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Storia Dell' Hontai Yoshin Ryu

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Qui di seguito dal sito ufficiale inserisco la storia della mia grande scuola :arigatou::arigatou::arigatou::arigatou::arigatou:

 

 

 

 

Hontai Yoshin Ryu era originalmente chiamato Hontai Yoshin Takagi Ryu, il Ryu (scuola) era attivo durante il periodo Edo, particolarmente nelle province di Ako e Jimeji.

 

Hontai Yoshin Ryu si è ramificato in diverse scuole durante il periodo Meiji, questo ha causato alcune divergenze sulla leggenda storica.

 

La storia di ogni scuola non ha coinciso necessariamente con quella di un altra.

 

A causa di queste divergenze, persino nelle scritture moderne rimangono delle diversità su quella che si racconta come la storia dell'Hontai Yoshin Ryu.

 

Per questo motivo il 18° Soke Inoue Tsuyoshi Munetoshi e il 19° Soke Inoue Kyoichi Munemori hanno deciso di raccontare la storia e le leggende dell'Hontai Yoshin Ryu basandosi sulle proprie e dirette conoscenze della loro linea, questo non vuol dire che le altre storie siano false o che abbiano meno valore, ma questa è quella che riguarda la linea degli ultimi Soke.

 

Inoltre, vorremmo che i lettori capissero che la storia a volte si trasforma in leggenda, che significa che a volte contiene episodi che non possono essere accertati o che hanno riferimenti che ancora non sono stati accertati storicamente.

 

Tutto ciò che troverete in questo sito è ciò che l'attuale Hontai Yoshin Ryu ha ereditato come conoscenze nel corso degli anni.

 

Dal fondatore della 16.a generazione:

 

TAKAGI Oriemon Sigetoshi è il fondatore dell'Hontai Yoshin Ryu. E' nato nel 1635 (il 12.o anno di Kanei), era il secondo figlio di INATOBI o INATOMI Sanemon o Sanzaemon che serviva KATAKURA Kojuro signore del castello Shiroishi nella regione Mutsu-no-Kuni.

 

Il nome da giovane di Takagi Oriemon era Umon, in seguito da se stesso ha cambiato nome in Yoshin Ryu Takagi Oriemon perché suo padre una volta gli aveva insegnato il concetto “Yoboku” (albero del salice) che si piega nel vento, ma Takagi (Albero alto) può essere rotto dal vento (Ori significa “schioccare”e Oru “rompere”).

 

Takagi Oriemon era meglio conosciuto per la sua poderosa forza fisica e rimanendo nella leggenda sono famosi i suoi combattimenti nella zona del territorio di Shiroishi.

 

Durante il quinto anno di Heisei (1993), Inoue Tsuyoshi Munetoshi, il 19° Soke e alcuni suoi studenti hanno studiato le scritte sulla sua tomba in Shiroishi che hanno confermato che quella era la tomba di Oriemon e nello stesso tempo hanno fatto una dimostrazione per commemorare il fondatore.

 

TAKAGI Umanosuke Shigesada è stato il successore di Oriemon e si dice fosse più alto di Oriemon di 7 piedi e molto più forte di lui. Umanosuke veniva da una famiglia di contadini nella zona di Huga-no-Kuni che serviva la famiglia Mori in Mimasaka-no-Kuni. Anche se Oriemon e Umanosuke avevano lo stesso nome di famiglia, non erano parenti, all'età di 16 anni Umanosuke aveva già appreso tutti i segreti nelle Arti Marziali che il suo Maestro gli aveva tramandato e aveva avuto il permesso di avere propri apprendisti, poi fu il successore di Oriemon. Si racconta che un giorno Umanosuke sfidò TAKEUCHI Hisakatsu che era il secondo caposcuola di Takeuchi Ryu (o Takenouchi Ryu), un'altra versione afferma che lo sfidato era il terzo Caposcuola di Takeuchi Ryu, TAKEUCHI Hisayoshi, in ogni caso l'esito dell'incontro fu disastroso per Umanosuke che capì così che le sue conoscenze non erano ancora complete, fu così che iniziò a studiate Tekeuchi Ryu diventando così abile che divenne Maestro ed ebbe il permesso di insegnare. Durante questa esperienza Unmanosuke rifinì le sue tecniche e migliorò nelle sue nuove capacità capendo che non era importante avere un corpo e una forza grande ed infine chiamò la sua arte Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu.

