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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

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KUBIKIRI

Curiosità sul daisho

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Il koshirae di katana e wakizashi se portati insieme devono essere per forza abbinati o no? Presumo di si nei samurai di alto rango, ma per il resto?

Modificato: da YamaArashi

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no.

Il "daisho koshirae" che ha un senso in quanto vestitura formale per samurai che presenziavano corte nel periodo Edo si chiama kamishimo koshirae.

Per il resto non è necessario che il koshirae sia abbinato, anzi, se si tratta di lame precedenti non esisteva il daisho. Ricordiamo anche che il samurai a cavallo come lame tradizionalmente non portava la katana in guerra, ma tachi e yoroidoshi.

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Il daisho come simbolo di appartenenza alla casta samurai è una pratica che si è diffusa nel periodo Edo, all'incirca dopo il 1600.

In alcuni contesti era ovviamente importante una certa coerenza stilistica (eventi formali, cerimonie, udienze dal daimyo etc..) per cui i samurai vestivano il kamishimo (il soprabito con le spalle a punta che si indossa sopra il kimono) e tutti i particolari estetici rivestivano una certa importanza.

In realtà in tutto il periodo precedente i samurai portavano le lame che preferivano, spesso una katana e un tanto piuttosto che un vero e proprio wakizashi.

l'istituzionalizzazione del daisho come distintivo è stato sancito da un editto che precisava le lunghezze massime delle lame in base alle caste sociali.



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molto interessante.

Tuttavia esistono wakizashi di epoca muromachi che presumibilmente erano in uso insieme al tachi/katana giusto ?

 

GTO


"come le belle donne, anche le spade, ad un certo punto si stancano di essere solo osservate"

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si, penso tu abbia ragione. Grazie.

 

GTO


"come le belle donne, anche le spade, ad un certo punto si stancano di essere solo osservate"

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Ho trovato un Daisho in koshirae originale datato 1654, in quel caso il koshirae era straordinariamente identico, colore del saya, fuchi e kashira....fatta eccezione per menuki e tsuba che ripotava diverso motivo ma egual stile.... molto molto bello.... poi non ne ho mai visti di così accoppiati, anzi, spesso la katana era molto antecedente al "wakizashi" se così vogliamo chiamarlo in questo caso, visto la lunghezza spesso alla stegua di un tanto... ma le misue poi vennero appunto stabilite. Tutto sta a che punto del periodo Edo si collocano le lame....

A me piace molto il waki appena sufficente a esser tale, quindi cortino.... ma è pesonale.... saluti


Il pensiero sul non pensiero...

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In epoche antiche (prima del Momoyama) si utilizzava spesso l'abbinamento "tachi / tanto" (cfr. per es. p. 56 ss. di "The Japanese sword..." di Sato Kanzan)... nevvero?

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L'abbinamento tachi/tanto era usato solamente in epoche antiche o anche nel periodo Tokugawa in occasione magari di qualche battaglia minore (visto il periodo di pace imposta) in cui i samurai di alto rango montavano a cavallo per combattere? Cioè il tachi era del tutto scomparso in questo periodo vista la scarsità di guerre o era usato se veniva impegnato da un cavaliere?

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L'abbinamento tachi/tanto era usato solamente in epoche antiche o anche nel periodo Tokugawa in occasione magari di qualche battaglia minore (visto il periodo di pace imposta) in cui i samurai di alto rango montavano a cavallo per combattere? Cioè il tachi era del tutto scomparso in questo periodo vista la scarsità di guerre o era usato se veniva impegnato da un cavaliere?

 

L'abbinamento tachi/tanto era utilizzato in epoche antiche in battaglia con l'armatura, come si può vedere in numerose stampe d'epoca, ed il tanto aveva una funzione diciamo "utilitaristica". In epoca Edo il daisho era più la componente principale della "tenuta" da samurai, con funzioni simboliche e di status, più che una coppia di spade portate per combattere. Nei vari tipi di daisho Edo, si possono trovare poi anche katana e tanto montati in stile kodachi, ben diversi dall'itomaki-no tachi in sospensione e dagli hamidashi o koshigatana tanto portati dai cavalieri kamakura

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L'abbinamento tachi/tanto era utilizzato in epoche antiche in battaglia con l'armatura, come si può vedere in numerose stampe d'epoca, ed il tanto aveva una funzione diciamo "utilitaristica". In epoca Edo il daisho era più la componente principale della "tenuta" da samurai, con funzioni simboliche e di status, più che una coppia di spade portate per combattere. Nei vari tipi di daisho Edo, si possono trovare poi anche katana e tanto montati in stile kodachi, ben diversi dall'itomaki-no tachi in sospensione e dagli hamidashi o koshigatana tanto portati dai cavalieri kamakura

 

 

Ah io pensavo che il tachi fosse una spada da cavalleria e il katana da fanteria ecco... Quindi avevo dedotto che indipendentemente dall'epoca i guerrieri di alto rango fossero cavalieri e avessero il tachi in battaglia e quelli di basso rango fossero fanti e avessero i katana...

