi non sanno che esiste anche il tiro della Heki To Ryu.

 

Si, questo era evidente, però, come sai non vale per me (come alcuni passi di Kikaha sembrerebbero indicare) e lo sai bene tu come lo sa bene anche Antonio R., nevvero ?

 

Il problema è che bisogna scrivere bene le cose per farsi capire chiaramente, non "buttar giu parole" ...

 

poi, non ho capito cosa intendi quando parli di ".....parte interiore (fisica e spirituale) rimane la medesima....."

Perché anche chi gioca a calcio o a basket prova le medesime emozioni e sensazioni in quanto attività fatte da esseri umani. Entrambi usano una palla come strumento, ma a nessuno verrebbe in mente di dire che sono la stessa cosa.

 

Scusami ma su questo punto ti credevo più preparato, quindi mi spiego meglio.

 

la parte fisica:

 

sia nel tiro Shamen ZNKR che Shomen SNKR (a parte, come si diceva, la differenza di percorso del caricamento di arco e freccia) l'uso del corpo, il raggiungimento di Tate-yoko-jumonji, le torsioni a Kai, sono le stesse, mentre nella Heki To Ryu non lo sono; il corpo ha un bilanciamento leggermente differente (punta e tallone contro avampiedi), non si raggiunge Tate-yoko-jumonji (me lo ha ben spiegato Mori Sensei in persona e, con linguaggio ingegneristico anche Vittorio R.C.) le torsioni sono più esasperate, ecc.

 

la parte spirituale:

 

se cerchi Shin/Zen/Bi (che vale per entrambi gli stili ZNKR) non puoi cercare Kan/Chu/Kyu

 

Riassumendo: l'uso del corpo (parte fisica) e la ricerca di Shin/Zen/Bi (parte spirituale) sono uguali per la ZNKR (sia Shamen che Shomen), mentre differiscono entrambi sostanzialmente per la Heki To Ryu.

 

Le finalità del tiro della ZNKR sono diverse da quelle della Heki To Ryu. Poi che si usi il medesimo attrezzo, è una questione secondaria.

 

E' proprio la cosa sulla quale siamo perfettamente daccordo, appena espressa, poco sopra.

 

Tutto il resto ...

 

Anche il discorso trito e stra-ritrito della Maestra Hiroiko Uragami, forse ti è sfuggito il fatto che Inagaki ha nominato Mori (e in Italia aveva sottolineato questo aspetto con particolare attenzione) come suo successore e che solo per una questione di età, che sai da loro conta molto, Mori, che quando è stato nominato era molto giovane per essere un maestro agli occhi degli anziani della ZNKR, ha preferito stare un poco in disparte in Giappone. Ma tutti i maestri della scuola, fanno riferimento a lui. Per qualunque cosa...... e anche in germania ci sono gruppi molto più legati a Mori e gruppi più legati alla federazione.

 

Hiroiko Uragami voleva il titolo solo per poter commercializzare i libri della scuola, ma questa storia va avanti sin dalla morte di Urakami nel '70

 

... sono dinamiche umane alle quali, personalmente, assegno un'importanza inferiore e quindi non resto a discquisire sulle scelte (almeno apparentemente opportunistiche) di alcune persone.

 

Però vorrei soltanto farti notare un concetto di cultura giapponese che viene a corrispondere con un concetto legale occidentale: un delegato non può, a sua volta, delegare.

 

Mi spiego meglio. In Giappone la titolarità di qualunque cosa non è personale ma familiare, quindi per i giapponesi il titolo di caposcuola della Insai Ha è correttamente ritornato alla famiglia Uragami.

 

Come molte altre volte è gia successo in molte scuole antiche nella tradizione giapponese (dove alcuni caposcuola erano stati letteralmente "adottati" nella famiglia del predecessore proprio per evitare queste problematiche) Ingaki Sensei era stato delegato (nominato) perpetuatore delle tradizioni della famiglia Uragami.

 

Secondo i due concetti (tradizionale e legale) sopra esposti, egli non poteva delegare (nominare) a sua volta ma solo restituire il mandato.

 

La scelta della Maestra Uragami di far confluire la Insai Ha nel KYUDO della ZNKR è del tutto lecita; ovviamente è allo stesso modo del tutto lecita la scelta di perpetuare le tradizioni del KYUJITSU della Heki To Ryu da parte di Mori Sensei e degli altri allievi di Inagaki Sensei (e su suo preciso mandato).

 

Se noi chiamiamo le cose con il loro nome otteniamo diversi vantaggi: ci capiamo, non creiamo confusione, sappiamo di che cosa stiamo parlando e non ci arrabbiamo, viviamo in pace ed armonia, e soprattutto continuiamo a praticare l'arte marziale così come le nostre tradizioni ed il nostro spirito richiedono.

 

Proficua e felice pratica a tutti.

 

P.S mi passi gli estremi del testo che hai citato, per favore ?


Un proverbio orientale recita: "La verità non suona bene all'orecchio".

Le persone, in genere, tendono a preferire le cose piacevoli alle cose vere:

Per quanto nelle mie possibilià, ricerco le cose vere ... anche se dovessi riscontrarle spiacevoli.

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sulla parte fisica, come l'hai espressa ora, ci capiamo meglio. :numerouno:

 

sul discorso della titolarità, nella Heky to ryu il fattore familiare non era assolutamente importante essendo una scuola di derivazione militare e quindi prediligeva l'abilità del singolo, anche se è vero che molti maestri avevano l'abitudine, come era uso del tempo, di adottare l'allievo che sarebbe diventato loro successore......cosa che ormai, ai nostri tempi invece sarebbe abbastanza strana, anche per un giapponese.

 

Il libro l'ho a casa. Guardo e poi ti dico.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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