 

Il 3° Successore fu TAKAGI Gennoshin Hideshige, figlio di Umanosuke, che servì il signore del castello di Himeji in Harima no Kuni ed era pagato ben 500 koku, si può vedere la sua abitazione nella mappa storica di Jimeji e il pagamento in un documento conservato nel castello, tra l'altro la somma era per il tempo veramente importante segno del valore di Gennoshin e di quanto fosse tenuto in considerazione dal signore di Jimeji.

 

Il 4° Soke fu Okuni Kihei Shigenobu che in origine era Maestro di Tendo Ryu Naginata Jutsu che un giorno mentre stava pregando gli spiriti (Uji-gami) degli antenati ebbe una visione in cui nove spiriti cattivi (Oni) lo attaccavano e gli rompevano la lama della sua naginata, ma con il pezzo della paginata rimasto riusciva ad uccidere tutti i nove spiriti. Da questa visione spirituale, sviluppò le tecniche di bojutsu (bastone lungo) che chiamò Kukishin Ryu Bojutsu. Il significato di Kuki è “nove spiriti”.

 

Quando Kihei combatté con Takagi Gennoshin constatò che le capacità di Takagi erano più forti e più tecnicamente efficienti delle sue. In seguito quando Gennoshin propose a Kihei di diventare il 4° successore dell'Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu, cosa che accettò con onore, in seguito Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu fu insegnato inserendo le tecniche di Kukishin Ryu Bojutsu. Dato che Kihei era l'insegnante del signore di Ako la scuola Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu (con Kukishin Ryu) fu ereditata dalla famiglia Okuni e dalla famiglia Nakayama che erano arrivate alla ventesima generazione all'interno della regione di Ako. Fin dalla sua nascita con Oriemon Takagi l' Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu prese tecniche da molte scuole e anche di Sojutsu (lunga lancia) del Takagi Ryu e Mikan Ryu. In quel tempo le tecniche e le specialità cominciarono ad essere insegnate anche al di fuori delle regioni di Ako e Jimeji ed arrivarono ad Owari, Obama fino a Tosa ed in altre regioni in Giappone.

 

Il 12° Soke Yagi Ikugoro Hasayoshi perse la sua posizione nella regione di Ako e divenne un “ronin” (samurai senza padrone), aprì una palestra (dojo) pubblica e cominciò ad avviare principianti, uno di questi ISHIYA Takeo Masatsugu che in seguito diventò il 14° Soke della scuola aprì molti Dojo nelle regioni e unì alle tecniche i suoi principi che chiamava Ishiya-den.

 

Il figlio di Ishiya Takeo è ISHIYA Matsutaru Masaharu che è il 15° Soke della scuola, secondo le annotazioni in possesso della nostra scuola il 16° Soke è stato KAKUNO Happeita (Hachiheita) che era allievo del 14° Soke Matsutaro ma che lasciò la sua casa in età molto giovane.

 

Kakuno Happeita Masayoshi il 16° Caposcuola, aprì un dojo in Nigata-ku quartiere della città di Kobe dove educò molti allievi e nello stesso tempo perfezionò la scuola con tecniche del suo stile e fu il Maestro che più si adoperò per la divulgazione delle capacità e delle tecniche della scuola.

 

Il 17° Soke è stato MINAKI Saburo Masanori, conosciuto anche con il nome Kosyu; nato nel 39° anno dell'era Meiji (1906) entrò nella scuola Hontai Yoshin Ryu Takagi Ryu, quando venne in contatto con il 16° Soke Kakuno Happeita nell'11° anno dell'era Taisho (1922) completò gli studi ed ebbe l'autorizzazione a diventare indipendente nell' 8° anno dell'era Showa (1933). Era considerato come uno dei migliori allievi della scuola, molti episodi parlano di lui e della sua capacità e dimostrava anche la distruzione di pietre poste nella sua mano con un colpo di taglio dell'altra mano.