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In realtà in tempi antichi i samurai usavano le tachi da cavallo e la fanteria usava quasi esclusivamente lance tipo yari ( i famosi ashigaru).

Fino al periodo Muromachi, le lance, gli archi e le frecce erano di gran lunga le armi più utilizzate.

Il daisho non era un simbolo distintivo come poi nel periodo Edo, dove di fatto non c'erano esigenze belliche come nelle ere precedenti quindi i samurai più che latro usavano come arma la tachi e magari avevano un tanto per motivi del tutto di utilitaristici. Piuttosto i capi militari samurai avevano il cavallo e l'armatura in quanto erano gli unici che potevano permetterseli...

Nel periodo Edo invece il Daisho era proibito a tutte le altre classi sociali, era un vero e propri distintivo della casta samurai.



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In realtà in tempi antichi i samurai usavano le tachi da cavallo e la fanteria usava quasi esclusivamente lance tipo yari ( i famosi ashigaru).

Fino al periodo Muromachi, le lance, gli archi e le frecce erano di gran lunga le armi più utilizzate.

Il daisho non era un simbolo distintivo come poi nel periodo Edo, dove di fatto non c'erano esigenze belliche come nelle ere precedenti quindi i samurai più che latro usavano come arma la tachi e magari avevano un tanto per motivi del tutto di utilitaristici. Piuttosto i capi militari samurai avevano il cavallo e l'armatura in quanto erano gli unici che potevano permetterseli...

Nel periodo Edo invece il Daisho era proibito a tutte le altre classi sociali, era un vero e propri distintivo della casta samurai.

 

 

Il daisho dunque era un simbolo esclusivo della casta "militare" dei samurai ma alla fine era l'unione di due lame "civili" nel senso che non andavano in battaglia ma erano le armi del samurai per le strade, nelle abitazioni, nelle cerimionie, a palazzo... Giusto? Forse più lame da duello o comunque da scontro contro più avversari ma sempre in contesto civile?

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Trattandosi di una casta militare non erano civili


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Trattandosi di una casta militare non erano civili

 

 

Si infatti ho usato le virgolette apposta per questo motivo. Lame militari perchè appertenenti ad un militare, ma civili nel loro uso volevo intendere, da quanto ho capito il katana non si portava in battaglia ma "a spasso" nella vita di tutti i giorni di un samurai. Poi ora ho un altro dubbio... Il tachi si distingue dal katana per le geometrie della lama o per i koshirae nel quale è montato?

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La tachi è molto simile alla katana ma come dicevamo prima si usa principalmente da cavallo e non a piedi.

Per questo motivo ha alcune caratteristiche particolari: ha una forma generalmente più rastremata verso la punta, è mediamente poco più lunga e viene montata con il filo verso il basso.

Proprio perchè abitualmente montata in koshirae con curva verso il basso, la firma viene apposta sul lato opposto del codolo rispetto alla katana (tachi-mei) in modo che rimanga sempre verso l'esterno.

 

Ovviamente queste sono disquisizione generali che spesso non valgono, ad esempio potresti trovare tantissime tachi più corte di una katana in quanto molto dipende dallo stile adottato dal forgiatore.

Addirittura molte tachi hanno la firma dal lato normale.

Insomma distinguere oggettivamnte una tachi da una katana non è sempre possibile, specialmente se si parla di periodi in cui si usavano tutti e due i tipi di lama, come nel muromachi.



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La tachi è molto simile alla katana ma come dicevamo prima si usa principalmente da cavallo e non a piedi.

Per questo motivo ha alcune caratteristiche particolari: ha una forma generalmente più rastremata verso la punta, è mediamente poco più lunga e viene montata con il filo verso il basso.

Proprio perchè abitualmente montata in koshirae con curva verso il basso, la firma viene apposta sul lato opposto del codolo rispetto alla katana (tachi-mei) in modo che rimanga sempre verso l'esterno.

 

Ovviamente queste sono disquisizione generali che spesso non valgono, ad esempio potresti trovare tantissime tachi più corte di una katana in quanto molto dipende dallo stile adottato dal forgiatore.

Addirittura molte tachi hanno la firma dal lato normale.

Insomma distinguere oggettivamnte una tachi da una katana non è sempre possibile, specialmente se si parla di periodi in cui si usavano tutti e due i tipi di lama, come nel muromachi.

 

 

E per quanto riguarda le han-dachi? Koshirae da tachi ma lama da katana e portate col filo verso l'alto infilata nell'obi giusto? Il saya aveva dunque il kurigata? Portare un'han-dachi era una scelta a discrezione estetica del samurai o aveva qualche valenza simbolica particolare legata al rango o motivazioni simili?

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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