 

Minaki aprì una clinica di bon-setting (fisioterapia-aggiusta ossa) e un dojo in Ushigome, vicino a Tokyo e si dedicò a preparare molti studenti. Con il suo Maestro Kakuno Happeita, ha visitato tutto il Giappone dimostrando le tecniche della scuola ed era molto attivo nell'introdurre la sua scuola in pubblico. Nel 14° anno dell'era Showa (1929) quando il suo Maestro Kakuno morì, Minaki torno a Kobe per prendersi una pausa di riflessione. Minaki fu introdotto nella scuola di Kakuno con TSUTSUI Tomotaro Yoshinao e con lui Minaki lavorò giorno dopo giorno per migliorare le sue capacità. Mentre era a Kobe Minaki cominciò a praticare Fumon no Taki (meditazione sotto l'acqua che scorre) nella montagna Maya, questo lavoro lo portò ad affinare lo spirito ma anche ad approfondire le sue tecniche. Durante questo periodo Tsutsui Tomotaro fu dichiarato come successore del Takagi Ryu e Minaki come Soke dell'Hontai Yoshin Ryu e da quel momento la scuola cominciò a crescere con grande progressione. Il 16° Maestro Kakuno Happeita pianificò e organizzò le varie tecniche e specialità, Minaki dopo continuando ad attualizzare le idee di Kakuno, ha selezionato le più importanti e cruciali specialità dell'Hontai Yoshin Ryu e ha dedicato il suo tempo ad organizzare queste tecniche. Dopo la guerra, si è impegnato a sviluppare i suoi studenti e nel 57° anno dell'era Showa (1982) consegnò le redini della scuola ad INOUE Munetoshi che divenne così il 18° Soke. Minaki ha insegnato che il Budo senza lo spirito di Buddha e un'eresia (avere il cuore buono, vivere onestamente e nella verità è la via per raggiungere il vero Budo, diversamente si cade tra le braccia del diavolo). Ha anche insegnato ai suoi studenti che lo sviluppo del Budo richiede creatività e tutti questi insegnamenti sono stati ereditati da Inoue Tsuyoshi Munetoshi il 18° Soke della scuola che continua ad insegnare questo e a mantenerlo.

 

Il 18° Soke Inoue Tsuyoshi Munetoshi è nato nel 14° anno dell'era Taisho (1925), aveva una costituzione molto debole ed era frustrato del suo fisico, fu così che decise di studiare il Budo ed iniziò ad allenarsi nel Kodokan Judo. Al ritorno dalla 2.a guerra mondiale, aveva il cuore distrutto nel vedere le persone depresse e distrutte dagli avvenimenti bellici, fu così che decise di fare qualche cosa per ridare energia, fiducia e forza alla gente. Fondò allora nel 23° anno dell'era Showa (1948) l'Imazu Juju Kai, e, incoraggiato dal supporto delle persone locali iniziò ad unire differenti scuole di Budo che condividevano gli stessi principi, fu così che si formò l'Imazu Budo Kai (Gruppo di Budo di Imazu) che ancora oggi è attivo secondo i principi del suo fondatore.

 

Inoue ha completato il suo bagaglio praticando Kendo, Jukendo ed altre moderne arti del Budo. Nel Jukendo ha primeggiato divenendo membro del team che è diventato n°1 in Giappone ed ha anche guadagnato il 2° posto nel campionato nazionale negli incontri individuali. Gli interessi di Inoue non sono stati solamente limitati al Budo moderno, ma è maestro di Iai-do, Sojutsu e altre arti nel Budo antico. Inoue è stato anche allievo diretto di Kanazawa Ichiro che era uno dei migliori allievi del 16° Soke Kakuno Hachieita ed era previsto che diventasse il sostituto del Sensei nella direzione del suo Dojo, ma lo stesso Kanazawa riconobbe la differenza e la prominente abilità di Inoue ed in seguito andò a lavorare direttamente con Minaki Saburo, Inoue ricevette la totale libertà di insegnare e diventò indipendente nell'anno 46 dell'era Showa (1971) e dopo alcuni anni divenne il successore di Minaki. Nell'anno 57 dell'era Showa (1982) Inoue divenne ufficialmente il 18° Soke e rappresentante di diverse scuole e autorizzato personalmente dalla Nippon Budokan come membro permanente. Durante la cerimonia di passaggio al titolo di Soke, Inoue ricevette una spada antica che fu il tesoro della scuola che n'è in possesso fin dal 13° Soke Yagi Ikugoro che la riprese in suo possesso. Il punto centrale della cerimonia è proprio quello in cui il nuovo Soke prende possesso della spada e si promette di mantenerla nella scuola.

 

Il Maestro Minaki è morto, ma il nuovo successore Inoue vigorosamente continua a dedicare energia e sforzi nel Budo e costantemente sviluppa ed evolve le tecniche della scuola. La sua attività non è limitata al Giappone, ma la sua opera si è aperta verso l'occidente, l'Australia e l'America. Nel 1980 il M° Stelvio Sciutto viene in contatto con la scuola e nel 1983 è ospitato nell' Hombu Dojo e da quel momento inizia a condividere i sogni di Soke Inoue di diffondere ulteriormente la scuola, diventa parte della Famiglia e cementa l'amicizia con Kyoichi Inoue figlio di Soke Inoue con cui condivide anno e mese di nascita. Kyoichi Inoue viaggia in tutto il mondo per portare l' Hontai Yoshin Ryu ad essere conosciuto sempre di più. Il 16 Gennaio 2005 INOUE Tsuyoshi Munetoshi con la stessa cerimonia che si tramanda da 19 generazioni, ha passato la sua eredità al Figlio Kyoichi che aggiungendo al suo nome quello di Munenori, è diventato il 19° Soke dell' Hontai Yoshin Ryu e porterà la scuola nel nuovo millennio.

 

i soke:

Fondatore: Oriemon Shigetoshi TAKAGI

2° Soke Umanosuke Shigesada TAKAGI

3° Soke Gennoshin Hideshige TAKAGI

4° Soke Kihei Shigenobu OHKUNI

5° Soke Yakuro Nobutoshi OHKUNI

6° Soke Tarodaiyu Tadanobu OHKUNI

7° Soke Kihei Yoshisada OHKUNI

8° Soke Yozaemon Yoshisada NAKAYAMA

9° Soke Jinnai Sadahide NAKAYAMA

10° Soke Buemon Hidenobu OHKUNI

11° Soke Kizaemon Sadatoshi NAKAYAMA

12° Soke Kamaji Hidetoshi OHKUNI

13° Soke Ikugoro Hisayoshi YAGI

14° Soke Takeo Masatsugu ISHYA

15° Soke Matsutaro Masaharu ISHYA

16° Soke Happeita Masayoshi KAKUNO

17° Soke Saburo Masanori MINAKI

18° Soke Tsuyoshi Munetoshi INOUE

19° Soke Kyoichi Munenori INOUE

Modificato: da Ughen

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Anche il mio Maestro di Iaido pratica il ju jutsu Hontai Yoshin Ryu!

 

Facile che vi incontriate a Genova mensilmente, si chiama Florindo Bollettini, vi conoscete??

RIc

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lo conosco l'ho incontrato al corso istruttori con Sciutto, se nn sbaglio insegna a falconara :confused::confused:

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lo conosco l'ho incontrato al corso istruttori con Sciutto, se nn sbaglio insegna a falconara :confused:  :confused:

 

il mondo e' piccolo :hehe:

specialmente quello marziale :laugh:

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aggiungo un' altro articolo molto bello del maestro Stelvio Sciutto inerente alla scuola e al jujutsu

 

 

JU-JUTSU

 

Difficoltà di carattere oggettivo nel far conoscere il JU-JUTSU è dovuta all'esistenza di molte scuole (RYU), ognuna delle quali ha proprie peculiarità, ed in occidente si è arrivati addirittura a classificare come JU-JUTSU qualsiasi amalgama di discipline marziali atte alla difesa personale.

In Giappone tuttavia tutti gli stili di JU-JTSU sono accomunati dal principio che è racchiuso nel nome:

 

JU = flessibilità, arrendevolezza, gentilezza, leggerezza;

JUTSU = arte.

 

Noi studieremo una delle scuole più antiche: l'HONTAI YOSHIN RYU.

Questa scuola fu fondata nel 1600 da Oriemon Shigentoshi Takagi (nato nel 1635), secondogenito di Sazaemon Inatobi, depositario del clan di Osu-Shiraishi del Giappone del nord.

Da giovane, il Maestro Takagi, che era conosciuto come Umon, studiò e quindi insegnò l'arte della lancia (SOJUTSU) appresa da Danemon Muto della scuola Kyochi (Kyochi Ryu).

Si dice che Umon vendicò la morte di suo padre e poi cambiò il suo nome in Oriemon Shingentoshi "Yoshin Ryu" Takagi, includendo nel suo nome e nel suo stile di combattimento la filosofia del salice che si piega alle avversità mentre di fronte alle stesse un albero rigido si spezza.

A lui successe Umanosuke Shigesada Takagi che sviluppò tecniche a mani nude per controllare il nemico, e che chiamò formalmente lo stile Hontai Yoshin Ryu Ju-Jutsu.

Il terzo gran maestro dello stile, Gemoshin Hideshige Takagi, scambiò esperienze e tecniche con il quarto gran maestro del Kukishin Ryu bojutsu, affinando l'arte del bastone lungo e da quel tempo lo Yoshin, Takagi, Kukishin Ryu viene insegnato come unico sistema.

La premessa filosofica di questo stile di JU-JUTSU è espressa dal suo stesso nome:

 

HON = concreto, reale. vero;

TAl = corpo;

YO = salice;

SHIN = cuore, mente, spirito;

 

Pertanto questo sta a significare che dobbiamo adattare sempre il nostro corpo ed il nostro cuore alle avversità come il salice, che si adatta alle tempeste senza spezzarsi.

Questo principio di base è applicato negli esercizi formalizzati o modelli (KATA) che includono la spada lunga e corta (KATANA e WAKIZASHI), il coltello (TANTO), il bastone lungo (CHOBO o ROKUSHABUKO), ed il bastone corto (HAMBO), legamenti con fune (TORITSUKE) e kata disarmati che includono attacchi al corpo (ATE), lussazioni delle articolazioni (GIAKU), sbilanciamenti e proiezioni (NAGE), prese di soffocamento (SHIME)erianimazione (KUATSU). Il principio di flessibilità è applicato non solo nelle tecniche, ma è vitale ed importante sia strategicamente che tatticamente.

L' orientamento filosofico del RYU non è combattivo ed è accertato che una risposta violenta, verrebbe se possibile, evitata, essendo quella il meno importante e favorevole mezzo di risposta o reazione, ciò implica un considerevole grado di propensione a adattarsi alle possibili avversità e ad ogni situazione scomoda.

Una volta il confronto fisico era più probabile, tuttavia, il principio del JU era sempre applicato sia che si deviasse la forza dell'avversario per poi usarla a proprio vantaggio sia che l'esperto di JU-JUTSU si muova con velocità e fluidità, in modo da disorientare l'avversario ed arrivare così al confronto in una posizione di sicuro vantaggio. In questo modo non è tanto la forza usata dall'esperto, ma è l'applicazione corretta di tattiche e tecniche che vince l'oppositore.

Prima di arrivare ad un violento scontro, l'esperto di JU-JUTSU mantiene uno stato di prontezza di spirito attenta, o ZANSHIN.

ZANSHIN è un elemento vitale per evitare lo scontro fisico, perché mette in condizione l'esperto di avvertire il pericolo prima che questo lo colpisca, concedendogli di conseguenza tempo per manovre evasive o contro misure.

Nella sala d'allenamento di JU-JUTSU (DOJO), ZANSHIN è applicato dall'esperto specificatamente alla fine d'ogni KATA, combinato con una forte e bilanciata posizione o KAMAE, e ciò lo rende pronto costantemente al combattimento.

La vigilanza e prontezza rivelate nella posa psico-fisica (KAMAE) alla fine del KATA è un modello da sviluppare con costante applicazione giornaliera, un'attitudine che dovrebbe essere portata come un vestito, ma idealmente è raffinata come un'essenza praticamente impercettibile.

La prima considerazione quando si affronta un oppositore è MA-AI, la distanza che separa effettivamente.

MA-AI comprende non solo la distanza lineare esatta tra due contendenti, ma l'abilità dei contendenti di chiudere quella distanza che dipende da molte considerazioni, come: lunghezza dell'arma, proporzioni individuali del corpo, e ancora abilità personali come agilità e prontezza. E' una misura individuale unica per ogni incontro ed il controllo di MA-AI è possibile solo attraverso la padronanza del TAI-SABAKI, letteralmente controllo del corpo o del movimento, in risposta ad un attacco aggressivo.

TAI-SABAKI è stato descritto dal SOKE INOUE come il più importante elemento fisico del JU-JUTSU. Specialmente nei KATA senza armi, uno degli obiettivi maggiori è KUZUSHI o perdita dell'equilibrio dell'avversario, perciò è precisamente in questo momento che è più facile controllarlo. In alcuni casi KUZUSHI è compiuto in modo relativamente passivo, da un semplice ampliamento della stessa forza

dell' attaccante:

 

se egli spinge, tiralo;

se egli tira, spingi;

 

applicando cosi la tattica base di non resistenza, come Il salice che resiste nel vento.

In altri casi sono Impiegate tattiche più dinamiche, utilizzando pressioni o colpi di mano o di piede a ben determinati punti.

Questa tattica può essere finalizzata a due risultati: o la resa dell'avversario, o una sua reazione che faciliti l'applicazione di una determinata tecnica.

Per esempio se un aggressore ha afferrato l'esperto di Ju-Jutsu al bavero o al vestito, l'azione determinante è un momento molto breve di pressione, per evocare movimento dal suo oppositore, l'esperto può appoggiarsi leggermente alla mano che lo tiene: l'aggressore è molto contento di resistere a questa piccola pressione e ripreme con la sua mano anche se leggermente.

In quel preciso istante, l'esperto cedendo al movimento dell'oppositore potrà sfruttare lo sbilanciamento dell'altro e vincendo facilmente la resistenza del braccio, potrà applicare una leva al gomito così esposto. Questa caratteristica dinamica di Ju fornisce enorme = spirito, cuore, mente. L'ideale, espresso dal SOKE INOUE, è sforzarsi per giungere a FUDOSHIN = spirito, cuore, mente insensibile.

"Insensibile" non nel senso d'incurante, ma nel significato di forza decisa, coraggio e confidenza; questi concetti sono stati trattati dal monaco Zen T AKUAN nel suo trattato FUDUCHI SHINMYO ROKU. Gentilezza e forza vanno insieme come completamento naturale, e formano la base per tutto il

JU-JUTSU:

delicatezza e forza, YIN e YANG.

Siccome l'iniziale delicatezza può essere usata per schivare o ridirigere un attacco, e poi questa è seguita da un'appropriata applicazione di forza per sottomettere l'avversario.

Le basi di questa filosofia giungono dal TAOISMO cinese e dalla diretta osservazione della sua efficacia in combattimento.

JU-JUTSU è sia preciso che scientifico nelle sue applicazioni, anche se un certo livello dell'abilità del praticante proverrà infine dall'affinamento di molti sensi come istinto ed intuizione.

L'efficacia è basata su una completa conoscenza dell'essere umano, sotto il profilo fisico, mentale ed emotivo.

Pertanto l'esperto di JU-JUTSU potrà non solo controllare il corpo del suo oppositore, ma in un violento confronto, anche la sua mente sarà efficente al meglio.

L'esperto di JU-JUTSU è un "ingegnere umano", con una profonda e pratica conoscenza della natura e del corpo umano: i punti di pressione, le debolezze, il corpo e gli angoli di congiunzione, la posizione di piedi e mani, modi e tempi di movimento, sono tutti precisi, tuttavia la loro esecuzione può essere diversa tra i praticanti.

La conoscenza fisica è usata per procurare all'avversario una perdita d'equilibrio e la sottomissione, la conoscenza della psiche umana permette all'esperto di JU-JUTSU di squilibrare e sottomettere Il suo oppositore mentalmente nel miglior modo.

Un forte KIAI (un'esplosiva direzione di volontà o forza interiore -KI- spesso associata ad un profondo e penetrante grido) può creare nell'avversario un KUZUSHI mentale / emozionale, così come atteggiamenti simulati di paura o docilità possono spingere l'avversario ad essere troppo fiducioso di sè o sottovalutare la sua vittima volontaria, tutto ciò deve essere studiato dal maestro di JU-JUTSU.

Sviluppatosi come una conseguenza del particolare carattere guerriero del Giappone pre-MEJI, il JU-JUTSU è un microcosmo della cultura e della civiltà giapponese.

É più di un semplice riflesso del suo ambiente, i suoi praticanti dinamicamente esercitano un'azione reciproca con l'ambiente socio-culturale di cui sono una parte Integrale, cosi facendo ne consolidano gli attributi socio-culturali.

Nello studio di questo stile di JU-JUTSU sono ripresi i concetti di TATEMAE e HONNE od OMOTE e URA, che sono applicati In modo diverso.

Uno è in uso nella pratica del KATA, Infatti, nella sua esecuzione, le chiusure dell'articolazione (GY AKU) e le proiezioni (NAGE) sono eseguite generalmente delicatamente, come se ci fosse un reale pericolo andando oltre il punto iniziale del dolore ed Inoltre contro gli attacchi standardizzati dei Kata queste sono le risposte più usate, mentre il distruggere o percuotere il corpo nei punti deboli o vitali è formalmente incluso solo in alcuni KATA.

Due punti tuttavia devono essere compresi perché molto importanti per una buona preparazione e soprattutto per una buona scuola di JU-JUTSU:

 

1) lmportanza dei KATA per imparare la forma corretta (tecnica pulita, movimento, controllo della distanza e del tempo)

 

2) La sicurezza nell'allenamento giornaliero per approfondire la conoscenza dei movimenti acquisiti al fine di ridurre il rischio di lesioni.

 

Con un'appropriata pressione, per esempio sul gomito, quando l'attaccante è sbilanciato si può provocare una dolorosa lussazione con un minimo impiego di forza.

Così come per il primo punto, il KATA è descritto solamente come il davanti, TATEMAE od OMOTE, nella reale applicazione per la propria vita, lussare il gomito è preceduto molto probabilmente da uno o più ATEMI che ci aiutano ad entrare nella difesa dell'avversario e rompere così il suo equilibrio.

In pratica questa distinzione è tra il KATA ed il suo opposto che è l'applicazione, TATEMAE è l'opposto di HONNE, OMOTE è l'opposto di URA.

La "resistenza dinamica" come descritta prima è anche una parte della saggezza del JU-JUTSU.

Ad una prima impressione l'esperto di JU-JUTSU può apparire debole, indifeso o remissivo (TATEMAE) ma questo può essere solamente una tattica per spingere il proprio avversario ad un attacco non decisivo, ponendolo così in una condizione di sicuro insuccesso rispetto alla difesa (HONNE ).

Il livello del principiante è tutto TATEMAE, solo dopo innumerevoli ripetizioni del KATA l'allievo darà dimostrazione dell'aumentato controllo della tecnica, del tempo d'esecuzione e del movimento e sarà così pronto ad apprendere applicazioni reali delle forme. Questo processo però è virtualmente infinito: nel livello più alto, quello della padronanza, i significati e le possibilità del KATA sono molto più profondi, in altre parole sarà più profondo HONNE o URA.

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